Thread Alitalia dal 4 maggio


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(Ieri su "Il Giornale")

Il piano di investimenti di Sea per gli aeroporti milanesi è di 1,4 miliardi di euro da oggi al 2016. «Tra il 2015 e il 2020 - aggiunge Bonomi - 60 aeroporti dell’Ue saranno in saturazione, raggiungeranno i limiti di capacità».
«Sarebbe una vera contraddizione in termini se si chiudesse o limitasse fortemente un asset industriale come Linate, quando in tutta Europa si sta progettando e si investe e si incrementano gli asset infrastrutturali». Ha poi detto Bonomi, nel corso di un’audizione alla Commissione Trasporti della Camera. Anche in vista dell’Expo 2015 «non crediamo che in questo momento sia possibile una drastica riduzione di Linate», ha detto Bonomi, evidenziando che nonostante lo scalo milanese sia sempre stato considerato «il fratello minore problematico di Malpensa, è il terzo scalo in Italia». «Crediamo che il ruolo di Linate vada confermato. Un’ipotesi di una drastica limitazione di Linate è superata dai fatti. Per Sea è uno stabilimento industriale importante», ha aggiunto Bonomi, precisando tuttavia che Linate «non ha possibilità di espansione e crescita e per sua natura non si può pensare a sviluppi della quantità di mercato servita».

Non sentite anche voi un silenzio assordante provenire dalla grotta (quella nuova) dei talebani?
 
... Ma le slick non sono state reintrodotte? :D

Prima di cambiar vita,quando ero un pilota di linea,si potevano avere scoperte più di 7 tele(da MEL).C'erano Compagnie che avevano come policy di compagnia un massimo di 3 visibili sotto il battistrada.Con una sola tela a vista non ci credo che abbiano fermato l'aereo.Non l'hanno raccontata tutta.

Se non sono indiscreto, perché hai cambiato vita?
 
Io comunque aspetterei l'estate per capire se sono in grado di fare qualcosa.Sarà un test importante.
 
Solo mi consola che, essenso l' attuale situazione assolutamente illegale, non potrà durare.

Forse non durerà ma il problema è un altro: come risolveranno la situazione le nostre menti?

a) spostare tutti i voli illegali di LIN a MXP
b) permettere a cani e porci di approdare a LIN in modo da poter dire: "visto? Abbiamo risolto il problema LIN, adesso c'è più concorrenza!"

Pick one guess, a) or b)?
Oggi scelgo b)


Dopo la fase delle ingegnerie finanziarie il ragionier Colaninno punta dritto al livello "operativo", alla bassa macelleria, ed è pronto a dare in pasto agli analisti finanziari, e al "mercato", migliaia di esuberi.
Sbagliato. Alitalia non è una società quotata in Borsa, ergo nessun analista finanziario perde un minuto del proprio tempo a seguirla. Non che della vecchia si occupasse qualcuno...


chi ha ancora il coraggio di dire che Bonomi è uno che ne capisce di aeroporti si faccia avanti!!!
Mi faccio avanti.
Bonomi capisce, ma soprattutto sotto elezioni mena il cane dove vuole il padrone, per non perdere il posto.
 
Sono d'accordo con chi dice che l'articolo é un po' troppo buonista ed evita di parlare concretamente dei problemi.
Secondo me l'unico messaggio importante é che questa mi sembra la prima volta che Sa&Co dicono chiaramente, oltre ogni ragionevole dubbio, che a loro MXP non interessa, e che la lasciano ai LCC etc. Prima si erano sempre barcamenati cercando di non scontentare nessuno.
Di conseguenza avrebbe piú senso per loro togliere quelle due stupidaggini di voli LR da MXP e rafforzare FCO.

@malpensante: sono d'accordo che la situazione attuale di LIN é un equilibrio instabile, perché palesemente in violazione delle normative vigenti. La mia impressione é peró che si continuerá in questo modo fino a quando qualcuno non vorrá far saltare il banco e chiedere a Bruxelles di intervenire - e francamente, oggi come oggi, non vedo chi possa avere interesse a iniziare l'effetto domino: tutte le compagnie aeree straniere potevano far saltare il banco quando volevano, nel periodo in cui AZ era in ginocchio e LIN-FCO teneva (e tiene) largamente in piedi la baracca, ma nessuno si é mosso.
Comincio a sospettare che le cose cosí come sono vadano bene un po' a tutti.

L'unica mia speranza é che le 3 maggiori concorrenti di AZ sul nazionale (LH, U2 e FR) decidano che vogliono anche loro una fetta della LIN-FCO e degli altri nazionali a LIN e vadano a chiedere giustizia alla UE.
 
Giusto malpensante ma quelle righe si riferivano a Telecom e non ad Alitalia.
Le ho riportate solo per dare la misura di ciò che riusciamo a dimenticare anche a distanza di pochi anni.Parliamo del 2002.
Anche allora si parlava di Capitani coraggiosi,anche allora di portare Telecom nel mondo,anche allora migliaia di esuberi,anche allora ci si concentrava sugli azionisti e non sul cliente o sul dipendente e anche allora tariffe alte e servizio mediocre.
Poi sappiamo com'è andata a finire.
Oggi l'Alitalia è in mano a quelle persone e io sono portato a credere che il copione,viste le premesse,sarà lo stesso.
Di Malpensa non gli frega nulla. Dei dipendenti abbiamo visto. Del cliente...beh,tu hai esperienza diretta.
Gli importa degli azionisti.Che devono recuperare i soldi messi a scapito e non grazie al cliente.
Poi se tanto mi da tanto c'è qualcosa sotto che tra un annetto circa capiremo.
 
@malpensante: sono d'accordo che la situazione attuale di LIN é un equilibrio instabile, perché palesemente in violazione delle normative vigenti. La mia impressione é peró che si continuerá in questo modo fino a quando qualcuno non vorrá far saltare il banco e chiedere a Bruxelles di intervenire - e francamente, oggi come oggi, non vedo chi possa avere interesse a iniziare l'effetto domino
Lufthansa ha già presentato ricorso alla UE, Air Italy al TAR del Lazio.
Ne riferirò in altro thread.
 
Lufthansa ha già presentato ricorso alla UE, Air Italy al TAR del Lazio.
Ne riferirò in altro thread.
non esiste alcuna chance politica che si inneschi alcun effetto domino su LIN, specie dopo l'operazione AF AZ, perché l'equilibrio tra le major e gli Stati è evidente, lo abbiamo già visto e ne vedremo la conferma, nei fatti, nel corso del tempo, mi sembra una cosa di una evidenza lapalissiana ormai da tempo
 
... Ma le slick non sono state reintrodotte? :D



Se non sono indiscreto, perché hai cambiato vita?

Ho "cambiato vita"perchè un cliente della società executive per cui lavoravo mi ha voluto con lui.Ho accettato e devo dirti che sono anche felice della scelta fatta.
Gli accordi tra me e questa persona mi permettono di non aver abbandonato del tutto i comandi di un aereo.
E' un po come vivere due vite insieme.
 
MAI air

con i CRJ-900 CityLiner + CRJ-900 myair..??

MAI-in-air? Si in effetti i CRJ ce li ha....però è diretta concorrente di AZ (in linea teorica)....mi sembra strano.
Vedrei decisamente meglio AirVallè, anche se questa già opera qualcosa e non sta messa nemmeno tanto bene.
EN da escludere per ovvie ragioni purtroppo.
 
Sul Sole24 Sabelli dice di essere in contatto con un altro vettore nazionale per un'alleanza strategica sulle rotte regional: MyAir? :-@

Ma se servono aerei regional, perchè non recuperare gli Emb145 XM accantonati in Francia? Sono abbastanza nuovi, tenuti in buone condizioni e già in livrea Alitalia. Magari li si gira ad Air Alps che già opera voli regionali per CAI.
 
L’Alitalia è quella nuova i disagi sempre i soliti
di Paolo Stefanato

Jean Cyril Spinetta, che come presidente di Air France-Klm è il primo azionista di Alitalia, ha dichiarato di essersi ritirato dalla gara per l’acquisizione della compagnia, un anno fa, per colpa dei sindacati e del greggio. Nessuna accusa retroattiva, invece, alla politica: acqua passata, si guarda avanti. Intanto a Roma continuano ad arrivare manager parigini, e si cerca di portare a regime un rilancio che, a tre mesi e mezzo dall’avvio, appare ancora complicato. E che la clientela avverte con disagi diffusi. La puntualità, per esempio. Vito Riggio, che come presidente dell’Enac vigila sul trasporto aereo italiano, ha accusato l’Alitalia di non rispettare gli orari tre volte su dieci; la compagnia ammette che ad aprile solo il 66-67% dei voli ha spaccato il minuto, poi il dato è risalito al 70%. Le cronache registrano a macchia di leopardo casi di viaggiatori un po’ inviperiti, un po’ rassegnati; quasi per una legge democratica, i disservizi non guardano in faccia nessuno e colpiscono - in maniera bipartisan - anche personaggi del calibro di Roberto Formigoni e di Dario Franceschini. I ritardi sono provocati soprattutto da inefficienze nelle rotazioni degli aerei e degli equipaggi. Visto che i collegamenti sono organizzati in una rete, è inevitabile che nel corso delle ore si amplifichino fino a quando la cancellazione di un volo non permette di riportare la situazione in pari. Secondo i dati di Era (European regions airline association), i voli della vecchia Alitalia nel 2008, in piena bufera, erano puntuali all’88,2%, tra i migliori in Europa.
Disagi ai passeggeri derivano anche dal fatto che Alitalia e Air One sono ancora due entità autonome, e i rispettivi software non sono ancora integrati. Chi patisce un disservizio, se può, cambia compagnia, ma visto che Alitalia, almeno sulla tratta Milano-Roma, è monopolista, viaggia in treno. Concorrenza questa che ha costretto la compagnia ad adottare alcuni accorgimenti per migliorare il servizio, tra cui quelli tariffari tesi a scoraggiare l’acquisto di una singola tratta (per molti sarebbe comodo andare in aereo e tornare in treno, ma così diventa troppo costoso).
L’occupazione dei velivoli è un altro elemento spinoso. Secondo il presidente Roberto Colaninno, il fattore di riempimento è al 65-66%, prossimo al pareggio; ma 14 mesi fa, prima del definitivo avvitamento, segnava 76%. Da gennaio, ovvero dal decollo della «nuova» Alitalia, non vengono nemmeno più comunicati i dati statistico-economici all’Aea, l’associazione delle compagnie europee. Trattandosi di un’associazione, non vi è alcun obbligo né di fornire i dati, né, a monte, di appartenervi; del resto Alitalia non fa più parte nemmeno di Assaereo, l’associazione che riunisce i vettori italiani. Il dato sul riempimento degli aerei per essere davvero indicativo andrebbe incrociato con lo yield, ovvero con il ricavo medio per passeggero: più le tariffe sono alte, più l’aereo può volare vuoto, e viceversa. Dati sui ricavi di Alitalia non ce ne sono, ma le offerte promozionali fanno tuttavia pensare a un abbassamento dei proventi pro capite. La compagnia non comunicherà i dati del trimestre. Del resto non è tenuta a farlo: non essendo quotata in Borsa, l’unico obbligo è quello di depositare il bilancio alla Camera di commercio, una volta all’anno.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=349464

ma la trimestrale non avrebbe dovuto stupire tutti?
 
se lo scrive il giornale, e se, cioè, continua la campagna denigratoria milanese, allora vuol dire che le cose procedono bene, tanto che loro si debbono impegnare sperando di poter cambiare le cose, ma ora per le ragioni politiche ciccia, perché i conti e gli alleati industriali non consentono più di scommettere su apt che non possono garantire un futuro strategicamente serio all'alleanza: possono tranquillamente continuare..
 
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