postato alle 10:30 del 27 gennaio 2009 in La rubricaTorna alla home
Il governatore del Lazio, Piero Marrazzo, vuole chiudere l’aeroporto di Ciampino, dove opera Ryan Air, per spostarne l’attività a Viterbo e favorire la nuova Alitalia. Che intanto blocca gli slot a Linate e, sui suoi siti internet, fa pagare prezzi differenziati agli utenti
“Abbiamo uno scalo intercontinentale, Fiumicino, e abbiamo in predicato la chiusura di Ciampino perché ormai con il Governo e con gli enti locali stiamo andando alla decisione condivisa che è spostare a Viterbo l’attività ora di Ciampino. La Regione ha impegnato 250 milioni di euro per il rafforzamento della tratta Roma-Viterbo, quindi in questo caso noi non daremo l’atterraggio ai low cost nel cuore di Roma, ma lo sposteremo come accade in tutta Europa in un aeroporto a distanza di un’ora dalla Capitale“. Ad annunciare l’addio a Ciampino, dove oggi atterrano e partono 5 milioni di passeggeri l’anno - e che soltanto chi è dotato di un raro talento geografico può definire ‘nel cuore di Roma‘ - è il governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Che con questa mossa, e almeno bisogna ammirarne la franchezza, vuole favorire la nuova compagnia che gestirà Alitalia ormai privatizzata (?): “Offriamo alla CAI la chiusura di Ciampino e lo spostamento a Viterbo dei low cost“, ha infatti candidamente ammesso Marrazzo, facendo così ben comprendere a tutti che la decisione serve a favorire in primo luogo non certo i passeggeri, la qualità del trasporto aereo, i servizi e così via, ma un gruppo di imprenditori privati che ha acquistato una compagnia oggi privata e dovrebbe trovarsi in regime di concorrenza con tutte le altre.
E’ LA CONCORRENZA, BELLEZZA! - “Una proposta anti-concorrenziale che a norma dell’Unione Europea è un chiaro aiuto di Stato. Favorire una singola impresa è vietato dalla Commissione Europea“, dice Andrea Giuricin dell’Istituto Bruno Leoni, e che viene dopo le limitazioni allo scalo già apportate nel 2007, quando erano stati portati da 138 a 100 i voli settimanali, ufficialmente per combattere l’inquinamento acustico (ma in realtà per favorire l’anche allora moribonda Alitalia). E la decisione serve a colpire le low cost come Ryan Air, che avevano fatto dell’aeroporto la loro base: ovvero quelle compagnie che consentivano a tutti, anche a coloro che non avevano soldi da regalare ai monopoli autorizzati dallo Stato, di viaggiare in aereo. Ovviamente, qualcuno felice per la decisione c’è: il sindaco di Ciampino, Walter Enrico Perandini, esulta e chiede la chiusura dell’aeroporto addirittura prima dell’apertura di quello di Viterbo (che è ancora da completare), che ad oggi è terza città peggio collegata d’Italia. A ricordarlo è il suo sindaco, Giulio Marini, in un convegno di qualche giorno fa, nel quale non ha perso occasione anche per criticare le decisioni della Regione: “Il solo collegamento possibile tra Viterbo e Roma è quello che passa da Bracciano, perché quelli che scendono a Viterbo hanno due destinazioni: il Papa e Civitavecchia. Da bocciare è invece la ex Roma Nord“, la tratta ferroviaria su cui invece vuole investire Marrazzo.
BASSO PREZZO? AHI AHI AHI - E che le low cost non siano granché simpatiche a CAI lo prova anche l’ostruzionismo che la compagnia sta effettuando nei confronti di EasyJet: “Abbiamo chiesto ad Assoclearance 40 slot a Fiumicino e 30 a Linate. Siamo pronti ad aumentare i collegamenti da e per l’Italia. Nonostante la crisi - dice al Corriere il corporate affair manager del vettore inglese, Oliver Aust - Su Fiumicino Alitalia ha oltre 150 slot che non sta utilizzando. In questo modo si ingessa il mercato“. Ma il monopolio invisibile degli slot, che la nuova compagnia intende mantenere nonostante le regole vogliano che se le finestre di tempo entro il quale un aeromobile ha il permesso al decollo sono inutilizzate per l’80% durante un’intera stagione decadano automaticamente, probabilmente bloccherà EasyJet, che è destinata a non dormire sonni tranquilli, visto che Alitalia, per crescere su Malpensa, avrebbe anche chiesto il ridimensionamento dei low cost.
STESSO VOLO, COSTI DIVERSI - Intanto, da segnalare l’ennesimo divertente episodio di disorganizzazione a danno degli utenti nel traspoprto aereo: i viaggiatori che prenotano via internet sui due siti dell’azienda (Alitalia e Airone) si trovano, per alcuni voli, prezzi differenti. Per il Firenze-Roma Alitalia vuole 263 euro e Air One 280; per il Milano Linate-Napoli 215 e 202; per il Bari-Roma 282 e 265; per il Napoli-Catania 284 e 333. Un portavoce di CAI ha ammesso a Repubblica l’anomalia: “I due siti non sono del tutto allineati. Si tratta di un problema informatico che contiamo di risolvere entro la prossima settimana“.
CANNIBALIZZAZIONI? - Su Viterbo, comunque, nessuna presa di posizione ufficiale, per ora, da parte di Ryan Air: “Stiamo monitorando attentamente la situazione; queste scelte non dipendono da noi“, fa sapere un suo portavoce. Anche se qualcuno ricorda ancora cosa successe in Spagna, dove i dissidi tra la Comunidad Valenciana e la compagnia irlandese hanno portato all’abbandono della destinazione da parte del vettore. E si fa notare che così si costringerà la fascia “bassa” dei consumatori del trasporto aereo a fare un’ora di treno (e pagare il biglietto) in più per raggiungere Viterbo, per poter volare a prezzi non esorbitanti. Ma tutto questo non importa: l’operazione, ha chiuso Marrazzo, “rafforzerà chi sceglie Fiumicino, scalo libero dalle cannibalizzazioni“. Da quelle altrui sicuramente.
(pubblicato in parte anche da Liberal)
Fonte :
http://www.giornalettismo.com/archives/15870/se-sacrifichiamo-le-low-cost-sullaltare-di-cai/