Scortesie in volo


Cadozzo

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18 Novembre 2008
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Dal Corriere della Sera

Venerdi' 6 Marzo 2009
Scortesie in volo

Caro Romano,
facendo il pilota di aerei di linea ho imparato a conoscere le diverse tipologie di passeggeri. Tra tutte, una sola non riesce che raramente a farsi amare: quella dei politici. Sul volo per Verona di qualche giorno fa, pronti a partire in perfetto orario, ci ritroviamo a dover aspettare una passeggera che, dopo un’attesa di 10 minuti si presenta per nulla trafelata: doveva finire una telefonata prima di imbarcarsi. Intanto oltre 120 persone aspettavano. In barba all’unico bagaglio a mano permesso a bordo, la signora ne ha diversi (tutti fuori misura), e quando il Capo cabina chiede gentilmente che l’eccesso venga mandato in stiva, si rifiuta causando ulteriore ritardo. Poi il volo parte e riusciamo a recuperare arrivando a Verona puntuali. Al momento dello sbarco la gentile ed elegante signora impellicciata si catapulta nel nostro abitacolo chiedendo le generalità del comandante.
«Sono la senatrice B., tuona, e scriverò una lettera al presidente di Alitalia».
Ottenuto il biglietto da visita del comandante, la presunta senatrice si allontana definendoci «farabutti».
Inutile sottolineare le espressioni dei passeggeri presenti, assai solidali con noi e disgustati dalla prova di arroganza. Ho alle spalle 18 anni nelle Forze armate, 11 di servizio in Alitalia e mi sento definire farabutto per aver fatto rispettare le leggi anche a un membro del Parlamento!

Roberto Ripamonti,
 
Dal Corriere della Sera

Venerdi' 6 Marzo 2009
Scortesie in volo

Caro Romano,
facendo il pilota di aerei di linea ho imparato a conoscere le diverse tipologie di passeggeri. Tra tutte, una sola non riesce che raramente a farsi amare: quella dei politici. Sul volo per Verona di qualche giorno fa, pronti a partire in perfetto orario, ci ritroviamo a dover aspettare una passeggera che, dopo un’attesa di 10 minuti si presenta per nulla trafelata: doveva finire una telefonata prima di imbarcarsi. Intanto oltre 120 persone aspettavano. In barba all’unico bagaglio a mano permesso a bordo, la signora ne ha diversi (tutti fuori misura), e quando il Capo cabina chiede gentilmente che l’eccesso venga mandato in stiva, si rifiuta causando ulteriore ritardo. Poi il volo parte e riusciamo a recuperare arrivando a Verona puntuali. Al momento dello sbarco la gentile ed elegante signora impellicciata si catapulta nel nostro abitacolo chiedendo le generalità del comandante.
«Sono la senatrice B., tuona, e scriverò una lettera al presidente di Alitalia».
Ottenuto il biglietto da visita del comandante, la presunta senatrice si allontana definendoci «farabutti».
Inutile sottolineare le espressioni dei passeggeri presenti, assai solidali con noi e disgustati dalla prova di arroganza. Ho alle spalle 18 anni nelle Forze armate, 11 di servizio in Alitalia e mi sento definire farabutto per aver fatto rispettare le leggi anche a un membro del Parlamento!

Roberto Ripamonti,

Piena solidarietà al comandante. Però un errore l'ha commesso: dovrebbe avere il coraggio di scrivere il nome della senatrice. Delle accuse nel vuoto non sappiamo cosa fare.
 
Dal Corriere della Sera

Venerdi' 6 Marzo 2009
Scortesie in volo

Caro Romano,
facendo il pilota di aerei di linea ho imparato a conoscere le diverse tipologie di passeggeri. Tra tutte, una sola non riesce che raramente a farsi amare: quella dei politici. Sul volo per Verona di qualche giorno fa, pronti a partire in perfetto orario, ci ritroviamo a dover aspettare una passeggera che, dopo un’attesa di 10 minuti si presenta per nulla trafelata: doveva finire una telefonata prima di imbarcarsi. Intanto oltre 120 persone aspettavano. In barba all’unico bagaglio a mano permesso a bordo, la signora ne ha diversi (tutti fuori misura), e quando il Capo cabina chiede gentilmente che l’eccesso venga mandato in stiva, si rifiuta causando ulteriore ritardo. Poi il volo parte e riusciamo a recuperare arrivando a Verona puntuali. Al momento dello sbarco la gentile ed elegante signora impellicciata si catapulta nel nostro abitacolo chiedendo le generalità del comandante.
«Sono la senatrice B., tuona, e scriverò una lettera al presidente di Alitalia».
Ottenuto il biglietto da visita del comandante, la presunta senatrice si allontana definendoci «farabutti».
Inutile sottolineare le espressioni dei passeggeri presenti, assai solidali con noi e disgustati dalla prova di arroganza. Ho alle spalle 18 anni nelle Forze armate, 11 di servizio in Alitalia e mi sento definire farabutto per aver fatto rispettare le leggi anche a un membro del Parlamento!

Roberto Ripamonti,

Scusate se e' poco...
 
Piena solidarietà al comandante. Però un errore l'ha commesso: dovrebbe avere il coraggio di scrivere il nome della senatrice. Delle accuse nel vuoto non sappiamo cosa fare.

Quoto alla grandissima, ammesso e non concesso che la B puntata sia opera del comandante, e non invece della testata giornalistica.

Anche se, come testimoniato dai post precedenti, non ci sono grossi margini di dubbio.
 
bravissimi è arrivata l'ora che i cosidetti "lei non sa chi sono io" abbassino le penne e comincino a sudarsi il lauto stipendio che la prerogativa di essere un senatore della repubblica comprende.......
 
Dal Corriere della Sera

Venerdi' 6 Marzo 2009
Scortesie in volo

In barba all’unico bagaglio a mano permesso a bordo, la signora ne ha diversi (tutti fuori misura), e quando il Capo cabina chiede gentilmente che l’eccesso venga mandato in stiva, si rifiuta causando ulteriore ritardo. Poi il volo parte e riusciamo a recuperare arrivando a Verona puntuali. Roberto Ripamonti,

ma il bagaglio dove l'ha messo alla fine? in stiva o in cabina?

Roberto Ripamonti hai la mia piu' completa solidarieta'. L'arroganza e' sempre figlia dell'ignoranza. Peccato che questa senatrice ci rappresenti in qualche modo. Povera Italia...
 
Onorevole Senatrice B. , Abbiamo letto per via traverse della sua bruttissima esperienza in aereo, con un comandante ex forze armate e di 11 anni di servizio. Immagino tutto il suo disappunto notando come lei che siede su un banco tutto l'anno a girarsi i pollici sia stata tratta male da un personaggio che porta ogni giorno migliaia di essere umani in giro per l'italia con il bello e il cattivo tempo. Le consiglio quindi se ha necessità di spostarsi, prenda il treno. Non troverà sicuramente un comandante e un capo cabina burbero, sicuramente potrà finire la telefonata in barba all'educazione e non dovrà fare ritardo, o al massimo potrà chiedere il biglietto da visita al capotreno e chiamare il direttore di Trenitalia.

Cordiali saluti un suo NON elettore