Sentimenti del viaggiare ai tempi del COVID


Mi rendo conto che forse sto esulando dal tema aviazione, ma qui entrano in gioco altri fattori, oltre a quelli individuali. Io per esempio ho parenti (che frequento sempre con mascherina e ben a distanza) non giovanissimi, quindi devo tenere conto non solo della mia salute, ma anche della loro.
Sono conscio del fatto che esagero su questa cosa, in fondo ci sono rischi ben maggiori, ma non riesco proprio ad allontanare questa idea.
Ovviamente non solo in relazione ai voli, che non prenderei, ma neppure i treni, autobus, metropolitane, ristoranti, bar, auto con qualcun altro, persone in casa (a casa mia non entra nessuno da 2 anni, tranne il tecnico della caldaia). Io continuo a fare colazione in pasticceria, ma solo all'aperto, mi faccio portare la roba fuori e pago fuori, anche stamattina ero al tavolino all'esterno, con 1 grado, ma mi sento più sereno così. Trovo fastidioso vedere l'interno dei locali pieni di gente senza mascherina che è del tutto indifferente al fatto che ci sia una pandemia in corso.
Mi scuso perché mi rendo conto di stare uscendo dal seminato. Ma anche molti video presenti su YouTube in relazione ai voli mostrano moltissime persone senza mascherina o con la stessa calata sotto la bocca.
Non riuscirei a volare senza litigare con qualcuno, quindi meglio evitare.
capisco le tue preoccupazioni ma personalmente penso che fossero molto più 'valide', per così dire, all'inizio della pandemia quando non c'erano cure, vaccini né niente. oggi i vaccini permettono di ridurre enormemente i rischi (morte / intubazione etc.), una possibile cura secondo le ultime notizie è in corso di essere testata o almeno scoperta, insomma le cose sono molto migliori di un tempo.
se io avessi dei genitori 'deboli' per qualunque motivo metterei sempre la mascherina con loro, ma da qui a fare solo colazione solo all'aperto penso ci siano varie tappe intermedie che possono mantenerti al sicuro senza farti rinunciare alla tua vita.
poi certo ognuno ha la propria sensibilità e il proprio modo di affrontare questa realtà, ma il rischio che vedo è che uno si chiuda a riccio quando invece non è più così necessario, e questo renderà ancora più difficile il ritorno alla normalità.
 
Personalmente prima di vaccinarmi usavo solo FFP2 ed FFP3 in qualsiasi situazione al chiuso e all'aperto in zone affollate (che comunque evitavo per quanto possibile). Dal vaccino in poi solo chirurgiche a meno che le persone intorno a me non usino nessun tipo di protezione. Le chirurgiche hanno una capacità filtrante "outbound" paragonabile alle FFP2, il problema è ovviamente "l'inbound" dove non c'è praticamente alcuna protezione ma se chi sta intorno a me utilizza la mascherina correttamente ritengo che questo associato al vaccino (e/o green pass ottenuto mediante tamponi per chi non è vaccinato) sia sufficiente a garantire un sufficiente livello di sicurezza tale da non dover per forza ricorrere alla FFP2. Anche qui serve il buon senso delle persone però... ormai le chirurgiche te le tirano dietro quindi minimo 1 al giorno -ma meglio 2 per giornate più lunghe- è l'equivalente della spesa del caffè al bar. Chi va ancora in giro con una chirurgica a settimana così come chi non si lava/disinfetta regolarmente le mani è da considerare alla stregua dei novax.

Concordo sull'ultima parte.
Per il resto, fidandomi ahimè poco del buon senso e rispetto degli altri, quando sono in luoghi affollati uso sempre protezione almeno ffp2.
 
Perche' tre nipoti medici e una figlia infermiera mi hanno consigliato di farlo. Quando e' umida conta come il due di coppe quando la briscola e' spade.
E pensare che ho letto pochi giorni fa che hanno scoperto che invece la mascherina umida funziona meglio che asciutta, perché proprio quell’umidità cattura e lega meglio al tessuto quanto viene stoppato da quest’ultimo. Nonostante questo consigliano comunque di non abusare di questa caratteristica.
 
personalmente non vedo alcun pericolo nel viaggiare in aereo, dove ci sono i filtri HEPA, quasi tutti indossano la mascherina (sicuramente molto di più rispetto ai treni regionali o ai mezzi pubblici di qualsiasi paese) e nella maggioranza dei casi è richiesto un esito negativo del tampone e/o vaccinazione completa.
Considero molto più rischioso andare al ristorante, al chiuso, nel luogo di destinazione.
In questo 2021 ho fatto 16 voli, di cui due a lungo raggio negli USA e mi sono sempre sentito “sicuro”, chiaramente prendendo tutte le precauzioni come l’uso della mascherina FFP2 o FFP3 (e in alcuni casi anche la visiera). Sicuramente è molto più stressante rispetto al periodo pre-pandemia, tra tamponi e documentazioni extra, oltre al fatto che tenersi la mascherina FFP3 per 10/12 ore di fila inizia a essere stressante anche per uno come me che non si è mai lamentato di doverla indossare.
 
Io ho ripreso a viaggiare da agosto. Mi sento più a disagio in aeroporto - a Berlino, il 13 agosto, non mi hanno controllato né il green pass né i documenti (!!!) - che in aereo. Di fatto la gente è più disciplinata dentro che fuori dal cilindro di alluminio.
Per il resto, che dire? Ho tre dosi di vaccino, uso la mascherina, evito di fare cappellate e credo che non si possa vivere in eterno dentro una tana
 
In tutti i casi bisogna iniziare a valutare se sia il caso di considerare questa situazione potenzialmente come permanente, o comunque che possa protrarsi anche per un decennio o più, seppure magari assestata ad un punto di equilibrio grazie ai vaccini, e iniziare a considerare un impostazione mentale differente. Io in tutta onestà sto valutando questo concetto ormai, anche se spiacevole. In inglese si dice …shit happens mi pare, e potrebbe essere il nostro caso per cui forse è il caso di prendere il coraggio a quattro mani e affrontare quello che c’è da affrontare nel nostro futuro.
 
Una domanda psicologica: voi vi sentite sicuri a volare, in un tubo con decine o centinaia di altre persone che respirano? Io, se non fossi obbligato per lavoro, non lo farei proprio, infatti, non avendo questa necessità, non ci penso neppure a salire a bordo di un aereo.
Naturalmente vale anche per i ristoranti, per tutti i luoghi di socialità. La scorsa estate mi è capitato di andare in pizzeria, all'aperto, ma la sola idea di stare al chiuso mi toglie tutto il piacere dell'evento. Lo stesso per un volo, come posso andare in vacanza sereno, pensando alla possibilità di ammalarmi durante il viaggio? Le normative dovrebbero porre un certo grado di sicurezza, ma non abbastanza per sentirmi sicuro.
Ciao

Ho ripreso un aereo ad agosto 2021 ed è stato come rinascere. Il volo precedente era stato l'8 febbraio 2020.
Potrei fare smart working, ma preferisco andare in ufficio tutti i giorni.
Nelle ultime settimane sono stato allo stadio, al ristorante, in albergo, alle terme.
Penso di aver avuto la tua stessa paura in passato, e forse ogni tanto mi viene ancora, ma la combatto pensando al fatto che il piacere della quotidianità, anche se diversa, è superiore alla paura, soprattutto dopo che siamo stati chiusi per così tanto tempo.
Terza dose, mascherine, attenzione: credo che la mia mente si sia ormai assuefatta a questa nuova quotidianità.
Vorrei invece che si superassero le chiusure dei confini e le restrizioni ai viaggi, ma ogni volta il ministro Speranza mi smentisce. Ecco, anche se è affine alle mie idee politiche, vorrei tanto che si dimettesse.