Repubblica - Torino pag.1
"L'accordo conRyanair? Un salasso"
Fassino: Ryanair, un salasso ma trattiamo Un volo Ryanair da Caselle MARIACHIARAGIACOSA A PAGINA II IL PIANETA TRASPORTI "L'accordo œnRyanair? Un salasso"Fassino: 'Mille euro apasseggero: ma continuiamo a trattare" MARIACHIARAGIACOSA ACCORDO con Ryanair costa mille euro a passeggero. Tanto vale pagargli le vacanze». Usa una battuta il sindaco di Torino, Piero Fassino, il giorno dopo lo stop alla base low cost a Caselle, malasuatesiètutt'altro che uno scherzo. Il Comune non sbatte la porta in faccia alla compagnia irlandese, però gradirebbe vedere cifre differenti. «Il nostro obiettivo è continuare a fare in modo che la compagnia operi sullo scalo — spiega — e, se ci saranno le condizioni finanziarie, anche andare oltre. Il problema sta però nella trattativa: se contiamo i passeggeri promessi e i soldi che Ryanair ci chiede per portarceli il conto fa quasi mille euro a passeggero. Bisogna vedere se ne vale la pena». I dati in mano alla Regione suonano una musica diversa. Ryanair nel 2011 ha portato a Torino 600 mila passeggeri, di cui 240 mila stranieri. Secondo uno studio del Politecnico di Torino il turista medio trascorre sotto la Mole tre giorni e spende, ogni giorno, 140 euro. I calcoli son presto fatti, nel 2011 Ryanair e i suoi turisti hanno generato 100 milioni di euro di ricadute positive sul territorio piemontese, torinese e cuneese in particolare, visto che chi sceglie i laghi per vacanza solitamente atterra a Malpensa. Con la base low cost, bisogna raddoppiare, o poco meno, questi valori. Ryanair ha promesso +320 mila passeggeri entro il 2017, che significa, per quella stessa data, 134 milioni di euro nel settore turistico. «Dire no agli irlandesi — ricorda l'assessore regionale Alberto Cirio — è miope e chi da sempre consigli, come fa Saitta, sarebbe bene che mettesse anche qualche soldo. Così come il Comune che conta di raccimolare 6 milioni di euro con la tassa di soggiorno, potrebbe destinarnequalcunoaquestoprogetto strategico. Credochealbergatori, ristoratori e operatori turistici sarebbero grati». Gli enti che si sono defilati finiscono anche nel mirino dell'associazione FlyTorino: «ogni nuovo milione di passeggeri in transito per l'aeroporto porta mille nuovi posti di lavoro, non solo legati all'indotto aeroportuale e di sistema turistico» sottolinea. Archiviata, almeno per ora, la vicenda di Ryanair, sul cielo sopra Caselle, dove operano altre sei compagnie low cost, ronzano parecchie altre possibilità. In pole position Easyjet, che da dicembre tornerà a Torino con il volo per Londra. Una scelta non casuale, visto che si tratta di una delle rotte d'oro di Ryanair, e considerato che la compagnia ha la sua base a Malpensa dove porta ogni anno sei milioni di passeggeri. Se Vito Gamberale, amministratore del fondo F2i, che di Malpensa ha già il 30 per cento, dovesse comprare parte delle quote di Sagat messe in vendita dagli enti locali, Caselle potrebbe diventare, per Easyjet, una comoda depandance.