Risultato netto negativo per 221 milioni in peggioramento di 97 milioni sul 2005
Alitalia, ancora un semestre in rosso pesano greggio, scioperi e low cost
LUCIO CILLIS
ROMA - Una semestrale varata faticosamente, con i conti sempre in rosso e i dipendenti della società pronti a nuove, clamorose azioni di protesta. Alitalia archivia i primi sei mesi dell´anno senza sorprese, con pochissime luci e molte ombre che oscurano il lavoro di Giancarlo Cimoli. Innanzitutto i dati della semestrale archiviata ieri dal cda: le perdite nella prima metà del 2006 sono superiori a quelle dell´intero 2005 e il ritorno all´utile previsto a fine anno, sembra più lontano. Anche se Alitalia prevede per i secondi sei mesi del 2006 «il conseguimento di un risultato operativo e netto entrambi positivi», dovuto però all´effetto «di alcune partite non ricorrenti». Così, spiega la società, l´intero esercizio 2006, potrebbe avvicinarsi al risultato netto «messo a consuntivo al 31 dicembre 2005».
La prima metà dell´anno viene archiviata con perdite per 221 milioni di euro rispetto ai 124 del 30 giugno 2005 e ai 167 di fine 2005. La compagnia sottolinea, però, come il risultato operativo del secondo trimestre, sostanzialmente in pareggio, abbia portato la perdita operativa del semestre a 132 milioni, ovvero in linea con quella i 129 milioni dei primi tre mesi dell´anno. Qualche sprazzo di luce, insomma, ci sarebbe. Perché se da una parte pesano in negativo sia l´aggressività dei vettori low cost sia il prezzo del petrolio schizzato verso l´alto del 30%, dall´altra dei segnali positivi vengono dalla crescita dei passeggeri: «Il forte innalzamento del prezzo del carburante (per oltre 107 milioni nel semestre) e gli impatti negativi degli scioperi di gennaio scorso», secondo Alitalia, hanno inciso sui conti. Viceversa, «i ricavi del traffico del primo semestre 2006, sono risultati in aumento (+2,8%) con un incremento, nel solo secondo trimestre di 54 milioni di euro (+5%)». I dati mostrano un aumento dei passeggeri nel primo semestre (11,7 milioni, +3,1%) e un fattore di carico del 72%. Ma il confronto con la concorrenza non può non far suonare l´allarme rosso. Secondo la Iata tra gennaio e luglio il traffico passeggeri dell´intero settore è salito in media del 6,4% e il coefficiente di carico si è attestato al 76%.
Le incertezze nel futuro devono poi fare i conti con l´acuirsi della tensione con i sindacati che hanno annunciato «una mobilitazione senza precedenti». Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Unione piloti hanno scritto a Prodi chiedendo un incontro «urgentissimo» affinché venga bloccata la cessione di rami d´azienda e siano fatte rispettare all´Alitalia le intese sottoscritte.
(La Repubblica)
CIAO
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