"Rotte Truccate" - inchiesta di Panorama sugli aiuti di stato alle compagnie aeree


e quanto avrebbe speso con aer lingus BA ecc ecc?

Per quello, mi basta aggiungere 60 ;)
La mia domanda era tutto fuorchè polemica: mi intessava capire il prezzo del biglietto (oltre alle spese accessorie rispetto all'andare all'aeroporto più vicino), per fare poi un ragionamento su sovvenzioni e riduzione costi aeroportuali.
 
Rispetto a BLQ? Pedaggio e benzina ca. 60€, parcheggio uguale o meno che a BLQ, colazione pranzo e autogrill in un viaggio di due ore e mezzo? Gomme e olio non sono in grado di definirli. Mettiamo che ho speso 100 € in più rispetto a quanto avrei speso partendo da BLQ, che da casa mia comunque si raggiunge spendendo in pedaggio e benzina, ed il cui parcheggio non è gratis, anzi. Se vogliamo dire quanto ho lasciato a Verona e dintorni direi 100-120€ (non so i pedaggi se vadano in parte a enti locali).
Ma io volevo solo rimarcare come a volte FR attiri passeggeri che altrimenti non frequenterebbero un dato aeroporto, non volevo certo farvi sapere quanto sono furbo io.:D che alla fine potrei addirittura speso di più!
Ecco, appunto... Prova a dare un costo, seppur minimo, anche a quelle ore; se mi dici che volevi fare una gita a Verona, va bene, altrimenti non mi sembra un grande affare..
 
998R ha detto:
Nota finale: ma se gli enti pubblici non avessero versato l'obolo a FR, i soldi risparmiati sarebbero stati destinati al sostegno scolastico in Puglia (o in Veneto, cambia poco)?
No. Chi lo afferma fa demagogia.
ps. Carino affermare anche che i passeggeri di Ryanair sono degli straccioni. Molto snob.
 
Ecco, appunto... Prova a dare un costo, seppur minimo, anche a quelle ore; se mi dici che volevi fare una gita a Verona, va bene, altrimenti non mi sembra un grande affare..

Erano ore di ferie, come darvi un costo? Fosse stata una trasferta di lavoro avrei ragionato in maniera diversa. Ma il punto, ribadisco, non è se IO ho fatto un affare o meno, ma se le sovvenzioni hanno o meno una ragion d'essere (sempre a mio modesto avviso).
 
Non credo esista uno standard. Genericamente FR si fa pagare in misura maggiore tanto più l'aeroporto che ne chiede i servizi è poco appetibile. A CIA o a TSF non dovrebbero prendere nulla, mentre possono spennare tranquillamente gli aeroportini che in loro assenza sarebbero semideserti.
Credo che al netto di comportamenti censurabili (mancati pagamenti di tasse e contributi) sia opportuno allargare le proprie vedute e considerare FR non tanto una compagnia aerea "classica", quanto una società di servizi a più ampio raggio. Il discorso dei turisti "creati" dall'avvento degli irlandesi non è immaginario: lo si può tranquillamente vedere anche a Bologna che pure non è una città turistica. E a Bologna non ci sono mare, montagne o meraviglie architettoniche particolari. Però i turisti arrivano lo stesso. Sarebbe interessante approfondire queste dinamiche che MOL è stato capace di intercettare così bene creando un po' alla volta un'azienda capace come nessun'altra di condizionare le scelte di viaggio di milioni di persone.
Possiamo discutere se gli eventuali finanziamenti hanno avuto un ritorno adeguato, ma è un fatto che FR riesca a condizionare le scelte di tante persone "instradandole" verso le località servite dai suoi scali.
Sta somigliando sempre di più ad una azienda che ha come core business la promozione di questo o quel territorio mediante l'istituzione di rotte aeree dedicate. Tutto in funzione del mix di guadagno che comprende l'eventuale finanziamento di uno o entrambi gli scali, il prezzo del biglietto a i guadagni ancillari. Mix che è assai variabile da tratta a tratta. Inquadrata in quest'ottica, bisogna riconoscere che MOL ha lavorato nel tempo in modo superlativo, inventando letteralmente un mercato ad uso e consumo della sua azienda.

Sono completamente d'accordo con te, a mio avviso hai centrato il punto.
 
Io non capisco molto di questi "giochi di potere"... ma mi domando:
Se io prendo un volo da Brindisi a Billund, RYR avrá ricevuto i soldi sia da Brindisi per portare i nordici, sia a Billund per portare gli Italiani... questo é il bussiness del secolo! E allora che me lo fá pagare a fare il biglietto MOL se giá ha preso i soldi 2 volte?

Mol nel far girare i profitti alla sua società si è dimostrato un grande, nulla da dire.
Le pecche sono a carico da una parte dei vari aeroporti che finanziano Ryanair per rotte che si reggono da sole, tipo Bergamo-Roma o Brindisi-Roma-Bergamo-Bologna ecc, mentre dovrebbero finanziare un Brindisi-Billund ecc.
I vari aeroporti non sono limpidi nel divulgare le sovvenzioni. A mio modo di vedere se nella società di gestione dell'aeroporto entra il pubblico con 1% di capitale, tu a questo punto mi rendi puibblico tutto, altrim,eti ti realizzi un aeroporto privato ed io non metto becco.
In ultimo Ryanair ha vari scheletri tra tasse, dipendenti lavoratori di Trapani / Brindisi / Pescara con contratti irlandesi ecc.
Poi vendita di biglietti, diritti di vendita, sovrapprezzo valigie e pesi extra ripianano e fanno guadagnare sul costo complessivo.
 
Le pecche sono a carico da una parte dei vari aeroporti che finanziano Ryanair per rotte che si reggono da sole, tipo Bergamo-Roma o Brindisi-Roma-Bergamo-Bologna ecc,


Condivido quasi in toto la tu analisi, vorrei dirti però che -non so le altre- la BDS-BGY dubito che si regga da sola. Considera che la gente va a Bergamo e poi a Milano. Se fosse troppo alto prenderebbero il treno i più (trenitalia fa ottime offerte per Bari Bologna a 9 euro, senza che nessuno si lamenti per gli "aiuti") oppure il bus (c'e' un'ottima linea low cost che ho utilizzato personalmente).
 
Non mi sembra di aver visto alcuna analisi di profittabilità. Ti rimando al post 59.

Ho scritto questi nel 2010:

Gli aereoporti Siciliani, i vasi di coccio tra i vasi di ferro
di Alessandro Riolo
27 marzo 2010 -*La Sicilia non ha meno coste di qualsiasi altro distretto turistico nel bacino del Mediterraneo di analoghe dimensioni, e tra i tanti gioielli naturalistici che fino ad ora è riuscita a conservare, in media non le ha maltrattate tanto peggio, ha ereditato un considerevole lascito di pregevoli e spesso unici beni culturali, da quelli architettonici, solidi e tangibili, fino a quelli intangibili (ad esempio la annacate dei Misteri di Trapani), ha un ottimo clima, significativamente migliore di quello del potenziale mercato di riferimento, è in buona sostanza praticamente una miniera turistica a cielo aperto che non aspetta altro di essere sfruttata a dovere, perché non iniziare?

Volenti o nolenti, data la posizione geografica della Sicilia, e data la penuria di investimenti infrastrutturali, un trend questo, purtroppo plurisecolare, di cui la Repubblica Italiana non è che l’ultima colpevole, e per rendersene conto basta leggersi quello che scrivevano i viaggiatori Inglesi del Settecento sullo stato del sistema viario Siciliano, soprattutto da Castelvetrano a Siracusa, descrivendo esattamente quella che ai nostri occhi parrebbe l’odierna tragica situazione, l’opzione aeroportuale diventa chiaramente una conditio sine qua non per lo sviluppo economico del territorio, soprattutto nel settore turistico.

Escludendo Pantelleria e Lampedusa, che sono casi a parte, in Sicilia vi sono oggi tre aeroporti aperti al traffico civile: Fontanarossa, in provincia di Catania, Punta Raisi, in provincia di Palermo, e Birgi, in provincia di Trapani. Vi è poi un altro aeroporto civile a Comiso, in provincia di Ragusa, che potrebbe venire aperto al traffico probabilmente in tempi probabilmente brevissimi, e vi sono un paio di altri aeroporti che potrebbero essere costruiti nel giro di pochi anni, uno in provincia di Agrigento probabilmente a Licata, e l’altro in provincia di Messina, sulla fascia Tirrenica, probabilmente nei dintorni di Milazzo.

Tralasciamo per il momento i problemi concernenti gli aeroporti in costruzione o in corso di progettazione, che pure sono tanti e meritevoli di considerazione, e concentriamoci sulla situazione attuale: la posizione geografica dei tre aeroporti in funzione è particolarmente sfortunata, dacché due, Punta Raisi e Birgi, si trovano a meno di 90km l’uno dall’altro, ragion per cui condividono buona parte del proprio bacino potenziale, mentre l’altro, Fontanarossa, serve un bacino geografico e demografico sproporzionato, in buona sostanza almeno sei province e mezza, soprattutto rispetto al sistema delle infrastrutture di trasporto che lo circondano.

Questo ha storicamente determinato in termini relativi da una parte il maggiore successo di Fontanarossa rispetto a Punta Raisi, dall’altra un costante insuccesso di Birgi, che, nonostante sia probabilmente il meglio piazzato dal punto di vista strettamente aeronautico (non un gran merito in realtà, quando il paragone è con un aeroporto soprannominato per anni “la trappola d’Europa” e con un altro costruito a pochi chilometri da un maestoso vulcano a cui non dispiace mantenersi in attività), e certamente sia quello meno costoso, dato che è fondamentalmente un aereoporto militare aperto al traffico civile, trovandosi nella posizione del vaso di coccio tra i vasi di ferro, ha sempre trovato gravi difficoltà a convincere dei vettori aereonautici ad offrire voli da e per l’aereoporto più occidentale della Sicilia.

In termini assoluti, quando confrontato con i sistemi aeroportuali di altre aree turistiche del Mediterrano (Andalusia, Creta, Malta, Cipro, Antalya, Licia) il sistema aeroportuale Siciliano nel suo insieme ha purtroppo storicamente fatto la parte del vaso di coccio tra i vasi di ferro.

Da http://archivio.blogsicilia.it/2010...ciliani-i-vasi-di-coccio-tra-i-vasi-di-ferro/

L’aeroporto di Birgi, un successo imprevisto
di Alessandro Riolo
28 marzo 2010 -* Storicamente l’aeroporto di Birgi è sempre stato quello di minor successo tra gli aeroporti Siciliani aperti al traffico civile.

Negli ultimi tempi qualcosa è però cambiato: una nuova amministrazione dell’aereoporto di Birgi, grazie al sostegno di una parte della politica della provincia di Trapani, ed in ultima analisi quindi grazie ai soldi dei cittadini contribuenti elettori della provincia di Trapani, è riuscita a convincere Ryanair, uno dei principali vettori Europei, prima ad offrire voli punto punto da Birgi a varie località Italiane ed Europee, e poi addirittura a promuoverla a base, cioé a basarvi un certo numero di aerei, due inizialmente (l’aeroporto dal 2009 ne può ospitare un massimo contemporaneo di 8), e quindi ad aprirvi un numero maggiore di rotte, ad oggi oltre 35.

Questo ha provocato un successo per molti inaspettato, tant’è che nel 2009 il numero di passeggeri è incrementato di oltre il 100%, Birgi ha sfondato per la prima volta il muro del milione di passeggeri, e nel 2010 viaggia a pieno regime almeno verso il milione e mezzo, forse addirittura i 2 milioni di passeggeri.

Considerando che Punta Raisi era da qualche hanno in una fase stazionaria, in cui non riusciva ad incrementare il numero di passeggeri, il successo di Birgi ha comportato un incremento netto per il sistema aereoportuale Siciliano, in special modo per quello della Sicilia Occidentale, e soprattutto nel segmento più importante per l’economia Siciliana: i passeggeri internazionali.

Il successo di Birgi non è stato però purtroppo accolto bene da tantissime persone, addirittura da buona parte dei principali beneficiari, per i più diversi motivi. Alcune di queste osservazioni sono praticamente di nulla importanza, e suscitano tutt’al più un sorriso (per fare un esempio qualcuno avrebbe proposto che l’aeroporto cambiasse nome, da “Trapani Birgi” a “Marsala Birgi”, perché la frazione di Birgi è parte del comune di Marsala, anche se l’aeroporto è situato all’interno dei confini del comune di Trapani), sì sa, mentre l’insuccesso è orfano, il successo ha sempre tanti padri.

Altre osservazioni però sollevano problemi molto più importanti e degni di considerazione:

- “Il successo di Birgi ha allo stato attuale i piedi d’argilla, si basa completamente nella capacità di riuscire a mantenere felice e contento il vettore Ryanair, che gode in pratica di una posizione dominante, ed attrarre altri vettori non è semplice”.

Questa osservazione è banalmente vera, e mette a nudo una realtà che nessuno può negare. D’altro canto, anche la risposta è altrettanto banale: è meglio giocarsi le proprie possibilità o non giocare affatto?

- “Il successo di Birgi toglie traffico a Punta Raisi, e non attrae nuovo traffico, è semplicemente un gioco a somma zero”.

Questa affermazione è falsa per quanto riguarda il traffico nazionale, parzialmente falsa per il traffico internazionale. Se si guardano i dati, si vede chiaramente che Punta Raisi era da anni in una fase di stallo, e che il traffico nazionale dell’aeroporto Palermitano ha retto decentemente, nell’attuale congiuntura probabilmente benissimo, all’apertura della base Ryanair a Trapani.

Il problema di Punta Raisi è purtroppo il traffico internazionale, dove effettivamente il successo di Birgi sembra aver colpito abbastanza duramente lo scalo palermitano. Se però si prende in considerazione l’intero sistema aeroportuale Siciliano, si vede come in realtà Birgi ha guadagnato e sta guadagnando più di quanto Punta Raisi abbia perso, cioé in sostanza il successo di Birgi ha creato traffico.

Questo potenziale di traffico era latente, quello che ci si dovrebbe chiedere è perché Punta Raisi non riusciva ad esprimerlo. Personalmente ritengo ci sia in Sicilia tantissimo potenziale di traffico latente, più che sufficiente per un incremento misurabile in milioni per i tre aeroporti attualmente in funzione e per i tre in fase di costruzione o progettazione.

L’osservazione che però colpisce di più è un’altra:

- “Il successo di Birgi è stato drogato da sovvenzioni da parte di enti pubblici che dovrebbero essere vietate dall’Unione Europea o da chi per lei”.

Ma è veramente così? E chi ci guadagna veramente dal successo di Birgi, e chi ci perderebbe se questo improvviso ed “inaspettato” successo fosse fermato?

Da http://archivio.blogsicilia.it/2010/03/laeroporto-di-birgi-un-successo-imprevisto/

Tasse aeroportuali basse o nulle per attrarre i turisti
di Alessandro Riolo
27 marzo 2010 -* In alcuni paesi della Unione Europea le tasse aeroportuali o non ci sono o sono molto basse, ad esempio in Belgio, Grecia, Irlanda, Olanda e Spagna.

Più nello specifico degli altri mercati turistici concorrenti alla Sicilia, ad esempio la Spagna non fa pagare le tasse aereoportuali alle linee aeree che mantengono la stessa offerte in termini quantitativi del 2008 mentre la Grecia non fa più pagare le tasse aereoportuali in moltissimi aereoporti a carattere turistico.

La ratio è quella che questa politica contribuisce a tenere i costi dei viaggi aerei più bassi, il che attrae più turisti o comunque passeggeri, che portano un maggior introito tributario rispetto all’investimento. Nelle zone turistiche il turista, ma anche il pax, soprattutto quello internazionale, porta all’economia, ed alla fine nelle casse delle amministrazioni pubbliche, molto più di quello che si può ricavare dalle tasse aereoportuali.

Se la Unione Europea decidesse che le campagne promozionali sul sito Ryanair finanziate dai vari enti locali Italiani fossero equiparabili a sovvenzioni, e quindi ad un aiuto di stato, non si vede come potrebbero continuare a permettere a Grecia e Spagna di fare la stessa cosa a discapito dell’industria turistica Italiana, ed in particolare a quella Siciliana.

Condensando in una frase: se uno pensa che le amministrazioni locali Italiane si meritassero una multa da parte della Commissione per attività anticompetitive per le attività di co-marketing, Spagna e Grecia se ne potrebbero meritare una dieci volte più grande!

Ai Siciliani che si lamentano di un investimento pubblicitario di un ente pubblico che fino ad oggi sembrerebbe aver funzionato, bisognerebbe rispondere che in primis i soldi investiti dalla Provincia di Trapani sono soldi dei contribuenti Trapanesi, dal primo all’ultimo copeco. Che arrivino dalla Unione Europea, dallo Stato, dalla Regione o da chiunque altro, in primis sono stati raccolti in parte o in toto imponendo tributi ai contribuenti Trapanesi, ed ad ogni modo sono stati posti a bilancio per il beneficio della comunità Trapanese.

Al resto dei Siciliani prima di lamentarsi toccherebbe prima ringraziare i contribuenti Trapanesi, per avere investito parte non disprezzabile del loro bilancio in un investimento con una decente speranza di ritorno per tutta la comunità Siciliana, e gli elettori Trapanesi, per avere scelto politici ed amministratori che hanno attuato politiche che probabilmente dovrebbero essere adottate anche altrove, e possibilmente sarebbero dovute essere adottate molto prima.

Se proprio ci si vuole lamentare, ci si potrebbe lamentare ad esempio dei Lombardi, i quali mediamente pagano l’acqua, che gli arriva 24 ore su 24 tutto l’anno, un decimo di quanto costa a tanti Siciliani, e che ne sprecano un oceano.

Perché non si decuplica il costo dell’acqua ai Lombardi, e si usa il ricavato per portare l’acqua corrente a tutti, inclusi tutti i Siciliani?

Da http://archivio.blogsicilia.it/2010/03/tasse-aeroportuali-basse-o-nulle-per-attrarre-i-turisti/

Aeroporti Siciliani: una politica promozionale comune
di Alessandro Riolo
28 marzo 2010 -*Gli amministratori eletti dai contribuenti Trapanesi invece di fare un falò e bruciare il denaro dei contribuenti, come a volta sembra facciano gli amministratori eletti altrove in Sicilia, hanno cercato di investirne almeno una parte in maniera costruttiva, con un ritorno che sembra essere addirittura oggettivamente maggiore per i contribuenti delle altre province Siciliane (in special modo Palermo ed Agrigento) rispetto a quello per i contribuenti Trapanesi stessi, e chiunque abbia un briciolo d’onestà intellettuale si troverebbe costretto ad ammettere che questa sia una cosa evidentemente meritevole di ammirazione e debba essere oggetto di invito all’emulazione, più che oggetto di rimprovero e cieca stupida gelosia.

Comunque si evolvano le varie problematiche sorte intorno allo sviluppo degli aeroporti Siciliani, gli amministratori di Birgi ed i politici Trapanesi hanno invece un merito indiscutibile: hanno posto un problema.

Ha senso continuare a chiedere ai turisti di pagare una decina di Euro a volo, quando ogni turista porta centinaia di Euro all’economia Siciliana?

Gli amministratori Trapanesi si sono posti il problema, hanno mostrato in maniera chiara e lampante le possibilità insite in una determinata soluzione del problema, il prossimo passo è decidere come ampliare questa soluzione, o provarne e trovarne altre, a beneficio di tutta la comunità Siciliana.

A questo punto probabilmente toccherebbe al governo Siciliano provare a fare un passo, mettere insieme gestori aeroportuali e vettori e fare un accordo quadro pluriannuale, ad esempio un accordo di co-marketing quinquennale (giusto per fare un esempio banale, ci si potrebbe accordare che per i voli da e verso la Sicilia in determinati periodi di promozione, in bassa stagione, il sito del vettore debba riportare “tasse aereoportuali: €0 (il popolo Siciliano ti augura buon viaggio e buona permanenza in Sicilia)”), e scontare loro completamente le tasse e le tariffe aereoportuali nei periodi di promozione (ovviamente non ad Agosto o a Natale!), almeno per quanto riguarda i pax internazionali non in transito.

Da http://archivio.blogsicilia.it/2010/03/aeroporti-siciliani-una-politica-promozionale-comune/

L’aeroporto di Birgi, quanto ci guadagnano i siciliani?
di Alessandro Riolo
29 marzo 2010 -* Tra le tante osservazioni sollevate da chi non ha accolto bene il recentissimo successo dell’aeroporto di Birgi, una delle più controverse è quella sulla questione delle sovvenzioni pubbliche:

“Il successo di Birgi è stato drogato da sovvenzioni da parte di enti pubblici che dovrebbero essere vietate dall’Unione Europea, dal governo italiano, da quello siciliano o da chi per loro“.

Si legge spesso, in relazione anche ad altri aeroporti, che Ryanair, come altri vettori, chiederebbe agli aeroporti che utilizza di coprire parte dei costi delle campagne promozionali, quelle per intenderci in cui Ryanair vende i biglietti non facendo pagare le tasse aereoportuali. Questo cofinanziamento viene usualmente indicato con il termine Inglese “co-marketing“.

Ipotizzando che fosse vero che anche a Birgi investano dei soldi in queste politiche promozionali, supponiamo che questa co-promozione pubblicitaria arrivi a costare al contribuente una cifra a caso, ad esempio 3 euro a pax, e proviamo a fare qualche conto.

Se ad esempio stimassimo che, molto pessimisticamente, soltanto il 20% dei passeggeri che arrivano a Birgi spendono un po’ di tempo in provincia di Trapani, ipotizziamo in media 3 giorni cadauno, possiamo sempre pessimisticamente calcolare che questi spendano 100 euro al giorno. L’investimento sarebbe, ripeto secondo stime molto pessimistiche, pari a 15 euro per portare un turista che ne avrebbe fatto fatturare almeno 300. I 15 euro tra l’altro avrebbero portato altre 4 persone, mettiamo che due siano palermitani, agrigentini, o trapanesi in vacanza oppure emigrati all’estero, rimangono due turisti che usano l’aeroporto di Trapani per arrivare in Sicilia e poi portare i loro 300 euro ad un’altra provincia siciliana, in primis probabilmente Palermo.

Senza contare i 2 siciliani in vacanza o emigrati che sempre pessimisticamente si neutralizzano a vicenda dal punto di vista economico (e personalmente ritengo che il siciliano emigrante spende di più nella sua terra che il siciliano in vacanza all’estero), e che sono costati in pratica un paio di caffè al contribuente, ogni 15 euro spesi dalla Provincia di Trapani o da chi per lei:*il PIL della Sicilia pessimisticamente crescerebbe di 900 euro, 300 a Trapani e 600 nel resto dell’Isola.

E se invece di 3 euro, portare un pax costasse 6 euro? Semplice, costerebbe 30 euro incrementare il PIL della Sicilia di 900 euro. Il gioco continua a valere la candela…

Se fossimo in un mondo dove prevalgono la logica e la razionalità, i cittadini palermitani dovrebbero essere i primi a scendere in piazza per chiedere al loro Comune di cambiare il nome da “Piazza Politeama” in “Piazza ai contribuenti trapanesi“, e magari da “via Roma” a “via Airgest” e da “via Maqueda” a “via Provincia di Trapani“.

Ma non siamo in un mondo normale, perché invece di fare ragionamenti logici e razionali si mettono in primo piano cose come i campanilismi e si permette ad altri di attuare le loro deleterie politiche di divide et impera contro gli interessi dei siciliani.

E nel resto d’Europa, cosa succede, cosa fanno gli altri distretti turistici?

Da http://archivio.blogsicilia.it/2010/03/laeroporto-di-birgi-quanto-ci-guadagnano-i-siciliani/
 
L'unico articolo che affronta il tema con qualche numero è l'ultimo: "L’aeroporto di Birgi, quanto ci guadagnano i siciliani?". Gli altri sono parole al vento.

Pongo la tua attenzione peraltro su alcune affermazioni di alcuni articoli che hai postato che sono l'esatta espressione del valore dell'articolo stesso:

Se proprio ci si vuole lamentare, ci si potrebbe lamentare ad esempio dei Lombardi, i quali mediamente pagano l’acqua, che gli arriva 24 ore su 24 tutto l’anno, un decimo di quanto costa a tanti Siciliani, e che ne sprecano un oceano.

Perché non si decuplica il costo dell’acqua ai Lombardi, e si usa il ricavato per portare l’acqua corrente a tutti, inclusi tutti i Siciliani?



Tuttavia, se noti, in tutte le frasi dell'ultimo articolo viene usato il condizionale.
Non sto a contestarne i contenuti, ma è interessante vedere le conclusioni. Come mai il PIL della Sicilia del 2010 (questi purtroppo sono invece dat REALI), non è cresciuto di 900€ come afferma l'articolo, sostenendo per di più che il calcolo è PESSIMISTICO?

Sei rimandato per la seconda volta al post 59.

PS: io a Milano l'acqua non la spreco....
 
Condivido quasi in toto la tu analisi, vorrei dirti però che -non so le altre- la BDS-BGY dubito che si regga da sola. Considera che la gente va a Bergamo e poi a Milano. Se fosse troppo alto prenderebbero il treno i più (trenitalia fa ottime offerte per Bari Bologna a 9 euro, senza che nessuno si lamenti per gli "aiuti") oppure il bus (c'e' un'ottima linea low cost che ho utilizzato personalmente).

Nello specifico, la rotta Brindisi/Bergamo credo che si regga da se, visto i 21 voli schedulati settimanalmente.
Nel conto economico dei biglietti personali io semplicemente metto tutti i costi, volo + bagaglio (quasi sempre viaggio con valigia) + pulman da Bergamo o Malpensa a Mil. Centrale + tram. Nel mio caso Bds-Lin 82 euro A/R con AZ + 3 tram A/R per arrivare a casa = 85 compreso valigia. Poi la benzian per arrivare a BDS da Lecce è sempre la stessa sia se volo FR sia AZ
Saluti
 
Nel mio ristretto numero di amici, FR viene utilizzata solo e solo per viaggi senza valigia ed a prezzi stracciati, piccolissimo esempio:
1) 3 A/R Bds/Pisa per fine settembre a 100 euro
2) 1 A/R +1 A per Bds/Roma a 100 euro giugno 2012
3) 3 A/R Bergamo-Palma di Maiorca a Luglio = 250 euro compreso valigie
4) 1 A/R Bds/Torino agosto 2012 a 80 euro
altrimenti si viaggia AZ
1) Domenica 2 sett BDS/Torino via Roma con valigia 150 euro con AZ, voli Ryanair Full e prezzi a partire da 200 e passa euro per fine settimana.
 
Gli altri sono parole al vento.

Forse per te, magari per il pubblico per cui le ho scritte c'erano svariate informazioni utili.

Come mai il PIL della Sicilia del 2010 (questi purtroppo sono invece dat REALI), non è cresciuto di 900€ come afferma l'articolo, sostenendo per di più che il calcolo è PESSIMISTICO?

Se hai capito quanto sopra, mi devo essere espresso molto male :D

io a Milano l'acqua non la spreco....

Quella era un'analogia forse non molto felice, lo riconosco (se ci si lamenta dei contribuenti trapanesi perchè sovvenzionano i pax per tutta la Sicilia, lamentela spesso proveniente da molti Siciliani beneficiari di quell'investimento, tanto varrebbe lamentarsi per servizi primari, come l'erogazione dell'acqua, che in Sicilia non sono minimamente garantiti).