CommonPass, il passaporto sanitario (digitale) per tornare a volare sicuri
Se la compagnie aeree bruciano 250 mila euro di cassa al minuto, perché gli aerei restano a terra o volano semi vuoti, la sfida ai tempi del Covid-19 è far tornare la gente a volare in sicurezza. Un modo per farlo è l’introduzione di un passaporto sanitario digitale, standardizzato a livello globale, che sul nostro smartphone certifichi in tempo reale che un passeggero è negativo al virus, grazie al risultato di un tampone e, in futuro, in seguito a una vaccinazione. E’ questa l’idea dietro «CommonPass», il progetto lanciato dal World Economic Forum, l’organizzazione svizzera guidata da Klaus Schwab, in collaborazione con The Commons Project, un trust pubblico elvetico non profit che costruisce servizi e piattaforme digitali globali per il bene comune.
Due compagnie aeree, l’americana United Airlines e il vettore di Hong Kong Cathay Pacific, sono pronte a sperimentare CommonPass già da giovedì sulle rotte che collegano gli hub, tra cui Londra, New York, Hong Kong e Singapore. I test sono «fondamentali» per sviluppare un’alternativa alla quarantena e alle restrizioni ai viaggi in vigore in molti Paesi, spiega Steve Morrissey, un top manager di United Airlines al Financial Times.
Nel nostro Paese, ade esempio, Alitalia ha introdotto i voli «Covid free» per alcuni collegamenti da Milano Linate a Roma Fiumicino, imponendo a tutti i passeggeri un test sierologico a risultato rapido prima dell’imbarco. Ma uno dei problemi è la mancanza di coordinamento a livello internazionale. L’attuale mosaico di politiche e i requisiti di ingresso alle frontiere e di controllo sanitario in continua evoluzione hanno reso i viaggi internazionali incredibilmente complessi: le compagnie aeree e le agenzie di frontiera devono valutare la validità dei risultati dei test e dal canto loro i passeggeri sono incerti su ciò che viene loro richiesto, argomenta il Wef. Da qui la soluzione proposta con CommonPass.
Il nuovo passaporto sanitario digitale, caricato sul nostro smartphone, punta infatti a sviluppare e lanciare un modello globale standard per consentire alle persone di documentare e presentare in modo sicuro il loro status sul Covid -19 (come risultato di test o un eventuale vaccinazione) per facilitare i viaggi internazionali e l’attraversamento delle frontiere, mantenendo al tempo stesso le informazioni sanitarie private. Poiché abbiamo visto in questi mesi che ogni Paese prende le sue decisioni sui requisiti di ingresso alla frontiera e sui controlli sanitari, compresa la necessità o meno di richiedere test o il tipo di test da richiedere, CommonPass funge da «piattaforma neutrale», che crea l’interoperabilità necessaria affinché i Paesi possano fidarsi l’uno dei dati dell’altro facendo leva sugli standard globali.
Come ci si può fidare di un risultato di laboratorio o di una registrazione di vaccinazione di un altro Paese? Il laboratorio o la struttura di vaccinazione è accreditato/certificato? Come possiamo confermare che la persona che ha fatto il test sia effettivamente la persona che viaggia? Il viaggiatore soddisfa i requisiti per l’ingresso alla frontiera? Sono queste le domande chiave a cui l’industria dei viaggi e le autorità di ogni Paese deve rispondere per riportare fiducia.
CommonPass, secondo il Wef, è in grado di soddisfare queste richieste. Consentirà alle persone di raccogliere e conservare le loro informazioni sanitarie in modo sicuro e di presentare il loro stato di salute quando attraversano le frontiere, essendo in grado di sostenere una serie di dati sanitari, compresi i risultati dei test PCR (per valutare una possibile patologia cardiovascolare) e le registrazioni delle vaccinazioni, proteggendo la privacy dei dati sanitari individuali. Inoltre CommonPass è interoperabile tra i vari Paesi, perché si basa su standard internazionali collaudati e tecnologie aperte. Con un‘ulteriore specifica: la gestione «in modo aperto, indipendente, sostenibile e senza scopo di lucro».
La soluzione lanciata dal World Economic Forum per un standard globale aperto ma che protegge la privacy. United Airlines e Cathay Pacific pronte a sperimentare il nuovo Pass da giovedì sui voli intercontinentali
www.corriere.it