Quanto di buono c'è nell'aeronautica civile italiana?

  • Autore Discussione Autore Discussione Fox
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... Se in mezzo a tante oscenità SB ha detto qualcosa di vero, è che una compagnia di bandiera è strategica per lo sviluppo del paese e che sarebbe bene rimanesse in mani italiane.

Scusa, ma strategica per quale sviluppo?


... Smettiamo di sognare che arrivi da oltralpe un qualsivoglia salvatore dell' aviazione italiana. Chiunque verrà, punterà solo a prendersi i soldi dei viaggiatori italiani, senza avere obblighi di sorta verso il nostro paese. Esattamente come si fa con le colonie.

Il business del trasporto aereo é proprio quello di fare viaggiare i passeggeri.

In un libero mercato (teorico), mi spieghi che obblighi vorresti imporre ai vettori: a me basterebbe un buon servizio, puntuale, pulito ed a buon prezzo.
 
Scusa, ma strategica per quale sviluppo?
Quello del sistema Italia? La possibilità di dirottare in loco investimenti e turisti perchè meglio raggiungibili senza le attuali triangolazioni?
La possibilità di essere NOI ad attrarre pax stranieri nei nostri hub (!) per fare scalo verso la destinazione finale?
Mi rendo conto che stante la situazione attuale parlo di fantascienza, tuttavia visto che i francesi, con un mercato simile al nostro sono riusciti a risollevare AF fino ai livelli attuali, in linea teorica e sottolineo teorica, non vedo perchè non potremmo crescere abbastanza per avere una compagnia di bandiera dimensionata sul traffico di 60M di persone con buon reddito.
Non penso minimamente di imporre obblighi a qualcuno , sarebbe illegale ed antistorico. Anche a me basterebbero le qualità che tu vorresti da una compagnia. Il punto è che NESSUNA compagnia straniera ti darà il network che potenzialmente potresti avere, perchè prima degli interessi italiani, deve soddisfare quelli della madrepatria.
Poi, per carità, i problemi della vita sono altri, tuttavia mi fa inc...are non poco il fatto che dobbiamo sempre elemosinare qualcosa. AF da parte di AZ, LHI da parte di MXP...
Io ho sempre avuto una pessima opinione di AZ. Tuttavia oggi, dopo aver speso una barca di soldi pubblici per risanarla, spero che riesca a crescere e migliorare fino ad essere considerata una "vera" compagnia di bandiera. So che il percorso sarà lungo e accidentato ma qualche spiraglio di luce si inizia a intravvedere.
Anche perchè tedeschi e francesi non mi risulta siano stati "unti" dal Signore, quindi non vedo motivi per i quali, per principio, noi italiani dobbiamo sempre prenderlo in c..o da tutti e magari ringraziare per il servizio a domicilio.
 
Brutto vizio, secondo me, quello di guardare alle nazionalità dei titolari. Nell'era della tanto discussa globalizzazione, non si può guardare troppo alle nazionalità. Sarebbe come dire che Emirates non è degli Emirati Arabi perché il CEO è inglese e il personale di mezzo mondo. Oppure che la Saab non è stata un'azienda svedese negli anni durante i quali era controllata da GM.
L'internazionalizzazione delle aziende e dei capitali investiti in esse non ne compromette più di tanto l'identità. E certamente non ne compromette il futuro.
L'aviazione civile nel nostro paese risente in modo molto marcato del protezionismo culturale dal quale è stata investita assieme a tutta l'economia nel nostro paese: le linee aeree non servono a trasportare bandiere in giro per il mondo, servono a muovere passeggeri (nazionali e internazionali). Ci sono luminosi esempi di aziende italiane finite sotto il controllo di gruppi esteri e cresciute bene: oltre al caso di Air Dolomiti, mi viene in mente la vicenda fiorentina del Nuovo Pignone - azienda in crisi passata sotto il controllo di General Electric che ne ha fatto il quartier generale mondiale di GE Oil & Gas (26 stabilimenti in tutto il mondo).
Le linee aeree sono quasi tutte multinazionali per definizione (è multinazionale il loro mercato), dunque non possono essere nazionali.

Mi auguro quando AZ sarà 100% proprietà di AF, di sentire le stesse belle cose (nel caso in cui facesse belle cose ovvio).
 
... Il punto è che NESSUNA compagnia straniera ti darà il network che potenzialmente potresti avere, perchè prima degli interessi italiani, deve soddisfare quelli della madrepatria. ...


In non ne sarei così convinto, o meglio, io penso che una compagnia impostata che bada a fare attività di impresa e quindi persegua lo scopo di lucro andrà a coprire unicamente le tratte redditizie, abbandonando solamente quelle in perdita.

Che sia italiana o straniera, compatibilmente con le regole esistenti, ogni compagnia penso sarebbe ben interessata a svolgere servizi di volo su tratte ad alto riempimento.

Quello che tu invochi, invece, é un servizio pubblico, un servizio cioé che copra le tratte anche non redittizie, con il fine unico di collegare il paese.

Io, però, di questo secondo modello non sento per niente la mancanza: siamo in un libero mercato e la domanda stimola l'offerta.
 
In non ne sarei così convinto, o meglio, io penso che una compagnia impostata che bada a fare attività di impresa e quindi persegua lo scopo di lucro andrà a coprire unicamente le tratte redditizie, abbandonando solamente quelle in perdita.

Che sia italiana o straniera, compatibilmente con le regole esistenti, ogni compagnia penso sarebbe ben interessata a svolgere servizi di volo su tratte ad alto riempimento.

Quello che tu invochi, invece, é un servizio pubblico, un servizio cioé che copra le tratte anche non redittizie, con il fine unico di collegare il paese.

Io, però, di questo secondo modello non sento per niente la mancanza: siamo in un libero mercato e la domanda stimola l'offerta.

Anche in questo caso mi stai mettendo in bocca cose che non ho scritto e che non penso.
Il sevizio pubblico, se dipendesse da me, riguarderebbe i collegamenti invernali con PNL e LMP e basta, quindi non lo invoco di certo.
Quello che sostengo è che buona parte della domanda italiana viene sistematicamente drenata su hub europei anche quando sarebbe sufficiente per aprire voli diretti dal Belpaese. E le due major che sono venute in diverso modo a "soccorrerci", hanno anche e soprattutto la necessità di preservare i loro interessi locali. Per capirci al volo: un pax che vola attraverso un hub italiano (non importa quale), è un pax che non volerà via CDG o FRA. E a Parigi e Francoforte, questo non può stare bene.
Sarebbe molto diverso se AZ fosse, ad esempio, di Qantas. In questo caso si, che potrei immaginare che la proprietà faccia ogni sforzo per fare crescere la controllata: difficilmente AZ potrebbe pestare i piedi a chi sta a 17000km di distanza. Ma LH a AF, sono i nostri principali concorrenti, attingono in larghissima misura al mercato italiano e non potranno mai e poi mai fare i nostri interessi a scapito dei loro. Persino l' acquisizione di una quota di AZ da parte di AF e la calata di LHI a MXP possono essere viste in realtà come opere di contenimento: nel primo caso verso una futura crescita di AZ nei LR (con una marea di CS via CDG e AMS ben pagati) e nel secondo verso un eventuale futuro ritorno in forze di AZ o altri a MXP in chiave hub.
 
Mi auguro quando AZ sarà 100% proprietà di AF, di sentire le stesse belle cose (nel caso in cui facesse belle cose ovvio).

Certo. E' un thread sulle cose belle. Anche se non è bello il modo col quale si è arrivati a questa soluzione, se l'esito dovesse essere positivo non potremo che essere contenti. Personalmente continuerò a provare AZ una volta l'anno: l'ultima è stata disastrosa, ma tant'è - arrivederci al 2010. Qualsiasi sia il destino di AZ, il lieto fine della sua storia è legato al miglioramento di almeno uno fra FCO e MXP. Quindi auguriamoci di avere belle storie da raccontare, perché vorrà dire che non solo avremo in AZ una linea aerea da rispettare, ma anche nel suo hub/focus/base d'armamento una realtà (finalmente) apprezzabile.
 
una compagnia di bandiera è strategica per lo sviluppo del paese

Secondo me il rapporto di causalità è contrario a quello che descrivi. Lo sviluppo del paese è strategico per la crescita di un vettore di riferimento: la Germania non ha un'economia forte perché ha una grande linea aerea - al contrario ha una grande linea aerea perché ha un'economia forte. Il tessuto economico fa la linea aerea, non è la linea aerea che fa l'economia.
 
... Quello che sostengo è che buona parte della domanda italiana viene sistematicamente drenata su hub europei anche quando sarebbe sufficiente per aprire voli diretti dal Belpaese. E le due major che sono venute in diverso modo a "soccorrerci", hanno anche e soprattutto la necessità di preservare i loro interessi locali. Per capirci al volo: un pax che vola attraverso un hub italiano (non importa quale), è un pax che non volerà via CDG o FRA. E a Parigi e Francoforte, questo non può stare bene.

Scusa, ma se ti riferisci a voli diretti, penso che AF avrà tutto l'interesse a far continuare a volare AZ su tali rotte.

Per quanto riguarda, invece, i voli via hub, passare da Roma o Malpensa oppure da Parigi é assolutamente ininfluente per il passeggero.

Chiaramente AF porterà i passeggeri via Parigi e LH via Francoforte: lo fanno da tempo e lo faranno con ancora più risultati nel futuro.

... Persino l' acquisizione di una quota di AZ da parte di AF e la calata di LHI a MXP possono essere viste in realtà come opere di contenimento: nel primo caso verso una futura crescita di AZ nei LR (con una marea di CS via CDG e AMS ben pagati) e nel secondo verso un eventuale futuro ritorno in forze di AZ o altri a MXP in chiave hub.

Diciamo che sono operazioni di mercato legittime e corrette: la battaglia si gioca (e si sarebbe dovuta giocare da parte di AZ) sul servizio, sulle strategie, sugli investimenti e via dicendo.

Pare chiaro che AZ questa sfida l'abbia persa da tempo: la futura acquisizione della maggioranza di AZ da parte di AF, stando a quanto si legge sui giornali, rappresenterebbe il punto di chiusura di tutta la vicenda.
 
Secondo me il rapporto di causalità è contrario a quello che descrivi. Lo sviluppo del paese è strategico per la crescita di un vettore di riferimento: la Germania non ha un'economia forte perché ha una grande linea aerea - al contrario ha una grande linea aerea perché ha un'economia forte. Il tessuto economico fa la linea aerea, non è la linea aerea che fa l'economia.
Non sono d' accordo: l' Italia ha comunque un' economia molto rilevante, ma ha sempre avuto linee aeree ridicole.
Mi sembra più rilevante la "serietà" del Paese, come dimostrava Swissair. Singapore e Dubai ancor' adesso sono dei nani in confronto all' Italia. E come la mettiamo con i grandi ma squallidissimi vettori USA?
 
Non sono d' accordo: l' Italia ha comunque un' economia molto rilevante, ma ha sempre avuto linee aeree ridicole.
Mi sembra più rilevante la "serietà" del Paese, come dimostrava Swissair. Singapore e Dubai ancor' adesso sono dei nani in confronto all' Italia. E come la mettiamo con i grandi ma squallidissimi vettori USA?


Dubai e Singapore hanno importanti centri finanziari: compagnie del genere non si sono sviluppate solo per il loro hub.
 
Noi, aeronauticamente parlando, non siamo nemmeno una Repubblica delle banane.
 
Non sono d' accordo: l' Italia ha comunque un' economia molto rilevante, ma ha sempre avuto linee aeree ridicole.
Mi sembra più rilevante la "serietà" del Paese, come dimostrava Swissair. Singapore e Dubai ancor' adesso sono dei nani in confronto all' Italia. E come la mettiamo con i grandi ma squallidissimi vettori USA?
Quoto.
 
Noi, aeronauticamente parlando, non siamo nemmeno una Repubblica delle banane.
Quoto anche questo. E mi spiace doverlo fare, perchè come numeri, il nostro paese avrebbe tutte le potenzialità per avere una propria compagnia di bandiera "seria" con un network globale al pari delle altre major europee.
 
Non sono d' accordo: l' Italia ha comunque un' economia molto rilevante, ma ha sempre avuto linee aeree ridicole.
Mi sembra più rilevante la "serietà" del Paese, come dimostrava Swissair. Singapore e Dubai ancor' adesso sono dei nani in confronto all' Italia. E come la mettiamo con i grandi ma squallidissimi vettori USA?

Non hai torto. Ma: se l'economia italiana è rilevante pur non avendo mai avuto una linea aerea seria, allora non è vero che una linea aerea di bandiera è una componente importante per lo sviluppo del paese. Quindi i vari protezionismi sono inutili in tal senso: si può avere un'economia forte anche senza una compagnia di bandiera blasonata.
Lasciando da parte Swissair, che a mia avviso è chiaramente il frutto di un'economia finanziaria leader nel mondo (e non il contrario), mi concentro sui casi di Singapore e Dubai.
Singapore Airlines è stato effettivamente un tassello importante dello sviluppo economico di Singapore. Ma il suo successo - oltre che ampiamente condizionato dal basso costo del lavoro da quelle parti (30 anni fa) - è comunque secondo me consequenziale rispetto alla crescita di un'economia con una pronunciata inclinazione al terziario. L'economia italiana non ha mai avuto nel terziario un settore particolarmente competitivo, quella di Singapore ha costruito sul terziario la propria crescita: dunque, secondo me, l'ascesa di Singapore Airlines è comunque a rimorchio dell'economia nazionale, e non il contrario.
Qualcosa di molto simile è accaduto a Dubai.
Una nota amara: una delle campagne marketing di costruzione del marchio di maggior successo nella storia è quella della "Singapore girl", utilizzata sin dalla fine degli anni Settanta da SQ per rappresentare e proiettare l'immagine di ospitalità e qualità del servizio in giro per il mondo. Ancora oggi la Harvard Business School la utilizza come caso studio esemplare. Ebbene, in Italia non siamo mai stati capaci di capitalizzare la reputazione di qualità del "made in Italy" particolarmente diffusa nel mondo negli ultimi 15 anni. Avremmo avuto l'opportunità di proporre le nostre linee aeree come avanguardia del servizio alla clientela e dell'ospitalità, ma nessuno ha pensato di farlo. E' un peccato: per un paese che esporta ormai quasi solo gastronomia e moda, esportare cultura dell'ospitalità sotto forma di linea aerea non sarebbe stato difficile.