Volevo commentare questo, ed altri, post prima che chiudesse il thread.
Io sono convinto che si possa e si debba riaprire ai viaggi. Qui abbiamo il caso di Cesarone nostro nazionale che c'ha la freva di andare in Oman, ma la realtà è che là fuori non ci sono soltanto adulti che si comportano come teenagers perchè voglion andare in vacanza.
Io non so quanta gente, su questo forum, non ha famiglia sparsa all'estero. A chi non ha questa (s)fortuna, dico beati voi. Perchè non avete l'idea dello stress, della pena, dello stracciamento di gonadi derivante dal non poter andare a vedere zii, cugini, madri, padri, sorelle, fratelli e via dicendo. Non avete idea delle litigate su Facetime perchè in UK si entra ma in America no, e se sei vaccinato collo Sputnik allora sei fottuto e hai voglia a trovare Pfizer in Russia...
Giusto l'altro giorno, con la chiusura dell'imbecillissimo ban americano, guardavo le foto delle varie press releases dell'evento. In una c'era la foto di una bambina, a JFK credo, con un cartello che diceva qualcosa tipo "Look granny, haven't I grown? 730 days apart". Questo è l'impatto che questi ban stanno avendo.
E, sinceramente, sono bans totalmente inutili, fatti solo e soltanto per mostrare che si sta facendo "qualcosa". Guardiamo ai dati inglesi, , canadesi e austro-neozelandesi per le % di positivi per i "confinati" in hotel. Numeri minuscoli, sicuramente più bassi dell'incidenza del Covid a livello "interno". Mi direte: "ma almeno così si evita di importare una qualche variante". Io raccomanderei di guardare al caso di Delta. Persino in Australia, dove sono arrivati all'aberrazione di minacciare la galera ai propri cittadini, Delta è arrivata e si sono spippati decine di lockdown. Melbourne, 262 giorni. Sydney, 108 giorni. E via dicendo.
Apriamo ai soli vaccinati; giusto. Apriamo ai soli vaccinati e con un test; giustissimo. Ma perdio basta con queste norme che, e mi sbagliavo nel dire altrimenti ai tempi, andavano prese con la Cina a dicembre 2019.