No amico mio, sei tu che sei rimasto al 2008 con tutte le contrapposizioni di allora.
Non mi pare di avere scritto che AZ è sull' orlo del fallimento, che MXP era meglio di FCO, che LH era meglio di AF e altre menate del genere.
Sono il primo a dirti che la piega positiva che ha preso AZ negli ultimi 2 anni sotto vari aspetti (qualità del servizio, rinnovo flotta, puntualità) mi fa molto piacere: a inizio 2009, non ci avrei scommesso. Anche i conti sono in miglioramento, ed è plausibile pensare che nel 2011 si realizzi il break-even promesso da S&C. Quindi, per essere ancora più chiaro, sappi che non sono tra quelli che sventolano la bandiera "abbasso AZ" a prescindere, perchè secondo me questo è un approccio poco razionale ai problemi.
Veniamo all' affare AZ-AF e al peso specifico della compagnia di bandiera.
Sappiamo tutti che oggi, il valore aggiunto di una major, sono soprattutto i voli LR. Questo per almeno 2 ragioni: nella gran parte dei casi, i bilaterali permettono a tutt' oggi alle compagnie che ne usufruiscono di lucrare molto sulla scarsa o nulla concorrenza. In secondo luogo, una vasta rete di voli LR in partenza dal proprio hub di riferimento, permette di avere un' anpia rete di feed, che oltre a portare pax per le connessioni, permettono un ptp con destinazioni che non potrebbero sopravvivere con una sola di queste tipologie di pax.
AZ da questo punto di vista è estremamente debole (che non vole dire sfigata), in quanto con una ventina di WB, ancorchè in leggera crescita, i miracoli non si possono fare.
Se non fosse sufficientemente chiaro, ti spiego cosa comprerebbe AF rilevando AZ: tutti i bilaterali monodesignazione in capo alla compagnia italiana, i preziosi slot di FCO e quelli preziosissimi di LIN e una buona parte di flotta moderna e omogenea a quella del vettore francese. Tutte che cose che a Parigi sono sicuramente considerate utili, ma non strategiche, proprio perchè AZ è piccola in quel settore (il LR) dove i player di peso si misurano e quando si siedono ad un tavolo per collaborare si "pesano".
Sai bene che i capitani coraggiosi hanno rilevato AZ con la stessa gioia con la quale io e te andiamo dal dentista e possiamo tranquillamente pensare che questi signori, saranno ben contenti di liberarsi di impegni finanziari così forti in un settore lontano dai rispettivi core business.
Altri hanno già scritto che lo stato italiano ha ben poca voce in capitolo e in ogni caso, quello che interessa di più ai politici nostrani è non avere rogne. Tradotto: che i 13000 dipendenti di AZ e le decine di migliaia dell' indotto, soprattutto a Roma, conservino i loro posti di lavoro in modo da non diventare un problema sociale e di riflesso politico. E questo AF lo può garantire.
Per quanto riguarda l' italianità, perfino SB potrebbe fare una capriola verbale elencando le più recenti fusioni tra major dicendo che il mercato è cambiato e che la fusione con AF è diventata auspicabile, per formare insieme, "la più grande compagnia europea". Vendendo ovviamente per oro colato le concessioni che, pur modeste, i francesi farebbero sicuramente.
Dopo di che AZ verrebbe fatta sì crescere, ma con molta misura, soprattutto sul LR. Per due ragioni: in primis significherebbe dirottare a FCO dei pax che attualmente viaggiano via AMS e CDG. E poi .... perchè a parte qualche contentino, non glielo farebbe fare nessuno, nel senso che in Italia a quel punto non ci sarebbe più nessuna forma di pressione per far crescere davvero AZ. L' essenziale è che a Roma non abbiano problemi. Che poi ogni tanto si possa aprire qualche nuova rotta LR è probabile, ma saranno sempre briciole rispetto a ciò che faranno ad AMS e soprattutto a CDG.
Ma ormai in Italia abbiamo accettato da tempo di essere lo zimbello aeronautico del mondo e di conseguenza a genofletterci verso chiunque ci faccia un qualche tipo di elemosina. E' vero a Roma, dove in nome della pax sociale si è svenduta la più grande compagnia italiana e riempito di debiti la collettività, come è vero a Milano dove la "salvatrice" LHI vola quando gli tira il c..o. Però i suoi panini sono grandiosi. Amen.
rispondo concretamente a te perché il tuo, a differenza di altri, che confermano quanto stavo dicendo, è un reale ragionamento (sopra si è parlato di cioccolata, atout politici come fossero uno scandalo, insomma, la sostanza si comprende, un'unica precisazione: la politica è una cosa seria, sia che si facesse a milano con la lega della grande malpensa, sia che si faccia a roma, e va insieme all'economia, chi pensa che l'una sia sporca e l'altra il bene è semplicemente una persona che fonda i suoi ragionamenti su dati falsi o che non riesce a maturare il proprio costrutto, ma i fatti non mutano)
ora, leggendo la tua mail, la cosa che si nota subito è che troppe volte ricorre la parola roma piuttosto che italia, e la chiave di lettura è in questo inciso: "L' essenziale è che a Roma non abbiano problemi"
non è così, bisogna farsene una ragione
lo spostamento a roma dello snodo dei voli LR ha avuto una ragione aziendale talmente forte che è stata confermata anche con un governo che avrebbe fatto di tutto pur di riconfermare milano, che pure ha portato al default, insieme a molte cause, tra cui l'incapacità di distribuire il personale adeguatamente sui centri di riferimento, il mantenimento di LIN, l'artificiosità della scelta di mxp rispetto alla collocazione degli altri grandi hub e dei mercati classici per il traffico incoming in Italia, e la stessa strategia evidente delle alleanze riferibili a british, air france e lufthansa, e potremmo ragionatamente continuare
ecco, razionalizzando l'azienda, rispostando il suo compiuto centro dove per l'azienda è più conveniente, si sta tornando agli utili, tra non molto ci sarà il break even generale (non solo quello di singoli voli)
l'intercontinentale traina questa risalita, con dati che tutti conoscete, proprio l'intercontinentale che tutti dicevano sarebbe crollato, per pax e profitti, dopo la ricollocazione dell'hub nazionale
potremmo continuare con gli esempi, che ne so?, LAX, che tutti spiegavano essere rotta da chiudere definitivamente e subito per gli yields, è divenuta invece annuale, ora vedremo come va, ma di certo non è divenuta annuale per fare contenta roma né per pazzia, men che meno da quando AF ha il 25%dell'azienda..
bisogna farsene una ragione
dici che ogni tanto aprire un nuovo LR può accadere e che ciò non avrebbe, in sostanza, significato tale da poter mutare il ragionamento
non è così, e comprenderlo è tutto sommato agevole ove lo si voglia ammettere
infatti, aprire in 3 anni dopo un default e dopo un conseguente start up, in piena crisi, e in pieno rinnovo flotta, 3 nuovi LR (LAX, GIG e PEK), in media uno all'anno, è un risultato, un fatto, opposto alla tua ricostruzione, e in linea con la volontà, e la convenienza di AF a fare di AZ una compagnia importante e, cioè, che fattura e produce utili, così da avere un altro grande snodo dopo CDG e AMS, al pari di quest'ultimo ma più a sud (pensa al fallimento di Swiss e a quanto ci è voluto per tornare su a una compagnia di un paesotto, se confronti i complessivi rapporti Germania-Svizzera e Francia-Italia)
non è una questione di pax sociale, è una questione di affari, affari italiani e francesi, non di questa o quella città
la stessa concorrenza di LHI si sta rivelando per quello che è, la volontà di LH di sostituire Airone, non altro, al netto delle pubblicità sulla scia delle quali qualcuno ipotizzò un ritorno della grande malpensa entro il 2013, che ora, esaminando le prospettive 2011, tutti si rendono conto si fondò su mera pubblicità (ciò che non toglie che LHI potrà fare LR, ma ci siamo capiti..)
i debiti della collettività: beh, sono stati tanti, è stata un'indecenza, per l'esattezza l'indecenza di mandare a monte l'operazione guidata dal bolognese (non romano tranne che di nome) Prodi per un motivo di campagna elettorale, e per poi fare, inevitabilmente, lo stesso
sono però certamente meno dei debiti (per noi) che AZ avrebbe implicato se si fosse accettato il default, come la Moratti disse di volere, pur di confermare il suo apt (intendo suo alla lettera, pubblico, a differenza di quelli che ci sono altrove)
e certamente meno dei debiti che AZ accumulò nell'era dell'hub artificiale, chiamamo così un apt con quel LIN a fianco e quella collocazione nel contesto italo-europeo
come spesso accade l'Italia ha bisogno degli europei e dell'europa per crescere, e loro non ci aiutano a farlo perché sono generosi, ma perché capiscono (a differenza di quanto spesso facciamo noi al nostro interno) che gli conviene