Questa è la dimostrazione di come, secondo me, gli addetti al check in non hanno bisogno di controllare le formalità relative all'ESTA
Provo a fare un po' di chiarezza, integrando i sempre precisi interventi di vce145:
i principali sistemi di accettazione in uso (tra cui ARCO) dispongono da qualche mese di una nuova funzionalità chiamata AQQ (Apis Quick Query).
Questa funzione permette di interagire in tempo reale con le autorità statunitensi ed il suo scopo è verificare all'accettazione:
- che il pax non sia nella loro "No Fly" list (per c'è il diveto di salire a bordo di un aereo) o non sia un "selectee" (persone per cui è necessario fare ulteriori controlli pre imbarco)
- che la procedura ESTA, se necessaria per quel pax, sia stata completata con esito positivo
Fallendo uno dei punti sopra, il sistema di accettazione non rilascia la carta di imbarco.
Di norma, quindi, l'aver completato con successo la procedura ESTA è un fatto che riguarda solo il rapporto tra passeggero e le autorità USA, mentre al vettore resta solo da controllare la risposta positiva o negativa data in automatico da AQQ.
Nel caso citato, possiamo ragionevolmente ipotizzare che AQQ in quel momento non funzionasse o che non avesse fornito alcuna risposta.
Da qui la richiesta dell'addetto, richiesta che da un punto di vista teorico e procedurale è (da quando esiste AQQ), non necessaria e non richiesta.
In tutto questo, come già citato sopra da qualcuno, una buona dose di buon senso non guasta mai: portarsi sempre dietro la stampa dell'ESTA di certo non fa male e rispondere ad una richiesta dell'addetto al check-in, anche se teoricamente non necessaria, non deve essere vista come una prevaricazione, dal momento che il suo compito è solo quello di imbarcarvi su quel volo con la certezza che non vi respingeranno una volta giunti oltreoceano.
Io sono stato negli USA due mesi fa e ovviamente la copia cartacea dell'ESTA era sempre con me anche se nessuno, né a FCO né a NYC, me l'ha mai chiesta.