Seminario a Firenze: “L’infrastruttura aeroportuale nel contesto territoriale”

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Seminario a Firenze: “L’infrastruttura aeroportuale nel contesto territoriale”

In data odierna si è tenuto a Firenze il seminario : “L’infrastruttura aeroportuale nel contesto territoriale” al quale hanno partecipato i principali esponenti fiorentini e toscani coinvolti nella gestione dell'aeroporto di Firenze.
In sintesi alcuni interventi e dichiarazioni fatte:

Giovanni Maltinti, ricercatore Irpet “La ricaduta economica della realtà aeroportuale”: ha illustrato le ricadute positive a livello economico e sociale dell'aeroporto attuale e quelle future nel caso vi fosse un potenziamento dello scalo.
Ha spiegato che, da studi nazionali, le principali aziende si radicano entro 30km da un aeroporto e per questo la necessità di avere a disposizione un aeroporto efficiente (alcune importanti aziende fiorentine es. Lilly sono state intervistate sul giudizio che hanno sull'aeroporto attualmente, alcuni erano ovviamente negativi).
Allego alcune slides della sua presentazione.

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Gianni Biagi Assessore Urbanistica Comune di Firenze “L’Aeroporto nel contesto urbano”
Andrea Poggi Dirigente Arpat “Monitoraggio degli elementi di criticità ambientale”
Hanno illustrato nel dettaglio la zonizzazione acustica dell'aeroporto e spiegato principalmente cosa sta facendo il Comune e ARPAT rispettivamente per far rispettare le norme antirumore.
Hanno mostrato i dati di inquinamento acustico aggiornati che, nel 2007, sembrerebbero in leggero calo.
Hanno ribadito che l'Aeroporto di Firenze è l'unico in Italia a disporre della zonizzazione acustica.

Riccardo Conti, Assessore Viabilità e Trasporti Regione Toscana “Firenze nel sistema aeroportuale Toscano”: ha ribadito la necessità di un'interazione con PSA, grazie anche alla futura realizzazione, a spese di SAT, di una piattaforma check-in che verrà realizzata al binario 14 della stazione di Pisa Centrale dove sarà possibile arrivare il treno, fare il check-in e poi raggiungere l'aeroporto pisano tramite il famoso people-mover.
Si è dichiarato favorevole per la prima volta ad il progetto della pista parallela all'autostrada( purchè non sia una pista da 3.000 metri e 8.000.000 di passeggeri l'anno come fu presentato nel 2004 dai soci privati e come nei giorni scorsi paventata da Renzi,) ma una pista più corta ma che risolva i problemi operativi e di inquinamento acustico dell'aeroporto, mantenendo la sua funzione di Peretola come "city airport".

Michele Legnaioli Presidente A.d.fProspettive dello scalo e compatibilità territoriali”.
Il Presidente dell'aeroporto ha mostrato innanzi tutto un video con la presentazione interattiva del nuovo terminal, spiegando tutte le caratteristiche e i vantaggi dello stesso, anche per quanto concerne il risparmio energetico e il ridotto impatto ambientale.
Ha inoltre spiegato che ADF non è responsabile delle rotte degli aerei, ma che sta collaborando attivamente con ENAV affinchè venga installato il radar per monitorare le rotte antirumore.
Ha spiegato che comunque il rumore sarà presente con l'attuale orientamento della pista, e che ADF è favorevole a dialogare per progettare diversi orientamenti della pista di volo per un miglioramento sostanziale dell'impatto acustico sull'aeroporto ed ha apprezzato l'apertura di Conti a nuove soluzioni.
Ha cercato di rispondere inoltre alle numerose domande e richieste di chiarimento che sono arrivate principalmente dai soggetti coinvolti dal rumore e contrari ad ogni qualsiasi progetto di sviluppo dell'aeroporto.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Ho avuto il piacere di partecipare al seminario, gli interventi più interessanti sono stati quelli di Poggi e Maltinti:)
 
AEROPORTO FIRENZE: TOSCANA CHIEDE INCONTRO ENAV PER RUMORE

AGI) - Firenze, 24 mag. - "La sostenibilita' e' un obiettivo che si deve costruire ogni giorno e si puo' migliorare ogni giorno". Lo ha detto l'assessore toscano alle infrastrutture, Riccardo Conti". "Per questo motivo - ha annunciato - la Regione Toscana inviera' lunedi' una lettera a Enav, l'Ente nazionale di assistenza la volo, chiedendo urgentemente un incontro a proposito dell'ultimo studio che questo Ente ha prodotto. Riguarda la possibilita' di innovare il sistema di procedura di volo sull'aeroporto Vespucci, in pratica la possibilita' di ridurre l'impatto acustico prodotto dai velivoli in atterraggio e decollo. Ebbene, uno studio di questo tipo ci interessa molto e vogliamo saperne di piu'. Apriremo pertanto un confronto sereno per approfondire e verificare la reale possibilita' di metterlo in pratica".
Dal 2003, anno in cui furono elaborati gli studi sull'impatto acustico dei velivoli, le tipologie e le caratteristiche dei mezzi si sono molto modificate, al punto che e' possibile riconsiderare le soluzioni di atterraggio e decollo, spiega Enav. Un esempio pratico? Lo spazio aereo e' diviso in settori, sia in altezza che in larghezza. In fase di decollo esiste un corridoio obbligato per tutti, una sorta di autostrada. Ma per prenderla, oggi i piloti si "inventano" il raccordo dove piu' o meno fa loro comodo, sorvolando le aree abitate anche per lunghi tratti a bassa quota. Con i nuovi sistemi, i cosiddetti "raccordi autostradali" dello spazio aereo diventerebbero sempre i soliti, fissi, e con inclinazioni superiori alle attuali, evitando eccessivi sorvoli a bassa quota e presumibilmente permettendo di non sforare i limiti acustici consentiti. "Una prospettiva che va considerata subito", ha commentato Conti.
"Abbiamo salutato con favore il progetto della nuova aerostazione del Vespucci, presentato alcune settimane fa. Se esistono altri piani di rafforzamento e miglioramento dell'aeroporto fiorentino, invito a presentarceli. Certo, purche' rimangano dentro l'ottica del city airport, quale il Vespucci e', e in quella di integrazione con lo scalo di Pisa.
Insomma, purche' siamo progetti sostenibili. In questa categoria non rientra la pista parallela da 3 chilometri".
 
AEROPORTO FIRENZE: TOSCANA CHIEDE INCONTRO ENAV PER RUMORE

Un esempio pratico? Lo spazio aereo e' diviso in settori, sia in altezza che in larghezza. In fase di decollo esiste un corridoio obbligato per tutti, una sorta di autostrada. Ma per prenderla, oggi i piloti si "inventano" il raccordo dove piu' o meno fa loro comodo, sorvolando le aree abitate anche per lunghi tratti a bassa quota. Con i nuovi sistemi, i cosiddetti "raccordi autostradali" dello spazio aereo diventerebbero sempre i soliti, fissi, e con inclinazioni superiori alle attuali, evitando eccessivi sorvoli a bassa quota e presumibilmente permettendo di non sforare i limiti acustici consentiti. "Una prospettiva che va considerata subito", ha commentato Conti.

Come commento direi che mette insieme una serie di nonsense da serata di cabaret... Quella che i piloti si inventano le procedure è veramente la migliore.
E' bello avere a che fare con gente che non sa -realmente- di cosa parla...
 
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Peretola, dalla Regione spiragli sulla nuova pista Nessun allungamento, però.

«Non si può pensare auno scalo da 8 milioni di passeggeri». Integrazione con Pisa
ENNIO MACCONI

QUALCHE VOLTAseminari e convegni servono. Come quello organizzato ieri nella minuscola Casa del popolo di Quaracchi, sull’aeroporto di Peretola, sui voli rasenti i tetti di 20.000 fiorentini che abitano da queste parti (Quartiere 5), sull’inquinamento acustico, le proteste dei comitati e le soluzioni da adottare. Le novità importanti su Peretola sono due. La prima: se AdF, la società che gestisce lo scalo, insiste come ha fatto ancora ieri col suo presidente Michele Legnaioli, perchè ci si metta almeno a discutere su una eventuale pista parallela all’autostrada («senza ideologie» ha detto Legnaioli), visto che la soluzione potrebbe anche portare benefici all’impatto acustico-ambientale; ora arriva uno spiraglio dalle istituzioni locali che potrebbe aprire una nuova fase. L’assessore regionale ai trasporti, Riccardo Conti, rispondendo alla società, dice: «Se AdF pensa così, ci faccia delle proposte». Poi spiega meglio: verifichiamo, eventualmente, cosa significherebbe una rotazione della pista (Conti non ha parlato di pista «parallela», ma è sembrato sottinteso), tenendo conto di tutti i vincoli urbanistici dei comuni della zona e dei piani fatti. Tutto, dice ancora Conti, perché non ci siano fraintendimenti, nella convinzione (della Regione Toscana) che il «Vespuccci» è e dovrà restare sempre e comunque un «city airport», uno scalo cittadino, un «terzo livello», per dirla in termini tecnici. Non certo un aeroporto che pensi di passare da una pista attuale sui 1800 metri e dintorni, ai 3300 dell’idea iniziale di Adf. Se Conti dunque apre uno spiraglio per lo meno a un approfondimento, anche il Comune di Firenze non sembra opporsi.

LO FA INTENDERE il silenzio (perchè di più non dice) dell’assessore all’urbanistica, Gianni Conti. Un silenzio, che non è un no, come per altre richieste avanzate in passato. La seconda novità: domani, l’assessore Riccardo Conti scriverà una lettera a Nadio Di Rienzo, direttore generale dell’Enav, l’Ente di assistenza al volo, da cui tutto dipende in fatto di traffico aereo. Una lettera, per conoscere un nuovo studio che sarebbe stato fatto sullo scalo fiorentino e su diverse e migliorative procedure di decollo e atterraggio degli aerei, possibili per i nuovi velivoli prodotti dall’industria aerea dopo il 2003, che produrrebbero consistenti ridimensionamenti degli impatti ambientali. Lo studio che Enav ha messo a punto potrebbe permettere di «salvare» gli abitanti di Quaracchi e delle zone più esposte, intorno al «Vespucci». Come è stato già fatto, ad esempio, nel caso di Ciampino, a Roma.

NEL SUO intervento, Riccardo Conti, ha poi riconfermato le posizioni della Regione. Ha parlato di «una piccola ubriacatura» , citando chi volesse pensare ad un «Vespucci» da 8 milioni di passeggeri annui. Ha detto che l’aeroporto fiorentino va visto dentro il sistema aeroportuale toscano come «city airport», pensando all’integrazio con lo scalo di Pisa e alla realizzazione di un’unica società di gestione. Ha disegnato poi il progetto di portare l’aeroporto di Pisa già dentro la stazione ferroviaria di Pisa, facendo partire un servizio di treno-navetta, con il «Galilei». L’assessore Gianni Biagi, fra l’altro, ha citato l’impegno del Comune per il Piano acustico, in difesa della salute collettiva (con il limite dei 60 decibel, da raggiungere ancora, ma più rigido di quello nazionale).
Si è poi detto d’accordo con Riccardo Conti, augurandosi che con lo studio dell’Enav si possa aprire un confronto per fare un altro passo in avanti verso la sostenibilità dello scalo fiorentino per le popolazioni che ci vivono intorno.


Il rumore sempre sopra i limiti. «Econ i nuovi aerei è peggio»

L’IDEA l’ha lanciata, seguita poi dagli altri, il presidente del Quartiere 5, Stefania Collesei: «Con il seminario volevamo dare a tutti, gli elementi di conoscenza su aspetti economici, sociali, ambientali per sapere quale tipo di aeroporto ci possiamo permettere. Se fossi sola a decidere vorrei un aeroporto di nicchia, per congressi, affari. Per lo svago e il tempo libero, prefigurerei altre soluzioni, tipo Pisa. Ma sono favorevole anche a Bologna». Mauro Megli, presidente della casa del popolo di Peretola e una delle voci importanti dei comitati (almeno un migliaio gli «attivisti») spiega: «La nostra percezione è che sono aumentati il numero degli aerei, le loro dimensioni e i disagi. Noi siamo perché Peretola rispetti le leggi che il Comune ha dato: i 60 decibel che invece sono sforati. Che fare? Ridurre i voli». Dalle 10,30 di ieri mattina fino alle 13,50, quando lasciamo Quaracchi, segniamo per 23 volte almeno il passaggio di un aereo sulle nostre teste (volano a poche decine di metri sui tetti, forse nemmeno a cento). E’ vero: il rumore è forte; l’aria rimbomba. Anche chi parla al microfono, deve interrompersi. Tutti i giorni così, non deve essere facile.

MA LA GENTE parla anche di kerosene che finisce nell’aria, macchia vestiti e polmoni. Va giù duro con le denunce Andrea Biagioni, rappresentante del progetto europeo «Luda», per la riqualificazione urbana di aree compromesse che ha studiato, appunto, il problema Peretola. Parla di sveglia forzata alle 6,30 in via Pistoiese per il rumore; del traffico anche di auto in più (almeno 2 milioni l’anno); chiede più monitoraggi acustici e studi sulla salute. Interviene Eros Cruccolini, presidente del consiglio comunale di Firenze che, pensando ai 35 minuti che ci vorranno per Bologna in alta velocità (meno che per Pisa) , spezza una lancia per promuovere proprio l’andare a prendere l’aereo a Bologna. Interviene ancora Giovanni Maltinti, come ricercatore dell’Irpet, l’istituto regionale per la programmazione economica, mentre Antongiulio Barbaro, presidente della 3a commissione urbanistica di Palazzo Vecchio, modera il dibattito, che resta sempre civilissimo, raro, per i tempi. Poi i numeri che contano (vedi tabelle) li fornisce con la serietà della ricerca scientifica, Andrea Poggi, dirigente dell’Arpat, l’agenzia regionale per l’ ambiente. Numeri che dicono come negli anni (dal 2002 ad oggi), il limite autoimpostosi per l’aeroporto (60 decibel, ma in Italia si arriva a 65) non è mai stato rispettato.
Così come, strano ma vero, i nuovi aerei sembrano inquinare acusticamente più dei vecchi. In attesa, come sembra, del nuovo piano Enav sulle rotte, che potrebbe portare una rivoluzione. Acustica, s’intende.
LANAZIONE
 
Io sono sempre più dell'idea che in regione, visto il fallimento totale della quotazione in borsa di SAT, vogliono trovare qualcuno a cui appiopparla.. E magari se se riesce pure a fare la famosa "integrazione" aeroportuale, si salva anche la facciata. Però a questo qualcuno bisognerà pur dargli un contentino! Certo senza ubriacature..

Perchè penso questo? Perchè non so come ma si stanno cominciando a convincere tutti che la pista parallela possa essere una soluzione e chi non ne è tanto convinto si mette (o lo mettono) da parte.
 
Io sono sempre più dell'idea che in regione, visto il fallimento totale della quotazione in borsa di SAT, vogliono trovare qualcuno a cui appiopparla.. E magari se se riesce pure a fare la famosa "integrazione" aeroportuale, si salva anche la facciata. Però a questo qualcuno bisognerà pur dargli un contentino! Certo senza ubriacature..

Perchè penso questo? Perchè non so come ma si stanno cominciando a convincere tutti che la pista parallela possa essere una soluzione e chi non ne è tanto convinto si mette (o lo mettono) da parte.

Fallimento TOTALE della quotazione di SAT ??

Sat è stata collocata in borsa a fine luglio dello scorso anno a € 12,35. Oggi dopo 10 mesi vale (quotazione di chiusura di venerdì) € 10,98, con un deprezzamento di valore dell'11% .
Il flottante (sul mercato) di SAT al 31.03.2008 è minore ad 1/4 del totale monte azioni.

Il MIBTEL (indice di riferimento della borsa di Milano) passa dai ca. 33.000 punti di fine luglio 2007 ad un valore di ca. 25.000 punti di venerdi scorso. La diminuzione è di ca. il 24,5 % .
 
Il titolo SAT ha ripreso negli ultimi giorni, un paio di settimane fa era quotato 9€.
 
Il titolo SAT ha ripreso negli ultimi giorni, un paio di settimane fa era quotato 9€.

A casa mia si chiama fallimento.. Paragonato invece alle aspettative della regione si chiama: FALLIMENTO TOTALE (scritto in maiuscolo!)

Pensare inoltre, che per cercare di far "salire" il titolo SAT si è fatto di tutto in quanto a comunicati su riduzione di voli su FLR, sull'introduzione di nuove limitazioni al treaffico etc..

E anche qui Malpensa insegna, se non si realizzano le infrastrutture necessarie anche pisa rimarrà una cattedrale nel deserto! Peccato che la Toscana non ha neanche il suo Linate!
 
A casa mia si chiama fallimento.. Paragonato invece alle aspettative della regione si chiama: FALLIMENTO TOTALE (scritto in maiuscolo!)

Pensare inoltre, che per cercare di far "salire" il titolo SAT si è fatto di tutto in quanto a comunicati su riduzione di voli su FLR, sull'introduzione di nuove limitazioni al treaffico etc..

E anche qui Malpensa insegna, se non si realizzano le infrastrutture necessarie anche pisa rimarrà una cattedrale nel deserto! Peccato che la Toscana non ha neanche il suo Linate!

Prendo atto che dovrò rifrequentare i corsi di ECONOMIA e ECONOMIA E ORGANIZZAZIONE AZIENDALE alla luce dei nuovi dettami per stabilire il fallimento di un titolo in borsa ;)
 
chi e' quella tipa con i diti sulle orecchie? sarebbe il caso informarla che se vuole girare cosi' vicino allAPT e' bene che se l'incolli quei diti!!! per il semplice fatto che basta andare in giro per Firenze.,oppure abitare vicino alla ferrovia o che so' magari sotto casa mia dove alle due di notte escono dalla discoteca!!!
vogliamo ridere???:D
 
Parlare di fallimento della quotazione di SAT, in un contesto di mercato azionario in ribasso, non è corretto. Per giudicare la bontà o meno dell'andamento azionario di un titolo bisogna farne il benchmarking con i titoli dello stesso comparto e con l'indice globale ;)
 
Parlare di fallimento della quotazione di SAT, in un contesto di mercato azionario in ribasso, non è corretto. Per giudicare la bontà o meno dell'andamento azionario di un titolo bisogna farne il benchmarking con i titoli dello stesso comparto e con l'indice globale ;)

.... ma benchmarking è una parola difficile :), io in uno dei primi post di questa discussione mi sono permesso di fare "confronto" tra azioni SAT e indice MIBTEL ma forse qualcuno non ha o non ha voluto capire.

SAVE, Venezia: al 25 Luglio 2007 quotata a ca. 14€, a venerdì scorso siamo a ca. 10€

ADF, Firenze: al 25 Luglio 2007 quotata a ca. 18,3€, a venerdì scorso siamo a ca. 17,6€