alla Korean Air non credo farà piacere sapere che nella sua stessa alleanza arriva la JAL... il mercato giapponese è una fetta importante della compagnia coreana. Ad ogni modo One World deve cercare nuovi adepti ...
Secondo me adesso OW andra' a caccia di MalaysianAd ogni modo One World deve cercare nuovi adepti ...
se da una parte quello che dici puo' essere vero, ti dimentichi una cosa..gli americani usano l'aereo per lavoro giornalmente da oltre 70 anni...quando da noi in molte città manco c'era la metro.
per loro l'aereo è come prendere un treno, non gli importa molto del servizio a bordo...puntano sui servizi e la comodità...
L'americano e' abituato a questo sistema asettico e ormai non ci fa piu' caso perche' accetta tutto molto passivamente (esprimere un disappunto sarebbe creare un caso che non e' stato sicuramente previsto dai manuali di "customer service" dove bisogna solo dire hallo!, how are you today? e have a nice day!
mi rendo conto che e' spesso difficile spiegare il proprio punto di vista soprattutto in un contesto dove generalmente si tende a sempificare il tutto e a fornire spiegazioni veloci.
cerco di sintetizzare il mio pdv sul customer service, sulla base di 1 anno di spola Milano/Boston sistrematicamente ogni 2 settimane + 6 anni vissuti in USA, una spola settimanale FLL/NYC/FLL + una esperienza come GM di una azienda americana (con team di lavoro interamente americani!!!) + il quotidiano tra spesa al supermercato e nei vari stores tipo Best Buy, BBB, Crate & Barrel, Whole Foods, Sony, etc.).
nonostante la retorica delle business schools sul customer service (purtroppo per esperienza diretta visto che mi sono fatto un bel corso MBA a Boston), la realta' del mondo di tutt iigiorni e' ben diversa, soprattutto perche' non esiste formazione e nemmeno approccio al cliente.
vui una esperienza recente?
al Sony Style Center all'Aventura Mall di Aventura, un mese fa acquisto 2 laptop Sony Vaio.
Il commesso mi propone un piano di back-up service per trasferire i programmi dal vecchio Sony a quello nuovo al costo di $199 per laptop.
Accetto e lascio i 2 laptop.
il commesso di lascia il numero dle tecnico da chiamare per il ritiro il giorno dopo.
chiamo come convenuto alle 11:50e mi risponde il tecnico dicendomi che non mi puo' dire nulla perche' ufficialmente lui non e' in servizio, per cui devo richiamare alle 12 (cioe' 10 minuti dopo).
Richiamo alle 12 e il tecnico (lo stesso che mi ha risposto) mi dice id passare nel pomeriggio.
Ora da casa mia al mall di Aventura sono nemmeno 10 minuti a piedi, quindi alle 16 mi presento al Sony Style Center.
Il tecnico mi dice che non ha potuto fare il travaso perche' il vecchio laptop ha il sistema operativo Vista mentre quello nuovo 7 ultimate.
chiedo allora il rimborso dei $199 x 2 laptop e mi dice di no.
alzo la voce e chiedo di parlare con il supervisor e per tutta risposta mi ritrovo il poliziotto della security che mi dice che se non lascio il negozio mi arresta perche' con il mio tono di voce spavento e do fastidio ai clienti.
il seguito ha del ridicolo: io esco dal negozio, e da fuori la vetrina parlo con il poliziotto che riferisce al commesso che risponde al poliziotto e che mi riporta quanto dovuto.
Ovviamente non ottengo il rimborso ma un modulo per esprimere il mio grado di soddisfazione per il servizio da spedire alla Sony (!!!).
Di imbecillita' di questo tipo ne ho da raccontare a bizzeffe, non solo nella distribuzione dove il commesso non sa nulla perche' e' pagato con il minimo sindacale (la cassiera del mio supermercato, The Fresh Market, per esempio mi ha chiesto che cosa fosse la verdura che avevo messo sul carrello (un cespo di verza che mi serviva per un risotto), quando le ho risposto che era "cabbage" (verza in inglese) lei mi ha guardato stupita perche' non l'aveva mai vista.
Ho chiesto di parlare allora con il direttore del supermercato (tra l'altro un italiano di Trieste) e lui mi ha candidamente confessata che la cassiera non e' tenuta a conoscere i prodotti ma soltanto a passare il codice a barre sul lettore infrared (altro che le cassiere della Esselunga che ti raccontano di tutto e di piu').
Nel trasporto aereo l'assenza di customer service e' inversamente proporzionale all'eccesso di comunicazione in senso opposto: se chiami un qualsiasi vettore ti senti dire quanto tu sia importante per loro e quanto tu sia un valuable customer.
Di fatto il customer service non va oltre questa presa in giro di sentirti dire che per loro sei importante, perche', di fatto non esiste alcuna capacita' di "problem solving".
L'americano e' abituato a questo sistema asettico e ormai non ci fa piu' caso perche' accetta tutto molto passivamente (esprimere un disappunto sarebbe creare un caso che non e' stato sicuramente previsto dai manuali di "customer service" dove bisogna solo dire hallo!, how are you today? e have a nice day!
Ovviamente il tutto detto cosi' sembra molto, troppo semplificato, ma purtroppo, esiste una grossa differenza, direi culturale e di percezione, del servizio tra le due sponde dell'Atlantico.
Questo pomeriggio sono stato da Kinokuniya, che e' un bookstore giapponese qui a Singapore.
La cassiera mia ha messo i libri nel sacchetto, chiuso con lo stick e consegnato con la maniglia rivolta verso di me.
Poi ha preso la carta di credito, l'ha messa su un vassoietto di pelle unitamente allo scontrino perche' firmassi, e quindi mi ha ridato la carta di credito tenuta con le due mani (stile biglietto da visita), rivolta nel verso giusto, e con inchino finale.
Penso che la cassiera fosse una studentessa a giudicare dall'eta'.
Direi che questo non e' customer service da manuale, ma un approccio naturale al customer service.
Non ci vorrebbe molto a traslare questa attitudine anche nell'industria del trasporto aereo, in occidente, ma prima della teoria bisognerebbe lavorare sulle persone.
Ed e' proprio questo l'ambito di maggiore difficolta'.
posso anche essere d'accordo con quello che dici ma non ha attinenza con il post. non potremo mai paragonarci ai vettori asiatici o i piu' recenti mediorietali pero' permettimi di dirti che non puoi fare di tutta l'erba un fascio.
@AF-KL
Condivido il tuo ultimo commento, al quale aggiungerei due parole.
In USA, le persone che trattano con te, sono fondamentalmente loro stesse, nel senso che di norma, non stanno recitando, in Asia spesso accade il contrario.
Vari amici Singaporesi, mi hanno spiegato come stanno le cose in loco dopo che avevo riportato loro il mio stupore per l' eccellente servizio condito dalla più totale gentilezza e disponibilità dei locali. Innanzitutto, a dispetto dell' immagine ultramoderna di Singapore, permane un certo retaggio coloniale nel pensiero comune, in base al quale se sei bianco (caucasico), sei automaticamente ricco e potente. Detto così è estremizzato, ma ho constatato che è un sentire comune e diffuso tra la gente.
Visto che a Singapore abiti in una delle location più prestigiose, immagino che il tuo stile di vita rifletta anche in altri ambiti (acquisti, locali frequentati ecc.) un certo grado di benessere economico.
Ed è la condizione ideale per vivere a Singapore, che è una repubblica fondata sul denaro. Probabilmente sarai servito e riverito da tutti o quasi e troverai la cosa molto gradevole, ma scoprirai anche che tante persone lo fanno solo perchè tu hai dei soldi, recitando a puntino la loro parte e sorridendoti anche se pensano che sei un cretino, cosa che un americano di norma non fa.
Detto questo, dopo un po' ci si abitua a questa normalità diversa dalla nostra e si apprezza molto la qualità della vita locale.
non potevi essere piu' superficiale e non capire il significato della risposta (!!!)
se lavori per un vettore saprai quanto sia importante, direi fondamentale il customer service.
avrai notato, se sei stato negli USA e/o ci hai vissuto/lavorato, che il pax americano medio e' mediamente insensibile al servizio perche' "sciatto", "ignorante", privo "analisi critica" e di "buon gusto", aspetti che invece fanno parte del profilo europeo ed asiatico, piu' esigente, piu' attento, piu' critico.
avrai anche notato l'approccio al cliente da parte del personale sia al check-in che a bordo: zero interazione, atteggiamento abbastanza robotico, linguaggio meccanico ed inespressivo, direi una sorta di catena di montaggio.
quindi ad un pax americano medio non importa che il servizio a terra e in volo venga fatto in un determinato modo ma e' interessato principalmente a volare dal punto A al punto B, indipendentemente dal vettore e dal servizio di bordo.
negli USA il prezzo ha una valenza superiore al servizio.
Avrai notato come e' cambiato l'approccio al customer service in occasione della recessione economica.
Mentre i vettori USA hanno puntato sistematicamente alla riduzione dei costi, azzerando il servizio in economy, eliminando il comfort e facendo pagare ogni servizio in economy (food a bordo, bagagli, seat assignment prioritario, ecc.), i vettori asiatici hanno puntato all'opposto, mantenendo il servizio in economy, non applicando baggage fees, e migliorando sensibilmente il servizio premium di Business e di First, incluso nuove poltrone, ecc.
E questo perche' il pax asiatico ha aspettative di servizio superiori a quello USA.
In Asia il servizio ha una valenza superiore al prezzo.
ovviamente l'argomento va declinato nel dettaglio, ma a grandi linee i due mercati sono ben rappresentativi di due realta' differenti, e di due aspettative di servizio e di reattivita' all'aspettativa di servizio.
Francamente mi sembra indiscutibile che il servizio offerto dai vettori USA sia di qualità mediamente inferiore a quello dei vettori europei e ancor di più di quelli asiatici.Intervento dozzinale da bar dello sport. Stando alla tua analisi, allora, i 57 millioni di europei che hanno viaggiato su Ryanair nel 2008 - ai quali possiamo aggiungere quelli di tutte le altre low cost europee - sono tutti ignoranti e pezzenti? E, già che ci siamo, tutti gli europei ai quali è capitato di volare su AA, DL, UA, CO dall'Europa agli USA sono altrettanto sciatti e privi di stile perché, pur potendo scegliere prodotti migliori, hanno scelto di volare con vettori americani.
Quando affermi che "il servizio ha una valenza superiore al prezzo", intendi che l'asiatico medio pagherebbe qualsiasi cifra per un servizio anche solo leggermente migliore? Perché in italiano, quello che hai scritto, implica proprio questo.
Francamente mi sembra indiscutibile che il servizio offerto dai vettori USA sia di qualità mediamente inferiore a quello dei vettori europei e ancor di più di quelli asiatici.
Non avranno valore analitico, ma hanno valore statistico.chiedo come mai si debba sempre ricorrere a categorie con nessun valore analitico per dire che, a seconda di come butta un thread:
- l'americano medio non ha buon gusto mentre l'italiano medio è molto fine. OPPURE
- l'italiano medio sfascia braccioli e video sugli aerei, mentre l'inglese medio è più calmo e tranquillo. OPPURE
- l'inglese medio è un ubriacone molesto, mica come noi italiani...
Propongo una teoria personale strampalata.
Gli US sono (stati) pionieri della produzione/commercializzazione di massa in tutti i campi, dal divertimento senza cultura di Barnum alla Ford T (any color you want, so long as it's black). Sicuramente è salda la convinzione che si debba passare sopra a molti cadaveri e che non ci si debba curare della tradizione, del gusto eccetera. Tutto si aggiusta con le economie di scala, il marketing eccetera.
Quest' impostazione funziona, milioni di persone al mondo bevono una cosa artificiale come la Coca-Cola, usano Windows, guidano una Jeep Cherokee, mangiano un Big Mac.
A volte però si scopre che un Toyota Land Cruiser, costruito anche con attenzione, procede dove un Cherokee si ferma, che un Mac (pure US!) procede dove Windows si blocca, che le bollicine zuccherate e il Big Mac fanno diventare obesi, che essere indebitati con dieci carte di credito può far male a te e al tuo credtore, che ai prenditori subprime sarebbe stato meglio non concedere un mutuo, che è bello avere armi, ma un po' meno quando il tuo vicino esce di senno.
L' America è estremamente creativa, ma anche poco attenta ai particolari. Il mondo delle Big Corporation è spesso totalmente autoreferenziale, top down, parla (ad esempio di customer service) ma non mette in pratica le prediche che fa. L' America è spesso venditrice più di "ideologia" che di fatti, non a caso il prodotto unchallenged è il sogno americano dei film e di programmi TV che infestano il pianeta.
scrivete tutte cose condivisibili pero' il topic qui e' un altro. sembra quasi che siccome all'interno di un'alleanza ci sono vettori USA tutte le compagnie che hanno un certo "stile" debbano per forza uscire e andarsene. allora cosa devono fare gli altri concorrenti ? uscire da star o sky team ? e altri vettori che sono all'interno delle stesse? cosa facciamo mettiamo tutti i buoni da una parte (cioe' quelli con stile) poi la fascia intermedia (tipo AZ molto stile e poca altra roba) e poi noi US con tutti i vettori che non hanno stile non so tipo LOT, Yemenia o altri chi piu' ne ha piu' ne metta.
spesso vorresti fare tante cose ma i soldi non te lo permettono. anche io vorrei comperarmi l'audi TT ma non ho i soldi e quindi nisba. fate il paragone con vettori come Jetblue e Virgin America : si e' vero offrono servizi che gli altri non offrono ma che al momento attuale non potranno mai offrire.
se su molte cosa hai ragione, su alcune la penso diversamente.Il sogno Americano, forse ora non è più come una volta, ma esiste sempre. Gli USA sono uno dei pochi paesi dove diventi qualcuno se e solo se sei veramente capace. Le raccomandazioni non esistono...e se davvero sei bravo e ti giochi bene le tue carte, puoi davvero diventare qualcuno...certo non si puo' dire lo stesso qui.L' America è spesso venditrice più di "ideologia" che di fatti, non a caso il prodotto unchallenged è il sogno americano dei film e di programmi TV che infestano il pianeta.