Incidente A330 Air France Rio-Parigi 01/06/2009


Praticamente l'aereo non si è depressurizzato in volo.

Non ha perso la deriva in volo causa di accelerazioni laterali.

L'aereo era intatto quando ha impattato l'acqua durante una forte discesa.

Nessun segno di ammarraggio di emergenza.

Sempre più strano.
Sempre strano uguale.
La mia idea me lo sono fatta e coincide con quella di un sindacato piloti che non ricordo: errata reazione alle letture di velocità da parte del crew sulla base di istruzioni di compagnia non in linea con quelle Airbus. Istruzioni prontamente cambiate.
Cambiati i pitot, è vero, ma quelli ora è scritto che rientravano nelle specifiche previste al tempo.
 
SOURCE:Air Transport Intelligence news

Meagre evidence deepens mystery of AF447's final minutes
By David Kaminski-Morrow


Investigators have traced additional ACARS messages from the ill-fated Air France Airbus A330 back to the aircraft's anemometric systems, but have yet to understand the final few minutes of the flight.
Ten of the 24 automated messages transmitted in the final five minutes of communication have been attributed to an inconsistency of speed measurements, while another 11 can also be linked to anemometric problems.
France's Bureau d'Enquetes et d'Analyses has been able to understand several messages which it had been unexplained in its preliminary report into the loss of flight AF447 over the South Atlantic on 1 June.
These include messages centred on invalid or inconsistent air data references, as well as the inoperability of the collision-avoidance system - a situation which could be triggered by electrical problems or a failed altitude credibility check.
While several of the messages refer to the loss of individual functions, such as the flight director and characteristic speed markers, the BEA says that none of the messages indicates a loss of displays or attitude information.
Investigators have discovered that at least one additional message - a follow-up to a maintenance status transmission - should have been sent by the aircraft, but was never received. The BEA has yet to determine the reason.
"At this stage, in the absence of any data from the flight recorders, the main parts of the aircraft, and any witness testimony on the flight, the precise circumstances of the accident, and therefore its causes, have still not been determined," it states.
One of the messages indicates that the aircraft's cabin altitude underwent changes in excess of 1,800ft/min for five seconds, although the BEA has not confirmed the direction of this change.
But investigators state that there was no in-flight depressurisation, adding that oxygen masks had not been deployed in the cabin.
Evidence gathered from the crash site has also revealed other aspects of the accident which have yet to be fully understood.
All of the life-jackets retrieved were still packed in their containers. Examination of the cabin crew seats - three of the 11 fitted have been found - shows that none of them had been occupied on impact, but the location of the cabin crew at the time remains unclear. The inquiry has also still to determine the location of the captain.
No distress message from the flight was received by any aircraft or air traffic control centre.
From the damage sustained by the aircraft investigators have concluded that its nose was pitched up when it struck the water heavily, but that its wings were only slightly banked and its flaps were retracted. Damage to the vertical fin, adds the BEA, is "not consistent" with an in-flight failure from lateral forces.

http://www.flightglobal.com/article...-deepens-mystery-of-af447s-final-minutes.html
 
21 Dicembre 2009 - 6:36 am Opinioni e contributiAnalisi

Incidente AF447: in attesa di nuove ricerche, ecco le prime raccomandazioni di sicurezza

Nel secondo "Interim Report" sull’incidente all’AF447 il Bureau des Enquetes et Analyses (BEA) francese ha annunciato l’avvio di nuove ricerche per localizzare le scatole nere a partire dal prossimo febbraio. Per coincidenza lo stesso giorno il Corriere della Sera riportava la scoperta di una intera città sommersa nei fondali di una non meglio specificata zona del mare dei Caraibi. Evidentemente, come dimostrato nel caso dei registratori di volo, gli oceani sanno celare a lungo i loro misteri.
È triste doverlo ammettere, ma da ogni incidente l’aviazione civile ha qualcosa da imparare. Quando Giovanni Bisignani, presidente della IATA, ha detto che si sta considerando l’ipotesi di introdurre nuove "scatole nere" è perché la prima lezione che questo incidente ha insegnato è che l’aviazione civile deve dotare gli aeromobili di mezzi idonei per riuscire a localizzare i registratori di bordo o, in alternativa, pensare a introdurre nuove tecniche di trasmissione dati.
L’Interim Report n. 2 contiene questa volta due specifiche Safety Recommendations. La prima, non a caso, riguarda i registratori di bordo. Il BEA raccomanda all’EASA e all’ICAO di:
1) Incrementare a 90 giorni i tempi di trasmissione degli Underwater Locator Beacon (ULB) installati, per tutti i velivoli che debbono attraversare aree marittime;
2) Cercare di rendere obbligatorio, il più rapidamente possibile, un apparato aggiuntivo ULB capace di trasmettere su una frequenza specifica (differente da quella attualmente usata) per la durata necessaria a individuare il relitto;
3) Studiare la possibilità di rendere obbligatoria, per gli aeroplani in servizio di linea, la trasmissione automatica dei parametri basilari di volo.
Un quarto punto, questa volta indirizzato solo all’ICAO, riguarda la richiesta di investire il Flight Recorder Panel circa la possibilità di usare registratori eiettabili del tipo Eurocae ED-112.
La seconda raccomandazione BEA investe direttamente l’aspetto dei cambiamenti atmosferici e climatici che riguardano la meteorologia a livello mondiale. L’ente investigativo raccomanda infatti all’EASA di intraprendere studi per determinare con precisione la composizione delle masse nuvolose alle alte quote e, in base ai risultati ottenuti, a procedere a eventuali modifiche da apportare ai criteri di certificazione dei velivoli.
In merito a quest’ultimo punto va sottolineato quanto il BEA scrive nel capitolo riguardante le condizioni meteo. Dopo aver ricordato i vari cambi di modelli Pitot effettuati nel tentativo di eliminare il problema dell’incoerenza dati nella misurazione della velocità, il 30 marzo 2009 l’EASA aveva indirizzato una lettera alla Direzione Generale dell’Aviazione Civile francese nella quale si faceva il punto sui numerosi casi di erronea indicazione fino ad allora occorsi, dicendo fra l’altro: «l’incremento nel numero di questi eventi registrati nell’anno 2008 è ancora inspiegabile ed è stato chiesto all’Airbus di redigere un rapporto annuale per tenere sotto controllo l’andamento» (pag. 60, 1.17.6.6).
Più avanti (pag. 64, 1.18.5.2) il rapporto ricorda le fasi di certificazione delle sonde Pitot e precisa:
«è importante annotare che non ci sono gallerie del vento capaci di riprodurre tutte le condizioni con le quali gli equipaggi si possono realmente confrontare». Se ciò non bastasse, due righe dopo, nell’analizzare gli studi scientifici sulle masse temporalesche al di sopra di 30.000 piedi, il rapporto precisa ancora: «questi studi mostrano in particolare che non tutti i fenomeni sono conosciuti con sufficiente precisione. Questo è particolarmente vero per quanto riguarda la natura dei cristalli di ghiaccio (forma e densità) e del livello di divisione dell’acqua ghiacciata e dei cristalli di ghiaccio.» Insomma improvvisamente si scopre che gli apparati di cui i velivoli vengono dotati, potrebbero essere vulnerabili in presenza di determinati eventi atmosferici; una risultanza decisamente poco rassicurante per il mondo dell’aviazione civile.
Stante la valenza che in questo secondo Report sembra assumere il fattore meteo, troviamo che il rapporto sia del tutto carente nell’elencare ed analizzare i voli che a ridosso dell’AF447 hanno attraversato la stessa area, specificando il tipo di aereo, la quota e l’eventuale azione correttiva adottata dagli equipaggi per evitare l’area temporalesca.
Un ulteriore elemento di novità introdotto dal secondo rapporto è quello relativo alla depressurizzazione del velivolo. Viene specificato che in base alle risultanze fin qui accertate, a bordo non vi sarebbe stata depressurizzazione. Quindi viene esclusa l’ipotesi di esplosione, o rottura dell’aereo in volo.
Nell’arena di tutte le congetture fin qui proposte, leggendo questo secondo rapporto si ha la netta impressione che coloro i quali avevano avanzato l’ipotesi di una stretta connessione fra condizioni meteo e deficienze tecnologiche abbiano molti punti a loro favore.
Ora l’attesa si sposta a febbraio 2010 quando prenderà il via l’operazione di ricerca dei registratori. Fino ad allora sarà altamente improbabile avere altre novità.

http://www.dedalonews.it/it/index.p...e-ecco-le-prime-raccomandazioni-di-sicurezza/
 
Sempre strano uguale.
La mia idea me lo sono fatta e coincide con quella di un sindacato piloti che non ricordo: errata reazione alle letture di velocità da parte del crew sulla base di istruzioni di compagnia non in linea con quelle Airbus. Istruzioni prontamente cambiate.
Cambiati i pitot, è vero, ma quelli ora è scritto che rientravano nelle specifiche previste al tempo.

concordo anche io.

..aggiungerei solo che probabilmente non e' l'unica ma una delle fondamentali cause del botto...
 
Praticamente l'aereo non si è depressurizzato in volo.

Non ha perso la deriva in volo causa di accelerazioni laterali.

L'aereo era intatto quando ha impattato l'acqua durante una forte discesa.

Nessun segno di ammarraggio di emergenza.

Sempre più strano.

Non solo, almeno per quel che ho capito leggendo il report ( non sono un ingegnere o altro ). Ovvero, l'aereo avrebbe impattato l'oceano "di pancia", ovvero non si sarebbe inabissato cadendo col muso in avanti né con la fusoliera molto ruotata ovvero cadendo " di lato". Cosa potrebbe significare questa cosa ( sempre se ho capito bene il report ) ?
 
Non solo, almeno per quel che ho capito leggendo il report ( non sono un ingegnere o altro ). Ovvero, l'aereo avrebbe impattato l'oceano "di pancia", ovvero non si sarebbe inabissato cadendo col muso in avanti né con la fusoliera molto ruotata ovvero cadendo " di lato". Cosa potrebbe significare questa cosa ( sempre se ho capito bene il report ) ?

Cha all'ultimo forse hanno tentato di "tirarlo su" ?
 
Cha all'ultimo forse hanno tentato di "tirarlo su" ?

Ma si sono abbassati in emergenza? No, perchè se così fosse, gli AV all'impatto avrebbero dovuto trovarsi sui propri seggiolini. E invece no...

Non conosco bene l'inglese, ma sembra quasi che l'aereo abbia toccato la superficie marina "credendo" di volare regolarmente in quota (nel marasma generale, forse se n'erano andati anche gli altimetri .... Boh)
 
Cha all'ultimo forse hanno tentato di "tirarlo su" ?

Credo qualcosa di peggio. Il report parla dei rottami con segni di urto dal basso verso l'alto e, soprattutto, le autopsie sui corpi ritrovati parlano di fratture vertebrali dovute al forte impatto verticale.
Insomma sarebbe andato giù di piatto e molto velocemente.
 
La cosa triste è che non si saprà mai con certezza cosa è successo, quindi non è possibile prendere misure per evitare che la tragedia si ripeta.
 
Al via terza fase ricerca volo AF447

5 febbraio 2010

Avrà inizio nei prossimi giorni la terza fase delle ricerche del relitto dell’Airbus A330 di Air France precipitato nell’oceano alla fine di giugno , mentre era in viaggio fra Rio de Janeiro e Parigi. La BEA (Bureau d’Enquêtes et Analyses) proseguirà i lavori fino alla fine di marzo e si dice confidente sul loro esito. Come ha spiegato il direttore dell’ente Jean-Paul Troadec, pur non nascondendo la difficoltà del compito, grazie ad un approfondito lavoro di analisi è stato possibile ridurre la zona di oceano da setacciare da 17.000 a 1.500 km2. Il quadrato di 50 per 30 km, con fondali di circa 4.000 metri, sarà esaminato da due unità navali dotati di ROV ed equipaggiati di sonar.

http://www.dedalonews.it/it/index.php/02/2010/al-via-terza-fase-ricerca-volo-af447/