l'inchiesta
Turismo, decollo mancato
Il Marconi corre, Bologna no
Passeggeri a +3o%, ma negli alberghi è solo +11%. E la metà si ferma una notte appena. Resta sulla carta la «sfida Ryanair»: moltissimi 4 stelle, appena due ostelli (fuori città)
Non è una città per low cost. «Che manchi la promozione della città è un dato di fatto — racconta Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi e numero due di Ascom —. Non siamo capaci di raccontare agli altri quello che c’è in città». Per il Marconi l’arrivo di Ryanair è stata una manna dal cielo. Non si può dire lo stesso per la città che gira attorno.
Siamo al 27 ottobre del 2008 quando la compagnia, con sette nuove rotte, arriva in pompa magna sotto i portici. «Bisogna andare verso il concetto di città "24 ore su 24". E non siamo impreparati: serve un nuovo modo di vivere la città», diceva l’allora assessore al turismo di Palazzo d’Accursio, Maria Cristina Santandrea. Parole che sono rimaste lettera morta. Due anni dopo le tratte coperte dalla compagnia di Michael O’Leary sono diventate 34. La città non se n’è quasi accorta perché, sostanzialmente, è rimasta la stessa.
Mentre il Marconi continua ad inanellare record. A fine 2010 i passeggeri sono arrivati a quota 5.551.669 con una crescita del 15,5 per cento rispetto all’anno precedente che già aveva registrato un boom. Nel 2009 i viaggiatori erano 4.782.284 con una crescita del 13,2 per cento rispetto ai 4.225.446 passeggeri del 2008. In sostanza nell’ultimo biennio al Marconi sono transitate 1.286.233 persone in più. Un tesoretto che la città non ha sfruttato quasi per nulla. Lo dice il paragone con i dati sugli arrivi nel capoluogo. Nel 2008 i viaggiatori turistici che con ogni mezzo (auto, treno o aereo) passavano sotto le Due Torri almeno una notte erano 833.488. Il 2009, l’anno peggiore per il turismo globale, ha fatto registrare una crescita del 2,87 per cento con i viaggiatori che sono arrivati a quota 875.375 mila. Gli ultimi dati disponibili, che arrivano fino all’agosto dello scorso anno, dicono che la crescita si è attestata sull’8,56 per cento. A fine estate i viaggiatori capitati in terra bolognese erano 589.631 rispetto ai 543.137 dello stesso periodo dell’anno passato. Un’incremento c’è: ma se negli ultimi due anni il Marconi cresce del 28,5 per cento.
Il turismo in direzione Bologna appena di un terzo. E attenzione: il dato prende in considerazione chi si ferma almeno una notte. Tradotto: molti di quei 589 mila dormono una notte e poi salutano. Non cambia nemmeno la tendenza sull’occupazione delle camere nelle strutture alberghiere. In media chi arriva sotto le Due Torri dorme 1,6 notti. «Un dato che è uguale da almeno 25 anni», continua De Scrilli. Ma anche l’offerta alberghiera è cambiata pochissimo. Gli alberghi a 5 stelle nel 2009 erano 2 così come gli ostelli della gioventù che, per usare un eufemismo, non sono esattamente posizionati in centro città. Quelli a 4 stelle sono 32 e offrono complessivamente 6.643 posti letto. Mentre se si sommano quelli a una e due stelle (400 più 471) si arriva appena a 871. Alla faccia del low cost. E il dato interessante, infatti, arriva dagli esercizi extralbergheri (campeggi, affittacamere, agriturismi, ostelli, bed &breakfast e appartamenti) che sugli arrivi, ad agosto del 2010, hanno fatto registrare un aumento del 20,48 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (7.525 del 2020 contro 7.125). Crescono anche il numero delle notti trascorse che sono passate dalle 16.287 del 2009 alle 19.684 dell’ultimo anno. Un segnale che il turismo sotto le Due Torri è cambiato parecchio. Ma mentre il Marconi vola, la città ha «preferito» rimanere a terra.
Marco Madonia
22 febbraio 2011
http://corrieredibologna.corriere.i...to-marconi-corre-bologna-no-19071744725.shtml