Thread Aeroporti di Linate & Malpensa dal 1 dicembre


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Magari sono gli stessi dirigenti della SEA pubblica che nel 2008 criticavano Alitalia a colpi di "ma si, se ne torni a Roma quel carrozzone pubblico, noi invece puntiamo al mercato"....
 

Milano, nel derby degli aeroporti vince Linate


Fonte: Ettore Livini - la Repubblica | 26 Marzo 2012

Malpensa ha già perso due milioni di clienti. Passera valuta le soluzioni per riequilibrare il traffico Dopo Alitalia anche Air France, Klm e Lufthansa hanno lasciato lo scalo bustocco

MILANO - L´eutanasia dolce di Malpensa arriva all´ultimo atto. Sedotta e abbandonata da Alitalia, accoltellata alle spalle dai suoi (presunti) paladini politici - Silvio Berlusconi e la Lega Nord - e snobbata dalle compagnie aeree mondiali, la prima stazione aeroportuale della regione più ricca d´Europa deve mandar giù in queste settimane il più amaro dei bocconi: la sconfitta nel derby meneghino con Linate. La sfida tra i due scali sembrava un copione da archeologia del trasporto aereo. Un ricordo degli anni ‘90 quando l´Italia - per evitare la concorrenza fratricida - aveva investito un miliardo di euro sullo scalo bustocco, affidando al decreto Burlando il ridimensionamento del rivale della porta accanto. Peccato che le cose siano andate in tutt´altro modo: negli ultimi due lustri Malpensa ha perso due milioni di clienti mentre il Forlanini è balzato in avanti del 50%: da 6 a 9. E il trend ha iniziato ad accelerare a ritmi preoccupanti negli ultimi mesi. Dopo il tradimento di Alitalia - che si è trasferita armi e bagagli a Fiumicino - molti altri big hanno deciso di lasciare la brughiera spostando i loro voli in riva all´Idroscalo. L´hanno fatto Air France e Klm, sfruttando gli slot a Linate messi a disposizione dalla compagnia italiana. Lufthansa ha trasferito altrove in Europa gli otto aerei che facevano base nel varesotto, rinunciando all´idea di avere qui il suo quarto hub continentale. E Davide ha ripreso a rubare traffico a Golia: da ottobre a oggi Malpensa perde, con preoccupante regolarità, il 5% di traffico al mese, mentre Linate cresce in media del 4,8%. Avanti di questo passo, lo scalo bustocco vedrà svanire nel nulla nel 2012 un milione di passeggeri, di cui almeno 500mila persi in favore del rivale. Negli ultimi mesi i transiti nel grande hub aereo del Nord Italia - malgrado i lodevoli sforzi del management e l´arrivo di un po´ di compagnie dal Golfo e dall´Asia - sono calati del 12%. Mentre quelli al Forlanini, che in base al vecchio decreto Burlando avrebbe dovuto essere ridotto a base per il Roma-Milano, sono raddoppiati. Di più: a puntellare i dati di Malpensa è il boom di easyJet, la low cost che oggi le garantisce quasi un terzo del traffico. L´orologio del trasporto aereo lombardo, insomma, sembra tornato indietro di dieci anni. I milanesi non hanno faticato a farsene una ragione: Alitalia ha spostato i suoi voli intercontinentali a Roma. E se proprio devi andare in giro per il mondo - visto che uno scalo è quasi obbligatorio - meglio partire da Linate (5 km. in linea d´aria dalla Madonnina) che imbarcarsi nel trasferimento verso l´aeroporto varesino lungo le trafficatissime autostrade lombarde. La politica invece - con Malpensa che rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto - è più preoccupata e sta studiando in queste settimane se e come intervenire per bloccare l´emorragia di traffico su Linate. Dove tra l´altro gli slot sono già saturi e ci sono 54mila richieste di diritti di volo in lista d´attesa. Le idee finite sul tavolo di Corrado Passera (che avrebbe già acceso un faro sul dossier) sono due: una terapia d´urto - lasciare a Linate solo il Milano-Roma - e un´ipotesi più soft: trasformare il Forlanini in uno scalo per voli nazionali, trasferendo quelli per l´estero verso la Malpensa. Niente di nuovo sotto il sole. La stessa ricetta proposta che a metà degli anni ‘90 fu affondata dalle resistenze locali, mentre Oslo, Stoccolma, Atene, Monaco e Berlino - città dove la politica riesce a spiegare meglio i suoi progetti - hanno chiuso senza drammi l´aeroporto in città per far decollare lo scalo intercontinentale. Il problema è che il peggior nemio di Malpensa sono proprio i suoi presunti amici. Silvio Berlusconi e la Lega hanno vinto le ultime elezioni giocando la carta delle difesa dello scalo bustocco. Salvo poi cedere Alitalia a una cordata italiana che ha trasferito i voli a Roma. Ai nuovi soci della compagnia di bandiera è stato garantito, senza che il vulcanico Umberto Bossi proferisse verbo, un ombrello anti-trust di tre anni che ha azzoppato Milano. Il governo del Cavaliere prima e Corrado Passera oggi (pivot con IntesaSanpaolo della cordata di patrioti che ha rilevato Alitalia) negano da tempo l´ok a Singapore Airlines per proseguire i suoi voli da Milano fino a New York per evitare di disturbare Alitalia. Non c´è da stupirsi se i rapporti di forza nel derby degli scali milanesi si sono di nuovo ribaltati. E se la delegazione Ue in visita giovedì scorso nel nostro Paese per parlare del futuro del traffico aereo in Italia si è dimenticata, nelle sue slide, di citare Malpensa. A Milano, per Bruxelles, c´è solo Linate.
 

Milano, nel derby degli aeroporti vince Linate


Fonte: Ettore Livini - la Repubblica | 26 Marzo 2012
... Silvio Berlusconi e la Lega hanno vinto le ultime elezioni giocando la carta delle difesa dello scalo bustocco. Salvo poi cedere Alitalia a una cordata italiana che ha trasferito i voli a Roma. ...
Perché i giornalisti non hanno il buon gusto di andare a rivedere gli archivi prima di scrivere?
 
. Le idee finite sul tavolo di Corrado Passera (che avrebbe già acceso un faro sul dossier) sono due: una terapia d´urto - lasciare a Linate solo il Milano-Roma - e un´ipotesi più soft: trasformare il Forlanini in uno scalo per voli nazionali, trasferendo quelli per l´estero verso la Malpensa

ma le suddette ipotesi sarebbero legalmente sostenibili a vostro avviso?
 
Le due presunte opzioni che sarebbero allo studio di Passera sono entrambe impraticabili, come sanno tutti. Un aeroporto non si puo' limitare solo ad alcune destinazioni, almeno in ambito europeo, quindi propendo per una fantasia del giornalista (o della sua fonte).
La "regione più ricca d'Europa" è un altro abbaglio in cui molti dalle nostre parti cadono, credo in buona fede. La Lombardia è una normale regione mediamente ricca come ce ne sono due dozzine di altre in Europa, non è quella via di mezzo tra California, Lussemburgo e Qatar che alcuni lombardi credono sia.

per il resto un articolo drammaticamente vero.
 
Le due presunte opzioni che sarebbero allo studio di Passera sono entrambe impraticabili, come sanno tutti. Un aeroporto non si puo' limitare solo ad alcune destinazioni, almeno in ambito europeo, quindi propendo per una fantasia del giornalista (o della sua fonte).
La "regione più ricca d'Europa" è un altro abbaglio in cui molti dalle nostre parti cadono, credo in buona fede. La Lombardia è una normale regione mediamente ricca come ce ne sono due dozzine di altre in Europa, non è quella via di mezzo tra California, Lussemburgo e Qatar che alcuni lombardi credono sia.

per il resto un articolo drammaticamente vero.

Assolutamente d'accordo, salvo che per la buona fede.
 
La "regione più ricca d'Europa" è un altro abbaglio in cui molti dalle nostre parti cadono, credo in buona fede. La Lombardia è una normale regione mediamente ricca come ce ne sono due dozzine di altre in Europa.

La Lombardia non è la regione più ricca d'Europa e questo non è difficile capirlo: esistono realtà ben più ricche come Inner London, Ile de France, Hamburg, Hassen, Olanda, Groningen ma è ben sopra alla media europea tanto che è notizia dell'anno passato che, a livello UE si è passati dal 97' con 10 regioni italiane sopra la media europea, a 3 (Lombardia, Alto Adige ed Emilia Romagna).
 
La Lombardia non è la regione più ricca d'Europa e questo non è difficile capirlo: esistono realtà ben più ricche come Inner London, Ile de France, Hamburg, Hassen, Olanda, Groningen ma è ben sopra alla media europea tanto che è notizia dell'anno passato che, a livello UE si è passati dal 97' con 10 regioni italiane sopra la media europea, a 3 (Lombardia, Alto Adige ed Emilia Romagna).
Hessen.
 
La Lombardia non è la regione più ricca d'Europa e questo non è difficile capirlo: esistono realtà ben più ricche come Inner London, Ile de France, Hamburg, Hassen, Olanda, Groningen ma è ben sopra alla media europea tanto che è notizia dell'anno passato che, a livello UE si è passati dal 97' con 10 regioni italiane sopra la media europea, a 3 (Lombardia, Alto Adige ed Emilia Romagna).

non ho detto che è nella media europea, ho detto che è una regione mediamente ricca come molte altre, ma non la più ricca. Possibile avere problemi a comprendere anche affermazioni così elementari?

In Italia ci sono 11 regioni sopra la media UE, in ordine: Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Piemonte, Liguria, Marche. Fonte Eurostat
 
"Malpensa ha già perso due milioni di clienti. Passera valuta le soluzioni per riequilibrare il traffico Dopo Alitalia anche Air France, Klm e Lufthansa hanno lasciato lo scalo bustocco "

Certo che se si mettono pure i giornalisti a scrivere "scalo bustocco" è normale che per molti "milanesi ariosi" Malpensa sia considerata ancora piu' lontana....
OT a proposito a Busto Arsizio ieri si è aperta la decima edizione del BAFF il Busto Festival per i "cinefili" ci sono cose veramente interessanti :cool:
 
Le due presunte opzioni che sarebbero allo studio di Passera sono entrambe impraticabili, come sanno tutti. Un aeroporto non si puo' limitare solo ad alcune destinazioni, almeno in ambito europeo, quindi propendo per una fantasia del giornalista (o della sua fonte).

Provo a buttarla lì senza alcun sostegno legale. Se è vero che limitarla ad alcune destinazioni potrebbe essere impraticabile, di pancia limitarlo alla sola LIN-FCO mi sembra più fattibile, ammesso che:
1) si elimini la possibilità di doppia carta d'imbarco e di spedizione del bagaglio fino a destinazione finale (quindi di fatto "impedendo" il transito su FCO)
2) si liberalizzi la tratta

Se così fosse, si potrebbe giustificare il tenere in vita la sola LIN-FCO per il semplice fatto che, se si vietasse anch'essa chiudendo lo scalo e portando tutto a MXP, si perderebbero tutti i pax su quella tratta, che a quel punto preferirebbero senza alcun dubbio il treno.

Castronerie pure?
 
Provo a buttarla lì senza alcun sostegno legale. Se è vero che limitarla ad alcune destinazioni potrebbe essere impraticabile, di pancia limitarlo alla sola LIN-FCO mi sembra più fattibile, ammesso che:
1) si elimini la possibilità di doppia carta d'imbarco e di spedizione del bagaglio fino a destinazione finale (quindi di fatto "impedendo" il transito su FCO)
2) si liberalizzi la tratta
Infatti, al posto di FCO, metti Ciampino (che è più vicino al centro di quanto lo sia FCO), elimini il problema dei transiti e della doppia carta di imbarco (da Linate voli solo su Ciampino) quindi si elimina il punto 1) e rimane il punto 2), liberalizzare la tratta a chiunque ne voglia fare accesso
 
Provo a buttarla lì senza alcun sostegno legale. Se è vero che limitarla ad alcune destinazioni potrebbe essere impraticabile, di pancia limitarlo alla sola LIN-FCO mi sembra più fattibile, ammesso che:
1) si elimini la possibilità di doppia carta d'imbarco e di spedizione del bagaglio fino a destinazione finale (quindi di fatto "impedendo" il transito su FCO)
2) si liberalizzi la tratta

Se così fosse, si potrebbe giustificare il tenere in vita la sola LIN-FCO per il semplice fatto che, se si vietasse anch'essa chiudendo lo scalo e portando tutto a MXP, si perderebbero tutti i pax su quella tratta, che a quel punto preferirebbero senza alcun dubbio il treno.

Castronerie pure?

può darsi si possa fare, ma ho molte riserve.
Togliere la doppia carta d'imbarco e la spedizione del bagaglio sono limitazioni che da un lato non impediscono il transito a FCO, lo rendono soltanto più difficile. Dall'altro non so quanto siano vincoli legalmente praticabili, perchè si tratterebbe comunque di fare distinzioni particolari tra destinazioni per le quali dovrebbe essere offerta la pari opportunità di accesso, sia pure in questo caso per negativo.
In sostanza mi sembra un provvedimento attaccabile da ambo le parti e che scontenterebbe tutti: le compagnie europee che perderebbero i transiti sui loro hub a fronte della possibilità di entrare in competizione su una rotta sempre più ridimensionata dal TAV, Alitalia che perderebbe monopolio e transiti su FCO, l'autorità per la concorrenza UE che dovrebbe chiudere quindici occhi, le lobby lombarde (forti anche a livello politico) che pretendono di volare in Europa da LIN, nonchè molti passeggeri ed elettori in linea con questo pensiero.
 
L'unico modo di poter regolare senza incappare in contestazioni di sorta è il metodo della ratio.
Ogni tot voli che fai a MXP, te ne concedo di farne uno a LIN. A mio modesto parere la ratio dovrebbe essere daily 3 a 1, o ancora meglio daily 4 a 1.
Ovviamente sulla base di aerei uguali. Non che fai 4 CDG-MXP con E135 e un LIN-CDG con A321.
L'unico problema è come sempre Roma. Perché i voli per FCO da LIN in questo modo sarebbero troppo pochi.
Si potrebbe altresì superare questo secondo scoglio con una clausola che prevede che tu possa fare quanti voli vuoi da LIN una volta arrivati, che ne so, a 6 daily, forse meglio 7 da MXP.
Ovviamente BGY andrebbe escluso dal conteggio onde evitare di trovarsi FR a LIN.
 
Verrebbe subito da chiedergli dove egli sia stato negli ultimi 5 anni, però apprezziamo il meglio tardi che mai...

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Aeroporti

Cattaneo: "Malpensa perde colpi. Ridimensioniamo Linate"
"Pisapia deve fare quel che non è stata capace di fare la Moratti". L'assessore lancia una sfida alla giunta di Milano affermando che la Regione farà la sua parte

«Pisapia deve fare quel che non è stata capace di fare la Moratti: visti i dati dell'ultimo periodo, l'unica soluzione per far crescere Malpensa è ridimensionare Linate». L'assessore alle infrastrutture di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo parla chiaro e chiede una scelta drastica per rilanciare Malpensa ed evitare che scivoli in una fase di crisi. Cattaneo è intervenuto al convegno Varese 20-20, ma l'attenzione è tutta rivolta a Malpensa, in un momento delicato anche a fronte dei mutamenti nelle quote azionarie, con la possibile nuova cessione ai privati (fondo F2i) di quote oggi in mano al socio di maggioranza assoluta, il Comune di Milano.

Cattaneo parte da un'osservazione reale, affrontata di petto: «Ho avuto modo di riflettere sui dati più recenti di Malpensa: per la prima volta Malpensa sta davvero perdendo colpi, non c'era mai stata una riduzione così significativa dei passeggeri e del traffico in passato. È il segno che l'andamento di Malpensa non va bene, è critico». Per questo l'assessorato infrastrutture e trasporti ha riunito il comitato tecnico-scientifico per una valutazione delle possibili soluzioni, arrivando a quello che in Regione (ma anche negli ambienti degli appassionati di aviazione) è considerato il nodo centrale: «Tutti gli esperti hanno dato unica soluzione possibile: è giunto il momento di evitare la cannibalizzazione di Malpensa da parte di Linate. È giunto cioè il momento di prendere in seria considerazione l'ipotesi di ridimensionare Linate come era all'inizio con il decreto Bersani e ancora prima Burlando». Erano gli albori di Malpensa2000 e il governo aveva stabilito per decreto la riorganizzazione degli aeroporti lombardi, che avrebbe lasciato a Linate solo la navetta Milano-Roma. Ma le cose sono andate diversamente.

Certo, fino ad oggi poco si è fatto per contrastare questa dinamica che ha favorito Linate. Perché? Cattaneo individua le responsabilità nella «lobby delle compagnie europee» che «usando come scusa che Malpensa non era ben mal collegata impedì di proseguire su quella strada che aveva fatto crescere esponenzialmente Malpensa», vale a dire la creazione di un hub e il declassamento di Linate a solo aeroporto cittadino per la navetta con la Capotale. Secondo Cattaneo il quadro attuale è però cambiato: «Oggi quella ragione è venuta meno: Malpensa è collegata come si deve e dunque si deve riprendere quella riflessione. La Regione questa linea l'ha tenuta per molto tempo, ma non l'ha spuntata per l'opposizione dell'amministrazione comunale di Milano e della "pancia" dei milanesi». Ora, dopo l'uscita di scena della maggioranza di centrodestra, l'assessore regionale (che è anche consigliere d'amministrazione di Sea) chiede invece all'amminstrazione guidata da Giuliano Pisapia una scelta radicale e - per certi versi - impopolare: «Credo che la nuova amministrazione comunale di Milano possa dimostrare se ha davvero a cuore lo sviluppo del territorio o se preferisce "lisciare" la pancia dei milanesi pagando un prezzo altissimo come la sconfitta dell'aeroporto di Malpensa».

26/03/2012
http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=229545
 
ma come? Non erano tutti contenti, tutti soddisfatti, Malpensa non cresceva ben più della media europea, la perdita di Alitalia non era stata completamente riassorbita?!
adesso una situazione così rosea è improvvisamente diventata "critica"?
 
può darsi si possa fare, ma ho molte riserve.
Togliere la doppia carta d'imbarco e la spedizione del bagaglio sono limitazioni che da un lato non impediscono il transito a FCO, lo rendono soltanto più difficile. Dall'altro non so quanto siano vincoli legalmente praticabili, perchè si tratterebbe comunque di fare distinzioni particolari tra destinazioni per le quali dovrebbe essere offerta la pari opportunità di accesso, sia pure in questo caso per negativo.
In sostanza mi sembra un provvedimento attaccabile da ambo le parti e che scontenterebbe tutti: le compagnie europee che perderebbero i transiti sui loro hub a fronte della possibilità di entrare in competizione su una rotta sempre più ridimensionata dal TAV, Alitalia che perderebbe monopolio e transiti su FCO, l'autorità per la concorrenza UE che dovrebbe chiudere quindici occhi, le lobby lombarde (forti anche a livello politico) che pretendono di volare in Europa da LIN, nonchè molti passeggeri ed elettori in linea con questo pensiero.

Le compagnie EU non perderebbero i transiti sui loro hub, semplicemente li farebbero da MXP visto che il treno per loro non è un'alternativa.

L'Autorità Concorrenza EU a mio avviso potrebbe non rompere le scatole, alla fine gli si dice che se si tiene aperto lo scalo è solo perchè altrimenti quei pax andrebbero persi a favore del treno, stante il fatto che la tratta sarebbe liberalizzata ed accessibile da chiunque e non avvantaggerebbe AZ visto che è vietato il transito su FCO e la doppia carta d'imbarco. Poi se l'autorità dice no allora benissimo, si chiuda e si perdano quei pax, sempre meglio della situazione attuale.

Il vero nodo di tutto è AZ, che se anni fa era dalla stessa parte di SEA, oggi è sulla riva opposta in merito al tema LIN.
 
Provo a buttarla lì senza alcun sostegno legale. Se è vero che limitarla ad alcune destinazioni potrebbe essere impraticabile, di pancia limitarlo alla sola LIN-FCO mi sembra più fattibile, ammesso che:
1) si elimini la possibilità di doppia carta d'imbarco e di spedizione del bagaglio fino a destinazione finale (quindi di fatto "impedendo" il transito su FCO)
2) si liberalizzi la tratta

Il punto, a mio avviso è: cui prodest?

Sono d'accordo con te, il sistema proposto funzionerebbe, ma a beneficio di chi? E a spese di chi? Le istituzioni (nazionali e locali) hanno bisogno di vendere qualcosa in cambio ai milanesi, e ai tanti passeggeri point-to-point che utilizzano Linate da tutta Italia. Cosa gli vendono?

Noi che cazzeggiamo, più o meno seriamente, su queste vicende, sappiamo bene che un LIN ridotto così favorirebbe, nella peggiore delle ipotesi, un maggiore interlining per gli intercontinentali da Malpensa, e nella migliore aiuterebbe la creazione un hub - anche se non vedo traccia di hub carrier.

Lasciando per un momento da parte l'influenza che, volenti o nolenti, Alitalia può avere sulle decisioni politiche...alla gggente, quella con tre G, come glielo spieghi che per andare a Lamezia o a Cagliari deve per forza andare a Malpensa? Come glielo dici che la 73 li porterà si e no a fare shopping in un centro commerciale o a metter su una grigliata all'Idroscalo? Quale sarebbe la reazione degli altri vettori europei, che proprio in questi giorni, con il passaggio alla summer season, spostano voli da Malpensa a Linate? Ometto per carità di patria di citare i problemi che si avrebbero in SEA.

Io sono convinto che la decisione andrebbe presa e basta, senza tanti fronzoli, ma la politica italiana - a livello nazionale come locale - ne è capace? Ho fortissimi dubbi a riguardo.

My 2 cents.
 
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