Sfuma l'ipotesi di realizzare una base Ryanair nell'aeroporto di Torino-Caselle. Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino riunitesi oggi non hanno infatti trovato un'intesa sulle risorse ulteriori da investire per favorire l'insediamento della compagnia low cost irlandese. Il progetto richiederebbe un investimento di circa 50 milioni in cinque anni di cui la meta' pubblici e il resto a carco dei soci della societa' aeroportuale Sagat.
Si continuera' quindi con l'intesa di comarketing esistente fino all'avvio dell'orario invernale. La mancata decisione ha anche registrato qualche frizione a livello istituzionale. ''Noi eravamo pronti a mettere in campo ogni sforzo - ha sottolineato il presidente della Regione Roberto Cota - pero' mi pare che Comune di Torino e Provincia non riescano a mettere in campo questo tipo di operazione e abbiamo dovuto rimandare la discussione''. ''Abbiamo registrato le nostre difficolta' dal punto di vista economico e un potenziamento delle risorse non e' al momento immaginabile'', osserva il residente della Provincia di Torino Antonio Saitta.
''Oggi e' difficile riprendere il discorso della base - taglia corto il vicesindaco di Torino Tom Dealessandri - stante le condizioni socioecomiche di tutti. Ma poi visto che per il 50% l'investimento ricade sui soci Sagat bisogna capire che discorso i soci vogliono fare''. ''Se portiamo a Torino piu' passeggeri a Torino e' meglio per tutti'', ha commentato il presidente di Sagat Maurizio Montagnese che probabilmente sperava in uno sforzo in piu'.
Deluso? Gli domandano i cronisti ''Purtroppo... '', si lascia scappare prima di infilarsi in un ascensore. La discussione sul vettore low cost si intreccia con la riorganizzazione dell'assetto azionario di Sagat da cui i soci pubblici, (38% Comune di Torino, 8% Regione e 5% Provincia) si stanno disimpegnando non senza qualche polemica a causa della procedura di vendita gia' avviata dal Comune. L'ipotesi di un raccordo tra gli enti nella cessione malgrado un'apertura di Cota sembra anche questa oramai difficile da perseguire.
Il Comune di Torino ha gia' pubblicato il bando per la vendita del 28%, la Regione dovrebbe dimezzare la sua partecipazione, mentre la Provincia ha intenzione di uscire completamente dalla societa'. ''Se altri vogliono unirsi partecipando alle nostre condizioni - dice Dealessandri - possono farlo''.
''Siamo disponibili a fare un discorso con il Comune'' replica Cota pur non entrando nel dettaglio. La Provincia ha invece annunciato oggi che giovedi' emettera' il suo bando: ''Mi sembra che la situazione sia tale per cui ognuno va per conto proprio'', ha detto Saitta.
fonte : http://www.asca.it/news-Ryanair__Sf...pubblici_non_trovano_risorse-1165187-ECO.html
Si continuera' quindi con l'intesa di comarketing esistente fino all'avvio dell'orario invernale. La mancata decisione ha anche registrato qualche frizione a livello istituzionale. ''Noi eravamo pronti a mettere in campo ogni sforzo - ha sottolineato il presidente della Regione Roberto Cota - pero' mi pare che Comune di Torino e Provincia non riescano a mettere in campo questo tipo di operazione e abbiamo dovuto rimandare la discussione''. ''Abbiamo registrato le nostre difficolta' dal punto di vista economico e un potenziamento delle risorse non e' al momento immaginabile'', osserva il residente della Provincia di Torino Antonio Saitta.
''Oggi e' difficile riprendere il discorso della base - taglia corto il vicesindaco di Torino Tom Dealessandri - stante le condizioni socioecomiche di tutti. Ma poi visto che per il 50% l'investimento ricade sui soci Sagat bisogna capire che discorso i soci vogliono fare''. ''Se portiamo a Torino piu' passeggeri a Torino e' meglio per tutti'', ha commentato il presidente di Sagat Maurizio Montagnese che probabilmente sperava in uno sforzo in piu'.
Deluso? Gli domandano i cronisti ''Purtroppo... '', si lascia scappare prima di infilarsi in un ascensore. La discussione sul vettore low cost si intreccia con la riorganizzazione dell'assetto azionario di Sagat da cui i soci pubblici, (38% Comune di Torino, 8% Regione e 5% Provincia) si stanno disimpegnando non senza qualche polemica a causa della procedura di vendita gia' avviata dal Comune. L'ipotesi di un raccordo tra gli enti nella cessione malgrado un'apertura di Cota sembra anche questa oramai difficile da perseguire.
Il Comune di Torino ha gia' pubblicato il bando per la vendita del 28%, la Regione dovrebbe dimezzare la sua partecipazione, mentre la Provincia ha intenzione di uscire completamente dalla societa'. ''Se altri vogliono unirsi partecipando alle nostre condizioni - dice Dealessandri - possono farlo''.
''Siamo disponibili a fare un discorso con il Comune'' replica Cota pur non entrando nel dettaglio. La Provincia ha invece annunciato oggi che giovedi' emettera' il suo bando: ''Mi sembra che la situazione sia tale per cui ognuno va per conto proprio'', ha detto Saitta.
fonte : http://www.asca.it/news-Ryanair__Sf...pubblici_non_trovano_risorse-1165187-ECO.html