Ecco la risposta di RMI. E' evidente che ad una fusione con FRL non ci pensano nemmeno, se non a condizione di far volare dal Ridolfi solo dei Piper.
Da notare anche la rivendicazione sul fatto che la decisione spetta ai soci, come dire la RER può proporre, ma nulla più.
D'altra parte a breve si conosceranno i risultati sulla privatizzazione di FRL: se nessuno fosse pronto a metterci dei soldi, il futuro si farebbe difficile. Non escluderei che RMI stia tergiversando per perdere tempo in attesa che le cose a FRL precipitino.
Aeroporti, Aeradria: a noi il turismo, a Forlì la formazione
22 Febbraio 2011 - 16.13 (Ultima Modifica: 22 Febbraio 2011)
Aeroporti, Lombardi (Pdl): "I 3 milioni della Regione sono soldi buttati via"
RIMINI - "Prima di fare ragionamenti societari, si devono stilare accordi di merito tra le parti". Sul 'matrimonio' quasi celebrato in Regione, con la proposta di una nuova e unica società aeroportuale, una Spa, che gestirà le partecipazioni di Seaf-Forlì e Aeradria-Rimini, il presidente di quest'ultima ha le idee ben chiare. Premesso che la decisione spetta ai soci, l'opinione di Massimo Masini non cambia: "Rimini è più votato all'incoming e Forlì alla formazione".
Per trovare queste basi "bisogna ripartire dal testo del vecchio accordo, estremamente dettagliato - sottolinea Masini - preparato 3 anni fa, quando ancora era presidente di Seaf, Massimo Bucci, che fu poi fermato dal Comune di Forlì". "Si parte dal merito", questa la frase che ricorre nelle dichiarazioni che Masini rilascia a Romagnaoggi.it.
"Ogni ipotesi, che sia di una holding o di protocolli di intesa, deve essere fatta solo dopo avere messo in fila le diverse attività aeroportuali che in ogni scalo si possono svolgere. E non parlo solo di voli di linea o low coast. Ma anche di charter, di voli merci, di operazioni di manutenzione degli aerei che vengono fatte in pochissimi aeroporti in Italia, di attività di simulazione di volo o di verniciatura degli aeromobili".
Insomma accostare alle potenzialità di ogni territorio quelle degli scali, metterle sul piatto, e poi ragionare sugli accordi. "Quello di Forlì e quello di Rimini sono due territori obbiettivamente diversi. Rimini è naturalmente votato all'incoming. Per quello che riguarda la formazione ad altissimi livelli, Forlì è riconosciuta in tutta Europa". Questo è solo un esempio. Ma l'idea di Masini sembra essere ben chiara, Il fellini è più adatto al turismo.
Chiara Fabbri
http://www.romagnaoggi.it/forli/2011/2/22/186217/