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"L'Antitrust benedice Alitalia-CAI: monopolio fino al 2011. Domani tocca a Bruxelles.
Per perfezionare l’acquisto di Alitalia da parte di CAI manca solo l’approvazione da parte della Commissione Europea della relazione dei "monitoring trustee" indipendente. Poco fa è infatti giunta la scontata approvazione dell’Antitrust italiano, che impone alcune nuove condizioni ma respinge nella sostanza tutte le richieste delle compagnie concorrenti e dei consumatori e si prende tempo fino al 3 dicembre 2011 per fissare la fine del nuovo monopolio.
All’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non era richiesta l’autorizzazione dell’acquisto quanto assicurare che una fusione nata con l’esplicito scopo di creare un forte operatore nazionale non si trasformi in un danno per i viaggiatori. Un obbiettivo limitato, ma non per questo più facile da conseguire.
Secondo l’Antitrust nell’estate 2008 i gruppi Alitalia e Air One detenevano quote tra il 50 e il 100% del mercato su 22 rotte nazionali e sette europee. L’offerta combinata della stagione invernale IATA 2008-9 - peraltro già in corso da un mese e mezzo - sarà nell’ordine dell’80-90% delle frequenze (il dato preciso è pudicamente omesso dal testo della decisione C9812 pubblicata) e del 69% in termini di passeggeri/chilometro. Le rotte nazionali ne comprendono 11 che collegano Roma con Milano-Linate, Bari, Catania, Lamezia, Brindisi, Venezia, Genova, Pisa, Trieste, Torino, Palermo; sei uniscono Milano-Linate con Napoli, Catania, Palermo, Bari, Lamezia, Brindisi; tre Malpensa con Fiumicino, Palermo e Napoli; due Napoli con Torino e Venezia. Quelle europee vanno invece da Malpensa a Berlino, Bruxelles, Atene e Salonicco e da Fiumicino a Bruxelles, Berlino e Vienna.
Easyjet aveva evidenziato come il limite minimo di utilizzo prescritto dalla normativa per non perdere gli slot sia l’80% e che CAI partirebbe dall’82%. Eppure gli slot inutilizzati da CAI diventerebbero disponibili solo dalla seconda stagione successiva - in pratica, dall’inverno 2009/10. Di qui la richiesta - respinta dall’Antitrust perché considerata strutturale anziché temporanea - di obbligare CAI a cedere gli slot in eccesso ai concorrenti per cinque anni. Meridiana aveva invece chiesto che CAI mantenesse prezzi, rotte e frequenze ai livelli precedenti l’amministrazione straordinari, nonché il rilascio degli slot non utilizzati e livelli qualitativi di servizio analoghi a quelli dei grandi concorrenti comunitari. Altroconsumo, Codacons e Assoutenti avevano segnalato a più ripresa i rischi di aumento delle tariffe e riduzione dell’offerta.
Di tutto questo l’Antitrust ha accolto pochissimo. Pur respingendo a parole l’idea di CAI di stemperare la rotta Fiumicino-Linate in un più vasto bacino comprendente Malpensa, Orio al Serio, Ciampino e persino i treni, l’Autorità ha accettato la riallocazione interna proposta da CAI. In pratica, la Roma-Milano sarà ridotta di 50 slot settimanali che resteranno però a CAI per destinarli a rotte sulle quali non abbia più del 60% delle frequenze ex Alitalia. Allo stesso modo, i concorrenti potranno crescere solo all’interno degli slot già disponibili su Linate, cioè indebolendo una destinazione per potenziarne un’altra.
La stessa logica si rinviene nei quattro punti chiave della decisione, che fino al 3 dicembre 2011 proteggerà il cliente non esponendo CAI alla concorrenza di altri vettori ma penalizzando il monopolista in caso di abuso.
Secondo l’Antitrust, a fronte del dichiarato intento di CAI di aumentare il ricavo medio per passeggero, l’interesse del consumatore sarà meglio tutelato imponendole tariffe articolate per tutte le esigenze e sconti«adeguatamente accessibili in tutti i periodi dell’anno, per tutte le rotte, su ogni volo», con il 10% dei posti venduti alla tariffa di classe economica più conveniente tra quelle praticate da Alitalia e Air One nella stagione precedente.
Il programma frequent flyer sulle rotte nazionali e internazionali proposto da CAI viene trasformato in obbligo, argomentandone la «indubbia valenza economica per il consumatore».
L’Antitrust ha inoltre imposto a CAI - giustificandolo con la trasparenza e miglior fruizione del servizio - di istituire entro un mese dall’inizio della attività un numero verde gratuito per la gestione dei disservizi in caso di cancellazione o grave ritardo dei voli, insieme a uno spazio informativo sul sito web dedicato all’andamento dell’operativo dei voli, così come un servizio informativo via SMS in tempo reale.
Quarto e ultimo punto, il rafforzamento degli indennizzi per ritardo oltre le due ore o la cancellazione senza adeguata riprotezione. I maggiori oneri del disservizio dovrebbero servire - questo il ragionamento dell’Antitrust - uno stimolo a migliorare il servizio senza approfittare del nuovo monopolio.
La presenza nella compagine azionaria di CAI di società attive nella gestione di infrastrutture aeroportuali non rischia di creare discriminazioni verso i suoi concorrenti perchè - spiega l’Antitrust - tali azionisti non hanno una posizione maggioritaria. La situazione sarà comunque monitorata perché i poteri dell’Autorità in materia di intese restrittive della concorrenza e di abuso di posizione dominante restano - si legge nel comunicato - «impregiudicati».
Nel complesso una decisione non particolarmente coraggiosa che conferma il giudizio di inadeguatezza espresso da Meridiana nella propria memoria all’Antitrust e ribadito oggi dall’a.d. Gianni Rossi a margine dell’audizione informale alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati. La compagnia aerea dell’Aga Khan - che oggi ha ribadito anche la disponibilità a investire nel rinnovo flotta - ha lamentato i tempi strettissimi concessile dall’Antitrust per preparare la propria memoria: 12 ore lavorative soltanto tra l’accesso a pochi documenti e il deposito. Sulla Linate, ha ribadito Rossi, CAI giungerà ad avere 110 slot contro i dieci di Meridiana, rendendo di fatto impossibile una vera concorrenza.
Chiusa - a meno di clamorosi ribaltoni in un eventuale ricorso al TAR - la parrte antitrust, resta ormai solo Bruxelles. Anche qui sono attese poche sorprese. Il monitoring trustee - lo studio legale Taylor Wessing, che sul proprio sito si dichiara esperto di «industrie ricche di proprietà intellettuale» - avrebbe già inviato la propria valutazione sull’accordo del 30 novembre, spingendo il commissario ai Trasporti Antonio Tajani a dire che la pratica è «in dirittura d’arrivo».
Aggiornato alle 22"
"L'Antitrust benedice Alitalia-CAI: monopolio fino al 2011. Domani tocca a Bruxelles.
Per perfezionare l’acquisto di Alitalia da parte di CAI manca solo l’approvazione da parte della Commissione Europea della relazione dei "monitoring trustee" indipendente. Poco fa è infatti giunta la scontata approvazione dell’Antitrust italiano, che impone alcune nuove condizioni ma respinge nella sostanza tutte le richieste delle compagnie concorrenti e dei consumatori e si prende tempo fino al 3 dicembre 2011 per fissare la fine del nuovo monopolio.
All’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non era richiesta l’autorizzazione dell’acquisto quanto assicurare che una fusione nata con l’esplicito scopo di creare un forte operatore nazionale non si trasformi in un danno per i viaggiatori. Un obbiettivo limitato, ma non per questo più facile da conseguire.
Secondo l’Antitrust nell’estate 2008 i gruppi Alitalia e Air One detenevano quote tra il 50 e il 100% del mercato su 22 rotte nazionali e sette europee. L’offerta combinata della stagione invernale IATA 2008-9 - peraltro già in corso da un mese e mezzo - sarà nell’ordine dell’80-90% delle frequenze (il dato preciso è pudicamente omesso dal testo della decisione C9812 pubblicata) e del 69% in termini di passeggeri/chilometro. Le rotte nazionali ne comprendono 11 che collegano Roma con Milano-Linate, Bari, Catania, Lamezia, Brindisi, Venezia, Genova, Pisa, Trieste, Torino, Palermo; sei uniscono Milano-Linate con Napoli, Catania, Palermo, Bari, Lamezia, Brindisi; tre Malpensa con Fiumicino, Palermo e Napoli; due Napoli con Torino e Venezia. Quelle europee vanno invece da Malpensa a Berlino, Bruxelles, Atene e Salonicco e da Fiumicino a Bruxelles, Berlino e Vienna.
Easyjet aveva evidenziato come il limite minimo di utilizzo prescritto dalla normativa per non perdere gli slot sia l’80% e che CAI partirebbe dall’82%. Eppure gli slot inutilizzati da CAI diventerebbero disponibili solo dalla seconda stagione successiva - in pratica, dall’inverno 2009/10. Di qui la richiesta - respinta dall’Antitrust perché considerata strutturale anziché temporanea - di obbligare CAI a cedere gli slot in eccesso ai concorrenti per cinque anni. Meridiana aveva invece chiesto che CAI mantenesse prezzi, rotte e frequenze ai livelli precedenti l’amministrazione straordinari, nonché il rilascio degli slot non utilizzati e livelli qualitativi di servizio analoghi a quelli dei grandi concorrenti comunitari. Altroconsumo, Codacons e Assoutenti avevano segnalato a più ripresa i rischi di aumento delle tariffe e riduzione dell’offerta.
Di tutto questo l’Antitrust ha accolto pochissimo. Pur respingendo a parole l’idea di CAI di stemperare la rotta Fiumicino-Linate in un più vasto bacino comprendente Malpensa, Orio al Serio, Ciampino e persino i treni, l’Autorità ha accettato la riallocazione interna proposta da CAI. In pratica, la Roma-Milano sarà ridotta di 50 slot settimanali che resteranno però a CAI per destinarli a rotte sulle quali non abbia più del 60% delle frequenze ex Alitalia. Allo stesso modo, i concorrenti potranno crescere solo all’interno degli slot già disponibili su Linate, cioè indebolendo una destinazione per potenziarne un’altra.
La stessa logica si rinviene nei quattro punti chiave della decisione, che fino al 3 dicembre 2011 proteggerà il cliente non esponendo CAI alla concorrenza di altri vettori ma penalizzando il monopolista in caso di abuso.
Secondo l’Antitrust, a fronte del dichiarato intento di CAI di aumentare il ricavo medio per passeggero, l’interesse del consumatore sarà meglio tutelato imponendole tariffe articolate per tutte le esigenze e sconti«adeguatamente accessibili in tutti i periodi dell’anno, per tutte le rotte, su ogni volo», con il 10% dei posti venduti alla tariffa di classe economica più conveniente tra quelle praticate da Alitalia e Air One nella stagione precedente.
Il programma frequent flyer sulle rotte nazionali e internazionali proposto da CAI viene trasformato in obbligo, argomentandone la «indubbia valenza economica per il consumatore».
L’Antitrust ha inoltre imposto a CAI - giustificandolo con la trasparenza e miglior fruizione del servizio - di istituire entro un mese dall’inizio della attività un numero verde gratuito per la gestione dei disservizi in caso di cancellazione o grave ritardo dei voli, insieme a uno spazio informativo sul sito web dedicato all’andamento dell’operativo dei voli, così come un servizio informativo via SMS in tempo reale.
Quarto e ultimo punto, il rafforzamento degli indennizzi per ritardo oltre le due ore o la cancellazione senza adeguata riprotezione. I maggiori oneri del disservizio dovrebbero servire - questo il ragionamento dell’Antitrust - uno stimolo a migliorare il servizio senza approfittare del nuovo monopolio.
La presenza nella compagine azionaria di CAI di società attive nella gestione di infrastrutture aeroportuali non rischia di creare discriminazioni verso i suoi concorrenti perchè - spiega l’Antitrust - tali azionisti non hanno una posizione maggioritaria. La situazione sarà comunque monitorata perché i poteri dell’Autorità in materia di intese restrittive della concorrenza e di abuso di posizione dominante restano - si legge nel comunicato - «impregiudicati».
Nel complesso una decisione non particolarmente coraggiosa che conferma il giudizio di inadeguatezza espresso da Meridiana nella propria memoria all’Antitrust e ribadito oggi dall’a.d. Gianni Rossi a margine dell’audizione informale alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati. La compagnia aerea dell’Aga Khan - che oggi ha ribadito anche la disponibilità a investire nel rinnovo flotta - ha lamentato i tempi strettissimi concessile dall’Antitrust per preparare la propria memoria: 12 ore lavorative soltanto tra l’accesso a pochi documenti e il deposito. Sulla Linate, ha ribadito Rossi, CAI giungerà ad avere 110 slot contro i dieci di Meridiana, rendendo di fatto impossibile una vera concorrenza.
Chiusa - a meno di clamorosi ribaltoni in un eventuale ricorso al TAR - la parrte antitrust, resta ormai solo Bruxelles. Anche qui sono attese poche sorprese. Il monitoring trustee - lo studio legale Taylor Wessing, che sul proprio sito si dichiara esperto di «industrie ricche di proprietà intellettuale» - avrebbe già inviato la propria valutazione sull’accordo del 30 novembre, spingendo il commissario ai Trasporti Antonio Tajani a dire che la pratica è «in dirittura d’arrivo».
Aggiornato alle 22"