Se questi ritardi non sono dovuti ad Air Dolomiti, alla fine danneggiano anche LH, perchè se poi per i ritardi i pax perdono le connessioni, poi sono spese e problemi aggiuntivi per le riprotezioni o anche eventuali pernottamenti. Quindi è nell' interesse stesso di LH cercare di migliorare la situazione.
Mi capita di essere proprio a FRA mentre scrivo: ho programmato una coincidenza di 3 ore e 55 minuti perché è da anni che qua le coincidenze sono un disastro. La mia personalissima casistica dal 2018 a oggi dimostra che è impensabile vendere coincidenze inferiori ai 90 minuti in questo aeroporto, eppure LH ne propone a manetta.
2018-12-23: coincidenza stretta per un FLR-FRA-BUD (inbound con Air Dolomiti), con soli 50 minuti a FRA. Volo inbound in ritardo di 8 (otto) minuti. Parcheggio di I-ADJQ allo stand V117. Cobus in ritardo: ci fa aspettare una decina di minuti prima di arrivare e consentire lo sbarco. Volo per BUD in partenza dal gate A69 (con cobus per andare a uno stand remoto). Guardatevi la mappa per capire che si tratta di attraversare praticamente tutto l'aereoporto: faccio uno sprint della Madonna e arrivo 19 minuti
prima dell'orario di partenza e trovo il gate già chiuso. In tutto, fra il mio e altri voli, una quindicina di passeggeri hanno perso la coincidenza: NESSUNO che avesse il volo inbound in ritardo di più di 15 minuti. Riprotezione per tutti sul volo successivo.
2019-06-02: coincidenza di nuovo stretta (un'ora e cinque minuti) per un BLQ-FRA-SFO. Volo inbound in orario, posteggio ancora a uno stand remoto (ma più vicino al terminal). Stavolta ce la faccio: correndo riesco ad imbarcarmi per SFO circa 10 minuti prima della chiusura del gate, anche perché il volo partiva da uno dei gate più vicini (e comunque poi il volo ha atteso 10-15 minuti in più vari passeggeri in ritardo).
2024-03-01: LIN-FRA-JFK con 60 minuti a disposizione per la coincidenza. Problemi in partenza da Linate comportano un ritardo all'arrivo di 53 minuti. Corsa pazzesca attraverso tutto l'aeroporto, dal gate A16 con jetbridge al maledetto Z69 (là in fondo, proprio sopra all'A69 del 2018). Stavolta hanno pietà di me: mi vedono arrivare di corsa e, da lontano, mi gridano che ci sono ancora due minuti, e mi incitano a continuare a correre. Tempo di valore europeo: 12 minuti da quando sono uscito dal primo aereo a quando ho varcato la soglia del secondo (compresi, ovviamente, i due controlli del passaporto). Gentilissima l'assistente di volo che -- vedendomi in affanno e sudato come un mulo, mi porta subito un bicchiere di acqua. Alla fine aspetteremo altri 5 minuti per l'arrivo di altri passeggeri con coincidenze strette (ma non tutti ce la fanno). Bagaglio imbarcato sul volo successivo.
2024-09-15: BUD-FRA-JFK, 65 minuti di coincidenza. Volo inbound in ritardo di 9 minuti, parcheggio con jetbridge al B9: corsetta per riscaldarsi un po' ma senza affanno. Margine sufficiente... almeno finché un subcontinentale, credendo di essere figlio di Rambo e Robocop e sentendosi investito di autorità imperiale a stelle e strisce, non decide di farmi una marea di domande sui visti che ho sul passaporto (americano), sui motivi del mio viaggio e sul senso della vita. Non mi era mai successo e non so se sia la norma o un'eccezione: sta di fatto che mi fa perdere una quindicina di minuti. Arrivai al gate in tempo, anche perché avremmo atteso comunque altri 20 minuti causa ritardi di altri passeggeri con connessioni strette.
C'è poco da fare: questo è un aeroporto da evitare, se possibile. Non c'entra il COVID: era così già da tempo.