[OT] Bye-bye Dubai, manager in fuga e case deserte


Per quel che riguarda i controlli Canada/USA per gli sconfinamenti via terra la situazione é abbastanza complicata.

a) se si arriva negli USA e si rientra in Italia dagli USA, e durante il soggiorno si effettua uno "sconfinamento" canadese, si mantiene il talloncino verde nel passaporto, e si riceve solamente il timbro canadese sul passaporto. Naturalmente la durata di tutto quanto deve rientrare nei 90 giorni previsti dal Visa Waiver Program, durante i quali si puó entrare anche piú volte in Canada.
Bisogna comunque scendere dall'auto alla frontiera ed entrare nell'ufficio per rispondere ad alcune domande (oltre a quelle che fa l'addetto nel gabbiotto);
b) se si arriva dall'Italia in Canada, e si rientra in Italia dal Canada e durante il soggiorno si sconfina negli USA, una volta arrivati alla frontiera bisogna scendere dall'auto, andare nell'ufficio immigrazione e compilare il modulo verde (che, a differenza di quanto accade se si arriva in aereo, é a pagamento, $6 a persona); quando poi si rientra in Canada, bisogna ricordarsi di ridare il talloncino verde al doganiere, altrimenti ci potrebbero essere dei problemi nel successivo viaggio negli USA: alla US Immigration risulterebbe infatti un ingresso ma non un'uscita, per cui potrebbero sospettare che il soggetto si sia dato alla macchia negli USA.
Con quel talloncino si dovrebbe poter rientrare negli USA piú volte all'interno dei 90 giorni di validitá, ma personalmente non ho mai provato.
Per quel che riguarda l'ESTA, la situazione non é per nulla chiara: ho cercato informazioni dappertutto (la cosa mi interessa dal momento che abito in Canada ed attraverso spesso il confine in auto), ma le uniche indicazioni che ero riuscito a reperire il novembre scorso dicevano che se si attraversa il confine via terra NON E' NECESSARIO l'ESTA, ma quella parte delle FAQ non é piú sul sito della US CBP (Customs Border Protection), per cui non so bene come sia la storia. La prossima volta che vado lo chiedo.
c) se si arriva dall'Italia negli USA e si rientra dal Canada, vedi caso b) avendo cura di restituire il tagliando verde all'ingresso dal Canada per evitare i problemi di cui sopra. Nel caso in cui ci si dimentichi, e si rientri in Italia con il tagliando ancora nel passaporto, il sito US CBP indica un indirizzo del Kentucky a cui spedire il tagliando, insieme con una prova dell'avvenuta uscita dal territorio statunitense.
d) se si arriva dall'Italia in Canada e si rientra dagli USA, come caso b), si pagano i $6 all'ingresso negli USA ed il tagliando viene raccolto al check-in per il volo di rientro dagli USA. Anche qui non sono sicuro se sia necessaria l'ESTA o meno.


Concordo.. ma è cmq sempre un discorso di politiche bilaterali: io entrai in USA e sconfinai in canada in macchina senza problemi.. però per andare alle bahamas e rientrare ho dovuto rifare tutto daccapo (compilare un altro modulo verde, lascargli il vecchio talloncino e riprenderne un altro)
 
7/2/2009
Cerca di sdrammatizzare Roberto Bagni, reggente del consolato italiano di Dubai: «Dal nostro osservatorio vediamo connazionali che se ne vanno, ma anche qualcuno che entra nel paese. Le difficoltà ci sono, inutile negarlo, e molte società stanno sfoltendo gli organici, a tutti i livelli. Basta guardare il traffico».


Che devi sfoltire con delle foglie di plastica? Alcune anche virtuali. La vacca è dimagrita con il petrolio in ribasso!

Se stai a morire di fame che te ne fai dello smalto sulle unghie?
 
Dubai NON ha quasi più petrolio:

Dubai’s oil reserves have reduced over the past decade and are now expected to be exhausted within 20 years. The main fields are offshore: Fateh, Southwest Fateh and two smaller fields, Falah and Rashid. The only onshore deposit is the Margham field. Dubai Petroleum Company (DPC) is the main operator. Dubai has a 2 per cent share of the UAE's gas reserves. Dubai’s Margham gas/condensate field can deliver up to 140 mn cfd for domestic use and offshore fields can provide another 100 mn cfd. Sharjah also supplies Dubai with 430 mn cfd through a pipeline installed in 1992. The state-owned Dubai Natural Gas Company (DUGAS) is responsible for processing natural gas produced in Dubai’s offshore oil fields as well as the gas piped from Sharjah.

http://www.uae.gov.ae/Government/oil_gas.htm

Ciao
 
ti racconto la mia esperienza quando mi sono trasferito qu negli USA nel 2004.
...............
ovviamente ho perso la connection per LGA ma mi riprenoto due ore dopo.
non esprimo commenti ma ... questa e' l'attitude al passport control
Sic!
Io ho "solo" avuto la domanda sul perchè mia moglie ed io siamo nati lo stesso giorno e lo stesso mese....(e perchè viaggiavamo assieme.)
Avrei dovuto dirgli di rivolgersi ai genitori...

L'ESTA nel dubbio è meglio farla sempre e basta o no ?

yes
te lo consigliano comunque se pensi di dover andare negli USA, anche se non hai un viaggio in programma già definito.
Insomma...archiviano un po' di bytes.

Concordo.. ma è cmq sempre un discorso di politiche bilaterali: io entrai in USA e sconfinai in canada in macchina senza problemi.. però per andare alle bahamas e rientrare ho dovuto rifare tutto daccapo (compilare un altro modulo verde, lascargli il vecchio talloncino e riprenderne un altro)
quando esci dagli USA, al di là del talloncino verde (e voglia Dio che nessuno lo perda!), non ti si filano.... E' quando entri in USA che inizia la Via Crucis... L'ingresso in Canada, via terra o aerea non dà problemi alcuno.

Per quel che riguarda i controlli Canada/USA per gli sconfinamenti via terra la situazione é abbastanza complicata.

b) se si arriva dall'Italia in Canada, e si rientra in Italia dal Canada e durante il soggiorno si sconfina negli USA, una volta arrivati alla frontiera bisogna scendere dall'auto, andare nell'ufficio immigrazione e compilare il modulo verde (che, a differenza di quanto accade se si arriva in aereo, é a pagamento, $6 a persona); quando poi si rientra in Canada, bisogna ricordarsi di ridare il talloncino verde al doganiere, altrimenti ci potrebbero essere dei problemi nel successivo viaggio negli USA: alla US Immigration risulterebbe infatti un ingresso ma non un'uscita, per cui potrebbero sospettare che il soggetto si sia dato alla macchia negli USA.
Con quel talloncino si dovrebbe poter rientrare negli USA piú volte all'interno dei 90 giorni di validitá, ma personalmente non ho mai provato.
Per quel che riguarda l'ESTA, la situazione non é per nulla chiara: ho cercato informazioni dappertutto (la cosa mi interessa dal momento che abito in Canada ed attraverso spesso il confine in auto), ma le uniche indicazioni che ero riuscito a reperire il novembre scorso dicevano che se si attraversa il confine via terra NON E' NECESSARIO l'ESTA, ma quella parte delle FAQ non é piú sul sito della US CBP (Customs Border Protection), per cui non so bene come sia la storia. La prossima volta che vado lo chiedo.
credo che tu non possa rientrare "più volte" con lo stesso talloncino, posto che...glielo hai lasciato (o avresti dovuto lasciarglielo) quando sei uscito (anche se per poche ore) e quindi non ce l'avresti più, no?
Tenerlo perchè sai di rientrare...ehm.... mai provato.
Non so se vale la pena....ti chiederebbero perchè, come, quando, dove, con chi sei uscito...(più qualche altra domanda presa dal "Guantanamo Handbook for Welcoming the Aliens")

Che devi sfoltire con delle foglie di plastica? Alcune anche virtuali. La vacca è dimagrita con il petrolio in ribasso!

Se stai a morire di fame che te ne fai dello smalto sulle unghie?
Le varie azioni di investimenti e sviluppi decisi dal Governo sono proprio in virtù di ridure la dipendenza dal petrolio come fonte di generazione degli introiti e delle attività del Paese.

Quindi...turismo...compagnia aerea con gigantesco hub di ponte tra Europa/USA e Asia/Australia e..Africa, oltre all'aspetto di centro finanziario e di "off-shore" (sotto molti aspetti).
 
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[QUOTE=uncomfortable;719398]Per quel che riguarda i controlli Canada/USA per gli sconfinamenti via terra la situazione é abbastanza complicata.

a) se si arriva negli USA e si rientra in Italia dagli USA, e durante il soggiorno si effettua uno "sconfinamento" canadese, si mantiene il talloncino verde nel passaporto, e si riceve solamente il timbro canadese sul passaporto. Naturalmente la durata di tutto quanto deve rientrare nei 90 giorni previsti dal Visa Waiver Program, durante i quali si puó entrare anche piú volte in Canada.
Bisogna comunque scendere dall'auto alla frontiera ed entrare nell'ufficio per rispondere ad alcune domande (oltre a quelle che fa l'addetto nel gabbiotto);
b) se si arriva dall'Italia in Canada, e si rientra in Italia dal Canada e durante il soggiorno si sconfina negli USA, una volta arrivati alla frontiera bisogna scendere dall'auto, andare nell'ufficio immigrazione e compilare il modulo verde (che, a differenza di quanto accade se si arriva in aereo, é a pagamento, $6 a persona); quando poi si rientra in Canada, bisogna ricordarsi di ridare il talloncino verde al doganiere, altrimenti ci potrebbero essere dei problemi nel successivo viaggio negli USA: alla US Immigration risulterebbe infatti un ingresso ma non un'uscita, per cui potrebbero sospettare che il soggetto si sia dato alla macchia negli USA.
Con quel talloncino si dovrebbe poter rientrare negli USA piú volte all'interno dei 90 giorni di validitá, ma personalmente non ho mai provato.
Per quel che riguarda l'ESTA, la situazione non é per nulla chiara: ho cercato informazioni dappertutto (la cosa mi interessa dal momento che abito in Canada ed attraverso spesso il confine in auto), ma le uniche indicazioni che ero riuscito a reperire il novembre scorso dicevano che se si attraversa il confine via terra NON E' NECESSARIO l'ESTA, ma quella parte delle FAQ non é piú sul sito della US CBP (Customs Border Protection), per cui non so bene come sia la storia. La prossima volta che vado lo chiedo.
c) se si arriva dall'Italia negli USA e si rientra dal Canada, vedi caso b) avendo cura di restituire il tagliando verde all'ingresso dal Canada per evitare i problemi di cui sopra. Nel caso in cui ci si dimentichi, e si rientri in Italia con il tagliando ancora nel passaporto, il sito US CBP indica un indirizzo del Kentucky a cui spedire il tagliando, insieme con una prova dell'avvenuta uscita dal territorio statunitense.
d) se si arriva dall'Italia in Canada e si rientra dagli USA, come caso b), si pagano i $6 all'ingresso negli USA ed il tagliando viene raccolto al check-in per il volo di rientro dagli USA. Anche qui non sono sicuro se sia necessaria l'ESTA o meno.[/QUOTE]


Ma che razza di 'sbattimento' e' fare il turista negli States?? metti che uno perde il tagliando??? che fanno? ti mettono in galera???
Tanti controlli, tagliandi, domande, screening....e poi magari il 'marcio' ce l'hanno gia' dentro al territorio (come e' successo nel Settembre 2001.....) O NO?
Dico, va bene controllare...ma cosi' mi pare davvero un'esagerazione...

p.s. ma qui non si parlava di DUBAI ?
 
rainbow;719414 [FONT="Arial Black" ha detto:
Ma che razza di 'sbattimento' e' fare il turista negli States?? metti che uno perde il tagliando??? che fanno? ti mettono in galera???
Tanti controlli, tagliandi, domande, screening....e poi magari il 'marcio' ce l'hanno gia' dentro al territorio (come e' successo nel Settembre 2001.....) O NO?
Dico, va bene controllare...ma cosi' mi pare davvero un'esagerazione...

p.s. ma qui non si parlava di DUBAI ?[/FONT]
"se li conosci...li eviti.." l'ho scritto prima.
Conoscendoli molti turisti inglesi hanno optato quindi per "lidi" meno problematici e sempre di lingua inglese: Dubai, ed eccoci ritornati sull'argomento principe!:)
 
Niagara Falls e' una destinazione turistica dove i frontalieri sono turisti.
Se provi invece ad attraversare il ponte che collega Detroit, Michigan, a Windsor, Ontario, l'immigration e' molto attenta e selettiva perche' il traffico frontaliero e' molto etnico (la piu' grande minoranza etnica di orgine araba vive nel Michigan).
e se fai la frontiera tra Queben e Vermont (per andare via terra a NYC), oppure Quebec e Maine (per andare via terra a Boston), preparati ad una lunga ed attenta interview!

poi, come dicevo prima, si recita a soggetto!

Io l'ho fatta lo scorso agosto.
A parte l'ora e mezzo di coda (ma era domenica tardo pomeriggio), l'intervista e' stata normalissima...quanto siete stati fuori dagli usa, per che cosa, dove vivete? grazie e arrivederci.
Pero' mia moglie e' cittadina americana e io ho la green card.

Pero' mi ricordo che anche prima di avere la green card non ho mai avuto alcun problema all'immigration all'aeroporto. Solo una volta un tipo mi ha fatto piu' domande del solito, ma basta dire la verita'. Di sicuro i miei battiti non sono arrivati a 200/minuto.

PS: A DXB sono stato in fila 1 ora e mezzo all'arrivo all'immigration.
In USA solo una volta ho aspettato un'ora quando avevo il visto ed ero atterrato alle 3 del pomeriggio al terminal DL di JFK dove erano atterrati una ventina di voli dall'Europa contemporaneamente...
 
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Pero' mi ricordo che anche prima di avere la green card non ho mai avuto alcun problema all'immigration all'aeroporto. Solo una volta un tipo mi ha fatto piu' domande del solito, ma basta dire la verita'. Di sicuro i miei battiti non sono arrivati a 200/minuto.
sì.. .ma prima quando? C'è una certa data che fa da spartiacque tra un normale ingresso con passaporto e la rottura attuale.
 
il funzionario del passport control mi chiede il motivo del viaggio.
rispondo turismo
mi viene in mente una volta.............eravamo una bella comitiva circa 50 persone in arrivo a new york da parigi,ovviamente x lavoro,non c'era stato il tempo utile x avere il permesso di lavoro visto che era stato comunicato solo qualche giorno prima.................durante il volo istruisco le persone a dovere:"mi raccomando che non venga in mente a nessuno di dire che andiamo a NYC on in US x lavoro noi siamo turisti".All'immigration da bravo capo comitiva controllo che ci siano tutti..........non faccio neanche in tempo a buttare indietro l'occhio che la persona davanti a mè dice al solerte funzionario di turno quando gli cheide xchè è qui? risponde x lavoro sono insieme alle altre persone dietro di mè........non vi dico quali "istinti criminali" mi passarono x la mente.................cmq dopo 3 ore riuscimmo tutti a passare ed i giorni successivi a lavorare.
 
Io l'ho fatta lo scorso agosto.
A parte l'ora e mezzo di coda (ma era domenica tardo pomeriggio), l'intervista e' stata normalissima...quanto siete stati fuori dagli usa, per che cosa, dove vivete? grazie e arrivederci.
Pero' mia moglie e' cittadina americana e io ho la green card.

Pero' mi ricordo che anche prima di avere la green card non ho mai avuto alcun problema all'immigration all'aeroporto. Solo una volta un tipo mi ha fatto piu' domande del solito, ma basta dire la verita'. Di sicuro i miei battiti non sono arrivati a 200/minuto.

yes, ma questa e' la differenza tra turisti e residenti.
da quando sono residente i miei passport control a MIA e JFK sono facilissimi e normalissimi.
ma quando venivo con il visa-waiver o con l'F-1 quando studiavo a Boston per l'MBA e facevo il pendolare ogni due giovedi' da Milano a Boston ... era tutto un film!!!

sì.. .ma prima quando? C'è una certa data che fa da spartiacque tra un normale ingresso con passaporto e la rottura attuale.

la rottura e' post 9/11.
il mio visto H1B nel 2004 e' costato $6,500 ma avrei pagato 50.000 lire pre 9/11 per lo stesso visto, e questa la dice lunga su come sono cambiate le procedure e diventate molto piu' restrittive e prive di elasticita'.

mi viene in mente una volta.............eravamo una bella comitiva circa 50 persone in arrivo a new york da parigi,ovviamente x lavoro,non c'era stato il tempo utile x avere il permesso di lavoro visto che era stato comunicato solo qualche giorno prima.................durante il volo istruisco le persone a dovere:"mi raccomando che non venga in mente a nessuno di dire che andiamo a NYC on in US x lavoro noi siamo turisti".All'immigration da bravo capo comitiva controllo che ci siano tutti..........non faccio neanche in tempo a buttare indietro l'occhio che la persona davanti a mè dice al solerte funzionario di turno quando gli cheide xchè è qui? risponde x lavoro sono insieme alle altre persone dietro di mè........non vi dico quali "istinti criminali" mi passarono x la mente.................cmq dopo 3 ore riuscimmo tutti a passare ed i giorni successivi a lavorare.

andiamo indietro di venti anni, nel 1986 transito dal JFK con un viaggio incentive tra Cancun e Milano.
Volo CUN/JFK con DC-10 charterizzato da Aeromexico per noi, transito al JFK e proseguo poi con TWA per JFK/MXP e JFK/FCO.
A bordo le hostess ci consegnano un modulo azzurro previsto per i passeggeri in transito e io ribatto dicendo che purtroppo il governo italiano non aveva concordato questo beneficio a favore dei passeggeri italiani (ripeto 1988) per cui noi non potevamo utilizzare quel modulo.
Ovviamente le hostess, sempre sacdenti, mi dicono che va bene lo stesso.
e infatti arrivati al passport control al JFK la funzionaria mi dice che il modulo non va bene e che devo rifare la fila con un altro modulo (tra le varie cose all'epoca avevo un visto B1 multiplo e indefinito perche' volavo a New York ogni mese).
nel frattempo era atterrato un jumbo Air India e un jumbo Olympic per cui 700 pax in coda oltre noi e rifare la coda significava perdere il volo TW per Milano.
Mi esce un naturale "are you crazy?" e in penso meno di 10 secondi mi ritrovo ammanettato tra due energumenti del NYPD che mi portano in una sala separata.
Riesco a spiegare la situazione e l'agente di polizia dice di aver compreso il significato del mio "are you crazy?" (che comunque e' pesante in inglese) ma mi chiede di chiedere scusa alla funzionaria dei passaporti.
da italiano dico di no anche perche' non aveva alcun senso, ma nell'ottica dell'americano che deve seguire le regole sarebbe stato del tutto naturale.
nella sala allora viene chiamata la funzionaria dei passaporti (una tipa algida e priva di qualsiasi emozione, un robot) e passa un'ora perche' ... ovviamente parliamo due lingue e non italiano e inglese ma due modi di vedere le cose.
alla fine vengo rilasciato ma con l'ammonizione che il caso sarebbe stato segnalato al consolato di Milano per cui avrei rischiato di non entrare piu' negli USA.
riesco a partire con TWA perche' il volo era in ritardo di oltre 3 ore.
poi vado al consolato di Milano dove conoscevo la vice console, racconto l'accaduto e scopro che comunque non vi era alcuna segnalazione.
that's America!
 
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andiamo indietro di venti anni, nel 1986 transito dal JFK con un viaggio incentive tra Cancun e Milano.
Volo CUN/JFK con DC-10 charterizzato da Aeromexico per noi, transito al JFK e proseguo poi con TWA per JFK/MXP e JFK/FCO.
A bordo le hostess ci consegnano un modulo azzurro previsto per i passeggeri in transito e io ribatto dicendo che purtroppo il governo italiano non aveva concordato questo beneficio a favore dei passeggeri italiani (ripeto 1988) per cui noi non potevamo utilizzare quel modulo.
Ovviamente le hostess, sempre sacdenti, mi dicono che va bene lo stesso.
e infatti arrivati al passport control al JFK la funzionaria mi dice che il modulo non va bene e che devo rifare la fila con un altro modulo (tra le varie cose all'epoca avevo un visto B1 multiplo e indefinito perche' volavo a New York ogni mese).
nel frattempo era atterrato un jumbo Air India e un jumbo Olympic per cui 700 pax in coda oltre noi e rifare la coda significava perdere il volo TW per Milano.
Mi esce un naturale "are you crazy?" e in penso meno di 10 secondi mi ritrovo ammanettato tra due energumenti del NYPD che mi portano in una sala separata.
Riesco a spiegare la situazione e l'agente di polizia dice di aver compreso il significato del mio "are you crazy?" (che comunque e' pesante in inglese) ma mi chiede di chiedere scusa alla funzionaria dei passaporti.
da italiano dico di no anche perche' non aveva alcun senso, ma nell'ottica dell'americano che deve seguire le regole sarebbe stato del tutto naturale.
nella sala allora viene chiamata la funzionaria dei passaporti (una tipa algida e priva di qualsiasi emozione, un robot) e passa un'ora perche' ... ovviamente parliamo due lingue e non italiano e inglese ma due modi di vedere le cose.
alla fine vengo rilasciato ma con l'ammonizione che il caso sarebbe stato segnalato al consolato di Milano per cui avrei rischiato di non entrare piu' negli USA.
riesco a partire con TWA perche' il volo era in ritardo di oltre 3 ore.
poi vado al consolato di Milano dove conoscevo la vice console, racconto l'accaduto e scopro che comunque non vi era alcuna segnalazione.
that's America!
bisognerebbe aprire un apposito thread x raccontare le "vicende giudiziarie" dei forumisti all'estero,mi ricordo ancora a LA 2 anni fà ribaltato sul cofano della macchina e ammanettato da due poliziotti negri alti 2 mt x 120 kg di peso col remington in mano con la gente che gridava ammazatelo,delinquente..........cmq non è che altri stati siano diversi in francia(a parigi) x aprire un conto corrente ed affittare una casa son dovuto ricorrere al + tipico dei metodi italiani "LA RACCOMANDAZIONE" poi domani te la racconto.
 
In Irlanda (sia a Dublino sia a Shannon, in quanto il vecchio bilaterale Irlanda-USA prevedeva l'obbligo di stopover a Shannon in almeno una direzione per tutti i voli tra i due paesi) c'é un distaccamento della Immigrazione, ma non c'é la dogana, che bisogna passare una volta raccolti i bagagli negli USA (anche se la cosa si risolve nella stragrande maggioranza dei casi con la consegna del modello bianco all'addetto senza nemmeno rallentare il passo). La cosa peró dovrebbe cambiare in quanto i due paesi si sono recentemente accordati per portare anche la dogana USA in Irlanda.

Ottimo a sapersi, chi vola diretto dall' Irlanda agli USA oltre a AerLingus?

Dubai NON ha quasi più petrolio:
Sharjah also supplies Dubai with 430 mn cfd through a pipeline installed in 1992.

Stanno già importando gas per uso interno?
 
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sì.. .ma prima quando? C'è una certa data che fa da spartiacque tra un normale ingresso con passaporto e la rottura attuale.

Dopo il 9/11.
E la green card l'ho presa nell'ottobre 2006. Prima visa waiver, J1 e H1B, mai un problema.
E non vedo perche' lamentarsi di foto ed impronte all'ingresso.
In piu', una volta entrati, gli USA sono il Paese che offre piu' garanzie allo straniero (turista o residente) e dove la discriminazione e' moolto improbabile.
 
Dopo il 9/11.
E la green card l'ho presa nell'ottobre 2006. Prima visa waiver, J1 e H1B, mai un problema.
E non vedo perche' lamentarsi di foto ed impronte all'ingresso.
In piu', una volta entrati, gli USA sono il Paese che offre piu' garanzie allo straniero (turista o residente) e dove la discriminazione e' moolto improbabile.
il lamento sulle foto e impronte è semplicemente basato su quella che alla fine è una procedura burocrativa, di scarsa utilità, e che si ripete ad ogni tuo passaggio di frontiera.
non me ne può fregare di meno che si tengano le impronte delle mie dita di mani e piedi, ma è l'assurdità della cosa che è stupefacente.
Non mi sono mai trovato in situazioni difficili all'interno, ma non è che gli USA siani immensamente migliori d ialtri. Al massino sono nella norma.
 
ovviamente il mercato leisure di riferimento per Dubai e' quello inglese..

Il primo mercato in entrata è quello saudita, poi i britannici, seguiti dai russi (insieme agli altri cittadini dell'ex-URSS).

solo EK vola 8 volte al giorno da Londra, 5 da LHR (di cui 1 con A380) e 3 da LGW, oltre ai voli da MAN, BHX, GLA.
.

Anche da Newcastle.