Thread Alitalia/Cai 14-16 novembre ‎


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Fantozzi ha anche detto che sono state spedite le 17.000 lettere di cassa integrazione a rotazione e che fra 2/3 giorni verranno inviate le 12.635 lettere di assunzione.
Nei prossimi giorni vedremo...



PS=sperando che l'equipaggio che porterà la posta con le lettere non faccia sciopero bianco
 
Fantozzi: «La trattativa con Cai potrebbe chiudersi a giorni»

La risposta all'offerta Cai? Secondo il commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi potrebbe arrivare "entro la metà della settimana". I prossimi giorni, quindi, dovrebbero essere decisivi per la vicenda Alitalia che da mesi tiene con il fiato sospeso il comparto del trasporto aereo nazionale e tutti i cittadini.
Il commissario, ospite di Fabio Fazio nella trasmissione "Che tempo che fa", ha escluso un possibile rinvio oltre il 1° dicembre e ha anche precisato che i dipendenti riceveranno la tredicesima e gli stipendi "magari con quale ritardo nei tempi. I soldi ci sono ma i dipendenti devono capire che ci sono migliaia di creditori che hanno fornito beni e servizi alla compagnia e che potrebbero dolersi se si dovesse far volare Alitalia un mese in più".
Intanto - secondo quanto spiegato dal commissario - sono state inviate 17mila lettere ai dipendenti che andranno in cassa integrazione a rotazione.
Secondo Fantozzi i debiti di Alitalia ammontano a 2,3 miliardi di euro, di cui 300 milioni ricevuti dal governo Prodi con il prestito ponte. Proprio questi ultimi 300 milioni, che per legge possono essere risarciti per ultimi, rischiano di diventare un onere sociale, cioè a carico dei cittadini. Fantozzi ha elencato gli elementi patrimoniali che si appresta a vendere per ripagare i crediti: "Negozierò con Cai, venderò tutto il residuo che non è moltissimo, ma non è poco: sono una cinquantina di aerei, partecipazioni, qualche bene immobile, qualche magazzino, motori, qualche altra cosa, cercando di ricavare il massimo possibile. E sotto il controllo del Tribunale fallimentare farò dei piani di riparto e assegnerò ai creditori il denaro". Ilcommissario Fantozzi ha anche definito i creditori della compagnia di bandiera come "dei fratelli-coltelli: abbiamo i debitori che non ci pagano, negli aeroporti cercano di sequestrarci gli aerei a terra e l'Eni che ci minaccia di non farci volare se non gli paghiamo la benzina". A questa affermazione ha prontamente risposto un portavoce dell'Eni il quale ha spiegato che "l'azienda applica rigorosamente le disposizioni contrattuali internazionalmente previste dai contratti di jet-fuel per l'Alitalia e per tutte le altre compagnie che rifornisce".
Il commissario ha anche spiegato che l'obiettivo al momento è evitare che il sistema dei trasporti aerei nazionali collassi all'improvviso per una causa minima: a tal proposito, quindi, potrebbe essere una soluzione valida "anticipare la riduzione di qualche volo in modo da poter far volare gli altri in sicurezza e magari in orario". Il volo da Roma a Milano su cui il commissario ha viaggiato per partecipare alla trasmissione televisiva è atterrato con mezz'ora di ritardo. "È andata bene", ha commentato Fantozzi.
SOLE24.COM
 
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"Poi si ha parlato di cifre. Alitalia ha debiti per circa 2,3 miliardi di euro"
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Quindi in 8 mesi 1 miliardo di debiti in più.
 
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ALESSANDRO BARBERA
ROMA

Sino alla fine del 2009 sarà la tratta dai biglietti d’oro della nuova compagnia, una delle tre più remunerative d’Europa. Fino ad oggi è stato un affare per due. Basta cliccare su Internet e tentare di prenotare un volo con partenza 20 novembre, rientro il giorno dopo. Miglior tariffa Alitalia, 30 frequenze al giorno: 228 euro. Air One, 21 collegamenti: 261 euro. Fatta salva la flebile concorrenza di Meridiana (due voli al giorno per 98-228 euro a biglietto) entro la fine dell’anno a staccare biglietti su quella tratta resterà solo l’Alitalia targata Cai. Smentendo quanto inizialmente ipotizzato, Roberto Colaninno e i suoi soci non cederanno infatti nessuna slot della Roma-Milano: fonti ben informate sul dossier spiegano che le prime carte inviate all’autorità Antitrust non prevedono alcun rimedio per attenuare l’impatto monopolistico che deriverà dalla fusione fra la vecchia Alitalia e la Air One di Carlo Toto.

L’istruttoria
L’istruttoria partirà formalmente dopo la chiusura dell’accordo fra Cai e il il commissario Augusto Fantozzi sul prezzo per la «polpa» di Alitalia. Ma Antonio Catricalà non potrà comunque eccepire nulla per tre anni. Il decreto ad hoc varato quest’estate dal Governo applica l’articolo 25 della legge istitutiva dell’autorità: una norma che, in casi eccezionali, fa prevalere «l’interesse nazionale» sulla tutela della concorrenza. L’unica arma nelle mani del presidente dell’Antitrust resta quella di intervenire come garante della tutela dei consumatori per evitare l’aumento delle tariffe. Lo farà? Al momento anche questo scenario appare improbabile.

La prima versione del piano di Cai prevedeva impegni precisi: una riduzione programmata dei passeggeri di almeno il 10% per far spazio ai concorrenti e un target tariffario che avrebbe impedito l’aumento indiscriminato. Impegni che Roberto Colaninno confermò al commissario europeo alla Concorrenza, l’olandese Neelie Kroes. Ora di quegli impegni non c’è più traccia né nel piano, né nelle carte fatte pervenire a Catricalà. Non solo: nella proposta per la «polpa» di Alitalia, si vincola la conferma dell’offerta al sì dell’Antitrust italiana. Di fatto, allungando così nelle mani del numero uno dell’autorità un cerino acceso: o dice sì alle condizioni di Cai senza batter ciglio, oppure si assumerà la responsabilità del fallimento dell’offerta.

La concorrenza
Per ripristinare un po’ di concorrenza sulla tratta resta una sola possibilità: se, con soli 150 aerei a disposizione (la somma di Alitalia ed Air One erano più di 200) quest’inverno la nuova Alitalia non utilizzerà le oltre 50 frequenze a disposizione, nella stagione successiva le slot lasciate libere finiranno sul mercato. Sul tavolo di Assoclearance, la società che se ne occupa, ci sono le lettere delle italiane Meridiana, Air Italy, MyAir, Blue Panorama, ma anche di Lufthansa ed Air France-Klm. «Il regolamento comunitario parla chiaro», spiega il presidente dell’Enac Vito Riggio. «Le bande orarie che non verranno utilizzate all’85% dovranno essere cedute».

Sotto il profilo industriale Cai non ha scelta. Con un network intercontinentale molto ridotto, solo sfruttando al massimo i margini garantiti da quella rotta, la nuova compagnia può sperare di raggiungere il pareggio operativo entro due anni. Esperti del settore calcolano che sul fatturato complessivo che Cai conta di raccogliere sul mercato nazionale, la Roma-Milano potrebbe garantirne fino alla metà. La concorrenza del treno ancora non fa paura.

La corsa col treno
Da metà dicembre si potrà viaggiare fra le due città in 3 ore e 30 a poco più di cento euro in prima classe, ma per la clientela business l’aereo resterà ancora per un po’ il mezzo più veloce, a patto che la nuova Alitalia garantisca partenze alla stessa frequenza del treno, due-tre ogni ora. A inizio 2010, quando si viaggerà da Roma a Milano in 2 ore e 50 minuti e sui binari ci sarà anche la Ntv di Luca Montezemolo, lo scenario sarà completamente mutato.

Le previsioni degli esperti dicono che se oggi il 65 per cento dei passeggeri viaggia in aereo e il 35% in treno, da allora la proporzione cambierà a favore del treno, fino ad invertirsi. Per allora, l’Alitalia targata Cai dovrà aver rafforzato il network internazionale. Diversamente, addio margini e utili.
LASTAMPA:IT
 
Authority bloccata per 3 anni: “Interesse nazionale”
ALESSANDRO BARBERA
ROMA

Sino alla fine del 2009 sarà la tratta dai biglietti d’oro della nuova compagnia, una delle tre più remunerative d’Europa.
LASTAMPA:IT

Semplicemente scandaloso! Solo in Italia! Ma l'antitrust europea non puó fare nulla? Giá vedo la Ryanair montare su tutte le furie: a loro hanno bloccato la fusione con Aer Lingus per il dominio su DUB, qui si crea il monopolio su una delle rotte piú trafficate (e profittevoli) d'Europa, e nessuno puó far nulla...
Senza parlare di tutte quelle compagnie che sarebbero legittimamente interessate a volare sulla LIN-FCO: easyJet, AF/KLM, LH, BA...

Spero veramente che qualcuno gli cavi le tonsille con le tenaglie a quel branco di dilettanti di CAI!
 
Semplicemente scandaloso! Solo in Italia! Ma l'antitrust europea non puó fare nulla? Giá vedo la Ryanair montare su tutte le furie: a loro hanno bloccato la fusione con Aer Lingus per il dominio su DUB, qui si crea il monopolio su una delle rotte piú trafficate (e profittevoli) d'Europa, e nessuno puó far nulla...
Senza parlare di tutte quelle compagnie che sarebbero legittimamente interessate a volare sulla LIN-FCO: easyJet, AF/KLM, LH, BA...

Spero veramente che qualcuno gli cavi le tonsille con le tenaglie a quel branco di dilettanti di CAI!

non dimenticare che tra un mese ci sarà Trenitalia con un servizio più competitivo contro l'aereo.
 
Semplicemente scandaloso! Solo in Italia! Ma l'antitrust europea non puó fare nulla? Giá vedo la Ryanair montare su tutte le furie: a loro hanno bloccato la fusione con Aer Lingus per il dominio su DUB, qui si crea il monopolio su una delle rotte piú trafficate (e profittevoli) d'Europa, e nessuno puó far nulla...
Senza parlare di tutte quelle compagnie che sarebbero legittimamente interessate a volare sulla LIN-FCO: easyJet, AF/KLM, LH, BA...

Spero veramente che qualcuno gli cavi le tonsille con le tenaglie a quel branco di dilettanti di CAI!

Purtroppo anche in UE ci sono i pescecani guidati da AF, LH e BA...e finchè non verrà reso noto il partner non apriranno bocca sui movimenti di CAI...e una volta che verrà deciso tutto sarà troppo tardi per cambiare le cose
 
Il commissario: «Trattativa con Cai chiusa in settimana. I debiti? Sono 2,3 miliardi»

Fantozzi: «Spedite 17mila lettere di messa in cassa integrazione»

Ancora disagi negli scali: cancellati 50 voli. Gli autonomi accusano: «È Alitalia a volere il caos»

MILANO - «Per il momento sono state spedite le lettere di messa in cassa integrazione a rotazione per tutti i dipendenti» che riguardano complessivamente circa 17 mila dipendenti. Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, lo ha detto rispondendo ad una domanda di Fabio Fazio sulle eventuali «lettere di licenziamento» intervenendo alla trasmissione «Che tempo che fa» su RaiTre. Fantozzi, durante il suo l'intervento nella trasmissione, confidando tra l'altro, che nonostante il caos di questi giorni il suo volo ha avuto solo mezz'ora di ritardo, ha spiegato che risponderà all'offerta avanzata da Cai «entro la metà della settimana»: «Spero che riservi solo sorprese piacevoli, sarà una settimana decisiva. Credo che entro la metà della settimana, per rimanere in tema con la vostra trasmissione, si vedrà un bel sereno. In settimana chiudiamo».

I CONTI DI ALITALIA - Poi si ha parlato di cifre. Alitalia ha debiti per circa 2,3 miliardi di euro e c'è il rischio che i contribuenti possano pagare parte di questo debito qualora dalle negoziazioni in corso con Cai non si trarranno le risorse necessarie Nel dettaglio, Fantozzi ha spiegato: «prima dei 300 milioni ricevuti dal governo con il prestito ponte, che per legge vengono restituiti dopo a quelli degli altri creditori, ho quasi altri due miliardi di altri creditori ordinari che hanno fornito beni e servizi ad Alitalia». Fazio ha poi chiesto se Alitalia dispone di questi soldi. «No, naturalmente, è evidente», ha risposto Fantozzi. «Ne ho una parte - ha proseguito il commissario -, che spero sia la più alta possibile, perché dipende dalla trattativa con la Cai, che sto facendo. Nessuno pensi che la trattativa non ci sia e che non sia vera. È una vera partita, in cui tutti stanno giocando per i soldi e per la loro vita. Venderò tutto il residuo che non è moltissimo ma non è poco - ha aggiunto -: una cinquantina di aerei, partecipazioni, qualche bene immobile, qualche magazzino, motori e qualche altra cosa, cercando di ricavare il massimo possibile. Dopodichè sotto il controllo del tribunale fallimentare farò dei piani di riparto e assegnerò ai creditori».

CREDITORI ITALIANI COME FRATELLI-COLTELLI - Già i creditori. Il commissario li definisce come «dei fratelli-coltelli»: «Abbiamo i debitori che non ci pagano, negli aeroporti cercano di sequestrarci gli aerei a terra e l'Eni che ci minaccia di non farci volare se non gli paghiamo la benzina. Insomma, fratelli-coltelli», ha detto Fantozzi. «Tutti devono capire - ha proseguito - che Alitalia è una società insolvente in amministrazione straordinaria, che sta mettendo i propri dipendenti in cassa integrazione, tutti e a rotazione». «È spiacevole constatare - ha sottolineato Fantozzi - che i più aggressivi nei confronti di una compagnia in difficoltà, peraltro italiana, importante e con la livrea della bandiera, siano gli italiani stessi».

IMPOSSIBILE RINVIO AL 1 GENNAIO - Infine Fantozzi ha gelato i sindacati: «Non è possibile rinviare al primo gennaio la partenza della nuova Alitalia come hanno chiesto Cgil, Cisl, Uil e Ugl». Poi risponde ai lavoratori: «La tredicesima i dipendenti l'avranno, gli stipendi li avranno. Nessuno contesta il loro diritto ad essere pagati, ma i dipendenti devono capire che accanto a loro ci sono i fornitori che potrebbero rammaricarsi di aver fatto volare Alitalia un mese in più».

NEGLI AEROPORTI - Intanto è stata un'altra giornata all'insegna della confusione negli aeroporti italiani. A Fiumicino è leggermente diminuito, rispetto a sabato, il numero di bagagli di voli Alitalia scaricati dagli aerei non decollati, e ancora in attesa dei legittimi proprietari nei pressi del «Lost and found» della Compagnia nella sala arrivi dei voli internazionali. A metà giornata si calcola che ve ne siano ancora poco più di 300, mentre, secondo quanto si è appreso, tra sabato ed domenica ne sarebbero stati smaltiti circa 600. Ad incidere nel caos bagagli che si prolunga da quasi una settimana, la carenza del personale di terra della «vecchia» Alitalia. Questi bagagli vengono costantemente vigilati sia dalle forze dell'ordine sia da ADR che ha disposto un apposito servizio.

VOLI CANCELLATI - Sempre a Roma fino alle 19 sono circa cinquanta, tra partenze ed arrivi, i voli Alitalia cancellati. I ritardi per alcuni voli oscillano tra i 30 minuti e le due ore, ma ci sono state punte superiori come nei casi dei voli diretti a New York, Mosca e Toronto. Disagi anche negli aeroporti di Linate e Malpensa per i passeggeri in arrivo o in partenza con voli Alitalia. Al momento risultano cancellati una decina di voli, mentre molti altri hanno subito ritardi tra i dieci minuti e le due ore abbondanti. A Linate sono stati cancellati diversi voli da e per Roma Fiumicino, Napoli, Francoforte, Madrid, Amsterdam. Un volo per Reggio Calabria delle 10,20 è riuscito a decollare solo alle 12,30, mentre un aereo per Roma Fiumicino delle 11, con prevista partenza per le 12,25, è poi stato cancellato. A Malpensa sono stati cancellati voli per Istanbul, Sofia, Parigi. Un aereo per Tokyo delle 14,35 è stato spostato alle 18,35.

SINDACATI - Intanto le sigle autonome Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e SDL Intercategoriale, cioè il fronte sindacale del no agli accordi con Cai precisa che «Alitalia con l'avallo del governo, delle istituzioni competenti e della Cai, da giorni procede alla cancellazione indiscriminata di un ingente numero di voli, creando pesantissimi disservizi ai passeggeri». Per le 5 sigle autonome il «crescendo di ritardi e cancellazioni» potrebbe essere «un piano di emergenza per permettere alla stessa Cai di subentrare nelle attività di Alitalia senza eccessivi scossoni attraverso un rallentamento del sistema, fino magari al blocco quasi totale delle attività di volo. Con buona pace delle migliaia di passeggeri lasciati a terra e scaricando le responsabilità sui lavoratori. Se così fosse - dicono i sindacati - sarebbe un abile gioco di specchi».

PEZZI DI RICAMBIO - Alle cinque sigle «risulta - scrivono i sindacati in una nota - che le cancellazioni sono infatti per lo più causate da ragioni tecniche derivanti dalla mancanza di pezzi di ricambio e dal mancato o ritardato caricamento degli aeromobili da parte della società di handling Alitalia Airport che fornisce ad Alitalia organici insufficienti che non effettuano ore di straordinario. Alitalia dunque, in modo assolutamente strumentale, addebita ad agitazioni di piloti ed assistenti di volo queste cancellazioni, pur avendo a disposizione equipaggi completi e disponibili».


Il Corriere della Sera
16 novembre 2008
 
I sindacati accusano la compagnia di voler deliberatamente creare disagi
Cinquanta voli annullati a Fiumicino e Linate. Da domani operatività ridotta


Alitalia, autonomi contro la Cai
"Cancellazioni decise a tavolino"



ROMA - Cinquanta i voli Alitalia cancellati agli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate. L'azienda attribuisce la responsabilità dei disagi allo sciopero bianco messo in atto dai lavoratori della compagnia aderenti al 'fronte del no' che protestano contro l'accordo con Cai, ma i sindacati autonomi respingono l'accusa. In una nota, Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e Sdl Intercategoriale sostengono che le cancellazioni, così come la decisione di ridurre l'operatività a partire da domani, sia da attribuire a una precisa scelta della compagnia aerea che nulla ha a che vedere con "un anomalo incremento delle assenze per malattia" o altre forme di protesta del personale.

Secondo i sindacati autonomi, "è Alitalia, invece, che, con l'avallo del governo, delle istituzioni competenti e della Cai, da giorni procede alla cancellazione indiscriminata di un ingente numero di voli, creando pesantissimi disservizi ai passeggeri". Stando a quanto risulta alle cinque organizzazioni, "le cancellazioni sono, infatti, per lo più causate da ragioni tecniche derivanti dalla mancanza di pezzi di ricambio e dal mancato o ritardato caricamento degli aeromobili da parte della società di handling Alitalia Airport che fornisce ad Alitalia organici insufficienti che non effettuano ore di straordinario".

Alitalia, dunque, prosegue la nota, "in modo assolutamente strumentale, addebita ad agitazioni di piloti ed assistenti di volo queste cancellazioni, pur avendo a disposizione equipaggi completi e disponibili". Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e Sdl Intercategoriale invitano quindi l'opinione pubblica a verificare attentamente cosa sta realmente accadendo e a pretendere chiarimenti precisi direttamente dall'Enac che, come autorità competente, ha il dovere di tutelare il passeggero fornendo motivazioni reali e documentate dei disservizi subiti.

"Questo crescendo di ritardi e cancellazioni - denunciano ancora i sindacati - potrebbe invece essere un piano di emergenza per permettere alla stessa Cai di subentrare nelle attività di Alitalia senza eccessivi scossoni attraverso un rallentamento del sistema, fino magari al blocco quasi totale delle attività di volo. Con buona pace delle migliaia di passeggeri lasciati a terra e scaricando le responsabilità sui lavoratori. Se così fosse, sarebbe un abile gioco di specchi".

Questa mattina a Fiumicino sono stati circa 30 i voli annullati, una decina in meno che a Linate dove le cancellazioni hanno coinvolto 9 voli in partenza (sia per destinazioni nazionali sia estere) e 11 in arrivo. I disagi all'aeroporto di Fiumicino, comunque inferiori a quelli dei giorni scorsi probabilmene per la maggiore conoscenza dei rischi da parte dei passeggeri, riguardano però anche la riconsegna dei bagagli. A metà giornata si calcola che sia ancora poco più di 300 il numero di bagagli di voli Alitalia scaricati dagli aerei non decollati, e tutt'ora vigilati dalle forze dell'ordine in attesa dei legittimi proprietari nei pressi del "Lost and found" della Compagnia nella sala arrivi dei voli internazionali, mentre, secondo quanto si è appreso, tra ieri ed oggi ne sarebbero stati smaltiti circa 600.

La Repubblica
(16 novembre 2008)
 
Stato
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