Caro Lorenzo,
ti voglio raccontare una storia, spero di non annoiarti:
correva l'anno 2001 e un giovane ragazzo come te profondamente affetto da "aeronautichite cronica", presentava alla commissione d'esame del Liceo, una tesina sul trasporto aereo, la seconda della sua vita (per le scuole medie inferiori fece la stessa cosa).
Correva l'anno 2001 e quello stesso giovane ragazzo studiava il depliant della SKYMASTER, scuola Alitalia che preparava, tra Bakersfield, Alghero e Fiumicino, i nuovi piloti della Compagnia di Bandiera. Il depliant finì nella spazzatura, ed arrivò quello dell'Accademia Aeronautica di Pozzuoli.
Prese un aereo, andò a Guidonia e fece il test, andò male... Decise di seguire il percorso che la maggior parte dei coetani facevano e fanno: si iscrive all'università.
Corso di laurea in Scienze Economiche, facente parte dell'ateneo di Scienze Politiche della sua città.
I sogni erano quasi infranti, la voglia di studiare poca perché in testa c'era sempre lo stesso tarlo, ed arrivò l'anno successivo un nuovo concorso per Allievi Ufficiali di Complemento, (Arma Aeronautica - Difesa Aerea): l'obiettivo era arduo, 30 posti. Per entrare si necessitava di uno "sponsor" (non giriamoci intorno e siamo sinceri), ce l'aveva.. ma dopo due prove, tre giorni e tre notti presso la base di Guidonia, arrivò 34°.
Sogni infranti per sempre, capitolo aeronautica chiuso per sempre. Ma non l'amore per l'aeroplano.
Qualche anno più tardi arriva la laurea.. la tesi trattava sul Piano Regionale dei Trasporti; messo il tocco in testa, la scelta successiva consisteva nell'approfondire gli studi di economia o piuttosto, fare una scommessa con se stessi, contro tutto e contro tutti. Partire all'estero per un Master in Aviation Management.
La crisi del trasporto aereo era già presente e pesante, la crisi dell'Italia e dell'Europa pure, tutto lasciava intendere che fosse la strada sbagliata, amici e parenti lo guardavano come un marziano, lui stesso davanti allo specchio si guardava perplesso... cosa stava facendo?!
Fu un anno dove molti dei suoi colleghi si lasciarono condizionare dalla situazione, si fecero prendere dal pessimismo, ma lui a testa bassa andava avanti, pur conscio delle difficoltà.
Finisce il Master, lui vede una strada, non sapeva dove portasse, la prende... incontra una aerolinea, si piacciono, l'aerolinea lo invita a prendere un caffé, è amore.
Quel ragazzo viene rispedito immediatamente in Italia, a fare gavetta, durissima psicologicamente perché aveva ancora una volta tutti e tutto contro. Quando le cose sembravano mettersi male, altro colpo di coda, altra sfida... Oggi quel ragazzo lavora nel cuore di un aerolinea, fa quello che ama, non può certamente dirsi arrivato ma la mattina quando si guarda allo specchio si ricorda di quando si guardava anni prima.. e l'espressione di dubbio non c'é più, si va avanti, ad ogni costo.
Qualora la tua famiglia e i tuoi affetti ti sostengano, rischia, fallo ora che hai 18 anni, a 28 sarà più difficile, a 38 IMPOSSIBILE.
Soffrirai, già te lo dico, ma se hai un obiettivo nella vita e un sogno, DEVI realizzarlo, ad ogni costo.
Un saluto