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Alitalia, a 48 ore dalla scadenza Poste pronta a impegnarsi con 65 milioni
Lo comunicano fonti vicine al dossier
di Redazione Online
È stato trovato l’accordo con le banche sull’impegno di Poste in Alitalia: il gruppo guidato da Francesco Caio parteciperà all’aumento di capitale di 250 milioni con 65 milioni (quindi più della propria quota, 19,48%) ma attraverso una «midcompany».Poste in pratica verserebbe questa cifra in una nuova midco «cuscinetto» di Alitalia che verrebbe costituita tra la old Alitalia e la newco in cui entrerà Etihad. L’indiscrezione arriva da fonti vicine al dossier. Un cda di Poste è fissato venerdì primo agosto. Intanto cresce la preoccupazione dei consumatori, che temono che il risparmio postale venga usato per coprire i buchi di Alitalia: per questo l’Adusbef ha presentato due distinti esposti all’Antitrust Ue, per aiuti di Stato, e alla Corte dei Conti, per danno erariale.
Si avvicina la scadenza di Etihad
Del resto, «a due giorni dal 31 luglio è giusto che ad Etihad si diano delle risposte: lo chiede il governo», ha sottolineato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi. Netto Lupi con banche, soci e parte dei sindacati: «Bisogna arrivare a risposte definitive, non è più tempo di tira e molla». Per stringere l’accordo con Etihad, dunque, non ci saranno tempi supplementari, rispetto al termine di fine mese indicato dalla compagnia emiratina per mettere nero su bianco i termini del suo ingresso nel capitale di Alitalia, ha chiarito Lupi: «Siamo arrivati alle ore decisive, non ci saranno altri giorni. I tempi erano chiari a tutti». Questa è la settimana decisiva, e secondo il ministro «l’alternativa è molto chiara: o baratro o sviluppo». L’amministratore delegato di Etihad James Hogan ha detto di voler completare i negoziati entro il mese di luglio. Ma il «no» della Uil, che non ha sottoscritto il contratto integrativo aziendale che riduce il costo del lavoro per l’azienda, potrebbe ostacolare i piani. Il leader della Cgil Susanna Camusso ha attaccato duramente il sindacato guidato da Angeletti: «Penso che i temi che sta proponendo abbiano un carattere molto corporativo, che dividono i lavoratori di un’azienda, dove invece serve tutta la sua unità». Ma il governo non sembra preoccuparsi delle scintille tra confederali, e alla domanda se convocherà i sindacati per risolvere l’impasse sull’accordo Lupi ha risposto: «Per ora no, auspico che si mettano d’accordo tra di loro».
http://www.corriere.it/economia/14_...ni-af2ce942-1728-11e4-ad95-f737a6cb8946.shtml