Solo per spirito di verità e chiarezza ...


Rispondo con te anche a I-PAUL, ma rispetto al suo il tuo commento mi permette di spiegarmi meglio.
[omissis]
Chi ha aperto questo thread cercava un confronto, e questo è quello che io personalmente penso di questo determinato argomento.
Ti dirò di più. A mio parere i primi a doversi incazzare dovrebbero essere proprio i colleghi (o ex-colleghi) dei furbetti di cui sopra. Perché se domani le regole saranno diverse e meno favorevoli, se domani non ci saranno soldi per queste tutele, se domani i piloti perderanno una parte dei loro "privilegi", lo si deve anche ai comportamenti cialtroneschi di alcuni.
 
C'è da dire, però, che non si può pensare che un gruppo di appassionati spotters come noi possa condividere le problematiche dei piloti, non abbiamo ne' le competenze ne' gli strumenti per capire (cit.).
 
Giusto per chiarezza per chi si fosse perso i pezzi di questa puntata di "Medici in Prima Linea - Episodio: Il ritorno del Mitomane", vorrei segnalare che su altro sito il nostro I-FORD così si pronuncia sui forumisti di AC.


I-FORD

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Posts: 84

Non puoi pensare che un gruppo di appassionati spotters possa condividere le nostre problematiche, non hanno ne' le competenze ne' gli strumenti per capire.
Noi per loro siamo un componente del loro feticcio, l'aereo, se mostriamo il nostro lato umano li facciamo preoccupare e scateniamo anche quel pizzico di invidia che accompagna tutti coloro che fanno per mestiere ciò che altri sognano solamente.
Buttagli qualche spiegazione tecnica ogni tanto, te ne saranno grati.
Comincia a parlare di diritti dei lavoratori e scatenerai la belva consumatrice polemica ed assatanata che risiede in tutti noi.

Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza.
(Oscar Wilde)


Ora, prima ancora di un giudizio medico-psichiatrico sulla complessa personalità dell'autore, la domanda che uno dovrebbe porsi è: come mai I-FORD e I-PAUL (per la finanza irlandese EI-PAUL) trascorrono su AC molte più ore di qualsiasi bimbominkia tra i tanti che si sono avvicendati? Come mai i dante causa di I-PAUL consigliano di venire a fare proselitismo su AC e non, ad esempio, laddove non ci siano frotte di invidiosi che volevano tanto fare il pilota ma non lo hanno potuto fare (categoria in cui ricadono notoriamente tutti i non piloti)?
Quello che mi domando, in sintesi, è il perchè di tante, ma veramente tante ore spese qui su AC, giorno e notte, dove non ci sono persone dotate di strumenti per comprendere i complessi ragionamenti su economia e management formulati da alcuni professionisti con la licenza media superiore conseguita al tecnico aeronautico.
 
Giusto per fare un esempio: ho scritto il messaggio alle 18:07, e alle 18:20, 13 minuti dopo, I-PAUL risulta aver letto la pagina. Così, tanto per dire.

O, come dice lui su altri lidi: EI-PAUL - Il mio consiglio è quello di fare quel che mi era stato detto e che io non ho fatto, sbagliando. Indifferenza. Lasciamo stare.
 
Ma sono forti perché loro non offendono. Poi si incazzano se si fa di tutta l'erba un fascio. Anzi sono convinti che la loro categoria debba essere tutelata rispetto agli altri.
Ah tranquilli che poi sul forum de voartri vi rispondo
 
Ma sono forti perché loro non offendono. Poi si incazzano se si fa di tutta l'erba un fascio. Anzi sono convinti che la loro categoria debba essere tutelata rispetto agli altri.
Ah tranquilli che poi sul forum de voartri vi rispondo

Io non credo di aver mai offeso nessuno e peraltro penso di poter esprimere il pensiero liberamente.
Ho letto qui invece molte imprecisioni e mi piace sottolinearne solo una tra le tante. Qualcuno ha suggerito che i vari piloti impegnati a mantenere i brevetti o a cercarsi lavoro avrebbero potuto lavorare gratis. Peccato che ciò per le norme e la consolidata giurisprudenza italiana non sia possibile ovvero il lavoro non può essere non retribuito pure se esercitato in assenza di corresponsione monetaria: il mantenimento di una capacità professionale o l'acquisizione di ulteriore capacità professionale e' retribuzione a tutti gli effetti. Qualora un pilota in CIGS ( ma la cosa attiene a qualsiasi altra figura professionale che percepisca la CIGS) offra una prestazione professionale da lavoro dipendente nella sua mansione deve comunque dichiararla ad INPS che provvederà a sospendere l'erogazione della CIGS, salvo poi eventualmente conguagliarla fino alla concorrenza dell'importo al termine del periodo contrattuale, se lo stesso e' a tempo determinato e a seguito di espressa domanda. Mi stupisce che in questo forum qualcuno che pure dovrebbe avere esperienza in HR non ne abbia fatto cenno. Per il resto si può parlare di tutto: sia di quanto sia stato un errore concedere la CIGS al trasporto aereo (cosa da me sempre sostenuta) sia quanto questa sia stata utilizzata da alcune aziende in modo alquanto furbo ma anche tale da alimentare inefficienze gravi nel medio periodo, e sicuramente atte a distruggere valore invece che crearlo . In merito alla categoria professionale non c'è molto da aggiungere: la protegge il mercato. Del resto l'aviazione commerciale e' nata grazie alla posta, non grazie ai passeggeri, ed i piloti già servivano all'epoca.
Se poi volete parlare di sindacato allora si che diventa divertente, in un posto come il BelPaese nel quale basta un (1) iscritto a qualsiasi sindacato confederale per legittimare la sigla a firmare il contratto di lavoro aziendale, di categoria o nazionale per poi sedersi sempre al tavolo delle trattative.
È' il sistema che andrebbe ripensato: forse servirebbe la Tatcher, sempre che si sia concordi con quanto da essa realizzato.
Un saluto.
Joe.
 
Joe Falchetto, il tuo mi pare un intervento di buon senso ed è la prova provata che qui su Aviazione Civile si scoltano tutte le campane.
Chi si lamenta del fatto che qui non sarebbe permesso il contraddittorio, e che esiste un branco che si accorda privatamente per schernire ora uno ora l'altro povero forumistia (!), forse vuole l'esatto opposto di quel pluralismo di idee che falsamente richiede.
Vuole una voce sola senza che nessuno possa azzardarsi a dire pio.
Per quest'attività autogratificante esistono forum di categoria, dove la si suona e la si canta come meglio si desidera.
 
Io non credo di aver mai offeso nessuno e peraltro penso di poter esprimere il pensiero liberamente.
Ho letto qui invece molte imprecisioni e mi piace sottolinearne solo una tra le tante. Qualcuno ha suggerito che i vari piloti impegnati a mantenere i brevetti o a cercarsi lavoro avrebbero potuto lavorare gratis. Peccato che ciò per le norme e la consolidata giurisprudenza italiana non sia possibile ovvero il lavoro non può essere non retribuito pure se esercitato in assenza di corresponsione monetaria: il mantenimento di una capacità professionale o l'acquisizione di ulteriore capacità professionale e' retribuzione a tutti gli effetti. Qualora un pilota in CIGS ( ma la cosa attiene a qualsiasi altra figura professionale che percepisca la CIGS) offra una prestazione professionale da lavoro dipendente nella sua mansione deve comunque dichiararla ad INPS che provvederà a sospendere l'erogazione della CIGS, salvo poi eventualmente conguagliarla fino alla concorrenza dell'importo al termine del periodo contrattuale, se lo stesso e' a tempo determinato e a seguito di espressa domanda. Mi stupisce che in questo forum qualcuno che pure dovrebbe avere esperienza in HR non ne abbia fatto cenno. Per il resto si può parlare di tutto: sia di quanto sia stato un errore concedere la CIGS al trasporto aereo (cosa da me sempre sostenuta) sia quanto questa sia stata utilizzata da alcune aziende in modo alquanto furbo ma anche tale da alimentare inefficienze gravi nel medio periodo, e sicuramente atte a distruggere valore invece che crearlo . In merito alla categoria professionale non c'è molto da aggiungere: la protegge il mercato. Del resto l'aviazione commerciale e' nata grazie alla posta, non grazie ai passeggeri, ed i piloti già servivano all'epoca.
Se poi volete parlare di sindacato allora si che diventa divertente, in un posto come il BelPaese nel quale basta un (1) iscritto a qualsiasi sindacato confederale per legittimare la sigla a firmare il contratto di lavoro aziendale, di categoria o nazionale per poi sedersi sempre al tavolo delle trattative.
È' il sistema che andrebbe ripensato: forse servirebbe la Tatcher, sempre che si sia concordi con quanto da essa realizzato.
Un saluto.
Joe.

Quoto quanto detto da enrico.
Unica precisazione sull'affermazione grassettata: alla legislazione e alla giurisprudenza italiana del lavoro non gli può fregar di meno se un italiano all'estero lavora gratis. Quindi ben potrebbe.
 
Joe nemmeno io ho offeso nessuno è mi permetto di scrivere su altri forum perché penso di essere del settore, pur non essendo un pilota. Ho tanti amici piloti con cui ci si scambiano piacevoli informazioni ma non puoi pensare che una legge, fatta magari male, assolva o legittimi alcune storture o furberie. Poi posso capire che qualcuno possa alterarsi ma si è sempre cercato di discutere senza la regia occulta che qualcuno pensa esistere.
 
Qualora un pilota in CIGS ( ma la cosa attiene a qualsiasi altra figura professionale che percepisca la CIGS) offra una prestazione professionale da lavoro dipendente nella sua mansione deve comunque dichiararla ad INPS che provvederà a sospendere l'erogazione della CIGS, salvo poi eventualmente conguagliarla fino alla concorrenza dell'importo al termine del periodo contrattuale, se lo stesso e' a tempo determinato e a seguito di espressa domanda.

Grazie mille Joe Falchetto, hai risposto prefettamente alla mia domanda. Domanda che nasceva dal fato che nelle professioni liberali i periodi di apprendistato sono poco o per nulla retribuiti. La figura del pilota professionale è ormai ibrida: molti si pagano i brevetti mentre prima c'erano accademie di volo delle compagnie aeree (o militari); i piloti FR sono, credo, liberi professionisti e/o azienda individuale, ecc.

Se uno segue il meccanismo che hai indicato tu (dichiarazione, sospensione CIGS, eventuale conguaglio) sicuramente non incorre in nessun problema, perché non percepisce doppio stipendio, ma solo lo stipendio garantito dalla CIGS anche se proviene da altra fonte.

Grazie ancora.
 
Grazie mille Joe Falchetto, hai risposto prefettamente alla mia domanda. Domanda che nasceva dal fato che nelle professioni liberali i periodi di apprendistato sono poco o per nulla retribuiti. La figura del pilota professionale è ormai ibrida: molti si pagano i brevetti mentre prima c'erano accademie di volo delle compagnie aeree (o militari); i piloti FR sono, credo, liberi professionisti e/o azienda individuale, ecc.

Se uno segue il meccanismo che hai indicato tu (dichiarazione, sospensione CIGS, eventuale conguaglio) sicuramente non incorre in nessun problema, perché non percepisce doppio stipendio, ma solo lo stipendio garantito dalla CIGS anche se proviene da altra fonte.

Grazie ancora.

Finally
 
Grazie mille Joe Falchetto, hai risposto prefettamente alla mia domanda. Domanda che nasceva dal fato che nelle professioni liberali i periodi di apprendistato sono poco o per nulla retribuiti. La figura del pilota professionale è ormai ibrida: molti si pagano i brevetti mentre prima c'erano accademie di volo delle compagnie aeree (o militari); i piloti FR sono, credo, liberi professionisti e/o azienda individuale, ecc.

Se uno segue il meccanismo che hai indicato tu (dichiarazione, sospensione CIGS, eventuale conguaglio) sicuramente non incorre in nessun problema, perché non percepisce doppio stipendio, ma solo lo stipendio garantito dalla CIGS anche se proviene da altra fonte.

Grazie ancora.

La libera professione e la CGIS credo abbiano poco a che spartire.
 
Quoto quanto detto da enrico.
Unica precisazione sull'affermazione grassettata: alla legislazione e alla giurisprudenza italiana del lavoro non gli può fregar di meno se un italiano all'estero lavora gratis. Quindi ben potrebbe.

No invece gliene frega(va) eccome tanto e' vero che dalla istituzione della CIGS fino al 2011 il dipendente sospeso in CIGS non poteva recarsi all'estero pena la decadenza dalla stessa e l'impossibilità a riaccendere al sussidio pure se in presenza di contratto a tempo determinato come sono quasi tutti i contratti esteri. Sto parlando di norme generali e non di personale navigante o del trasporto aereo.
 
La libera professione e la CGIS credo abbiano poco a che spartire.

Non del tutto: i liberi professionisti non hanno ovviamente diritto alla CIGS ma dalla CIGS si può intraprendere una attività libero professionale con addirittura la possibilità di cumulare in qualche misura il trattamento economico
 
Grazie mille Joe Falchetto, hai risposto prefettamente alla mia domanda. Domanda che nasceva dal fato che nelle professioni liberali i periodi di apprendistato sono poco o per nulla retribuiti. La figura del pilota professionale è ormai ibrida: molti si pagano i brevetti mentre prima c'erano accademie di volo delle compagnie aeree (o militari); i piloti FR sono, credo, liberi professionisti e/o azienda individuale, ecc.

Se uno segue il meccanismo che hai indicato tu (dichiarazione, sospensione CIGS, eventuale conguaglio) sicuramente non incorre in nessun problema, perché non percepisce doppio stipendio, ma solo lo stipendio garantito dalla CIGS anche se proviene da altra fonte.

Grazie ancora.

Nessun pilota professionista può esercitare la libera professione neanche i piloti di FR la cui formula di assunzione riguarda solo il tipo di rapporto di dipendenza che intercorre. I comandanti di Ryanair sono tutti assunti regolarmente dalla stessa compagnia a meno che non siano contractors ma in quel caso sono comunque dipendenti di una agenzia. La natura del lavoro svolto non ha nulla a che vedere con la libera iniziativa individuale.
 
Grazie mille Joe Falchetto, hai risposto prefettamente alla mia domanda. Domanda che nasceva dal fato che nelle professioni liberali i periodi di apprendistato sono poco o per nulla retribuiti. La figura del pilota professionale è ormai ibrida: molti si pagano i brevetti mentre prima c'erano accademie di volo delle compagnie aeree (o militari); i piloti FR sono, credo, liberi professionisti e/o azienda individuale, ecc.

Se uno segue il meccanismo che hai indicato tu (dichiarazione, sospensione CIGS, eventuale conguaglio) sicuramente non incorre in nessun problema, perché non percepisce doppio stipendio, ma solo lo stipendio garantito dalla CIGS anche se proviene da altra fonte.

Grazie ancora.

Il problema riguarda solo l'estero e come detto il lavoro all'estero era incompatibile con la CIGS per cui fino al 2011 quanto da te affermato semplicemente non esisteva nelle possibilità.
 
No invece gliene frega(va) eccome tanto e' vero che dalla istituzione della CIGS fino al 2011 il dipendente sospeso in CIGS non poteva recarsi all'estero pena la decadenza dalla stessa e l'impossibilità a riaccendere al sussidio pure se in presenza di contratto a tempo determinato come sono quasi tutti i contratti esteri. Sto parlando di norme generali e non di personale navigante o del trasporto aereo.

Il principio era e resta quello della disponibilità alla chiamata aziendale.
 
Nessun pilota professionista può esercitare la libera professione neanche i piloti di FR la cui formula di assunzione riguarda solo il tipo di rapporto di dipendenza che intercorre. I comandanti di Ryanair sono tutti assunti regolarmente dalla stessa compagnia a meno che non siano contractors ma in quel caso sono comunque dipendenti di una agenzia. La natura del lavoro svolto non ha nulla a che vedere con la libera iniziativa individuale.

OK. A parte il fatto che nonmi è immediatamente chiaro come si faccia ad essere "piloti dipendenti di una agenzia", segnalo il seguente paragrafo: "In Low Fares Airlines only half of the pilots are directly employed (53%), while 15% are self-employed, 11% fly for an airline via an own (e.g. limited liability) company, and 17% are working on a temporary agency contract. As regards self-employment, 7 out of 10 of all self-employed pilots surveyed state they work for a low fares airline", tratto dal sommario dello studio ‘Atypical forms of employment in aviation’ condotto dall'università di Gand, disponibile su https://www.eurocockpit.be/stories/20150428/pay-to-fly-schemes-for-young-pilots-must-stop#.

Ho capito che lo studio è europeo e non italiano, ed ho anche presente che la CIGS non si applica alle professioni liberali. Il mio spunto di riflessione è: l'inquadramento giuridico della professione di pilota può diventare più simile ad una professione liberale a causa della necessità di ridurre i costi di un contratto di lavoro subordinato? E non dico che sia un bene.

Come non ho mai detto che i piloti debbano volare gratis, ho detto che non dovrebbero prendere doppio stipendio grazie al meccanismo della CIGS, cosa che, con il meccanismo gentilmente spiegato da Joe Falchetto, non avviene. E non solo i piloti, naturalmente, non devono approfittare del beneficio della CIGS.
 
Il principio era e resta quello della disponibilità alla chiamata aziendale.

No, altra imprecisione ....di una convocazione sia essa di una azienda o di un cpi o per un lsu...l'azienda di provenienza non ha particolare preminenza in questo...si sono infatti sentite richieste singolari al ministero del lavoro da parte di HR di una azienda ben conoscouta
 
OK. A parte il fatto che nonmi è immediatamente chiaro come si faccia ad essere "piloti dipendenti di una agenzia", segnalo il seguente paragrafo: "In Low Fares Airlines only half of the pilots are directly employed (53%), while 15% are self-employed, 11% fly for an airline via an own (e.g. limited liability) company, and 17% are working on a temporary agency contract. As regards self-employment, 7 out of 10 of all self-employed pilots surveyed state they work for a low fares airline", tratto dal sommario dello studio ‘Atypical forms of employment in aviation’ condotto dall'università di Gand, disponibile su https://www.eurocockpit.be/stories/20150428/pay-to-fly-schemes-for-young-pilots-must-stop#.

Ho capito che lo studio è europeo e non italiano, ed ho anche presente che la CIGS non si applica alle professioni liberali. Il mio spunto di riflessione è: l'inquadramento giuridico della professione di pilota può diventare più simile ad una professione liberale a causa della necessità di ridurre i costi di un contratto di lavoro subordinato? E non dico che sia un bene.

Come non ho mai detto che i piloti debbano volare gratis, ho detto che non dovrebbero prendere doppio stipendio grazie al meccanismo della CIGS, cosa che, con il meccanismo gentilmente spiegato da Joe Falchetto, non avviene. E non solo i piloti, naturalmente, non devono approfittare del beneficio della CIGS.

Conosco bene la Survey: sono tutte tipologie che attengono alla forma del rapporto di lavoro e da noi sarebbero inquadrate tra i "lavori atipici" ovvero CO.CO.CO, interinale, staff leasing, etc. Per quanto attiene la natura del lavoro questi svolgono una professione soggetta a regolamentazione presso un datore di lavoro sottoposto a certificazione e con nessuna autonomia organizzativa o gestionale. Difficile parlare di libera professione e difatti molte condizioni nascono dal desiderio delle aziende di abbattere i costi fissi del personale e a quel punto dalla volontà di ambedue le parti di eludere i costi fiscali o sociali. Quando si va però sull'esercizio, il rapporto tra operatore ed equipaggio e' sempre molto chiaro e preciso...altrimenti il badge per entrare in aeroporto in UK non glielo farebbero neanche di cartone.