SASSARI. La continuità vola in modo sempre più incerto. In particolare su Olbia. Perché il futuro della nuova Ct1 sullo scalo gallurese diventa sempre più nebuloso. Sullo sfondo c'è la sfida a distanza tra Alitalia, che ora di fatto gestisce il servizio dopo avere vinto il bando, e Air Italy, a cui non è bastato offrire la copertura delle rotte senza compensazione. E tra le due compagnie l'accordo fino a ora non è arrivato.C'è una versione ufficiale, portata avanti in queste settimane dalla Regione. Air Italy e Alitalia starebbero dialogando ed entro domenica 5 maggio forniranno una soluzione condivisa per gestire i collegamenti per Roma e Milano da Olbia. Ma dei dettagli non si sa nulla.
Ci sono alcune certezze. Il sottosegretario che si dovrebbe occupare della continuità territoriale sarda, Armando Siri, è al centro di una vicenda giudiziaria e in questo momento non ha più il sostegno neanche del premier Giuseppe Conte, che ne chiede le dimissioni. Difficile che il 5 maggio possa fare da mediatore. Ma c'è anche un'altra verità, non ufficiale, ma che diventa evidente appena si cerca di volare con Air Italy. In questi giorni di ponte di fatto la compagnia ha fatto appena qualche volo per Malpensa, e da giorni i suoi aerei sono a terra. Ma come denuncia il sindacato non ci sono voli fino al 16 maggio. E dopo quella data il mistero è ancora più fitto. Segno che Air Italy si avvicina ancora di più a lasciare le rotte. E il futuro dei 550 dipendenti con sede a Olbia diventa sempre più a rischio. Air Italy in questi mesi si è detta pronta anche a trasferire il personale dove serve. Senza voli dalla Sardegna i dipendenti potrebbero essere trasferiti in altri scali in cui si concentra il traffico della compagnia. Su tutti Malpensa.
Il governatore Christian Solinas in queste settimane ha ribadito il suo ottimismo e la sua convinzione che si troverà un accordo tra le compagnie per garantire a entrambe di volare e ad Air Italy di mantenere base e personale a Olbia. Ma il segretario regionale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu ha un parere differente. «Della telenovela della continuità territoriale non si vede la fine - dice Boeddu -. I cittadini sardi e i passeggeri vengono trattati come birilli. Posso affermare con certezza, perché c'è l'ufficialità, che Air Italy ha cancellato tutti i voli in continuità acquistati precedentemente verso Roma Fiumicino e Milano Linate. Chi ha ha in mano un biglietto di Air Italy in continuità da domani sino 16 maggio non sa se e con chi potrà volare. Potrebbe accadere che alcuni fortunati trovino una riprotezione con Alitalia, se ci fossero ancora posti disponibili. In caso contrario, dovranno arrivare la procedura di richiesta di rimborso del biglietto o viaggiare in altra data. Poco importa se proprio in quel giorno avessero un appuntamento per problemi legati alla salute, al lavoro, o all'istruzione».
Boeddu chiede immediate risposte. «Alla politica regonale e nazionale. Non si possono tenere in ostaggio migliaia di passeggeri con regolare biglietto e altri che debbono ancora prenotare il volo, senza che si abbia la certezza di partire. Né è possibile che la politica pensi di uscire indenne da questo caos, in buona parte creato proprio da decisioni assurde e incomprensibili prese dai vertici regionali e nazionali. Ma davvero qualcuno pensa che due compagnie aeree, in concorrenza tra loro, possano trovare una soluzione a questo totale disastro? Air Italy non è esente da colpe e responsabilità, ma serve adesso una soluzione che tuteli il diritto alla mobilità dei sardi e i posti di lavoro dei 550 dipendenti di Air Italy. Per me l'unica reale soluzione è la proroga del vecchio bando di continuità ad Air Italy su Olbia sulla falsariga di quanto di avvenuto per Alghero e Cagliari con Alitalia
La Nuova Sardegna