Thread Alitalia - Dicembre 2016


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Ho fatto una correzione nell'immagine sotto postata.

Pensavo che la voce svalutazione accogliesse altre cose (tipo svalutazione crediti ecc.ecc.) sono andato a vedere
il documento e penso che in realtà è in pratica il concetto di ammortamenti quindi ho riclassificato le svalutazioni
dentro gli ammortamenti.
Per quanto riguarda il costo del personale non ho trovato altra voce.
Non ho capito cosa fosse la voce navigation e l'ho "fatta tornare" per alitalia a livello di percentuale.
Nel caso di dry leasing alitalia è inserito nella voce dry leasing+ammortamenti in maniera tale che siano confrontabili.
Ora quindi presupponendo che i dati siano corretti (ma al momento ho fatto con l'accetta), sembrerebbe che il
vantaggio competitivo delle low cost deriva per:

1. 40,83% da un costo inferiore di acquisto del velivolo
2. 27,13% dal costo inferiore del personale
3. 16,08% costi inferiori di carattere generale
4. 15,96% costi inferiori di marketing e vendita
tot.100%
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Grazie. Navigation sono i servizi di assistenza al volo (Air Traffic Control, etc), che sono uguali per tutti e direttamente proporzionali all'attività.
A tutto questo aggiungerei un'altra ragione che rende i low cost più competitivi: il fatto che normalmente spalmano i costi fissi (leasing e proprietà delle macchine, costi del personale) su un volume di attività (ore di volo) maggiore e hanno una densità di posti più alta a parità di macchina.
Tra easyJet e l'attuale Alitalia non c'è gara ed il fatto che Hogan abbia impiegato due anni per capirlo (se lo ha capito) dice tutto sulle sue capacità di orientamento.
 
Ultime notizie
22:22 - mercoledì

Aerei. FLASH: James Hogan lascia Etihad Airways
Roma, Italia - Decade anche la sua vicepresidenza in Alitalia

(WAPA) - Secondo fonti attendibili provenienti dal Golfo James Hogan, il presidente e ceo del vettore aereo di Abu Dhabi, Etihad Airway, lascia entrambi gli incarichi in queste ore. I vertici della compagnia stanno provvedendo alla sua sostituzione. Non ricoprendo più queste cariche, automaticamente decade anche il suo mandato di vicepresidente di Alitalia-Sai, della quale Etihad detiene il 49%. (Avionews)
 
Nel calderone abbiamo quindi un'azienda con costi fuori controllo e senza liquidità, un socio industriale che mediterebbe il ritiro dall'avventura europea licenziando nel frattempo chi l'ha guidata, i principali soci italiani (Intesa ed Unicredit) restii a mettere ulteriori soldi in un'avventura che sembra priva di qualsiasi prospettiva futura, tanto che al momento sembra non esista un piano industriale con sufficiente credibilità. Aggiungiamo un governo particolarmente debole, oserei dire di scopo (traghettare il paese alle prossime elezioni), che difficilmente è nella condizione di fare pressioni infinite a destra e a manca, tanto più che ormai la gran parte del mondo finanziario/economico italiano che conta ha già versato il proprio obolo.
Se alla nascita di CAI prima e di SAI poi, c'era quanto meno l'impressione di un progetto che, per quanto poco ambizioso, potesse avere qualche speranza di successo, stavolta si ha davvero l'impressione che la barca si stia arenando e che investirvi soldi significhi sicuramente perderli. Praticamente una tempesta perfetta.
 
In un quadro così nero ed in concomitanza di altre crisi nel sistema bancario italiano (i.e. Mps), l'ipotesi LH non mi pare essere così fuori luogo, specie se considerato l'interesse teutonico per gli asset trasporto/logistici (vedasi aeroporti greci). Inoltre i 20 aeromobili short haul in esubero troverebbero un rinnovato senso sotto bandiera Eurowings. Questa potrebbe essere una scacchiera interessante, oppure più semplicemente la tovaglia a quadretti del bar sport.
 
Nel calderone abbiamo quindi un'azienda con costi fuori controllo e senza liquidità, un socio industriale che mediterebbe il ritiro dall'avventura europea licenziando nel frattempo chi l'ha guidata, i principali soci italiani (Intesa ed Unicredit) restii a mettere ulteriori soldi in un'avventura che sembra priva di qualsiasi prospettiva futura, tanto che al momento sembra non esista un piano industriale con sufficiente credibilità. Aggiungiamo un governo particolarmente debole, oserei dire di scopo (traghettare il paese alle prossime elezioni), che difficilmente è nella condizione di fare pressioni infinite a destra e a manca, tanto più che ormai la gran parte del mondo finanziario/economico italiano che conta ha già versato il proprio obolo.
Se alla nascita di CAI prima e di SAI poi, c'era quanto meno l'impressione di un progetto che, per quanto poco ambizioso, potesse avere qualche speranza di successo, stavolta si ha davvero l'impressione che la barca si stia arenando e che investirvi soldi significhi sicuramente perderli. Praticamente una tempesta perfetta.

Condividendo pienamente e allo stesso tempo leggendolo da opposta prospettiva, forse è la volta buona che i sindacati si cacano davvero addosso accettando condizioni che in altre situazioni non avrebbero mai accettato.
In realtà il piano industriale è semplicissimo: scopiazzare easyjet sulla rete a medio corto raggio che non transita da Fiumicino.
 
Condividendo pienamente e allo stesso tempo leggendolo da opposta prospettiva, forse è la volta buona che i sindacati si cacano davvero addosso accettando condizioni che in altre situazioni non avrebbero mai accettato.
In realtà il piano industriale è semplicissimo: scopiazzare easyjet sulla rete a medio corto raggio che non transita da Fiumicino.
Berioz non scrivere scemenze: nel 2008 abbiamo accettato senza battere ciglio tutto quello che ci hanno messo sotto il naso...
 
Aggiungiamo un governo particolarmente debole, oserei dire di scopo (traghettare il paese alle prossime elezioni), che difficilmente è nella condizione di fare pressioni infinite a destra e a manca, tanto più che ormai la gran parte del mondo finanziario/economico italiano che conta ha già versato il proprio obolo.
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senza il materasso di un governo che operi un salvataggio grossi rischi all'orizzonte
il video disperato dei dirigenti prima dello sciopero appare ora come tentativo di salvare il salvabile
erano stati avvertiti
 
Berioz non scrivere scemenze: nel 2008 abbiamo accettato senza battere ciglio tutto quello che ci hanno messo sotto il naso...

...e se non erro nel 2013 tutti i dipendenti AZ hanno contribuito con 35 milioni di euro tra tredicesime non erogate e trattenute in busta paga per salvare CAI e aprire la strada all'investimento di Etihad in Alitalia e far nascere SAI
 
...e se non erro nel 2013 tutti i dipendenti AZ hanno contribuito con 35 milioni di euro tra tredicesime non erogate e trattenute in busta paga per salvare CAI e aprire la strada all'investimento di Etihad in Alitalia e far nascere SAI


... e 2.200 licenziamenti....
 
... e 2.200 licenziamenti....

ah ecco...
l'accordo è del 16 luglio 2014 in realtà...si trova facilmente su internet...
Un'intesa sul costo del lavoro per contriibuire a certificare la continuità aziendale "nell'ambito del percorso funzionale all'avvio di una stabile partnership internazionale con Etihad Airways"
 
Si ma qui è o 1600-2000 o tutti a casa !!
L' attuale struttura non è compatibile con Az e il costo del lavoro in Italia. Oltre a questo ci sono tante altre cose da cambiare ma dei tagli al personale sono obbligatori, ahimè.
 
Si ma qui è o 1600-2000 o tutti a casa !!
L' attuale struttura non è compatibile con Az e il costo del lavoro in Italia. Oltre a questo ci sono tante altre cose da cambiare ma dei tagli al personale sono obbligatori, ahimè.

Le mie valutazioni sugli scioperi di Az sono note così come la considerazione che ho di certi sindacalisti, ma alla luce del'attuale situazione in cui versa la compagnia, non certo causata dalla sola voce "personale", credo che per primi debbano essere lasciati a casa i dirigenti che hanno fallito su tutto!
 
CVD.

Alitalia, accordo raggiunto con le banche creditrici: ok di Intesa e Unicredit


Accordo raggiunto tra Alitalia e le banche creditrici, principalmente Intesa Sanpaolo e Unicredit. A tarda notte, dopo una maratona durata svariate ore, il pool di banche impegnate finanziariamente con la compagnia aerea posseduta al 49% da Etihad ha accettato la conversione in equity (cioè in azioni) di parte dei propri crediti.

L'accordo prevede che venga rapidamente elaborato un nuovo piano industriale e novità rilevanti anche relativamente alla governance. Potrebbe infatti cambiare l'assegnazione delle deleghe e non è escluso che si arrivi alla sostituzione dell'attuale amministratore delegato, l'australiano Cramer Ball.

http://economia.ilmessaggero.it/eco...nche_creditrici_intesa_unicredit-2156351.html
 
CVD.

Alitalia, accordo raggiunto con le banche creditrici: ok di Intesa e Unicredit


Accordo raggiunto tra Alitalia e le banche creditrici, principalmente Intesa Sanpaolo e Unicredit. A tarda notte, dopo una maratona durata svariate ore, il pool di banche impegnate finanziariamente con la compagnia aerea posseduta al 49% da Etihad ha accettato la conversione in equity (cioè in azioni) di parte dei propri crediti.

L'accordo prevede che venga rapidamente elaborato un nuovo piano industriale e novità rilevanti anche relativamente alla governance. Potrebbe infatti cambiare l'assegnazione delle deleghe e non è escluso che si arrivi alla sostituzione dell'attuale amministratore delegato, l'australiano Cramer Ball.

http://economia.ilmessaggero.it/eco...nche_creditrici_intesa_unicredit-2156351.html

piano aziendale al più presto .... e speriamo sappiano fare buon uso di questi soldi
 
Stato
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