Thread Alitalia dal 1° gennaio


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Ci sono rumors che Airone potrebbe basare a MXP dei 737 di AirItaly in wet lease. Airone è infatti in cerca di nuovi aerei per la sua espansione e mamma AZ pare non sia molto propensa a girarli i 320 di nuova consegna che preferisce usare per le sue rotte e per sostituire al piu' presto possibile gli MD80, mentre AirItaly ha un esubero di 737 in flotta che dovrebbe dismettere, insomma un accordo che fa comodo ad entrambi, inoltre AZ e AirItaly hanno già buoni rapporti di collaborazione per i precedenti accordi. Avete conferme?

Praticamente un ritorno al passato.
 
Ci sono rumors che Airone potrebbe basare a MXP dei 737 di AirItaly in wet lease. Airone è infatti in cerca di nuovi aerei per la sua espansione e mamma AZ pare non sia molto propensa a girarli i 320 di nuova consegna che preferisce usare per le sue rotte e per sostituire al piu' presto possibile gli MD80, mentre AirItaly ha un esubero di 737 in flotta che dovrebbe dismettere, insomma un accordo che fa comodo ad entrambi, inoltre AZ e AirItaly hanno già buoni rapporti di collaborazione per i precedenti accordi. Avete conferme?

Sarebbe la morte di AirOne
 
Ci sono rumors che Airone potrebbe basare a MXP dei 737 di AirItaly in wet lease. Airone è infatti in cerca di nuovi aerei per la sua espansione e mamma AZ pare non sia molto propensa a girarli i 320 di nuova consegna che preferisce usare per le sue rotte e per sostituire al piu' presto possibile gli MD80, mentre AirItaly ha un esubero di 737 in flotta che dovrebbe dismettere, insomma un accordo che fa comodo ad entrambi, inoltre AZ e AirItaly hanno già buoni rapporti di collaborazione per i precedenti accordi. Avete conferme?

gli md80 non dovrebbero restare fino al 2014? oppure hanno cambiato idea per la centesima volta?
 
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Archivio cartaceo | di Ferruccio Sansa

12 gennaio 2011

“Il figlio del ministro Matteoli decolla contromano”

Sui blog dei piloti della ex Alitalia le leggende sulla veloce carriera del figlio dell'esponente Pdl
Vita dura fare il pilota Alitalia se tuo padre è ministro dei Trasporti. Ti senti addosso gli sguardi dei colleghi, devi respingere accuse che ti piovono da ogni parte. Ma stavolta Federico Matteoli, figlio di Altero, ha deciso di ricorrere al Tribunale di Roma e di chiedere centomila euro di danni. Certo l’accusa era grossa. Basta leggere i blog frequentati dai piloti Alitalia per rendersene conto: “Provate a farvi un giretto sulle frequenze Acc (controllo del traffico aereo), le trovate sul web. E soprattutto: al Kennedy (principale aeroporto di New York) andate contromano in rullaggio (dal parcheggio alla pista di decollo), decollate senza autorizzazione (del controllore di volo), dirottate senza concordarlo con il controllore del traffico aereo e vedete poi se la Faa (Federal Aviation Administration) americana chiuderà un occhio anche se siete figli di un ministro”, scrive un anonimo blogger. Non ci vuole un grande sforzo per capire a chi si riferisca: Federico Matteoli.

Sembra la manovra di uno stuntman piuttosto che di un pilota di Boeing 777, un colosso di settanta metri da 300 passeggeri. Così Matteoli alla fine si è rivolto ai suoi legali. Ma ormai il giallo era sulla bocca dei piloti. Il Fatto Quotidiano ha cercato inutilmente prove dell’episodio: all’Enac (l’Ente Nazionale Aviazione Civile) non risulta nulla, dalla Faa (Federal Aviation Authority) non arrivano conferme. Federico Matteoli, più volte contattato, era “impegnato”. Possibile che si tratti di una leggenda aeronautica? Di prove, finora, nemmeno l’ombra. Chissà, forse è tutta colpa di quella parentela ingombrante e del curriculum di Matteoli. Era il 2002 quando l’Alitalia assunse Federico. Niente da dire sulle sue qualità, “un’ottima persona e un pilota capace”, dicono i colleghi. Ma dopo l’11 settembre 2001, Alitalia aveva adottato la procedura della legge 223 su mobilità e blocco delle assunzioni.

Una misura drastica, tanto che, raccontano in Alitalia, “alcuni piloti che erano in lista d’attesa furono messi sotto contratto come steward”. Con una sola eccezione: il 19 marzo 2002 nell’azienda in crisi entra Federico Matteoli, classe 1973, pilota di Md 80. All’epoca dei fatti i colleghi di Matteoli jr la spiegarono così: “Federico e un suo collega erano dipendenti di Eurofly. Alitalia decise di assumerli a tempo determinato per fare fronte a necessità temporanee. Alla scadenza del contratto, come è previsto, il collega ha ricevuto una lettera da Alitalia che non rinnovava il rapporto”. E Matteoli? “Per un disguido, a quanto pare, la lettera è arrivata in ritardo. Così, come previsto dal contratto, il pilota è stato assunto a tempo indeterminato”. È solo la prima tappa. Quando Alitalia viene privatizzata i piloti puntano gli occhi su Matteoli junior. “Avendo come base Milano riuscì a evitare la cassa integrazione”, raccontano oggi sindacalisti Alitalia. Niente di illecito, ma abbastanza per alimentare le chiacchiere. Basta? No. Federico abbandona gli Md80 e approda al Boeing 777, il gigante dei cieli, sogno di tutti i piloti. Tutto regolare: adesso Alitalia è privata e il contratto Cai prevede una clausola che consente di scegliere il 25% del personale al di fuori di graduatorie e liste di anzianità (Federico, uno degli ultimi assunti, era in coda nelle liste dei piloti). “È un criterio senza senso perché non premia il merito, ma si presta a lasciare spazio a personaggi, anche sindacalisti, che non avrebbero magari potuto occupare quei posti”, sostiene Carlo Galiotto, ex comandante Alitalia. L’ultimo capitolo è di questi giorni: Matteoli starebbe per tornare all’Airbus A320, un aereo più piccolo. Una bocciatura? “No, è la strada per diventare comandante. Dopo appena nove anni di servizio, mentre c’è gente che aspetta decenni”, sibilano i critici. Chissà, forse Matteoli maledirà le sue origini. Meglio avere un papà meno ingombrante. O forse no?

Da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio 2011
 
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Ci sono rumors che Airone potrebbe basare a MXP dei 737 di AirItaly in wet lease. Airone è infatti in cerca di nuovi aerei per la sua espansione e mamma AZ pare non sia molto propensa a girarli i 320 di nuova consegna che preferisce usare per le sue rotte e per sostituire al piu' presto possibile gli MD80, mentre AirItaly ha un esubero di 737 in flotta che dovrebbe dismettere, insomma un accordo che fa comodo ad entrambi, inoltre AZ e AirItaly hanno già buoni rapporti di collaborazione per i precedenti accordi. Avete conferme?

Ma i 737 di Air Italy non erano proprio di Air One?

A questo punto potrebbero girare i CRJ allo Smart Carrier per piazzarli su rotte più di nicchia e conservare i 320 per quelle principali
 
Una misura drastica, tanto che, raccontano in Alitalia, “alcuni piloti che erano in lista d’attesa furono messi sotto contratto come steward”. Con una sola eccezione: il 19 marzo 2002 nell’azienda in crisi entra Federico Matteoli, classe 1973 [...]
Quando l'azienda era pubblica, era un carrozzone.
Adesso che è privata cos'è, un carrozzino?
 
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ALITALIA: FANTOZZI, RISULTATI MENO PEGGIO DELLE ATTESE

http://www.asca.it/focus-ALITALIA__FANTOZZI__RISULTATI_MENO_PEGGIO_DELLE_ATTESE-3404.html


I risultati dell'amministrazione straordinaria della vecchia Alitalia sono stati meno peggio delle attese. Lo ha detto il commissario straordinario Augusto Fantozzi che oggi ha presentato la relazione finale sulla procedura di amministrazione straordinaria. ''I risultati - ha detto Fantozzi - sono fondamentalmente meno peggio di quello che si poteva pensare''.

Nella relazione si legge che dalle cessioni di due anni di amministrazione straordinaria sono stati ricavati circa 1,14 miliardi di euro, mentre rimangono da incassare 336,8 milioni, comprensivi anche della seconda rata Cai.

''Oggi - ha aggiunto Fantozzi - si chiude la prima fase, quella dell'impresa, la piu' importante. Adesso si apre quella liquidatoria''. Nei due anni trascorsi da quando la vecchia Alitalia era stata posta in amministrazione straordinaria, si legge ancora nella relazione, nel corso della gestione commissariale e fino al 30 settembre scorso, sono state prodotte risorse per 246,4 milioni di euro, che si sommano ai 193,9 milioni disponibili alla data di apertura della procedura, per arrivare a un totale di cassa disponibile ad oggi di 440,3 milioni di euro.

''Siamo entrati in Alitalia - ha spiegato Fantozzi - con 193 milioni, oggi abbiamo 450 milioni e siamo in grado di pagare abbastanza bene i nostri creditori. Abbiamo venduto sempre sopra perizia e sotto i valori di libro, che erano gonfiati''.

Infatti, il conto economico del gruppo Alitalia in amministrazione straordinaria, al 30 settembre, mostra una perdita di periodo prima delle imposte di circa 1,25 miliardi di euro, influenzata da minusvalenze per circa 915 mila euro dovute, si legge nella relazione, ''alla sopravvalutazione dei valori contabili rispetto ai valori di cessione'' delle gestioni precedenti all'amministrazione straordinaria. In particolare si sono registrate misuvalenze per oltre 713 mila euro nella cessione Cai, altri 199 mila euro nella cessione di beni aterzi e circa 2.300 euro nella cessione di partecipazioni. Sui valori di libro gonfiati, Fantozzi ha poi precisato di non aver rilevato fatti di rilevanza spefica, spiegando di aver parlato ''genericamente di cattiva gestione''. Nello specifico, differenze rilevanti tra valore contabile e valore di perizia dei beni ceduti si sono registrate negli aeromobili, con 260 milioni di euro, contro circa 53,6 milioni periziati. Differenze cospicue anche per la partecipazioni iscritte a valore contabile per oltre 28 milioni e periziate per 1,3 milioni di euro circa. In definitiva, la differenza tra il valore di cessione e il valore di perizia presenta un surplus di oltre 13 milioni di euro, mentre la differenza tra il prezzo di cessione e il valore contabile mostra una perdita di circa 792 milioni di euro.

Sul fronte del rimborso dei creditori, la relazione precisa che il totale richiesto era di oltre 4,4 miliardi di euro, di cui oltre 3,9 miliardi esaminati. Su quest'ultima cifra, 1,5 miliardi di euro e' il passivo ammesso, mentre circa 2,4 miliardi quello non ammesso ''perche' - ha spiegato Fantozzi - non in regola, in pratica qualcuno 'ci ha provato'''. A tal proposito il commissario straordinario ha raccontato l'annedoto di una donna che aveva presentato richiesta di rimborso per la perdita della propria valigia, nella quale si trovava un costoso abito di nozze, mentre era in viaggio per Parigi, salvo poi aver presentato analoga richiesta per la stessa valigia, in un viaggio pero' per New York.

Sempre per quanto riguarda il passivo ammesso, per i creditori in prededuzione il valore e' di circa 303 mila euro, per quelli privilegiati circa 412 milia euro e per quelli chirografari circa 788 milia euro.

Analizzando i ''recovery ratios'', ovvero la percentuale di credito recuperata, emerge poi un miglioramento generale per i debitori privilegiati e anche per qualli chirografari, ovvero coloro che non godono di un diritto di prelazione, tra quello che era il programma e quella che e' stata poi la relazione finale. Un peggioramento c'e' stato solo per i creditori chirografari di Alitalia Express, perche', spiega la relazione, l'accertamento del passivo residuo della societa' del gruppo e' ancora elevato e il debito e' stato assunto sulla base del richiesto, in attesa delle valutazioni del curatore speciale. Un minor risultato viene evidenziato anche per i debiti ipotecari di Alitalia, a causa del minor valore di realizzo della cessione degli aerei, rispetto al debito ipotecario residuo. In generale, sulla base dei crediti complessivamente richiesti con le istanze fino a qui esaminate (circa l'88% del totale), l'ammontare del passivo accertato e' pari a poco meno del 40% del richiesto.

I costi della procedura di amministrazione straordinaria risultano per circa 36,3 milioni di euro, il 3,17% dell'attivo realizzato. Lo stesso commissario straordinario, come ha detto lo stesso Fantozzi, ha percepito un compenso totale per questi di due anni di 6 milioni di euro, in due acconti da 3 milioni di euro all'anno ciascuno.

Infine, per quanto riguarda il personale, il gruppo Alitalia, all'inizio della procedura aveva 18.733 dipendenti, di cui 16.172 a tempo indeterminato. A questi vanno aggiunti altri 1.041 dipendeti delle due societa' di manutenzione Atitech e AMS. Dopo la cessione di attivita' a Cai, sono passate alla nuova societa' 10.519 persone, mentre le altre 5.875 unita' sono state poste in cassa integrazione straordinaria a zero ore. Al 30 settembre scorso, le persone in cigs a zero ore risultano essere 4.189. Prima dell'amministrazione straordinaria, Alitalia e Alitalia Servizi avevano un totale di 81 filiali estere. dalla chiusura delle sedi sono stati recuperati 46,6 milioni, mentre ne rimangono altri 24 milioni da recuperare.

''La gestione dell'impresa - si legge nelle valutazioni conclusive della relazione - si e' conclusa positivamente, preservando in misura soddisfacente i livelli occupazionali; tutte le attivita' sono statedismesse in tempi estremamente rapidi a tutela del ceto creditorio e con modalita' che hanno assicurato risorse superiori ai valori di perizia come confermato dal monitoring trustee nominato dalla Commissione europea''.
 
Infatti, il conto economico del gruppo Alitalia in amministrazione straordinaria, al 30 settembre, mostra una perdita di periodo prima delle imposte di circa 1,25 miliardi di euro, influenzata da minusvalenze per circa 915 mila euro dovute, si legge nella relazione, ''alla sopravvalutazione dei valori contabili rispetto ai valori di cessione'' delle gestioni precedenti all'amministrazione straordinaria.
Credo che abbiano fatto parecchia confusione fra migliaia e milioni di euro.
915 mila euro sono un' inezia rispetto a 1,25 miliardi.

In sostanza Alitalia era strafallita di fatto da anni e stava in piedi con bilanci fantasiosi. La società era quotata in Borsa ed era controllata dallo Stato, che in pratica lasciava che i risparmiatori venissero ingannati quando compravano le azioni e le obbligazioni.

In un Paese civile ci vuole molto, molto meno per galera o harakiri. Mettiamo lo Stato italiano in galera...
 
Non male il compenso di 3 milioni di euro annui! E' sempre più del compenso dell'amministratore di una compagnia che vola!
 
Cavolo, la vecchia AZ ha fatto contento anche il buon Fantozzi, 12 miliardini di lire di stipendio per due anni...

Un dato positivo che si legge è invece l'uscita dalla CIG di circa 1700 ex dipendenti, anche se ne rimangono oltre 4000.

Concordo con Malpensante che in un paese civile molti ex manager certi bilanci non sarebbero mai dovuti essere prodotti e approvati e certi manager dovrebbero finire nelle patrie galere invece di fare danni altrove!
 
Invece gli è stata fatta una legge proprio per parargli il cxxo pochi giorni prima del commissariamento!
 
In sostanza Alitalia era strafallita di fatto da anni e stava in piedi con bilanci fantasiosi. La società era quotata in Borsa ed era controllata dallo Stato, che in pratica lasciava che i risparmiatori venissero ingannati quando compravano le azioni e le obbligazioni.

In un Paese civile ci vuole molto, molto meno per galera o harakiri. Mettiamo lo Stato italiano in galera...
come non quotarti?
invece di andare in galera, i politici, tutti, sono ancora lì a menarsela. altri hanno avuto gratifiche da nababbi.
E i lavoratori, invece, hanno pagato di persona (e molti stanno ancora pagando).
 
Anche i passeggeri stanno pagando una tassa sui biglietti per finanziare la CIGS agli esuberi Alitalia. A pagare veramente sono quelli che non avevano il contratto a tempo determinato e a cui si è applicata inesorabilmente la legge del menga.
 
14/01/2011 - 10:52
Alitalia cambia gli orari dei voli per la Tunisia
Dal presidente arivano segnali di apertura alle richieste della popolazione, ma la Farnesina sconsiglia viaggi nel Paese .

Alitalia, in ragione del coprifuoco in Tunisia, ha modificato gli orari dei collegamenti con Tunisi. Dopo i cambiamenti dei giorni scorsi, il volo di stamane da Roma è stato posticipato alle 8.20, con arrivo alle 9.45. A partire da domani il vettore ha previsto, poi, l'impiego di un aeromobile più grande, che partirà da Roma alle 6 con arrivo alle 7.20, in modo da favorire chi volesse anticipare il proprio rientro da Tunisi.
Intanto sul fronte politico arrivano segnali di distensione. Il presidente ha ordinato alla polizia di non sparare sui manifestanti ed è stata decisa una riduzione del prezzo di pane, zucchero e latte. Ben Ali’, che non si ricandiderà nel 2014, ha promesso anche libertà di stampa e la fine del blocco dei siti Internet.
La Farnesina, sul sito Viaggiare Sicuri ha, però, ieri scritto che "alla luce del perdurare dei disordini registratisi in larga parte del Paese, sono sconsigliati per il momento viaggi se non necessari in Tunisia".

www.guidaviaggi.it
 
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