Thread Alitalia da ottobre 2018


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Di 330 ne hanno, sono i 777 che sono al limite.

Ricordate che questa summer dovevano avere anche NBO e PEK poi chiuse all’ultimo.
La NBO fu chiusa di diceva proprio per carenza di macchine.. la PEK era stata chiusa a marzo assieme alla AUH... ma hanno raddoppiato la GRU incrementato la ICN e aperto la JNB...
 
Di 330 ne hanno, sono i 777 che sono al limite.

Ricordate che questa summer dovevano avere anche NBO e PEK poi chiuse all’ultimo.
Oltre alle frequenze che si sono liberate sugli A332 dalla chiusura di PEK e mancata apertura di NBO va considerato che rispetto alla scorsa summer c'è in più anche il B77W.
Praticamente puntano all'utilizzo pieno di tutta la flotta di LR.
 
Una rotta operativa tutto l’anno, cinque volte alla settimana, con un Airbus A330 che nei piani dovrebbe collegare il cuore istituzionale degli Stati Uniti con Nord Africa e Medio Oriente. Dovrebbe interrompere il monopolio di United Airlines. E far terminare l’isolamento semestrale nei collegamenti senza scalo tra le due capitali, quella italiana e quella americana. Alitalia studia il volo diretto Roma Fiumicino-Washington Dulles. È Luigi Gubitosi, uno dei tre commissari straordinari della compagnia tricolore, ad annunciarlo durante l’audizione a due commissioni del Senato. Una rotta che, dice Gubitosi, «necessariamente partirà».
L’annuncio di Gubitosi
L’intenzione, fanno sapere dal vettore, «è quella di aumentare il portafoglio delle destinazioni di lungo raggio e in un mercato nel quale Alitalia va bene». E senza dover prendere un altro aereo, spiega Gubitosi, ma «sfruttando ulteriormente» quelli che ci sono, come l’Airbus A330 previsto. Un collegamento, il Roma-Washington, «che stiamo mettendo a punto ora, con ampio anticipo», continua il commissario. E che, fanno filtrare dal quartier generale, è arrivato con l’ok e il supporto delle compagnie partner della joint venture transatlantica con Delta Air Lines e Air France-Klm.
I passaggi burocratici
Certo, mancano alcuni passaggi burocratici importanti. «Per ora Alitalia non ha ancora programmato il volo e non ha gli slot assegnati al Dulles International Airport», chiarisce al Corriere della Sera Christina Saull, portavoce del Metropolitan Washington Airports Authority, la società che gestisce i due scali di riferimento della capitale statunitense. «Stiamo discutendo con la compagnia italiana (e altri vettori) per portare nuovi collegamenti al Dulles, ma nulla è ancora stato stabilito». Non è chiaro se i diritti di traffico per l’atterraggio e il decollo nella struttura americana — che dovrebbero essere assegnati ad Alitalia — siano una cessione da parte del partner Delta oppure no.
Fiumicino ponte con Africa e Medio Oriente
Da quanto si apprende sarebbero tre i fattori che hanno portato a pensare alla rotta per Washington. Il primo: l’esistenza di una domanda, che viene ritenuta sufficiente a sostenere economicamente la tratta. Il secondo: il ricavo medio per passeggero. Il terzo: la dinamicità del mercato. Nelle intenzioni di Alitalia il volo prevede flussi in transito proveniente da Italia, Medio Oriente (Israele, Libano) e Nord Africa (Egitto) e la presenza di molti passeggeri «premium» che volano in classe Business e Premium Economy, cioè imprenditori, manager e diplomatici che vanno nella capitale americana per recarsi nei quartieri generali delle grandi aziende e nelle istituzioni internazionali come Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, le ambasciate.
I flussi di traffico
Finora la Roma-Washington è servita sei mesi l’anno — da aprile a fine ottobre — da un solo vettore, United Airlines che fa parte di Star Alliance, alleanza rivale di Sky Team (alla quale appartiene Alitalia). Secondo i calcoli del Corriere sulla base dei dati disponibili sulle piattaforme internazionali presa la settimana «campione» 15-21 ottobre 2018 United mette a disposizione circa 1.500 posti e un volo al giorno in sola andata da Fiumicino. Secondo l’ultimo rilevamento dell’Enac, l’ente nazionale dell’aviazione civile, nell’intero 2017 sulla Roma-Washington sono stati trasportati 93.193 viaggiatori.
La chiusura di Linate
Intanto Alitalia ha comunicato anche i piani per la chiusura di Milano Linate (dal 27 luglio al 27 ottobre 2019). Nei tre mesi di stop la compagnia «trasferirà all’aeroporto di Milano Malpensa i collegamenti verso tutte le destinazioni nazionali e internazionali servite da Linate — sostiene l’azienda —. Si tratta, in media, di circa 200 voli al giorno che normalmente operano da e per l’aeroporto di Milano Linate. I passeggeri della tratta Milano Linate-Roma Fiumicino, inoltre, potranno scegliere se partire o atterrare sull’aeroporto di Milano Malpensa, dove avranno a disposizione 9 collegamenti giornalieri con Roma, o sullo scalo di Bergamo Orio al Serio dove Alitalia attiverà 4 collegamenti giornalieri». Per chi ha già prenotato i voli c’è la possibilità «di scegliere se essere riprenotati sul volo da o per Milano Malpensa senza penale o se chiedere il rimborso del biglietto.

Corriere della sera

"...l'esistenza di una domanda che viene ritenuta sufficiente a sostenere economicamente la tratta...(tutto l'anno)"
Si, vabbe', invece gli altri hanno l'anello al naso per operarla seasonal e con tutto l'Hub, le connections infinite e il US POS alle spalle. Valutazioni eseguite da chi, di grazia?
 
"...l'esistenza di una domanda che viene ritenuta sufficiente a sostenere economicamente la tratta...(tutto l'anno)"
Si, vabbe', invece gli altri hanno l'anello al naso per operarla seasonal e con tutto l'Hub, le connections infinite e il US POS alle spalle. Valutazioni eseguite da chi, di grazia?
Quindi non si può aprire nessuna nuova rotta nel mondo perché tanto quello che c’è basta. E se non c’è vuol dire che non è economicamente rilevamente?
 
Devo dire che i nuovi pasti in CE sono parecchio piu` gradevoli da quando hanno cambiato catering (non so se hanno cambiato anche fornitore). Su LR in J hanno cancellato il neo-reintrodotto servizio trolley, ma ancora non ho provato. Sapro dire tra un paio di settimane.

[OT] Do&Co. Su Club il servizio ora e' hand-run, il trolley e' stato riconosciuto per quella *[cit Fantozzi]* pazzesca che era... [/OT]
 
Questa cosa di annunciare ai quattro venti le rotte senza averle ancora realmente confermate la trovo veramente comunicazione da terzo mondo. Oltre ad un autogol commerciale.
Che annunci a fare una rotta se non la puoi ancora vendere?
Difatti non lo fa nessuno nel settore a parte Alitalia.
 
A proposito di comunicazione da terzo mondo, vi ricordate quando Del Torchio (o Ragnetti?) annunciò una serie di rotte che poi ovviamente non si concretizzarono? C'era un po' di tutto nel minestrone - Ankara, Erbil, i ritorni a Minsk e Sarajevo (ah, chi se lo scorda il volo per la capitale bosniaca nei primi anni 2000 con E145 Alitalia Express!) ma anche Pristina e Rostov (!).

G
 
"...l'esistenza di una domanda che viene ritenuta sufficiente a sostenere economicamente la tratta...(tutto l'anno)"
Si, vabbe', invece gli altri hanno l'anello al naso per operarla seasonal e con tutto l'Hub, le connections infinite e il US POS alle spalle. Valutazioni eseguite da chi, di grazia?
Essendo una rotta in JV non stiamo parlando degli asini di AZ contro i fenomeni di UA. Le valutazioni sono fatte dalla JV, e considerata la destinazione immagino che una parte fondamentale nella valutazione l'abbiano giocata in casa DL.
 
Quindi non si può aprire nessuna nuova rotta nel mondo perché tanto quello che c’è basta. E se non c’è vuol dire che non è economicamente rilevamente?

chiamo coppe e rispondi bastoni?
Ho detto una cosa BEN DIVERSA: ci sono dozzine di rotte seasonal da e per l'Italia, operate appunto quando la domanda le sostiene. Altrimenti perdono. E tu apri (annunci) un year-round? Su un non-hub e con un IT POS cannibalizzato dalle EU legacy nonche' da DY?
Mi sembra chiaro e basilare come concetto e, per inciso, se avessero aperto la FCO-DFW avrei detto la stessa identica cosa.
 
Gubitosi ha dichiarato nel corso della ultima audizione che al netto del prestito Az versa più soldi allo stato di quelli che percepisce attraverso l’istituto della cigs (quest’ultima ha un impatto per le casse dello stato di circa 50 milioni di euro).
 
Tra i numeri enunciati ci sono anche la regolarità (numero uno in Europa e tra le prime 3 al mondo); puntualità (numero due Europa); bagagli persi (numero 1 in Europa e tra le prime 5 al mondo).

Sono numeri come ripeto enunciati da Gubitosi e ripresi da Lazzerini ieri.
 
Tra i numeri enunciati ci sono anche la regolarità (numero uno in Europa e tra le prime 3 al mondo); puntualità (numero due Europa); bagagli persi (numero 1 in Europa e tra le prime 5 al mondo).

Sono numeri come ripeto enunciati da Gubitosi e ripresi da Lazzerini ieri.
Considerata la fama di AZ direi che è un bel risultato.
 
Considerata la fama di AZ direi che è un bel risultato.

Verissimo e bene complimentarsi (idem per il 'record' sulla puntualità), tuttavia se si considera la mole [ormai ridottissima] in termini di operazioni -soprattutto guardando agli anni addietro (vedi MXP hub)- se inizi a perdere bagagli con quei 'pochi' ('in the grand scheme of things' i.e. se si pensa alle varie AF, KL, BA ecc.) voli rimasti direi che ci sarebbe da preoccuparsi.

G
 
Secondo me, se giocata con attenzione come pare stiano facendo, è una partita interessante. Certo mi auguro che ci sia poi l'eventuale c/s con Delta per le prosecuzioni anche se non mi sembra che IAD sia chissà quale hub Delta o sbaglio?

United.

Ricordo en passant che la IAD di AZ ai tempi di Malpensa era la loro rotta USA con il LF migliore e contemporaneamente perdeva più di tutte le altre messe insieme.
 
Pure io al netto dell’irpef sarei 2 volte più ricco...
In una settimana abbiamo scoperto che non solo AZ guadagna soldi invece di perderli, ma anche che è un caposaldo della finanza pubblica.
Insieme alla nota certezza che senza la compagnia italiana il turismo andrebbe a puxxane, mi sembra più che giustificato il probabile esborso di 2/3 MLD€ da parte dei contribuenti.
 
Stato
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