Nessuna ironia... se puoi essere così cortese da spiegare...
Premessa: voglio che questo post sia da considerarsi come spunto di riflessione e non come uno dei tanti in difesa del lavoratore in cassaintegrazione.
Tanto si è detto e tanto ci sarebbe da dire sulle modalità (e sulle relative applicazioni) del passaggio del personale navigante dalla morente LAI alla patriottica CAI, ma per semplicità mi concentrerò su due esempi abbastanza classici: Roberto Germano, uscente DOV AZ, e un cpt di lungo raggio.
Torniamo nel 2008: all'epoca, per far fronte alle richieste di CAI sulla diminuzione del personale navigante, si decise di mettere in cassaintegrazione sia il personale che, alla scadenza della stessa, avrebbe raggiunto l'età di pensione, sia gli ultimi ranghi in materia di anzianità. Fin qui nulla da dire, sono scelte aziendali in cui non metto il becco.
Da questo bellissimo e perfetto schema riescono però a non essere inclusi singoli e gruppi di persone, per motivi a me ignoti (ma sospettabili), tra cui i due sopracitati.
Germano, alla nascita di CAI, rimane nel perimetro aziendale e diventa addirittura DOV, con tutte le responsabilità del caso; scelta quantomeno curiosa, quella del management, di far certificare dall'enac una persona che, alla scadenza della CIGS, sarebbe pensionabile. Il dubbio permane, fino a che, nei giorni scorsi, il DOV va veramente in pensione.
Discorso simile sarebbe applicabile anche al cpt. di lungo raggio, della cui fulminante carriera si sono occupate persino le principali testate giornalistiche italiane e che, stando a quanto riportato, non avrebbe avuto i requisiti di anzianità richiesti per il passaggio a CAI.
In AZ sono cose più che risapute e "sofferte" da parte del personale navigante, tanto più che il malcontento ha valicato, in piu occasioni, le stanze della Magliana (l'ultima, in ordine cronologico, è quella inerente lo striscione).
Tanto ci sarebbe ancora da dire, a partire dal famoso gruppo dei "bassotti", ormai "bassotti transatlantici", ma preferisco evitare e lasciare a te le conclusioni e le eventuali obiezioni del caso.