JAL... resta in Oneworld


alla Korean Air non credo farà piacere sapere che nella sua stessa alleanza arriva la JAL... il mercato giapponese è una fetta importante della compagnia coreana. Ad ogni modo One World deve cercare nuovi adepti ...
 
alla Korean Air non credo farà piacere sapere che nella sua stessa alleanza arriva la JAL... il mercato giapponese è una fetta importante della compagnia coreana. Ad ogni modo One World deve cercare nuovi adepti ...

Penso che i vertici di SkyTeam quando si sono affiancati a Delta per l`offerta a JAL abbiano avuto il consenso di tutti i membri coinvolti dell`allenza. Probabilmente vista la condivisione del mercato giapponese tra JAL e Korean Air potrebbe anche portare a un reciproco rafforzamento e conseguente termine di scannamento reciproco.
 
se da una parte quello che dici puo' essere vero, ti dimentichi una cosa..gli americani usano l'aereo per lavoro giornalmente da oltre 70 anni...quando da noi in molte città manco c'era la metro.
per loro l'aereo è come prendere un treno, non gli importa molto del servizio a bordo...puntano sui servizi e la comodità...

mi rendo conto che e' spesso difficile spiegare il proprio punto di vista soprattutto in un contesto dove generalmente si tende a sempificare il tutto e a fornire spiegazioni veloci.

cerco di sintetizzare il mio pdv sul customer service, sulla base di 1 anno di spola Milano/Boston sistrematicamente ogni 2 settimane + 6 anni vissuti in USA, una spola settimanale FLL/NYC/FLL + una esperienza come GM di una azienda americana (con team di lavoro interamente americani!!!) + il quotidiano tra spesa al supermercato e nei vari stores tipo Best Buy, BBB, Crate & Barrel, Whole Foods, Sony, etc.).

nonostante la retorica delle business schools sul customer service (purtroppo per esperienza diretta visto che mi sono fatto un bel corso MBA a Boston), la realta' del mondo di tutt iigiorni e' ben diversa, soprattutto perche' non esiste formazione e nemmeno approccio al cliente.

vui una esperienza recente?
al Sony Style Center all'Aventura Mall di Aventura, un mese fa acquisto 2 laptop Sony Vaio.
Il commesso mi propone un piano di back-up service per trasferire i programmi dal vecchio Sony a quello nuovo al costo di $199 per laptop.
Accetto e lascio i 2 laptop.
il commesso di lascia il numero dle tecnico da chiamare per il ritiro il giorno dopo.
chiamo come convenuto alle 11:50e mi risponde il tecnico dicendomi che non mi puo' dire nulla perche' ufficialmente lui non e' in servizio, per cui devo richiamare alle 12 (cioe' 10 minuti dopo).
Richiamo alle 12 e il tecnico (lo stesso che mi ha risposto) mi dice id passare nel pomeriggio.
Ora da casa mia al mall di Aventura sono nemmeno 10 minuti a piedi, quindi alle 16 mi presento al Sony Style Center.
Il tecnico mi dice che non ha potuto fare il travaso perche' il vecchio laptop ha il sistema operativo Vista mentre quello nuovo 7 ultimate.
chiedo allora il rimborso dei $199 x 2 laptop e mi dice di no.
alzo la voce e chiedo di parlare con il supervisor e per tutta risposta mi ritrovo il poliziotto della security che mi dice che se non lascio il negozio mi arresta perche' con il mio tono di voce spavento e do fastidio ai clienti.
il seguito ha del ridicolo: io esco dal negozio, e da fuori la vetrina parlo con il poliziotto che riferisce al commesso che risponde al poliziotto e che mi riporta quanto dovuto.
Ovviamente non ottengo il rimborso ma un modulo per esprimere il mio grado di soddisfazione per il servizio da spedire alla Sony (!!!).

Di imbecillita' di questo tipo ne ho da raccontare a bizzeffe, non solo nella distribuzione dove il commesso non sa nulla perche' e' pagato con il minimo sindacale (la cassiera del mio supermercato, The Fresh Market, per esempio mi ha chiesto che cosa fosse la verdura che avevo messo sul carrello (un cespo di verza che mi serviva per un risotto), quando le ho risposto che era "cabbage" (verza in inglese) lei mi ha guardato stupita perche' non l'aveva mai vista.
Ho chiesto di parlare allora con il direttore del supermercato (tra l'altro un italiano di Trieste) e lui mi ha candidamente confessata che la cassiera non e' tenuta a conoscere i prodotti ma soltanto a passare il codice a barre sul lettore infrared (altro che le cassiere della Esselunga che ti raccontano di tutto e di piu').

Nel trasporto aereo l'assenza di customer service e' inversamente proporzionale all'eccesso di comunicazione in senso opposto: se chiami un qualsiasi vettore ti senti dire quanto tu sia importante per loro e quanto tu sia un valuable customer.
Di fatto il customer service non va oltre questa presa in giro di sentirti dire che per loro sei importante, perche', di fatto non esiste alcuna capacita' di "problem solving".

L'americano e' abituato a questo sistema asettico e ormai non ci fa piu' caso perche' accetta tutto molto passivamente (esprimere un disappunto sarebbe creare un caso che non e' stato sicuramente previsto dai manuali di "customer service" dove bisogna solo dire hallo!, how are you today? e have a nice day!

Ovviamente il tutto detto cosi' sembra molto, troppo semplificato, ma purtroppo, esiste una grossa differenza, direi culturale e di percezione, del servizio tra le due sponde dell'Atlantico.

Questo pomeriggio sono stato da Kinokuniya, che e' un bookstore giapponese qui a Singapore.
La cassiera mia ha messo i libri nel sacchetto, chiuso con lo stick e consegnato con la maniglia rivolta verso di me.
Poi ha preso la carta di credito, l'ha messa su un vassoietto di pelle unitamente allo scontrino perche' firmassi, e quindi mi ha ridato la carta di credito tenuta con le due mani (stile biglietto da visita), rivolta nel verso giusto, e con inchino finale.
Penso che la cassiera fosse una studentessa a giudicare dall'eta'.
Direi che questo non e' customer service da manuale, ma un approccio naturale al customer service.

Non ci vorrebbe molto a traslare questa attitudine anche nell'industria del trasporto aereo, in occidente, ma prima della teoria bisognerebbe lavorare sulle persone.
Ed e' proprio questo l'ambito di maggiore difficolta'.
 
Ultima modifica da un moderatore:
@AF-KL
Condivido il tuo ultimo commento, al quale aggiungerei due parole.
In USA, le persone che trattano con te, sono fondamentalmente loro stesse, nel senso che di norma, non stanno recitando, in Asia spesso accade il contrario.
Vari amici Singaporesi, mi hanno spiegato come stanno le cose in loco dopo che avevo riportato loro il mio stupore per l' eccellente servizio condito dalla più totale gentilezza e disponibilità dei locali. Innanzitutto, a dispetto dell' immagine ultramoderna di Singapore, permane un certo retaggio coloniale nel pensiero comune, in base al quale se sei bianco (caucasico), sei automaticamente ricco e potente. Detto così è estremizzato, ma ho constatato che è un sentire comune e diffuso tra la gente.
Visto che a Singapore abiti in una delle location più prestigiose, immagino che il tuo stile di vita rifletta anche in altri ambiti (acquisti, locali frequentati ecc.) un certo grado di benessere economico.
Ed è la condizione ideale per vivere a Singapore, che è una repubblica fondata sul denaro. Probabilmente sarai servito e riverito da tutti o quasi e troverai la cosa molto gradevole, ma scoprirai anche che tante persone lo fanno solo perchè tu hai dei soldi, recitando a puntino la loro parte e sorridendoti anche se pensano che sei un cretino, cosa che un americano di norma non fa.
Detto questo, dopo un po' ci si abitua a questa normalità diversa dalla nostra e si apprezza molto la qualità della vita locale.
 
L'americano e' abituato a questo sistema asettico e ormai non ci fa piu' caso perche' accetta tutto molto passivamente (esprimere un disappunto sarebbe creare un caso che non e' stato sicuramente previsto dai manuali di "customer service" dove bisogna solo dire hallo!, how are you today? e have a nice day!

Capisco (fino a un certo punto) l'impostazione americana, ma il caso dei tuoi laptop proprio non mi è andato giù. Non capisco come questa visione può conciliarsi,di contro, ad un sistema dove ci si è dovuto adeguare a scrivere tutte le note possibili su di uno strumento perchè il danno derivato da uso improprio (stupido) provocava denunce a iosa. Tu hai pagato per un servizio che NON ti è stato fatto, e questo è inaccettabile...è del forse il punto in cui ho le maggiori carenze nel comprendere il loro quadro di ragionamento...dovresti spiegarmi meglio..
 
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mi rendo conto che e' spesso difficile spiegare il proprio punto di vista soprattutto in un contesto dove generalmente si tende a sempificare il tutto e a fornire spiegazioni veloci.

cerco di sintetizzare il mio pdv sul customer service, sulla base di 1 anno di spola Milano/Boston sistrematicamente ogni 2 settimane + 6 anni vissuti in USA, una spola settimanale FLL/NYC/FLL + una esperienza come GM di una azienda americana (con team di lavoro interamente americani!!!) + il quotidiano tra spesa al supermercato e nei vari stores tipo Best Buy, BBB, Crate & Barrel, Whole Foods, Sony, etc.).

nonostante la retorica delle business schools sul customer service (purtroppo per esperienza diretta visto che mi sono fatto un bel corso MBA a Boston), la realta' del mondo di tutt iigiorni e' ben diversa, soprattutto perche' non esiste formazione e nemmeno approccio al cliente.

vui una esperienza recente?
al Sony Style Center all'Aventura Mall di Aventura, un mese fa acquisto 2 laptop Sony Vaio.
Il commesso mi propone un piano di back-up service per trasferire i programmi dal vecchio Sony a quello nuovo al costo di $199 per laptop.
Accetto e lascio i 2 laptop.
il commesso di lascia il numero dle tecnico da chiamare per il ritiro il giorno dopo.
chiamo come convenuto alle 11:50e mi risponde il tecnico dicendomi che non mi puo' dire nulla perche' ufficialmente lui non e' in servizio, per cui devo richiamare alle 12 (cioe' 10 minuti dopo).
Richiamo alle 12 e il tecnico (lo stesso che mi ha risposto) mi dice id passare nel pomeriggio.
Ora da casa mia al mall di Aventura sono nemmeno 10 minuti a piedi, quindi alle 16 mi presento al Sony Style Center.
Il tecnico mi dice che non ha potuto fare il travaso perche' il vecchio laptop ha il sistema operativo Vista mentre quello nuovo 7 ultimate.
chiedo allora il rimborso dei $199 x 2 laptop e mi dice di no.
alzo la voce e chiedo di parlare con il supervisor e per tutta risposta mi ritrovo il poliziotto della security che mi dice che se non lascio il negozio mi arresta perche' con il mio tono di voce spavento e do fastidio ai clienti.
il seguito ha del ridicolo: io esco dal negozio, e da fuori la vetrina parlo con il poliziotto che riferisce al commesso che risponde al poliziotto e che mi riporta quanto dovuto.
Ovviamente non ottengo il rimborso ma un modulo per esprimere il mio grado di soddisfazione per il servizio da spedire alla Sony (!!!).

Di imbecillita' di questo tipo ne ho da raccontare a bizzeffe, non solo nella distribuzione dove il commesso non sa nulla perche' e' pagato con il minimo sindacale (la cassiera del mio supermercato, The Fresh Market, per esempio mi ha chiesto che cosa fosse la verdura che avevo messo sul carrello (un cespo di verza che mi serviva per un risotto), quando le ho risposto che era "cabbage" (verza in inglese) lei mi ha guardato stupita perche' non l'aveva mai vista.
Ho chiesto di parlare allora con il direttore del supermercato (tra l'altro un italiano di Trieste) e lui mi ha candidamente confessata che la cassiera non e' tenuta a conoscere i prodotti ma soltanto a passare il codice a barre sul lettore infrared (altro che le cassiere della Esselunga che ti raccontano di tutto e di piu').

Nel trasporto aereo l'assenza di customer service e' inversamente proporzionale all'eccesso di comunicazione in senso opposto: se chiami un qualsiasi vettore ti senti dire quanto tu sia importante per loro e quanto tu sia un valuable customer.
Di fatto il customer service non va oltre questa presa in giro di sentirti dire che per loro sei importante, perche', di fatto non esiste alcuna capacita' di "problem solving".

L'americano e' abituato a questo sistema asettico e ormai non ci fa piu' caso perche' accetta tutto molto passivamente (esprimere un disappunto sarebbe creare un caso che non e' stato sicuramente previsto dai manuali di "customer service" dove bisogna solo dire hallo!, how are you today? e have a nice day!

Ovviamente il tutto detto cosi' sembra molto, troppo semplificato, ma purtroppo, esiste una grossa differenza, direi culturale e di percezione, del servizio tra le due sponde dell'Atlantico.

Questo pomeriggio sono stato da Kinokuniya, che e' un bookstore giapponese qui a Singapore.
La cassiera mia ha messo i libri nel sacchetto, chiuso con lo stick e consegnato con la maniglia rivolta verso di me.
Poi ha preso la carta di credito, l'ha messa su un vassoietto di pelle unitamente allo scontrino perche' firmassi, e quindi mi ha ridato la carta di credito tenuta con le due mani (stile biglietto da visita), rivolta nel verso giusto, e con inchino finale.
Penso che la cassiera fosse una studentessa a giudicare dall'eta'.
Direi che questo non e' customer service da manuale, ma un approccio naturale al customer service.

Non ci vorrebbe molto a traslare questa attitudine anche nell'industria del trasporto aereo, in occidente, ma prima della teoria bisognerebbe lavorare sulle persone.
Ed e' proprio questo l'ambito di maggiore difficolta'.

posso anche essere d'accordo con quello che dici ma non ha attinenza con il post. non potremo mai paragonarci ai vettori asiatici o i piu' recenti mediorietali pero' permettimi di dirti che non puoi fare di tutta l'erba un fascio.
 
Ultima modifica da un moderatore:
posso anche essere d'accordo con quello che dici ma non ha attinenza con il post. non potremo mai paragonarci ai vettori asiatici o i piu' recenti mediorietali pero' permettimi di dirti che non puoi fare di tutta l'erba un fascio.

hai perfettamente ragione: i paragoni si fanno tra simili, mele con mele, e pere con pere.
E quindi, per fortuna, posso ora decidere di non volare piu' DL da/per SIN/JFK ma di sostituirla con JL quando sara' in SKyTeam.
Il resto non ha attinenza con il post e' ho infatti premesso che andavamo OT, ma il customer service dovrebbe essere una priorita' per molti vettori (e anche per altri settori di business).

penso che potremmo tornare a monte del topic e aspettare cosa diranno domani in Japan sull'argomento
 
Ultima modifica da un moderatore:
@AF-KL
Condivido il tuo ultimo commento, al quale aggiungerei due parole.
In USA, le persone che trattano con te, sono fondamentalmente loro stesse, nel senso che di norma, non stanno recitando, in Asia spesso accade il contrario.
Vari amici Singaporesi, mi hanno spiegato come stanno le cose in loco dopo che avevo riportato loro il mio stupore per l' eccellente servizio condito dalla più totale gentilezza e disponibilità dei locali. Innanzitutto, a dispetto dell' immagine ultramoderna di Singapore, permane un certo retaggio coloniale nel pensiero comune, in base al quale se sei bianco (caucasico), sei automaticamente ricco e potente. Detto così è estremizzato, ma ho constatato che è un sentire comune e diffuso tra la gente.
Visto che a Singapore abiti in una delle location più prestigiose, immagino che il tuo stile di vita rifletta anche in altri ambiti (acquisti, locali frequentati ecc.) un certo grado di benessere economico.
Ed è la condizione ideale per vivere a Singapore, che è una repubblica fondata sul denaro. Probabilmente sarai servito e riverito da tutti o quasi e troverai la cosa molto gradevole, ma scoprirai anche che tante persone lo fanno solo perchè tu hai dei soldi, recitando a puntino la loro parte e sorridendoti anche se pensano che sei un cretino, cosa che un americano di norma non fa.
Detto questo, dopo un po' ci si abitua a questa normalità diversa dalla nostra e si apprezza molto la qualità della vita locale.

Penso tu abbia ben disegnato l'essenza di Singapore.
ma il retaggio coloniale nel pensiero e' reciproco: per i locali noi siamo i caucasici da spennare, mentre per noi loro sono i cinesi con tutte le valenze che attribuiamo.
Pero' e' una convivenza che funziona e produce una eccellente qualita'.

Singapore non e' strutturata per ricevere stranieri (per business o turismo) sotto un determinato livello di benessere, perche' si passa dal 5-stelle lusso alle stamberghe per i lavoratori immigrati su contract, senza nulla in mezzo tra le due categorie.
E quindi la comunita' di expats e' molto omogena dal pdv socio-economico-culturale, aspetto che devo ammettere offre molti molti vantaggi sia dal pdv delle relazioni che del business e del tempo libero.
 
JAL likely to cancel fuel futures contracts
Japan Airlines looks set to cancel its fuel futures contracts when put under bankruptcy protection, sources said.

If JAL defaults on its futures debt, it will be barred from resuming futures trading in the near future. If the situation continues for an extended period, it could result in difficulties for the airline in forecasting fuel costs and a future price spike could negatively affect the ailing carrier's rehabilitation plan.

Futures trading is conducted to help reduce financial risks caused by volatile price changes. For fuel, it involves the advance trading of the right to buy or sell fuel at a certain price on a certain day in the future. If fuel prices rise in the future, a buyer can purchase fuel at a lower price agreed under a contract made in advance.

Such contracts lead to extra costs if prices drop, but the loss of money can be offset by a decrease in spending on immediate fuel purchases.

As JAL is set to seek the application of the Corporate Rehabilitation Law on Tuesday, JAL credit held by futures contract sellers will be subject to cuts. Therefore the contracts look set to be canceled.

JAL has contracts sealed during the global crude oil price spike, for which it has agreed to pay about 78 billion yen. But under bankruptcy protection, its creditors will recover only a part of the sum owed.

The Enterprise Turnaround Initiative Corporation of Japan, which is leading the rehabilitation plan, is expected to consider ways to deal with the situation.

Business Desk
The Daily Yomiuri
Publication Date: 18-01-2010
 
solo un altra fonte sul tie-up

JAL, Delta reach basic deal over tie-up
Japan Airlines and Delta Air Lines on Friday (January 15) reached a basic agreement on a comprehensive tie-up that mainly features code-sharing flight services, company sources said.

The ailing airline and the world's largest carrier are likely to officially sign the deal after it is finally endorsed by new JAL top management that will be inaugurated after the JAL group applies for the application of the Corporate Rehabilitation Law.

Kazuo Inamori, honorary chairman and founder of electronics firm Kyocera Corp, will lead JAL's new management as chief executive officer.

The basic agreement was reached in working-level talks between JAL and Delta at the embattled airline's head office in Tokyo.

The Enterprise Turnaround Initiative Corporation of Japan - a state-backed corporate rehabilitation body that is playing a key role in JAL's reconstruction - apparently believes that a tie-up with Delta will improve the efficiency of JAL's services in international routes. The corporate turnaround body is convinced this will make it possible for JAL to bring its struggling business back on track at an early date, according to the sources.

Delta holds a predominant market share in Pacific routes between Japan and the United States. JAL's international operations have hampered its profitability over the years.

The tie-up means JAL will switch from the Oneworld airline alliance to the SkyTeam group, to which Delta belongs.

JAL and Delta will ask the US Transportation Department for antitrust immunity by mid-February. If the application is accepted, the two airlines will be able to efficiently run flights over their Pacific routes in what amounts to business integration.

Meanwhile, transport minister Seiji Maehara and Prime Minister Yukio Hatoyama agreed Friday night that legal procedures for JAL's bankruptcy protection would be initiated Tuesday. They made the decision during a meeting at the Prime Minister's Office.

JAL and its two main subsidiaries, Japan Airlines International Co. and JAL Capital Co, will apply for the application of the Corporate Rehabilitation Law. This will be followed by an official decision to be made by the turnaround body to aid JAL's rehabilitation, thus officially placing the cash-strapped carrier under state control.

On Tuesday, the government will issue a statement pledging to take all possible steps to ensure JAL's flight services are provided without a hitch. It will also provide nations that JAL flies to and from with explanations about matters pertinent to JAL's rehabilitation, including the protection of their claims related to business transactions with the ailing carrier.

Business Desk
The Yomiuri Shimbun
Publication Date: 17-01-2010
 
ATW...non da tutto proprio per scontato....

ATW Daily News
Japanese transport minister: JAL restructuring plan to be announced Tuesday
Monday January 18, 2010
Resource Center

Japanese Transport Minister Seiji Maehara said Friday that the government-backed Enterprise Turnaround Initiative Corp. of Japan will announce Japan Airlines' restructuring plan on Tuesday, while the troubled carrier tapped into an emergency credit line to allow it to maintain operations in the meantime.

ETIC is widely expected to announce a turnaround plan that will include JAL's filing for bankruptcy under Japan's Corporate Rehabilitation Law (ATWOnline, Jan. 15). A bankruptcy filing is expected this week, perhaps as soon as Tuesday. But ETIC and Maehara have emphasized that the airline will continue operating through the reorganization process.

"We are going to take thorough measures in various ways to ensure there is no interruption to operations, so please feel safe to continue using JAL," the transport minister told reporters Friday. JAL on Friday received ¥145 billion ($1.6 billion) from its ¥200 billion emergency credit line with the Development Bank of Japan, he noted, explaining that the carrier has "enough funds" to keep operating until the ETIC plan goes into motion.

The Japanese government appears to have decided against a direct bailout of JAL, believing the public would disapprove and the severe cost cuts needed to assure the carrier's long-term viability can be achieved only through a court-monitored process. ETIC reportedly will inject ¥300 billion or more into the company to keep it afloat during a bankruptcy process that has been compared to a US Chapter 11 filing.

It is unclear where American Airlines and Delta Air Lines, which have been jockeying to take a stake in JAL, stand. Recent reports from Tokyo have indicated that ETIC has soured on foreign investment in JAL until after the bankruptcy process is completed and instead favors pushing the carrier into noncapital commercial cooperation with one of the US airlines.

by Aaron Karp
 
non potevi essere piu' superficiale e non capire il significato della risposta (!!!)

se lavori per un vettore saprai quanto sia importante, direi fondamentale il customer service.

avrai notato, se sei stato negli USA e/o ci hai vissuto/lavorato, che il pax americano medio e' mediamente insensibile al servizio perche' "sciatto", "ignorante", privo "analisi critica" e di "buon gusto", aspetti che invece fanno parte del profilo europeo ed asiatico, piu' esigente, piu' attento, piu' critico.
avrai anche notato l'approccio al cliente da parte del personale sia al check-in che a bordo: zero interazione, atteggiamento abbastanza robotico, linguaggio meccanico ed inespressivo, direi una sorta di catena di montaggio.

quindi ad un pax americano medio non importa che il servizio a terra e in volo venga fatto in un determinato modo ma e' interessato principalmente a volare dal punto A al punto B, indipendentemente dal vettore e dal servizio di bordo.
negli USA il prezzo ha una valenza superiore al servizio.

Avrai notato come e' cambiato l'approccio al customer service in occasione della recessione economica.

Mentre i vettori USA hanno puntato sistematicamente alla riduzione dei costi, azzerando il servizio in economy, eliminando il comfort e facendo pagare ogni servizio in economy (food a bordo, bagagli, seat assignment prioritario, ecc.), i vettori asiatici hanno puntato all'opposto, mantenendo il servizio in economy, non applicando baggage fees, e migliorando sensibilmente il servizio premium di Business e di First, incluso nuove poltrone, ecc.
E questo perche' il pax asiatico ha aspettative di servizio superiori a quello USA.
In Asia il servizio ha una valenza superiore al prezzo.

ovviamente l'argomento va declinato nel dettaglio, ma a grandi linee i due mercati sono ben rappresentativi di due realta' differenti, e di due aspettative di servizio e di reattivita' all'aspettativa di servizio.

Intervento dozzinale da bar dello sport. Stando alla tua analisi, allora, i 57 millioni di europei che hanno viaggiato su Ryanair nel 2008 - ai quali possiamo aggiungere quelli di tutte le altre low cost europee - sono tutti ignoranti e pezzenti? E, già che ci siamo, tutti gli europei ai quali è capitato di volare su AA, DL, UA, CO dall'Europa agli USA sono altrettanto sciatti e privi di stile perché, pur potendo scegliere prodotti migliori, hanno scelto di volare con vettori americani.
Quando affermi che "il servizio ha una valenza superiore al prezzo", intendi che l'asiatico medio pagherebbe qualsiasi cifra per un servizio anche solo leggermente migliore? Perché in italiano, quello che hai scritto, implica proprio questo.
 
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Japan Airlines verso la bancarotta

(Teleborsa) - Roma, 18 gen - L'ancora Delta non sembra per il momento salvare il titolo Japan Airlines dalle vendite. Sulla borsa di Tokyo le azioni della compagnia aerea in difficoltà hanno registrato una discesa di oltre il 14%.
Sembra essere attesa per domani la richiesta di protezione dalla bancarotta mentre venerdì scorso le due società hanno siglato un accordo di code-sharing.


repubblica.it
 
Intervento dozzinale da bar dello sport. Stando alla tua analisi, allora, i 57 millioni di europei che hanno viaggiato su Ryanair nel 2008 - ai quali possiamo aggiungere quelli di tutte le altre low cost europee - sono tutti ignoranti e pezzenti? E, già che ci siamo, tutti gli europei ai quali è capitato di volare su AA, DL, UA, CO dall'Europa agli USA sono altrettanto sciatti e privi di stile perché, pur potendo scegliere prodotti migliori, hanno scelto di volare con vettori americani.
Quando affermi che "il servizio ha una valenza superiore al prezzo", intendi che l'asiatico medio pagherebbe qualsiasi cifra per un servizio anche solo leggermente migliore? Perché in italiano, quello che hai scritto, implica proprio questo.
Francamente mi sembra indiscutibile che il servizio offerto dai vettori USA sia di qualità mediamente inferiore a quello dei vettori europei e ancor di più di quelli asiatici.

Ieri sera sono restato bloccato a bordo a Vienna per due ore e mezzo, causa neve e non grande efficienza degli Austriaci nell' affrontarla. Le A/V Austrian sono venute più volte a portarci da bere, ci hanno servito lo snack ad un' ora umana, il comandante ci teneva informati, anche con qualche battuta ironica e cercando di prepararci ad un eventuale dirottamento da MXP a Genova causa nebbia, che avrebbe sfiancato tutti.

Non potevo non ricordare episodi US in cui i pax sono stati forzatamente obbligati a restare a bordo per dodici ore, senza nulla da mangiare o da bere, con le toilette intasate. Da noi e non solo in un vettore tradizionale sarebbe impensabile.

Quanto al "gusto", a cento miglia da Madison Avenue è un altro mondo, magari proprio certa ricercatezza dei ricchissimi Americani da noi è introvabile, ma scendendo nella scala sociale credo che sia innegabile la maggior attenzione al prezzo, rispetto alla qualità, rispetto ai Giapponesi, ad altri Asiatici, agli Europei. Certo mi capita solo a Manhattan che a pranzo qualcuno mi chieda se Burt Lancaster nel Gattopardo avesse recitato in italiano o in inglese, qui a Milano mi è diffcile trovare qualcuno che riesca a far conversazione senza ricorrere al calcio o a Berlusconi.

Non ne farei comunque qui una guerra di religione.
 
Francamente mi sembra indiscutibile che il servizio offerto dai vettori USA sia di qualità mediamente inferiore a quello dei vettori europei e ancor di più di quelli asiatici.

Questo non lo discuto affatto. E' chiaro a chiunque abbia volato un po' che AA, DL, UA offrano prodotti ampiamente inferiori in termini di qualità rispetto a LH, SQ, AF, BA, ecc.

Discuto, invece, di due cose:
1) Che il motivo di questa inferiore qualità sia il fatto che si rivolgono a clienti meno esigenti.
2) Che in un forum che si vuole serio si ricorra alla categoria dell'americano sciatto, ignorante, privo di analisi critica e di buon gusto per spiegare i motivi di tale minore qualità.

Per quanto riguarda il primo punto, devo dire che non si spiega come mai Jetblue e Virgin America abbiano un certo successo nonostante propongano negli Stati Uniti un prodotto di tutto rispetto in quanto a qualità e servizio alla clientela. Né si spiega come mai, nell'Europa piena di palati fini, viaggiatori intellettuali e turisti consapevoli in materia di trasporto aereo, abbiano grande successo vettori come Ryanair sì poco attenti all'esperienza di terra e di bordo dei propri passeggeri.

Dal mio punto di vista il mercato americano è semplicemente più maturo e risente di un'infrastruttura più vecchia perché nata e cresciuta prima che da noi. Non è un caso che i newcomer del trasporto aereo americano (proprio come Jetblue e Virgin America) offrano un prodotto ampiamente competitivo. Un 320 di una delle due non ha niente da invidiare a uno di AZ, BA, LH, AF, ecc.

Per il secondo punto chiedo come mai si debba sempre ricorrere a categorie con nessun valore analitico per dire che, a seconda di come butta un thread:
- l'americano medio non ha buon gusto mentre l'italiano medio è molto fine. OPPURE
- l'italiano medio sfascia braccioli e video sugli aerei, mentre l'inglese medio è più calmo e tranquillo. OPPURE
- l'inglese medio è un ubriacone molesto, mica come noi italiani...
 
Propongo una teoria personale strampalata.
Gli US sono (stati) pionieri della produzione/commercializzazione di massa in tutti i campi, dal divertimento senza cultura di Barnum alla Ford T (any color you want, so long as it's black). Sicuramente è salda la convinzione che si debba passare sopra a molti cadaveri e che non ci si debba curare della tradizione, del gusto eccetera. Tutto si aggiusta con le economie di scala, il marketing eccetera.

Quest' impostazione funziona, milioni di persone al mondo bevono una cosa artificiale come la Coca-Cola, usano Windows, guidano una Jeep Cherokee, mangiano un Big Mac.

A volte però si scopre che un Toyota Land Cruiser, costruito anche con attenzione, procede dove un Cherokee si ferma, che un Mac (pure US!) procede dove Windows si blocca, che le bollicine zuccherate e il Big Mac fanno diventare obesi, che essere indebitati con dieci carte di credito può far male a te e al tuo credtore, che ai prenditori subprime sarebbe stato meglio non concedere un mutuo, che è bello avere armi, ma un po' meno quando il tuo vicino esce di senno.

L' America è estremamente creativa, ma anche poco attenta ai particolari. Il mondo delle Big Corporation è spesso totalmente autoreferenziale, top down, parla (ad esempio di customer service) ma non mette in pratica le prediche che fa. L' America è spesso venditrice più di "ideologia" che di fatti, non a caso il prodotto unchallenged è il sogno americano dei film e di programmi TV che infestano il pianeta.


chiedo come mai si debba sempre ricorrere a categorie con nessun valore analitico per dire che, a seconda di come butta un thread:
- l'americano medio non ha buon gusto mentre l'italiano medio è molto fine. OPPURE
- l'italiano medio sfascia braccioli e video sugli aerei, mentre l'inglese medio è più calmo e tranquillo. OPPURE
- l'inglese medio è un ubriacone molesto, mica come noi italiani...
Non avranno valore analitico, ma hanno valore statistico.
 
Propongo una teoria personale strampalata.
Gli US sono (stati) pionieri della produzione/commercializzazione di massa in tutti i campi, dal divertimento senza cultura di Barnum alla Ford T (any color you want, so long as it's black). Sicuramente è salda la convinzione che si debba passare sopra a molti cadaveri e che non ci si debba curare della tradizione, del gusto eccetera. Tutto si aggiusta con le economie di scala, il marketing eccetera.

Quest' impostazione funziona, milioni di persone al mondo bevono una cosa artificiale come la Coca-Cola, usano Windows, guidano una Jeep Cherokee, mangiano un Big Mac.

A volte però si scopre che un Toyota Land Cruiser, costruito anche con attenzione, procede dove un Cherokee si ferma, che un Mac (pure US!) procede dove Windows si blocca, che le bollicine zuccherate e il Big Mac fanno diventare obesi, che essere indebitati con dieci carte di credito può far male a te e al tuo credtore, che ai prenditori subprime sarebbe stato meglio non concedere un mutuo, che è bello avere armi, ma un po' meno quando il tuo vicino esce di senno.

L' America è estremamente creativa, ma anche poco attenta ai particolari. Il mondo delle Big Corporation è spesso totalmente autoreferenziale, top down, parla (ad esempio di customer service) ma non mette in pratica le prediche che fa. L' America è spesso venditrice più di "ideologia" che di fatti, non a caso il prodotto unchallenged è il sogno americano dei film e di programmi TV che infestano il pianeta.


scrivete tutte cose condivisibili pero' il topic qui e' un altro. sembra quasi che siccome all'interno di un'alleanza ci sono vettori USA tutte le compagnie che hanno un certo "stile" debbano per forza uscire e andarsene. allora cosa devono fare gli altri concorrenti ? uscire da star o sky team ? e altri vettori che sono all'interno delle stesse? cosa facciamo mettiamo tutti i buoni da una parte (cioe' quelli con stile) poi la fascia intermedia (tipo AZ molto stile e poca altra roba) e poi noi US con tutti i vettori che non hanno stile non so tipo LOT, Yemenia o altri chi piu' ne ha piu' ne metta.

spesso vorresti fare tante cose ma i soldi non te lo permettono. anche io vorrei comperarmi l'audi TT ma non ho i soldi e quindi nisba. fate il paragone con vettori come Jetblue e Virgin America : si e' vero offrono servizi che gli altri non offrono ma che al momento attuale non potranno mai offrire.
 
L' America è spesso venditrice più di "ideologia" che di fatti, non a caso il prodotto unchallenged è il sogno americano dei film e di programmi TV che infestano il pianeta.
se su molte cosa hai ragione, su alcune la penso diversamente.Il sogno Americano, forse ora non è più come una volta, ma esiste sempre. Gli USA sono uno dei pochi paesi dove diventi qualcuno se e solo se sei veramente capace. Le raccomandazioni non esistono...e se davvero sei bravo e ti giochi bene le tue carte, puoi davvero diventare qualcuno...certo non si puo' dire lo stesso qui.