Alitalia, Sabelli: io via a fine anno? Non e un bene per un manager essere legati a una poltrona «Milano-Roma resta vitale. E presidiamo ancora Malpensa»
ROMA - Quando parla di Alitalia, la compagnia che guida da gennaio 2009, l'amministratore delegato Rocco Sabelli fa i conti con la realtà: il paragone di sempre con le grandi, Air France-Klm, Lufthansa, British Airways, cede il posto definitivamente a quello con Iberia, Sas, Turkish: «È con loro che vanno fatti i confronti». Allo stesso modo Sabelli, contento del +10% di passeggeri di aprile sul 2010, ammette tranquillamente che la partenza, a fine anno, della compagnia privata Ntv sull`Alta Velocità produrrà contraccolpi sulla tratta delle tratte: la Milano-Roma.
Perderete quote di mercato? «Attualmente i dati delle agenzie danno un rapporto 60/40 a nostro favore: è alto. C`è da capire la robustezza del prodotto del nuovo entrante: frequenze e orari. Ma certo ci sarà una fiammata competitiva: le Fs reagiranno».
Sabelli non promette scintille: «Niente guerre: manterremo frequenze elevate e metteremo anche qualche aereo più piccolo, tipo Embraer. L`attuale riempimento nel primo trimestre è del 49%. La puntualità, al 94%».
La Milano-Roma resta vitale: «E il 6% del fatturato, ma lì c`è il 60-70% dei viaggiatori abituali. Ci teniamo».
Intanto le low cost spopolano: uno studio dell`Enac (ente aviazione civile) riconosce loro una crescita dell`80% sul domestico in 5 anni. Il problema, secondo Sabelli, si pone per due delle sei basi italiane: «Blu Panorama su Torino e WindJet su Catania ci hanno rubato quote giocando sui prezzi. Soffriamo ma è una politica di corto respiro». Perché lei ci guadagna con AirOne a Malpensa? «AirOne spiega Sabelli - è stata utile a contrastare la strategia di Lufthansa Italia (LH). E alla lunga il tempo è stato galantuomo».
In che senso? «La teoria era che LH Italia diventasse nostro competitor sul lungo raggio. Hanno fatto atterrare un A380 dimostrativo. Poi più nulla. Non solo: abbiamo notizia che LH Italia sta facendo marcia indietro su Malpensa: sull`estivo l`offerta è calata del 13% sul 2010». Insomma è valsa la pena presidiare Malpensa:
«In quell`area c`è il 30% dei passeggeri a alto yield, recuperarli al nostro lungo raggio non è male. E gente che per andare a New York oggi trova normale passare da Monaco...».
Ma Alitalia continua a avere un riempimento degli aerei 8 punti sotto la media europea. «Sono dati che incorporano le perdite delle sospensioni su Nord Africa e Giappone. Ma comunque sì, siamo sempre 5 punti sotto».
Secondo Sabelli, Alitalia soffre una stagionalità più alta e di una capacità degli aerei di oltre il 15% superiore alla media. Di qui la decisione di adope-rare aerei più piccoli. «Comunque sottolinea - per il nostro break even basta un riempimento del 70-75%».
Quanto al ricavo medio nel 2010 è stato di 119,5 euro; nel primo trimestre si è fermato a 115,1.
Intanto un socio, Fingen, è uscito da Alitalia. Teme l'effetto domino? «C`è anche un socio che ha chiesto di aumentare la quota. E poi, se dopo tre anni mi ritrovassi tutti gli azionisti-core, un nocciolo del 7-8%, non avrei da lamentarmi». Il presidente Roberto Colaninno esclude una vendita a AirFrance...
«Faccio il manager non m`interessa la nazionalità. Non dico "vendiamo a Af`, dico che il processo di consolidamento oggi garantisce la massima sostenibilità a tutti i vettori, non solo a noi. Comunque sottopongo al consiglio qualsiasi atto d`integrazione con Af». E un ritorno dello Stato nel capitale, stile Parmalat, la imbarazzerebbe? «Sì, non fa per me». Andrà via una volta conseguito il pareggio nel 201l? «Penso che non sia bene per un manager essere legato alla poltrona o a un`azienda. Io non lo sono. Col bilancio 2011 scadiamo tutti. Finirà una fase, inizierà lo sviluppo. Si vedrà»: Porterà via un premio? «Non ho un premio legato al risultato. Se questa è la curiosità».
Antonella Baccaro