Quale futuro per l’aviazione commerciale


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Tornando in tema, futuro brutto per American Airlines

American Airlines minaccia di licenziare 13mila dipendenti
04 febbraio 2021
Milano, 4 feb. (askanews) - La compagnia aerea statunitense American Airlines ha minacciato di licenziare 13 mila dipendenenti. Colpita, come tutte le compagnie del settore dal crollo del traffico aereo causa Covid-19, American Airlines ha annunciato la stretta se gli aiuti statali non saranno prolungati oltre il primo aprile, data di scadenza del programma di sostegno all'industria del trasporto aereo negli Stati Uniti.
"Lavoreremo insieme ai sindacati per fare tutto il possibile per attenuare per quanto possibile l'impatto sui posti di lavoro", hanno scritto i dirigenti dell'azienda in una lettera ai dipendenti consultata da Afp.
Secondo l International Air Transport Association (IATA) il 2020 è stato il peggior anno nella storia dell'aviazione. La domanda da parte dei passeggeri è crollata nel 2020 del 65,9% rispetto al 2019.
American Airlines ha subito una perdita di 8,9 miliardi di dollari, con una diminuzione del 62% dei ricavi annuali che hanno raggiunto i 17,4 miliardi di dollari.
Doug Parker, ceo della compagnia aerea, si è detto convinto che la ripresa inizierà nella seconda parte del 2021 grazie all'effetto del piano di vaccinazioni e alla conseguente rimozione graduale delle restrizioni di viaggio.
 
E io che pensavo fosse come la bicicletta, che una volta imparato....
Lo è, lo stavo per scrivere, ma temevo di essere frainteso. Purtroppo l'impegno per un altro lavoro ti fa "arrugginire" in pochino, soprattutto nelle procedure di emergenza. Poi bisogna vedere l'esperienza pregressa: più ore hai sotto il cappello, più sarà facile tornare in linea. I piloti con poche ore, o entrati in linea da poco, saranno quelli che faranno più fatica. Tutto più semplice se si cambia aereo e operatore: molte ore di aula e di sim, più tutto il line training, sicuramente aiuteranno a rimettersi in riga.
 
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Lo è, lo stavo per scrivere, ma temevo di essere frainteso. Purtroppo l'impegno per un altro lavoro ti fa "arrugginire" in pochino, soprattutgo nelle procedure di emergenza. Poi bisogna vedere l'esperienza pregressa: più ore hai sotyo il cappello, più sarà facile tornare in linea. I piloti con poche ore, o entrati in linea da poco, saranno quelli che faranno più fatica. Tutto più semplice se si cambia aereo e operatore: molte ore fi aula e di sim, più tutto kl ljne training, sicuramente aiuteranno a rimettersi in riga.

E la vista ogni quanto?:)
 
Il delirio di chiusure canadesi anti turisti continua ecco i nuovi effetti:


 
E io che pensavo fosse come la bicicletta, che una volta imparato....
Lo è, lo stavo per scrivere, ma temevo di essere frainteso. Purtroppo l'impegno per un altro lavoro ti fa "arrugginire" in pochino, soprattutto nelle procedure di emergenza. Poi bisogna vedere l'esperienza pregressa: più ore hai sotto il cappello, più sarà facile tornare in linea. I piloti con poche ore, o entrati in linea da poco, saranno quelli che faranno più fatica. Tutto più semplice se si cambia aereo e operatore: molte ore di aula e di sim, più tutto il line training, sicuramente aiuteranno a rimettersi in riga.

Io ho avuto una breve vita di pilota, fra 'cadet' e seduto a destra sei anni in tutto (tre di training LH), in un'altra epoca. Messo a terra 42 anni fa per improvvisi problemi di vista. Secondo me ci sono delle cose che ti rimangono in testa. Da passeggero, quando l'aereo e' in avvicinamento (e quando atterra) mentalmente stendo ancora la biancheria (flap, ecc.), e (sempre mentalmente) commento sull'atterraggio (lungo o corto) e sulla "frenata finale", soprattutto se si sta atterrando in un aeroporto che conosco molto bene (LHR, LGW, VCE, BLQ, LCY). Quando volavo in F sul 747 mentalmente facevo commenti anche sui carrelli (rumore inconfondibile su quell'aereo), soprattutto in decollo. Ma soprattutto, quello che mi e' rimasto e' la sequenza dei check e l'abitudine a dire quello che sto controllando (a LH dovevamo 'chiamare' tutti i controlli che si facevano prima di partire), attitudine mentale che applico a qualsiasi cosa.

Insomma sono l'equivalente aeronautico del 'backseat driver'. Quando viaggiano cone me, I quattro centri di costo smettono di rivolgermi la parola quando siamo in aereo e siamo in avvicinamento.
 
Si ragiona come se ci fosse un piano internazionale volto a prevedere e accettare fantomatici passaporti vaccinali, ma non mi pare esista qualcosa del genere nella realtà, a parte qualche pour parlè

Arriverà è solo questione di tempo, molti paesi vanno già in questa direzione, anche la UE ne sta discutendo. Diversi paesi hanno già ridotto o abolito del tutto le limitazioni di ingresso per i vaccinati.
 
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Leggevo oggi sul Sole che l'assenza dal lavoro per quarantena dopo un viaggio all'estero di piacere può costituire una giusta causa ai fini del licenziamento. Ciò in quanto la scelta di viaggiare in tempi di pandemia sarebbe "una forma di negligenza e di noncuranza che lede la fiducia del datore di lavoro" (Tribunale di Trento).
Ora, posto che dal punto di vista giuridico la tesi è discutibile (la quarantena è un obbligo e non una facoltà, il diritto al riposo psico-fisico è una libertà costituzionalmente garantita, etc.) e che una singola pronuncia non fa regola, se l'antifona è questa anche quando si potrà formalmente viaggiare io penso che molte persone ci penseranno bene prima di farlo, se lo spostamento non è necessario (come appunto nei viaggi di piacere).
 
Ora, posto che dal punto di vista giuridico la tesi è discutibile (la quarantena è un obbligo e non una facoltà, il diritto al riposo psico-fisico è una libertà costituzionalmente garantita, etc.)

Credo che non sia costituzionalmente protetto il diritto al riposo psico-fisico all'estero. O almeno lo spero.

Un bel riposo in Italia, magari nella regione di residenza, e si risolve tutto.
 
Leggevo oggi sul Sole che l'assenza dal lavoro per quarantena dopo un viaggio all'estero di piacere può costituire una giusta causa ai fini del licenziamento. Ciò in quanto la scelta di viaggiare in tempi di pandemia sarebbe "una forma di negligenza e di noncuranza che lede la fiducia del datore di lavoro" (Tribunale di Trento).
Ora, posto che dal punto di vista giuridico la tesi è discutibile (la quarantena è un obbligo e non una facoltà, il diritto al riposo psico-fisico è una libertà costituzionalmente garantita, etc.) e che una singola pronuncia non fa regola, se l'antifona è questa anche quando si potrà formalmente viaggiare io penso che molte persone ci penseranno bene prima di farlo, se lo spostamento non è necessario (come appunto nei viaggi di piacere).

Bisognerebbe leggere il caso nel merito, mi viene il sospetto che la persona coinvolta ha chiesto solo i giorni ferie corrispondenti a quelli del solo viaggio non presentandosi poi al lavoro al giorno stabilito di ritorno perchè doveva fare la quarantena post rientro. Se fosse cosi mi sembra palese che per un viaggio di piacere ti devi informare prima che esiste una quarantena di ritorno e i giorni di ferie/permessi che chiedi devono coprire anche questo periodo, sempre che non puoi lavorare da remoto.
 
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Leggevo oggi sul Sole che l'assenza dal lavoro per quarantena dopo un viaggio all'estero di piacere può costituire una giusta causa ai fini del licenziamento. Ciò in quanto la scelta di viaggiare in tempi di pandemia sarebbe "una forma di negligenza e di noncuranza che lede la fiducia del datore di lavoro" (Tribunale di Trento).
Ora, posto che dal punto di vista giuridico la tesi è discutibile (la quarantena è un obbligo e non una facoltà, il diritto al riposo psico-fisico è una libertà costituzionalmente garantita, etc.) e che una singola pronuncia non fa regola, se l'antifona è questa anche quando si potrà formalmente viaggiare io penso che molte persone ci penseranno bene prima di farlo, se lo spostamento non è necessario (come appunto nei viaggi di piacere).

Non so voi, ma io sto mettendo in conto il dover fare la quarantena che viene obbligata qui in UK (5gg + test, quindi fai 6-7gg); al momento un viaggio e' puramente accademico, ma se un domani potessi fare un viaggio all'estero farei in modo di avere la certezza di working from home per la settimana successiva se non di piu'. Se non ce l'ho, non viaggio.
 
È in queste occasioni che mi rendo conto che tutti i sacrifici fatti (per non essere più volgari) per essere datori di lavoro di se stessi e poter fare sostanzialmente come cacchio ti pare, valgono a qualcosa.
 
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Spero di no, o un trentenne sano in Italia potrà tornare a viaggiare nel 2025 di questo passo.
Troveranno qualche provvedimento ''ponte'' altrimenti potranno viaggiare solo cardiopatici, anziani e diabetici. Come potrà viaggiare ad esempio una famiglia con dei ragazzi? Ho la sensazione che non appena i casi caleranno, i vaccini prenderanno piede e la stagione estiva si farà avanti tutte le Nazioni a vocazione turistica riapriranno anche le discoteche...altro che passaporto sanitario....
 
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Penso anche io che con l'avvicinarsi dell' estate ci sarà maggiore flessibilità specie nei paesi ad alta vocazione turistica, ad esempio si potrebbe iniziare ad accettare per l'ingresso anche i test rapidi che sono piu' veloci da fare, anche in aeroporto e meno costosi.
Considerando che il test o doppio test in entrata e al ritorno per una famiglia ad esempio di 3/4 persone è una spesa non indifferente, alcuni resort e località turistiche stanno iniziando a proporre il rimborso del costo del tampone o uno sconto equivalente per chi prenota un soggiorno di almeno X giorni. Penso che vedremo sempre piu' iniziative del genere.
 
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Spero di no, o un trentenne sano in Italia potrà tornare a viaggiare nel 2025 di questo passo.

Il vaccino AstraZeneca è stato autorizzato solo fino a 55 anni di età, questo apre delle possibilità maggiori di essere vaccinati in tempi piu' brevi del previsto anche per le persone piu' giovani.
 
Il vaccino AstraZeneca è stato autorizzato solo fino a 55 anni di età, questo apre delle possibilità maggiori di essere vaccinati in tempi piu' brevi del previsto anche per le persone piu' giovani.
Stiamo parlando sempre di anni Cesare per vaccinare 60 milioni di Italiani se si continua con questi numeri. Dopo le prime dosi arrivate ci siamo praticamente fermati e tutte le case farmaceutiche hanno dimezzato e ritardato le consegne. Che poi, anche vaccinati non si trasmetteva il virus? L'unica cosa che abbia senso é come vogliono fare in Vietnam o Thailandia: non far entrare stranieri finché non si abbia tutta la popolazione vaccinata, peccato non abbiano nemmeno iniziato a vaccinare. Comunque sono dell'idea che arrivati a giugno vi sia un altro liberi tutti, almeno in Europa, altro che passaporto.
 
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Leggevo oggi sul Sole che l'assenza dal lavoro per quarantena dopo un viaggio all'estero di piacere può costituire una giusta causa ai fini del licenziamento. Ciò in quanto la scelta di viaggiare in tempi di pandemia sarebbe "una forma di negligenza e di noncuranza che lede la fiducia del datore di lavoro" (Tribunale di Trento).
Ora, posto che dal punto di vista giuridico la tesi è discutibile (la quarantena è un obbligo e non una facoltà, il diritto al riposo psico-fisico è una libertà costituzionalmente garantita, etc.) e che una singola pronuncia non fa regola, se l'antifona è questa anche quando si potrà formalmente viaggiare io penso che molte persone ci penseranno bene prima di farlo, se lo spostamento non è necessario (come appunto nei viaggi di piacere).

Follia totale. Anche sciare o andare in moto è potenzialmente pericoloso, così come mille altre attività della vita che possono portare a doversi assentare dal lavoro per malattia. Se partiamo con questi presupposti tanto vale farsi le vacanze in casa in salotto con i piedi nella bacinella dell’acqua.
 
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