La vergogna del sito web AZ


E ovviamente una strategia consigliata dopo l'incarico di una società di consulenze piace molto di più e tutela molto di più della stessa messa in piedi all'interno dell'azienda, top manager inclusi.
 
Ma voi evidentemente non sapete come viene realizzato il software applicativo, vero?

Dunque: si parte con un contratto milionario per una delle maggiori società di consulenza, la quale fa partire a fare l'analisi un ragazzo fresco di università (così costa poco e lavora con entusiasmo, peccato che gli manche quella cosa che nessuno è più disposto a pagare, l'esperienza).
Il lavoro continua con la revisione del progetto fatta in conference call da venticinque persone alle quali non importa niente della cosa.
Poi in progetto viene passato a un team indiano, educato a dire sepre di sì. Tutti ingegneri, naturalemente, tenendo conto che in India si divente Engineer con un corso di 6 mesi ed il tutolo viene tradotto con "ingegnere". Lasciamo da parte il pressapochismo degli indiani, tanto questo alla società di consulenza non importa.
Il tutto viene preso in carico da un team di mercenari, europei, bravissimi, ma senza la possibilità vera di segnalare un problema e di rimandare tutto al mittente. Tanto il progetto deve andare online tra due giorni e non c'è tempo....

La follia finirà quando: 1. CI si renderà conto che le società di consulenza sono brave solo and incassare 2. QUalche manager capirà che gli indiani devono fare i compiti a casa ancora per 10 anni. IBM lo ha capito ed ha licenziato 5.000 indiani.

Buon lavoro IT.
Gbaru

Dove lavoro io per decenni ci siamo avvalsi di società di consulenza.
Non servono a nulla. Sono marchette che vengono pagate perché il top management deve pensare al giorno in cui cadrà dal trono, e pensando al loro futuro devono, nel presente, farsi degli amici che gli garantiscano un posto altrove un domani. Solo chi ha provato sul campo può capire ciò che scrivo. E ritengo sia un'usanza tipica di tutte le grandi società.

I consulenti arrivano. Sogno ignoranti nel senso etimologico del termine, ovvero non sanno un tubo (scriverei una parolaccia che rende meglio l'idea, ma lasciamo perdere...) di come funziona l'offerta, i processi, i sistemi informativi, la rete di vendita. Ma non è importante: loro arrivano da te, ti succhiano il sangue fino all'ultimo centilitro che tu possa erogare loro, e poi scrivono soddisfatti le parole testuali che tu hai proferito in un bellissimo ppt, che presentano al top management come loro soluzione.
Poi a te arriva l'output operativo: quale? Quello che tu stesso, coglioxe!!!!!!, hai dato a loro e che ti ribaltano come soluzione da attuare. Perché poi, questa è la cosa più ridicola e divertente, loro non si sporcano le mani: l'operatività, che avevi hai suggerito, la devi fare tu.

Fantastico!!!

Scusate l'OT, ma l'occasione era troppo succulenta, e vale la pena, ogni tanto, di raccontare qualche poco onorevole verità!

PS: per fortuna ultimamente di soldi ne girano meno, e d'improvviso qualcuno si è reso conto che è possibile valorizzare risorse interne che, guarda caso, sono in grado di assolvere egregiamente ai loro compiti...

Condivido ogni singola parola dei vostri post. Ma mi pare importante sottolineare che quello che avete descritto non è l'unico modo di sviluppare progetti software, sebbene sia quello che vada per la maggiore in alcuni ambienti.

Siti web di compagnie aeree che funzionano - e anche bene - esistono: vogliamo parlare di quello BA? Andando OT, che ne dite di Fineco, Amazon, tracking di UPS worldwide?
Come diceva qualcuno più sopra, le best practice esistono, un po' di copia-incolla senza inventare nulla farebbe bene a tempi, costi e deliverables. E alla pazienza dei clienti, che non è infinita.
 
Se volete un altro esempio banale, sul sito FR è pubblicizzata Nizza-MIL (via FCO) a partire da 186euro. Se provate per qualunque date anche dal sito italiano, la ricerca si ferma con un messaggio che dice che i voli non esistono.

Se lo fate dal sito di AF (che propone via FCO, LYS, CDG) o persino dal sito DL (via FCO) funziona!!
 
sul sito FR???

Ci manca che funziona pure lì. :-))

Del resto gli itinerari non sempre si possono consultare nell'area "i miei voli" per qualche strana ragione, allora hai due opzioni. Col numero di biglietto AZ (ancora una diversa compagnia) sul sito della SAUDIA, puoi avere tutte le info e stampare la ricevuta. Oppure in alternativa inserire il PNR nel vecchio sito AZ qui
https://mm.alitalia.com/IT_IT/booking/apvsearch.aspx

Che efficienza!
 
Siti web di compagnie aeree che funzionano - e anche bene - esistono: vogliamo parlare di quello BA? Andando OT, che ne dite di Fineco, Amazon, tracking di UPS worldwide?
C'e' da dire che ci sono veramente tante specificita' in un portale e-commerce per una compagnia aerea che in pochi altri settori viene replicato (imho). Pensa alle complessita' del sistema di ricerca tariffe, agli ancillary quota based, le interazioni con CRM, le difficolta' con l'e-ticketing, i sistemi di refund, exchange, le diverse modalita' di pagamento che cambiano in base al mercato, le specificita' dovute al mercato (valuta/lingua), i diversi industry mandate a cui il booking flow ed il portale devono conformarsi (dalle policy bagagli alle clausole vessatorie all'accessibilita' per non vedenti), i flow specifici per la ricerca voli e i pagamenti in miglia etc. etc.

La realta' e' che ad oggi le compagnie aeree hanno un numero veramente limitato di possibilita' per il loro portale e-commerce dovuto al limitato numero di provider (praticamente tre: Amadeus, Datalex e Sabre) e alle specificita' a cui accennavo prima. Farsi la soluzione in house costa una barca di soldi e ad oggi sono rimasti veramente in pochi a farlo - perche' non ha un gran senso.
 
Se volete un altro esempio banale, sul sito FR è pubblicizzata Nizza-MIL (via FCO) a partire da 186euro. Se provate per qualunque date anche dal sito italiano, la ricerca si ferma con un messaggio che dice che i voli non esistono.

Se lo fate dal sito di AF (che propone via FCO, LYS, CDG) o persino dal sito DL (via FCO) funziona!!

Se vuoi comprare un NCE-LIN via FCO o viceversa, con il sito AZ devi ricorrere al multitratta: selezioni i 4 segmenti, e te lo quota proprio alla cifra che hai scritto.
 
Poi lo stipendio me lo paghi direttamente tu?
:) :)

Mi hai preso per l'Aga Khan con i dipendenti IG? :)

A parte gli scherzi ma come è possibile poter pensare di pagare uno che non sa niente di te e del tuo business e che viene a spiegarti cosa devi fare?
Cacchio ma sbagliare per sbagliare, preferisco farlo da solo, perlomeno è gratis!
 
Mi hai preso per l'Aga Khan con i dipendenti IG? :)

A parte gli scherzi ma come è possibile poter pensare di pagare uno che non sa niente di te e del tuo business e che viene a spiegarti cosa devi fare?
Cacchio ma sbagliare per sbagliare, preferisco farlo da solo, perlomeno è gratis!
Ci sono 2 ragioni per ingaggiare un consulente.
La prima, assolutamente vera, è già stata citata. Far dire a qualcuno di autorevole cose scomode che il management già conosce ma che possono essere difficili da far digerire ai dipendenti.
La seconda (è il mio caso) è sfruttare una risorsa specializzata che non riusciresti a saturare a tempo pieno.
 
A parte gli scherzi ma come è possibile poter pensare di pagare uno che non sa niente di te e del tuo business e che viene a spiegarti cosa devi fare?
Cacchio ma sbagliare per sbagliare, preferisco farlo da solo, perlomeno è gratis!
Scusate l'OT, ma credo che l'errore di fondo sia considerare tutti i consulenti come persone che non sanno nulla del tuo business. Quello che ha descritto flyboy e' un esempio calzante di situazioni paradossali che accadono nel mondo delle management consulting (business improvement, operational excellence, implementation ecc.).
E' anche vero che esistono tantissime altre 'consulenze' (di mercato, ingegneristiche, tecniche, finanziarie ecc.) fatte da consulenti bravissimi ed esperti veri dei loro settori di competenza. Vengono fatte perche' si ha bisogno di persone competenti, esperte ed indipendenti, che possano fornire risultati nella maniera piu' veloce ed efficiente possibile.
Eviterei di fare di tutta l'erba un fascio.
 
Ultima modifica:
Grazie flyboy, incredibile che bisogna utilizzare questo trucco.

Il multitratta l'avevo escluso a priori perché pensavo mi contasse FCO come stopover applicandomi la prima fare rule che ammette stopover con aggiunta di compenso.
 
Scusate l'OT, ma credo che l'errore di fondo sia considerare tutti i consulenti come persone che non sanno nulla del tuo business. Quello che ha descritto flyboy e' un esempio calzante di situazioni paradossali che accadono nel mondo delle management consulting (business improvement, operational excellence, implementation ecc.).
E' anche vero che esistono tantissime altre 'consulenze' (di mercato, ingegneristiche, tecniche, finanziarie ecc.) fatte da consulenti bravissimi ed esperti veri dei loro settori di competenza. Vengono fatte perche' si ha bisogno di persone competenti, esperte ed indipendenti, che possano fornire risultati nella maniera piu' veloce ed efficiente possibile.
Eviterei di fare di tutta l'erba un fascio.

Sì, hai perfettamente ragione. In effetti non ho scritto, mea culpa, che il mio discorso vale per molte aziende dove la consulenza viene impropriamente utilizzata, e non va generalizzato.
 
Grazie flyboy, incredibile che bisogna utilizzare questo trucco.

Il multitratta l'avevo escluso a priori perché pensavo mi contasse FCO come stopover applicandomi la prima fare rule che ammette stopover con aggiunta di compenso.

L'ho utilizzato diverse volte in passato, proprio sulla LIN-NCE via FCO ;)
 
C'e' da dire che ci sono veramente tante specificita' in un portale e-commerce per una compagnia aerea che in pochi altri settori viene replicato (imho). Pensa alle complessita' del sistema di ricerca tariffe, agli ancillary quota based, le interazioni con CRM, le difficolta' con l'e-ticketing, i sistemi di refund, exchange, le diverse modalita' di pagamento che cambiano in base al mercato, le specificita' dovute al mercato (valuta/lingua), i diversi industry mandate a cui il booking flow ed il portale devono conformarsi (dalle policy bagagli alle clausole vessatorie all'accessibilita' per non vedenti), i flow specifici per la ricerca voli e i pagamenti in miglia etc. etc.

La realta' e' che ad oggi le compagnie aeree hanno un numero veramente limitato di possibilita' per il loro portale e-commerce dovuto al limitato numero di provider (praticamente tre: Amadeus, Datalex e Sabre) e alle specificita' a cui accennavo prima. Farsi la soluzione in house costa una barca di soldi e ad oggi sono rimasti veramente in pochi a farlo - perche' non ha un gran senso.

Non metto in dubbio che software e portali web di compagnie aeree siano tra i più complessi del mercato, ma ne esistono di ottimamente funzionanti (in ordine di esperienza personale e senza pretesa alcuna di essere esaustivo: BA, AA - soprattutto per i multi leg -, KLM e via discorrendo). Quindi è possibile dominare la complessità a favore della customer experience (come direbbe un consulente ??). Smettere di domandarsi cosa possiamo fare con mezzi attuali e iniziare a fare ciò che il cliente pretende da una compagnia 5 stelle mi sembrerebbe un passo avanti. Tutto qui. Soprattutto se per il canale web passa il 30/40% delle revenues e il 90% delle inc*******e (gli insiders correggano le mie percentuali approssimative).