Ryanair - Assistenti di volo senza diritti. I nuovi forzati del secolo XXI


Che c'entra il tirare a campare,la fame ecc...ecc...con la possibilità di farti una vacanza di due giorni e mezzo all'estero con ryanair a 80 euro a/R?Cosa che produce profitti milionari per gli azionisti FR?
Se per te i diritti sono troppi puoi sempre trasferirti in Burkina Faso dove avrai comodamente più fame e meno libertà...

Il tirare a campare c'entra. In una libera economia di mercato, l'Italia sarebbe ai livelli della Romania di dieci anni fa. In Italia un lavoratore su sei dipende dallo stato. In Italia il debito pubblico ha raggiunto livelli record. In Italia, abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità per 50 anni. In Italia il tasso d'istruzione è tra i più bassi d'Europa. Possiamo continuare a produrre debito pubblico pensando di essere i più bravi (e quelli con più diritti) almondo. Dovremmo però renderci conto che le condizioni sono cambiate: siamo nell'era della globalizzazione. E queste furberie, prima o poi, le paghi a caro prezzo.
 
Quando in ryanair non si presentera' piu' nessuno alle selezioni ,magari cominceranno a pagargli i pasti o gli aumenteranno lo stipendio , e' la legge di mercato che tanto piace a Mol. Per quanto riguarda i sindacati non sono in grado di fare gli interessi dei propri iscritti ,figuriamoci di quelli che non si vogliono iscrivere.


Old Crow

No, secondo me non succederà mai.

Questo perchè ci sarà sempre una base costituita da persone che hanno bisogno di un lavoro e pur di averlo accettano qualsiasi condizione, alle quali si aggiungono, nel caso specifico, persone che sono consapevoli di quel che accettano ma lo fanno sperando di accasarsi in futuro in un'altra compagnia.

Quel che succederà invece è che se il modello Ryanair continuerà ad avere successo, gli altri dovranno adattarvisi in qualche modo se vogliono sopravvivere e quindi assisteremo ad una erosione progressiva dei diritti dei lavoratori delle altre compagnie, fatta a colpi di ristrutturazioni, esternalizzazioni e minacce di chiusura.
 
No, secondo me non succederà mai.

Quel che succederà invece è che se il modello Ryanair continuerà ad avere successo, gli altri dovranno adattarvisi in qualche modo se vogliono sopravvivere e quindi assisteremo ad una erosione progressiva dei diritti dei lavoratori delle altre compagnie, fatta a colpi di ristrutturazioni, esternalizzazioni e minacce di chiusura.

Questo è proprio il punto, purtroppo. "Un giorno" (mio Dio, da tempo è già così!!), non solo l'utenza, ma - agghiacciante - gli stessi colleghi assistenti di volo Ryanair, U2 e quant'altro, invece di sostenere gli aa/vv di Alitalia, o BA, o LH, diranno "Ma cosa volete?? Voi e i vostri privilegi" (è già stato commentato l'atteggiamento degli aa/vv BA proprio in questo thread e proprio da un o un'a/v!!) e anziché sperare di poter così dar seguito ad altre battaglie che si affianchino a quelle di AZ, o BA, e che garantiscano a tutti condizioni migliori, gioiranno (poveracci) del fatto che le CNA, forti di avere "il mondo" dalla loro, siano riuscite a "livellare" tutti verso il basso e a darne "esempio" all'Umanità :(
 
Il tirare a campare c'entra. In una libera economia di mercato, l'Italia sarebbe ai livelli della Romania di dieci anni fa. In Italia un lavoratore su sei dipende dallo stato. In Italia il debito pubblico ha raggiunto livelli record. In Italia, abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità per 50 anni. In Italia il tasso d'istruzione è tra i più bassi d'Europa. Possiamo continuare a produrre debito pubblico pensando di essere i più bravi (e quelli con più diritti) almondo. Dovremmo però renderci conto che le condizioni sono cambiate: siamo nell'era della globalizzazione. E queste furberie, prima o poi, le paghi a caro prezzo.

Se uno tirasse a campare probabilmente non si permetterebbe una vacanza quindi...Se siamo ai livelli della Romania (10 anni fa) probabilmente i voli FR saranno presto utili per consentire ai nostri cari concittadini di espatriare alla ricerca di fortuna.Tutti i paesi sono oberati da debiti pubblici più o meno gravosi.Ad ogni modo l'unica via è :CRESCERE. Non regredire.In tutti i sensi.La cultura del tirare a campare,foraggiata da FR, si sposa bene con la tua opinione.Sempre che non si voglia smantellare lo Stato sociale...allora basta dirlo e siamo tutti più consapevoli.
 
Scusate l'OT

L'economia di mercato è un concetto molto abusato e spesso additato come la soluzione a tutti i mali. In realtà non è così. In tutti i paesi in cui si è cercato di imporre una economia di mercato in senso stretto, si è verificata una situazione in cui poche persone controllano le risorse (cioè quelli che controllano il mercato) e sfruttano il resto della popolazione (quelli che il mercato lo subiscono). Questo perchè in una economia di mercato in senso stretto, il singolo persegue il proprio interesse, ovvero il proprio guadagno e dal momento che la ricchezza di un paese è per forza di cose finita, gli altri, soprattutto se sono in tanti, diventano competitors per il possesso di questa ricchezza. Se la massa cerca di ribellarsi, chi controlla il mercato reprime la ribellione utilizzando strumenti più o meno leciti. Qualsiasi ostacolo al guadagno va rimosso.

L'economia di mercato senza freni trasforma un paese in un posto in cui chi ha vive nella sua villa con piscina dentro un villaggio circondato da un muro e con le guardie giurate all'ingresso, e fuori chi non ha vive di stenti e di lavori sottopagati. Questo perchè in una economia di mercato gli stipendi e le tutele calano e non aumentano, escludendo poche posizioni qualificate, per tutti gli altri lavori c'è sempre qualche disperato che si accontenta di meno.

Alla fine il sistema in cui si vive meglio è quello in cui esiste una economia di mercato che però non è selvaggia, ma viene in qualche modo controllata dallo stato, per evitare gli eccessi, mantenere il controllo dei servizi essenziali (come la sanità e l'istruzione) e far si che anche le fasce più deboli della popolazione abbiano accesso ad un livello minimo di servizi. In pratica il sistema economico delle democrazie nord europee, messo in piedi dopo la guerra per evitare che finissero nell'orbita comunista: economia di mercato si, ma con lo stato a vegliare sugli eccessi.

Io ho sempre separato il cosa dal come. Nel senso che sono convinto che lo stato debba gestire i servizi essenziali per garantire che siano accessibili a tutti, mentre ho (molto) da dire sul modo in cui lo stato italiano gestisce certi servizi.
 
QUOTE=Phormula;1029470]Scusate l'OT

L'economia di mercato è un concetto molto abusato e spesso additato come la soluzione a tutti i mali. In realtà non è così. In tutti i paesi in cui si è cercato di imporre una economia di mercato in senso stretto, si è verificata una situazione in cui poche persone controllano le risorse (cioè quelli che controllano il mercato) e sfruttano il resto della popolazione (quelli che il mercato lo subiscono). Questo perchè in una economia di mercato in senso stretto, il singolo persegue il proprio interesse, ovvero il proprio guadagno e dal momento che la ricchezza di un paese è per forza di cose finita, gli altri, soprattutto se sono in tanti, diventano competitors per il possesso di questa ricchezza. Se la massa cerca di ribellarsi, chi controlla il mercato reprime la ribellione utilizzando strumenti più o meno leciti. Qualsiasi ostacolo al guadagno va rimosso.

L'economia di mercato senza freni trasforma un paese in un posto in cui chi ha vive nella sua villa con piscina dentro un villaggio circondato da un muro e con le guardie giurate all'ingresso, e fuori chi non ha vive di stenti e di lavori sottopagati. Questo perchè in una economia di mercato gli stipendi e le tutele calano e non aumentano, escludendo poche posizioni qualificate, per tutti gli altri lavori c'è sempre qualche disperato che si accontenta di meno.

Alla fine il sistema in cui si vive meglio è quello in cui esiste una economia di mercato che però non è selvaggia, ma viene in qualche modo controllata dallo stato, per evitare gli eccessi, mantenere il controllo dei servizi essenziali (come la sanità e l'istruzione) e far si che anche le fasce più deboli della popolazione abbiano accesso ad un livello minimo di servizi. In pratica il sistema economico delle democrazie nord europee, messo in piedi dopo la guerra per evitare che finissero nell'orbita comunista: economia di mercato si, ma con lo stato a vegliare sugli eccessi.

Io ho sempre separato il cosa dal come. Nel senso che sono convinto che lo stato debba gestire i servizi essenziali per garantire che siano accessibili a tutti, mentre ho (molto) da dire sul modo in cui lo stato italiano gestisce certi servizi.[/QUOTE]

:reading:
 
Scusate l'OT
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Alla fine il sistema in cui si vive meglio è quello in cui esiste una economia di mercato che però non è selvaggia, ma viene in qualche modo controllata dallo stato, per evitare gli eccessi, mantenere il controllo dei servizi essenziali (come la sanità e l'istruzione) e far si che anche le fasce più deboli della popolazione abbiano accesso ad un livello minimo di servizi.

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Post da applausi.
Ricordiamo, per esempio, che l'Italia non possiede più una sua rete di telecomunicazioni (ci controllano spagnoli, inglesi, egiziani e cinesi).

Ricordiamo inoltre che il 10% delle famiglie italiane più ricche detiene il 50% della ricchezza disponibile mentre il 50% delle famiglie più povere detiene il 9,8%... (fonte Banca d'Italia)

Purtroppo nel nostro paese tutele e privilegi (sia per lavoratori che per imprenditori) hanno una linea di confine ormai troppo sottile e gli uni vengono confusi con gli altri...
Questo si somma alla mancanza di regole chiare e ben definite e soprattutto ad un modo di fare "democristiano" (=cercare di accontentare tutti) ancora troppo vivo dentro di noi.

La vicenda del contratto FR si inquadra proprio in questo sistema di privilegi, tutele e regole mancanti

E siccome le risorse sono "finite" prima o poi ne pagheremo le conseguenze.
 
Ultima modifica:
Scusate l'OT

L'economia di mercato è un concetto molto abusato e spesso additato come la soluzione a tutti i mali. In realtà non è così. In tutti i paesi in cui si è cercato di imporre una economia di mercato in senso stretto, si è verificata una situazione in cui poche persone controllano le risorse (cioè quelli che controllano il mercato) e sfruttano il resto della popolazione (quelli che il mercato lo subiscono). Questo perchè in una economia di mercato in senso stretto, il singolo persegue il proprio interesse, ovvero il proprio guadagno e dal momento che la ricchezza di un paese è per forza di cose finita, gli altri, soprattutto se sono in tanti, diventano competitors per il possesso di questa ricchezza. Se la massa cerca di ribellarsi, chi controlla il mercato reprime la ribellione utilizzando strumenti più o meno leciti. Qualsiasi ostacolo al guadagno va rimosso.

L'economia di mercato senza freni trasforma un paese in un posto in cui chi ha vive nella sua villa con piscina dentro un villaggio circondato da un muro e con le guardie giurate all'ingresso, e fuori chi non ha vive di stenti e di lavori sottopagati. Questo perchè in una economia di mercato gli stipendi e le tutele calano e non aumentano, escludendo poche posizioni qualificate, per tutti gli altri lavori c'è sempre qualche disperato che si accontenta di meno.

Alla fine il sistema in cui si vive meglio è quello in cui esiste una economia di mercato che però non è selvaggia, ma viene in qualche modo controllata dallo stato, per evitare gli eccessi, mantenere il controllo dei servizi essenziali (come la sanità e l'istruzione) e far si che anche le fasce più deboli della popolazione abbiano accesso ad un livello minimo di servizi. In pratica il sistema economico delle democrazie nord europee, messo in piedi dopo la guerra per evitare che finissero nell'orbita comunista: economia di mercato si, ma con lo stato a vegliare sugli eccessi.

Io ho sempre separato il cosa dal come. Nel senso che sono convinto che lo stato debba gestire i servizi essenziali per garantire che siano accessibili a tutti, mentre ho (molto) da dire sul modo in cui lo stato italiano gestisce certi servizi.

chiaro e preciso! :cool:

Proseguendo l'OT, c'è modo di passare dal caso 1 (piscina di una persona, muraglia e guardie fuori dal cancello/molti altri che sopravvivono) al caso 2 (Paesi scandinavi)?
 
quando lo dico io a voi però i quotoni si fanno attendere :D

(il quote è scherzoso, quello che sto per scrivere non è riferito all'autore da me già piuttosto bersagliato)

Per me, se gli piace farsi schiavizzare con il contorno che tanto le tasse le pagano (si in Irlanda) e la compagnia gli da un lavoro (avete provato a mandare un cv da Spizzico / Autogrill?) sono liberi di farlo, mangiassero quello che si portano da casa, l'acqua che si portano dal briefing, si facessero trasferire in ogni parte d'Europa al sol schiocco di dita. Sono LIBERI (lo credono loro), possono fare tutto. La mia coscienza sindacale vomita se penso alle battaglie che sono state fatte per ottenere i diritti fondamentali di ogni lavoratore, che oggi grazie alla nuova popolazione si stanno perdendo per una non meglio precisata neo economia, il mondo va avanti, chissà perchè, io (e fortunatamente non solo) preferisco rimanere indietro a guardare chi si sfracella.

ps: Grazie FIOM

Straquoto!! Sei grande.
 
Quando ho fatto notare che dietro il basso costo c'erano scelte ben precise, qualcuno mi ha detto chiaramente "chissenefrega", sappiamo tutti che il mondo del lavoro oggi è così, e comunque basta che il biglietto costi poco. Alla fine la mancanza di tutele (per gli altri) non è un problema, fin che appunto uno non viene toccato in prima persona. A volte mi chiedo quanti tra i viaggiatori che osannano Ryanair se ne starebbero zitti e buoni se la loro azienda o lo stato (alcuni di quelli con cui ho discusso sono dipendenti statali) decidessero di licenziarli per riassumerli con un contratto ispirato al modello Ryanair. però questa è una mia riflessione personale. Io cerco di fare le mie scelte in base a principi etici e non solo di portafoglio, ma credo di essere in minoranza, ormai.[/QUOTE]

E' proprio questo il dramma, purtroppo molti quando vedono che nelle aziende ci sono tagli di posti di lavoro pensano cxxxi loro senza un pò di solidarietà verso chi in quel momento se la passa davvero brutta!!!Secondo me dovrebbero essere sponsorizzate maggiormente queste scelte di ryanair, in modo da portare a conoscenza i consumatori di ciò che acquistano...Spero che non soltanto io e te (scusa se mi permetto di darti del tu) facciamo scelte etiche....Questo x parlare di compagnie aere...i casi sull'industria sarebbero migliaia a partire dalla nostra amatissima Fiat!!
 
quando lo dico io a voi però i quotoni si fanno attendere :D

(il quote è scherzoso, quello che sto per scrivere non è riferito all'autore da me già piuttosto bersagliato)

Per me, se gli piace farsi schiavizzare con il contorno che tanto le tasse le pagano (si in Irlanda) e la compagnia gli da un lavoro (avete provato a mandare un cv da Spizzico / Autogrill?) sono liberi di farlo, mangiassero quello che si portano da casa, l'acqua che si portano dal briefing, si facessero trasferire in ogni parte d'Europa al sol schiocco di dita. Sono LIBERI (lo credono loro), possono fare tutto. La mia coscienza sindacale vomita se penso alle battaglie che sono state fatte per ottenere i diritti fondamentali di ogni lavoratore, che oggi grazie alla nuova popolazione si stanno perdendo per una non meglio precisata neo economia, il mondo va avanti, chissà perchè, io (e fortunatamente non solo) preferisco rimanere indietro a guardare chi si sfracella.

ps: Grazie FIOM

Caro polemica, come mi trovo d'accordo con te...questa gente filo-aziendalista che si farebbe inxxxxre dal padrone pur di lavorare...Ma se loro sono contenti, se loro si sentono privilegiati ad avere un lavoro e a poter mangiare tutte le sere (ancora è un lusso) allora che lavorino a queste condizioni, magari gli auguro a condizioni ancora peggiori, quando c'è uno sciopero obiettino verso di esso...Bene quando saranno mandati a casa xkè venderanno pochi grattaevinci o perchè si sono rifiutati di esser basati in cul o al mondo non vengano a piangere e a massacrarci le pxxxe!!!
P.S.anche io purtroppo sono un lavoratore a tempo determinato,obietto contro la scelta di uno stato come il nostro di far prendere precari ad aziende grandi e non in difficoltà...e soprattutto sono molto critico verso le scelte sconsiderate dell'azienda in cui lavoro...
 
QUOTE=Phormula;1029470]


Alla fine il sistema in cui si vive meglio è quello in cui esiste una economia di mercato che però non è selvaggia, ma viene in qualche modo controllata dallo stato, per evitare gli eccessi, mantenere il controllo dei servizi essenziali (come la sanità e l'istruzione) e far si che anche le fasce più deboli della popolazione abbiano accesso ad un livello minimo di servizi. In pratica il sistema economico delle democrazie nord europee, messo in piedi dopo la guerra per evitare che finissero nell'orbita comunista: economia di mercato si, ma con lo stato a vegliare sugli eccessi.

Ma che è, mi leggi nel pensiero??? :D

Queste cose le dico da anni......a tutti quelli che si dicono liberisti a parole, ma al caldo del loro "monopolio".

Anni fa discussi con un amico benzinaio olbiese che criticava IG ed i suoi prezzi alti monopolistici (parlo dei primi anni 90!). Al mio contestargli la sua contrarietà all'apertura di pompe di benzina nei centri commerciali per abbattere il "suo" monopolio ribattè che "MA questo è diverso!!!"----SIC!!
 
Questo è proprio il punto, purtroppo. "Un giorno" (mio Dio, da tempo è già così!!), non solo l'utenza, ma - agghiacciante - gli stessi colleghi assistenti di volo Ryanair, U2 e quant'altro, invece di sostenere gli aa/vv di Alitalia, o BA, o LH, diranno "Ma cosa volete?? Voi e i vostri privilegi" (è già stato commentato l'atteggiamento degli aa/vv BA proprio in questo thread e proprio da un o un'a/v!!) e anziché sperare di poter così dar seguito ad altre battaglie che si affianchino a quelle di AZ, o BA, e che garantiscano a tutti condizioni migliori, gioiranno (poveracci) del fatto che le CNA, forti di avere "il mondo" dalla loro, siano riuscite a "livellare" tutti verso il basso e a darne "esempio" all'Umanità :(

Appunto. Questo è quello che io chiamo il "male del secolo". La tendenza al livellamento verso il basso dettata dall'ignorante e invidiosa equazione "io non ho nulla, Tu non devi avere nulla". Se il dipendente FR, anzichè ragionare masochisticamente, cercasse di migliorare le proprie condizioni lavorative "verso" BA, farebbe un favore al mondo ma in primis a se stesso.
 
L'economia di mercato è un concetto molto abusato e spesso additato come la soluzione a tutti i mali. In realtà non è così. In tutti i paesi in cui si è cercato di imporre una economia di mercato in senso stretto, si è verificata una situazione in cui poche persone controllano le risorse (cioè quelli che controllano il mercato) e sfruttano il resto della popolazione (quelli che il mercato lo subiscono). Questo perchè in una economia di mercato in senso stretto, il singolo persegue il proprio interesse, ovvero il proprio guadagno e dal momento che la ricchezza di un paese è per forza di cose finita, gli altri, soprattutto se sono in tanti, diventano competitors per il possesso di questa ricchezza. Se la massa cerca di ribellarsi, chi controlla il mercato reprime la ribellione utilizzando strumenti più o meno leciti. Qualsiasi ostacolo al guadagno va rimosso.

L'economia di mercato senza freni trasforma un paese in un posto in cui chi ha vive nella sua villa con piscina dentro un villaggio circondato da un muro e con le guardie giurate all'ingresso, e fuori chi non ha vive di stenti e di lavori sottopagati. Questo perchè in una economia di mercato gli stipendi e le tutele calano e non aumentano, escludendo poche posizioni qualificate, per tutti gli altri lavori c'è sempre qualche disperato che si accontenta di meno.

Alla fine il sistema in cui si vive meglio è quello in cui esiste una economia di mercato che però non è selvaggia, ma viene in qualche modo controllata dallo stato, per evitare gli eccessi, mantenere il controllo dei servizi essenziali (come la sanità e l'istruzione) e far si che anche le fasce più deboli della popolazione abbiano accesso ad un livello minimo di servizi. In pratica il sistema economico delle democrazie nord europee, messo in piedi dopo la guerra per evitare che finissero nell'orbita comunista: economia di mercato si, ma con lo stato a vegliare sugli eccessi.
Tavarisc, ti hanno ibernato nel 1938 e scongelato ieri mattina?