Bolzano-Vienna: Lufthansa in pole
Stofner: «Fatti i primi sondaggi ma servono 2 milioni l’anno». Widmann: «Bando entro il 2013»
In questo momento le incognite sono però almeno due: i contributi annui che la Provincia è in grado di mettere sul piatto e di destinare a questo progetto e i tempi entro i quali la giunta intende indire il bando. Tra l’altro, sempre in tema di potenziamento dello scalo di Bolzano-San Giacomo, non è affatto tramontata l’idea di investire su una seconda rotta verso Nord, ovvero Zurigo, che allo stato attuale delle cose non è considerata peraltro una priorità.
Le trattative. La Provincia è stata di parola. Dopo essere riuscita a ripristinare, con il contributo (determinante) dell’Enac e dell’Abd, il collegamento per Roma con quattro voli nei giorni feriali e due nei fine settimana, si è messa al lavoro per ampliare il ventaglio delle offerte puntando con decisione sul Nord Europa.
«Lo scalo più interessante - ammette Ulrich Stofner, fino a maggio a capo del dipartimento mobilità ed ora ai vertici della Bls - è sicuramente Vienna soprattutto per la sua posizione strategica. La capitale austriaca, dal nostro punto di vista, potrebbe diventare uno scalo strategico per molti viaggi altoatesini. La Provincia ha già fatto i primi sondaggi ed i riscontri sono stati sicuramente positivi. Il vettore su cui puntiamo con maggiore decisione è la Lufthansa, compagnia che non ha certo bisogno di grandi presentazioni. Se riuscissimo a portarla a Bolzano si tratterebbe davvero di un risultato eccezionale per il potenziamento dello scalo bolzanino».
I contributi. Il vero nodo della trattativa è rappresentato dal budget che la Provincia è disposta a mettere sul piatto. Di sicuro - come è avvenuto per Roma - si tratterà di una rotta onerata, per proporre la quale servono sostanziosi contributi pubblici.
«Ci siamo fatti due conti - confida un dirigente provinciale - e ci siamo accorti che il milione e 700 mila euro che diamo a Darwin per Roma all’anno non sarebbero sufficienti per attirare vettori interessanti per Vienna».
Non sono necessarie cifre molto più elevate, ma comunque si può iniziare a ragionare partendo dai 2 milioni di euro l’anno e si potrebbe arrivare, nella peggiore delle ipotesi, anche a 2,5 milioni all’anno e a 7,5 per un triennio (la durata media del contratto tipo).
Il bando di gara. Sul bando di gara l’assessore provinciale Thomas Widmann è piuttosto ottimista: «Ce la faremo entro l’anno perché per noi si tratta di un collegamento strategico ed è giusto investire prima che altre città facciano offerte analoghe. All’aeroporto di Bolzano per decollare, nel vero senso del termine, serve un collegamento importante verso Nord e Lufthansa, o un altro vettore dello stesso livello, potrebbe essere la soluzione migliore». In realtà i dirigenti provinciali che stanno seguendo il progetto non la pensano esattamente allo stesso modo. «Tecnicamente non ci sono più i tempi per indire un bando di gara entro la fine dell’anno, ma si tratta comunque di attendere solo pochi mesi in più». L’altro problema è che, oltre a Lufthansa, non sembrano esserci altri vettori in grado di coprire la rotta con la stessa affidabilità.
Stofner: «Fatti i primi sondaggi ma servono 2 milioni l’anno». Widmann: «Bando entro il 2013»
In questo momento le incognite sono però almeno due: i contributi annui che la Provincia è in grado di mettere sul piatto e di destinare a questo progetto e i tempi entro i quali la giunta intende indire il bando. Tra l’altro, sempre in tema di potenziamento dello scalo di Bolzano-San Giacomo, non è affatto tramontata l’idea di investire su una seconda rotta verso Nord, ovvero Zurigo, che allo stato attuale delle cose non è considerata peraltro una priorità.
Le trattative. La Provincia è stata di parola. Dopo essere riuscita a ripristinare, con il contributo (determinante) dell’Enac e dell’Abd, il collegamento per Roma con quattro voli nei giorni feriali e due nei fine settimana, si è messa al lavoro per ampliare il ventaglio delle offerte puntando con decisione sul Nord Europa.
«Lo scalo più interessante - ammette Ulrich Stofner, fino a maggio a capo del dipartimento mobilità ed ora ai vertici della Bls - è sicuramente Vienna soprattutto per la sua posizione strategica. La capitale austriaca, dal nostro punto di vista, potrebbe diventare uno scalo strategico per molti viaggi altoatesini. La Provincia ha già fatto i primi sondaggi ed i riscontri sono stati sicuramente positivi. Il vettore su cui puntiamo con maggiore decisione è la Lufthansa, compagnia che non ha certo bisogno di grandi presentazioni. Se riuscissimo a portarla a Bolzano si tratterebbe davvero di un risultato eccezionale per il potenziamento dello scalo bolzanino».
I contributi. Il vero nodo della trattativa è rappresentato dal budget che la Provincia è disposta a mettere sul piatto. Di sicuro - come è avvenuto per Roma - si tratterà di una rotta onerata, per proporre la quale servono sostanziosi contributi pubblici.
«Ci siamo fatti due conti - confida un dirigente provinciale - e ci siamo accorti che il milione e 700 mila euro che diamo a Darwin per Roma all’anno non sarebbero sufficienti per attirare vettori interessanti per Vienna».
Non sono necessarie cifre molto più elevate, ma comunque si può iniziare a ragionare partendo dai 2 milioni di euro l’anno e si potrebbe arrivare, nella peggiore delle ipotesi, anche a 2,5 milioni all’anno e a 7,5 per un triennio (la durata media del contratto tipo).
Il bando di gara. Sul bando di gara l’assessore provinciale Thomas Widmann è piuttosto ottimista: «Ce la faremo entro l’anno perché per noi si tratta di un collegamento strategico ed è giusto investire prima che altre città facciano offerte analoghe. All’aeroporto di Bolzano per decollare, nel vero senso del termine, serve un collegamento importante verso Nord e Lufthansa, o un altro vettore dello stesso livello, potrebbe essere la soluzione migliore». In realtà i dirigenti provinciali che stanno seguendo il progetto non la pensano esattamente allo stesso modo. «Tecnicamente non ci sono più i tempi per indire un bando di gara entro la fine dell’anno, ma si tratta comunque di attendere solo pochi mesi in più». L’altro problema è che, oltre a Lufthansa, non sembrano esserci altri vettori in grado di coprire la rotta con la stessa affidabilità.