L'eterna vicenda di Montichiari: Bresciani e Veronesi vicini a un accordo


danusa86

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28 Settembre 2008
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da quibrescia.it

Aeroporto di Montichiari

I bresciani trattano con Verona

lunedì 09 marzo 2009

(red.) Qualcosa si muove per il futuro dell’aeroporto di Montichiari. Una sentenza sfavorevole del Tar (leggi qui), la crisi economica che obbliga a tagliare gli sprechi e l’imminenza delle elezioni amministrative che induce le forze politiche ad ammorbidire i rapporti con le associazioni imprenditoriali, sta portando a più miti consigli la Provincia di Brescia (vai all'articolo) e gli enti locali veronesi e trentini azionisti della Catullo spa, concessionaria dello scalo di Villafranca che controlla anche il concorrente bresciano D’Annunzio.
Nei giorni scorsi a Verona si sono incontrati Franco Tamburini, numero uno dell’Aib e presidente di Abm (la società per azioni bresciana che punta a subentrare agli scaligeri nella gestione del D’Annunzio), Francesco Bettoni per la Camera di commercio (azionista di Abm, D’Annunzio e Catullo), Fabio Bortolazzi, presidente della Camera di commercio di Verona nonché della Catullo spa e il trentino Pierluigi Angeli, presidente della D’Annunzio spa.
Che cosa si siano detti non è dato per il momento saperlo. Sicuramente hanno parlato di come chiudere una volta per tutte il contenzioso, coinvolgendo i bresciani nella gestione dello scalo monteclarense, in cui finora sono finiti decine di milioni di denaro pubblico senza produrre alcun risultato concreto (vai all'ultimo articolo).
In ballo ci sarebbero l’acquisizione da parte della società di casa nostra del controllo del D’Annunzio, ma anche un incremento del peso bresciano nella Catullo, che sta per chiedere ai propri azionisti di sottoscrivere un forte aumento di capitale, stimato tra i 40 e i 50 milioni di euro, e quindi ha bisogono come l’aria di risorse fresche.
Il consiglio d’amministrazione della società veronese si riunirà il 20 marzo: per quel giorno, quando verrà fissata la data dell’assemblea dei soci, i giochi potrebbero essere fatti o in via di definizione.
Nel frattempo a Palazzo Loggia si sono incontrati i rappresentanti delle istituzioni bresciane e quelli di Abm, con l'intento di mettere a punto una strategia comune e per valutare quale sarebbe la concreta disponibilità economica di un intervento congiunto.
La sensazione è che tra acquisizione, adeguamento e rilancio, per Montichiari sia necessario prevedere una dotazione finanziaria molto vicina ai 100 milioni di euro, sia pure spalmati su più anni. Esiste oggi nel Bresciano la forza economica per un intervento di questa portata?
Intanto la nuova compagnia Italiatour Airlines (controllata da Amc, società di mautenzione aerea con sede a Verona, e dall'impresa di costruzioni Gsd), ha annunciato per il 1° aprile l’inizio dell’attività dal D’Annunzio con due voli quotidiani tra Montichiari e Fiumicino al mattino e alla sera. Lo ha confermato l’amministratore delegato Gaetano Intrieri (ex Gandalf ed ex Club Air), spiegando che la compagnia opererà con un aereomobile Avro Arj85 in grado di trasportare 98 persone.
La Regione Lombardia, con un atto amministrativo, ha nel frattempo aperto la strada a interventi nella zona di Montichiari e Castenedolo che potranno aiutare l’espansione e lo sviluppo del D’Annunzio. Il consiglio regionale ha infatti approvato un documento che, dichiarando compatibili le nuove opere infrastrutturali con il potenziamento programmato dell’aeroporto di Montichiari, dà via libera agli studi di fattibilità per le infrastrutture ferroviarie di collegamento e al potenziamento della strada provinciale 36.
 
Ulteriore conferma oggi.Domani il Presidente della Provincia Alberto Cavalli riferirà sulla situazione alle Commissioni Provinciali (a porte chiuse).

Indiscrezioni su quello che dirà confermano che Brescia potrebbe salire al 51% delle quote controllando quindi l'aeroporto pagando alla Catullo 40 milioni di euro (30 milioni sono già stati accantonati a tale scopo da enti pubblici come Provincia e Comune). Certo un prezzo non proprio a buon mercato, considerando il passivo del D'Annunzio.
 
Beh oddio, 40 milioni per un aeroporto che ne perde 5 all'anno non sono poi così pochi..... comunque speriamo si risolva la questione
 
Da Bresciaoggi del 14/03/2009

Nelle prossime ore sul tavolo dei vertici della Catullo, titolare fino ad oggi dell’aeroporto di Montichiari, arriverà una lettera che dice grosso modo così: «Siamo disposti a comprare la totalità o la larghissima maggioranza della D’Annunzio Spa. Chiediamo che ci sia indicato il prezzo delle azioni. Vogliamo ottenere anche la concessione globale, diretta, e autonoma dello scalo bresciano, presupposto necessario per gestirlo in modo indipendente». Firmato Franco Tamburini, presidente di Abem; Franco Bettoni, presidente della Camera di commercio; Alberto Cavalli, presidente della Provincia e Adriano Paroli, sindaco di Brescia.
LA CORDATA. La conferma ufficiale alle voci che circolavano negli scorsi giorni, anticipate sull’edizione di lunedì scorso di Bresciaoggi, è arrivata. Le istituzioni bresciane e i privati hanno costituito una cordata per acquistare l’aeroporto D’Annunzio. Per la prima volta tutto il sistema territoriale fa quadrato. Ieri l’annuncio è stato dato in una conferenza stampa, preceduta in contemporanea da una riunione della giunta camerale, da una conferenza dei capigruppo in Loggia e da un incontro delle commissioni congiunte Bilancio e Trasporti del Broletto. «È una novità storica - spiega Cavalli, affiancato dal vice Aristide Peli - perché su questo tema ci sono sempre state divisioni». Anche Bettoni ricorda che nel 1997, quando l’aeroporto nacque, «mancava un piede al tavolo (cioè la Loggia) e ora questa nuova sinergia è in grado di dare un segnale importante alle associazioni di categoria e ai 120 mila imprenditori bresciani». Insomma, aggiunge Paroli affiancato dal vice Fabio Rolfi, «oggi il sistema Brescia c’è e batte un colpo».
DA VERONA. Ma come risponderà, la Catullo, a questa chiamata? «Se siamo arrivati qui, è perché siamo convinti - annuncia il presidente della Provincia - che la nostra richiesta sarà accolta. Oggi questa iniziativa è più forte, in parte per il parere della Regione, in parte per l’esito positivo del ricorso che Abem ha avanzato al Tar».
Da fonti veronesi si apprende che l’intenzione di cedere il D’Annunzio è concreta. E la cordata bresciana si è mossa per tempo, se è vero che da qualche settimana sono in corso contatti tra Abem e quelli che fino ad oggi erano i suoi concorrenti. La ragione è soprattutto economica: la situazione finanziaria della Catullo non è delle più rosee. Il presidente Fabio Bortolazzi ha lanciato di recente un aumento di capitale di 40 milioni per sostenere i piani di sviluppo infrastrutturali. Alle perdite del D’Annunzio, che dal 2002 ha totalizzato un passivo di oltre 30 milioni, si sono affiancate ultimamente quelle dell’aeroporto veronese. Cedere almeno Montichiari sembra dunque quasi d’obbligo. Ma a quali condizioni la partita andrà in porto, è ancora da stabilire.
LE RISORSE. Primo: quanto denaro la cordata è disposta a mettere in campo? E con quali modalità? Su questo punto viene mantenuta ancora la riserva in attesa di un’offerta da parte veronese. «Siamo pronti a spendere quel che serve», assicura Bettoni. I protagonisti della vicenda non si sbilanciano. La disponibilità economica attuale tra privati e istituzioni è di circa 30 - 40 milioni di euro. Ma secondo le indiscrezioni la partita varrebbe ben di più tra i 60 e i 100 milioni, a cui se ne aggiungerebbero almeno altri 25 - 30 per l’operazione di rilancio. Il Broletto, socio del Catullo - e il presidente Cavalli non dà ancora lumi in merito - dovrà chiarire anche la sua posizione: restare insieme nella società bresciana e in quella veronese, oppure lasciare la seconda?
I NODI. Nemmeno quale contenitore sostituirà la D’Annunzio è ancora chiaro. Ma è certo che «Abem sarà lo strumento tecnico con cui portare a termine il progetto», precisa il sindaco di Brescia. Secondo Tamburini la sua società «non cambia strategia, è aperta alle istituzioni e ai privati che credono in questo business». oggi è ancora più forte, non solo perché è appoggiata da tutta la politica ma anche perché ha vinto un ricorso. Ma soprattutto perché «ha la capacità di attirare su di sè fondi». Basta pensare al «Banco di Brescia e alle 13 Bcc che hanno formalmente dato disponibilità ad unirsi a noi». Il denaro non manca.
Non basta tuttavia pensare alvalore effettivo dell’aeroporto, la partita si gioca su diversi fronti. Innanzitutto, il «costo» della concessione, che - come ribadisce Tamburini - è oggi come in passato la «condicio sine qua non». Per semplificare il compito del ministro, chiamato a mettere una firma sul decreto, Brescia e Verona potrebbero decidere di accordarsi: ma a quale prezzo? Secondo poi, è da capire chi coprirà le perdite che ormai da tempo l’aeroporto bresciano sta generando. Infine, la società veronese potrebbe scegliere non di cedere tutto, ma di mantenere una parte delle quote nello scalo bresciano, anche se - incalza Paroli - il D’Annunzio «collaborerà con Verona e Bergamo, ma in autonomia». Trovare un punto di equilibrio non sembra poi così semplice.
 
Finalmente tutte le forze politiche bresciane hanno fatto fronte comune su Montichiari, adesso speriamo che anche i veronesi capiscano che è arrivato il momento di lasciare lo scalo.
Una curiosità: se dovesse cambiare la società di gestione, l'aeroporto si chiamerebbe ancora VeronaBrescia o diventerebbe solo Brescia Montichiari?
Ciao da Massimo, uno nuovo di questo forum.
 
Una curiosità: se dovesse cambiare la società di gestione, l'aeroporto si chiamerebbe ancora VeronaBrescia o diventerebbe solo Brescia Montichiari?
Ciao da Massimo, uno nuovo di questo forum.

Benvenuto,

Verona-Brescia è la denominazione che usa Ryanair. Come ad es. Milano-Bergamo o Parigi-Beauvais.

L'aeroporto si chiama ufficialmente "Brescia/Montichiari" intitolato a Gabriele d'Annunzio.
 
E' confermato che ci sara' la stazione AV in apt?

Perche' se c'e' quella i 40mln non sono poi molti.....considerate le citta'che sarebbero a meno di un'ora di distanza o anche meno (inclusa Milano).

Certo, non per domattina.
 
Giornale di Brescia

«Brescia unita per fare suo il D’Annunzio»
Provincia, Comune, Camera di Commercio e ABeM: «Insieme per aeroporto e concessione»
In alto i protagonisti uniti della cordata bresciana per Montichiari:<BR>da sinistra: Bettoni, Tamburini, Paroli, Cavalli, Peli e Rolfi (Putelli/Eden)
In alto i protagonisti uniti della cordata bresciana per Montichiari:
da sinistra: Bettoni, Tamburini, Paroli, Cavalli, Peli e Rolfi (Putelli/Eden)
Una giornata definita storica dai suoi protagonisti: il presidente della Provincia Alberto Cavalli, il sindaco di Brescia Adriano Paroli, il presidente di Aib e ABeM, Franco Tamburini e il presidente di Camera di Commercio, Franco Bettoni. E di fatto a ragione. Per la prima volta istituzioni e primi attori del sistema economico fanno quadrato. Senza ma e senza se. L’obiet- tivo? Il D’Annunzio. Tutto, o in quota sufficiente per dire che sulla maggioranza assoluta sventola il vessillo della Leonessa. Alla Catullo - che della D’Annunzio Spa possiede l’85% - si chiede solo di formulare un prezzo, per dare il "la" al tavolo di confronto.
«La brescianità è pronta»
Poche parole sono bastate ieri al padrone di casa, il presidente Cavalli per aprire l’incontro con la stampa tenutosi in Broletto, che vedeva al fianco dei rispettivi vertici anche il vicesindaco Fabio Rolfi e il vicepresidente della Provincia, Aristide Peli, «ad indicare l’unitarietà delle due Giunte». «Siamo qui per sottolineare - ha esordito Cavalli - che tutta la brescianità è pronta, ed esprime oggi la volontà comune sul rilancio dell’aeroporto di Montichiari. Novità questa non certo scontata: il fatto che pubblico e privato siano insieme in questa iniziativa, è già un grande risultato raggiunto. Tanto più doveroso nei confronti dei cittadini in un momento di crisi come questo - ha proseguito Cavalli -. Manifestiamo la volontà di acquisire la totalità o una larga maggioranza della D’Annunzio Spa e insieme di ottenerne la concessione globale, diretta e autonoma, presupposto per una gestione autonoma ma non per questo conflittuale con Verona. Ora Verona e la Catullo ci indichino il prezzo nelle loro intenzioni per aprire un tavolo destinato ad assicurare alla brescianità l’aeroporto. Se lanciamo questo messaggio oggi in questa sede - ha evidenziato il presidente - è perché siamo convinti che la proposta, frutto di molti incontri nei quali si è condiviso l’obiettivo comune, possa essere accolta». Seguono i ringraziamenti. A Bettoni e Tamburini «che ci danno oggi l’occasione di intraprendere questo cammino», e al sindaco Paroli «per il ruolo determinante che ha avuto, interpretando in modo leale il rapporto tra istituzioni».
«Il sistema Brescia c’è e batte un colpo»
«Questo è un momento storico - ha ripreso il leit motiv della giornata il sindaco Adriano Paroli - perché oggi, con la composizione di questa cordata, si dichiara che il "sistema Brescia" c’è e batte un colpo. C’è tutto ed esprime una volontà forte di dare un segnale ed assicurare al proprio territorio un’infrastruttura. Il che non vuol dire - si è affrettato a precisare il primo cittadino - conflittualità con realtà vicine, ma autonomia per Brescia. È il segnale più forte del sistema Brescia per superare la crisi il prima possibile». Insomma, «quest’operazione non è contro nessuno, né Bergamo, né Verona, né Milano» fa eco da parte sua il presidente Franco Bettoni, che non esita a parlare a sua volta «di fatto storico, ancor più della creazione dell’aeroporto del 1997: allora mancava il Comune, ora c’è». In altre parole tutti per Brescia e la sua economia in cerca di nuovo ossigeno: «È un segnale straordinario, il più forte che potessimo dare ai 120mila imprenditori bresciani: la voglia di fare insieme e di condividere con ABeM il progetto di recupero dell’aeroporto è un passaggio importantissimo, un percorso strategico per ridare competitività al sistema Brescia». Concorde anche Franco Tamburini: «Quello che si concretizza oggi è quanto auspicavamo fin dall’istituzione di ABeM. Da allora il tempo non è trascorso invano se oggi è possibile iniziare un cammino deciso e determinato con tutta la brescianità per un unico obiettivo».
Questi gli intenti, accompagnati da un palpabile spirito di unità e soddisfazione per un’operazione a lungo ritenuta impossibile, ora avviata. Ma agli intenti dovranno seguire i fatti, senza che venga meno l’equilibrio interno. Insomma, siamo solo all’inizio. Ma sembra davvero un bell’inizio.
Gianluca Gallinari
 
Articolo Corriere della Sera Brescia Montichiari

Interessante articolo presente oggi sul Corriere della sera



 
Io continuo a pensare che sia troppo vicino a Orio, in autostrada è un attimo. Mah.

Ciao
Massimo
 
io penso possa essere una ottima valvola di sfogo x orio e un domani x milano se veramente si fara il collegamento con l A.V!!! Se incentivata a dovere ryan potrebbe tranquillamente posizionare su questo scalo 1/2 aeromobili tutto ormai sta alla volonta politica e ai quattrini messi sul tavolo!!! certo che se si danno a fondo perduto a italiatorur allora vabbe questo scalo nn decollera mai!!!!
 
Sempre sul Giornale di Brescia si azzardavano i costi.

Si parla di una stima fra i 50 e i 70 milioni per controllare il 75% dello scalo

L'AV è confermata ma per ora la tratta dopo Brescia è sospesa a tempo indeterminato

La Regione ha poi approvato il piano d'area dell'aeroporto che prevede anche altre realizzazioni, speriamo non vadano in conflitto con una eventuale espansione dell'aeroporto stesso
 
Sempre sul Giornale di Brescia si azzardavano i costi.

Si parla di una stima fra i 50 e i 70 milioni per controllare il 75% dello scalo

L'AV è confermata ma per ora la tratta dopo Brescia è sospesa a tempo indeterminato

La Regione ha poi approvato il piano d'area dell'aeroporto che prevede anche altre realizzazioni, speriamo non vadano in conflitto con una eventuale espansione dell'aeroporto stesso
Non solo non vanno in conflitto, ma lo integrano con la stazione dell AV, e l'area commerciale, oltreche col nuovo stadio
 
Non solo non vanno in conflitto, ma lo integrano con la stazione dell AV, e l'area commerciale, oltreche col nuovo stadio

E' una buona notizia.Anche se lo Stadio non credo proprio si farà a Montichiari.Parlo da Consigliere di Circoscrizione di Brescia, e a noi risulta si stia pensando di costruire lo Stadio a San Polo-Buffalora
 
Ricordiamoci il mega investimento del centro logistico fatto dalla Fam. Radici (Miniliner) che sorgerà a ridosso dell'aereoporto nell'area che fu della Sei eplosivi, i Radici hanno acquistato dal demanio i vecchi raccordi (noti come raccordi tedeschi) che collegavano l'aereoporto di Ghedi con quello di Montichiari.
staremo a vedere, lunedì parte la lettera con la manifestazione d'intenti per l'acquisto inviata alla Catullo, siamo solo all'inizio!!

a.
 
Nota di colore:
Oggi 15 marzo 2009, come ricordano i giornali bresciani, è il 10° compleanno dello scalo di Montichiari.
Inaugurato quel giorno dall'allora Presidente del Consiglio Massimo D'Alema, definito dai politici della Regione Lombardia un sicuro hub entro il 2005, ha solo collezionato poi il disinteresse totale da parte dei politici, imprenditori e abitanti della provincia di Brescia e persino dalla stessa società di gestione.
Le potenzialità ci sono, ed è forse proprio questo il vero motivo del suo abbandono.
Personalmente, trovo giusto investire e farlo funzionare, tanto fino ad ora i soldi ce li hanno buttati dentro lo stesso, senza però giungere mai a nulla di buono.
Ieri in un emittente locale (Teletutto), parlando della nuova cordata, mostrava immagini di repertorio:i mitici 747 della defunta Ocean cargo...
Ciao da Massimo.