Il Tar del Veneto fa ripartire i lavori di potenziamento dell'aeroporto di Treviso


Facendo questo ricorso la SAVE può chiedere nel frattempo una sospensiva al blocco del cantiere in modo che durante questi mesi fino all'udienza di gennaio i lavori possano continuare?

Il provvedimento del TAR è esecutivo.
L'aeroporto di Treviso può richiedere la sospensiva al blocco del cantiere solamente al consiglio di Stato. I tempi, per una udienza a Roma al CdS, dubito che saranno inferiori all'udienza del Tar di Venezia fissata per gennaio 2012.
 
Stando cosi le cose e considerando un esito positivo dei ricorsi di SAVE credo che se tutto va bene per Treviso si potrà parlare di riapetura non prima della tarda primavera del 2012, praticamente un anno intero di chiusura. I dipendenti nel frattempo cosa faranno? Saranno spostati a VCE o peggio in cassa integrazione?
 
Ragazzi, se sento ancora parlare di ambientalisti mi incXXXo!!

Quello sparuto gruppo di persone non si può definire ambiantalista.
Non sono altro che i residenti di Quinto e limitrofi che argomenta la propria causa con la scusa dell'ecologismo.
 
Vi riporto gli articoli odierni tratti dal Gazzettino di Treviso odierno (www.gazzettino.it)

Con immenso piacere, il gruppo da me creato in Facebook a difesa dell'aeroporto Canova conta già oltre 300 iscritti ed in continua ascesa.
Chi volesse aderirvi può consultare il link nella mia firma e restare aggiornato sulle prossime manifestiazioni che stiamo organizzando.

«È uno scandalo: il tipico esempio che spiega perché le cose in Italia vanno così male». È furibonda la reazione di Enrico Marchi, presidente di Save, società che controlla gli aeroporti di Venezia e Treviso, alla notizia che il Tar ha accolto il ricorso di Italia Nostra e del Comitato bloccando, di fatto, i lavori di ampliamento in corso al "Canova". Furibonda perché la riapertura dell'aeroporto, già slittata da ottobre a dicembre, ora rischia di finire alla calende greche? Sicuramente sì. Ma non solo. «Da quanto so il ministero dell'Ambiente non ha risposto alle richieste di precisazioni e l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) non si è nemmeno costituito in giudizio - incalza - è questo che è uno scandalo, con il risultato che adesso la nostra azienda, dopo aver seguito tutte le prescrizioni, si vede bloccare i lavori (nel contesto di un piano da oltre 130 milioni, ndr)». Già, perché Save con il Tar non c'entra nulla. Italia Nostra e il Comitato, infatti, hanno vinto contro il ministero dell'Ambiente e l'Enac ottenendo la sospensione del provvedimento con cui si è ritenuto inutile prevedere una Valutazione di impatto ambientale per i lavori di rifacimento della pista e di sviluppo dell'aeroporto. «Siamo sorpresi perché noi abbiamo solo seguito l'iter che ci è stato indicato: il punto è che le parti coinvolte non avrebbero dovuto affrontare la questione con la superficialità con cui si affronta una lite di condomino - aggiunge l'amministratore delegato, Paolo Simioni - comunque la sospensione è stata decisa in via cautelare (si deciderà se la Valutazione è indispensabile o meno nell'udienza pubblica fissata per il 19 gennaio, ndr) e nelle prossime settimane vedremo cosa fare». L'obiettivo di Save ora è capire se i cantieri del «Canova» dovranno restare congelati almeno sino a fine gennaio o se si potrà evitare lo stallo completo. «Anche perché non abbiamo ancora ricevuto documenti ufficiali - sbotta il presidente - tanto che l'ordinanza siamo stati costretti a cercarla su internet». Proprio il documento che domani mattina sarà al centro dell'incontro in cui Italia Nostra e il Comitato, al gran completo, illustreranno la propria battaglia vinta. «Ambientalisti che pure in questo caso dietro al verde nascondono interessi meschini, che dopo aver comperato casa a basso costo perché vicina al passaggio degli aerei ora cercano di far chiudere l'aeroporto - conclude duro Marchi - gli operatori economici che si lamentano per la mancata riapertura del «Canova» dovrebbero rivolgersi a loro».


Il fronte del sì pronto a mobilitarsi «In piazza per il Canova»

TREVISO - (mf) Guerra su Facebook per il "Canova". Il futuro dell'aeroporto, reso più incerto dallo stop ai lavori arrivato dal Tar, in queste ore è al centro di un caldo botta e risposta tra gli internauti iscritti ai gruppi «Comitato aeroporto» («piace» a 57 persone) e «Difendiamo l'aeroporto di Treviso!» (conta 226 membri e più). Il primo mette insieme le persone che hanno sostenuto il ricorso contro ministero ed Enac; il secondo quelli che sperano che il "Canova" riapra quanto prima. E i toni non sono sempre accomodanti. «Siete dei buffoni - scrive Alessandro Bigazzi, uno dei giovani più attivi su Facebook, sulla pagina del Comitato - . Mettere a repentaglio, oltre che al turismo nella nostra città, anche decine e decine di famiglie che lavorano per attività annesse al "Canova". Vorrei foste voi al posto di quei poveri operai, se la pensereste uguale!». La discussione, insomma, si infiamma. E ora, dopo le proteste del Comitato, i membri del "Difendiamo l'aeroporto" stanno addirittura pensando di organizzare una contro-manifestazione di piazza per sostenere lo sviluppo del «Canova».

«E di noi cosa sarà?». La domanda torna a frullare nella testa dei 120 dipendenti di AerTre, la società che gestisce l'aeroporto di Treviso. Tra rinvii dovuti al prolungarsi dei lavori e sospensioni imposte dal Tar, la riapertura dello scalo della Marca rischia di slittare all'anno prossimo. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil criticano soprattutto la mancanza di chiarezza: «Appena il 7 settembre la direzione del personale ci aveva formalmente comunicato che i lavoratori sarebbero rientrati tutti a Treviso - conferma Vittorio Bertocco, della Filt Cgil -. Ora scopriamo che i lavori resteranno bloccati fino al 19 gennaio e, dunque, la chiusura dell'aeroporto si allungherà. Non ci sono punti di riferimenti». I confederali hanno chiesto un incontro urgente con i vertici di Save e non nascondono un certo disorientamento: «A noi era sempre stato spiegato che le dimensioni della pista non sarebbero state modificate, ma che avrebbero solo installato le strumentazioni per ottenere la seconda categoria. Adesso, invece, pare che il Tar abbia bloccato gli ampliamenti. Qual è dunque la realtà? E ci preoccupa anche l'assoluta assenza della politica sulla questione. Chiediamo sia fatta chiarezza, a beneficio dei lavoratori e di tutta la cittadinanza». A San Giuseppe è rimasto un presidio di una quindicina di persone, mentre tutti gli altri addetti (biglietteria, carico -scarico e settore operativo) sono stati trasferiti a Tessera. Temporaneamente, era stato detto loro: ora però si domandano per quanto.

«Senza l'aeroporto il mercato turistico trevigiano crolla». Non spende certo giri di parole Gianni Garatti, presidente del Consorzio di promozione Marca Treviso, per esprimere tutte le sue preoccupazioni all'indomani dell'ordinanza del Tar che accogliendo il ricorso di Italia Nostra e del Comitato di cittadini ha sospeso i lavori di ampliamento del «Canova» almeno sino a fine gennaio. E poi? Poi si vedrà. La riapertura è slittata a data da destinarsi. «Attendiamo l'evolversi degli eventi - continua Garatti - occorre però rendersi conto che l'aeroporto è parte integrante e fondamentale dell'economia turistica trevigiana: una realtà che ha reso il territorio più competitivo e una struttura strategica importantissima, con un indotto enorme che porta occupazione ad un settore fondamentale e che, pertanto, va ben al di sopra degli interessi privati». Ma ora l'incertezza sul suo futuro lascia tutti gli operatori sulle spine. «Attendiamo con ansia la riapertura del «Canova» - aggiunge il presidente degli albergatori di Confcommercio, Federico Capraro - perché sono ormai anni che le categorie turistiche, e non solo, collaborano con l'aeroporto di Treviso per incentivare i flussi e la promozione dell'intero territorio provinciale».
Ma a tremare sono anche i titolari di attività all’interno dell’aeroporto. Per loro sì che la chiusura protratta nel tempo rischia di essere un colpo mortale.
 
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tutto fa pensare che al ministero dell'ambiente e all'enac se ne siano fregati di rispondere al tar...
Sembra quasi una normale storia di ordinaria burocrazia.
Ci vorrebbe un politico che andasse a protestare a Roma: tanto ai ministeri si muovono solo cosi'...
 
Sul forum Pprune si parla del fatto che MOL pare sia molto soddisfatto dei risultati dei voli FR che da quando volano a VCE stanno ottenendo LF e prezzi medi dei biglietti piu' alti. Alla luce della incerta data di riapertura di Treviso e nell' ottica della nuova politica di FR di utilizzare maggiormente gli aeroporti principali, MOL se trovasse un accordo economico con SAVE potrebbe valutare di spostare definitivamente i voli su VCE. Intanto piu' il tempo passa e piu' i pax FR si stanno abituando a volare da VCE e alle maggiori comodità che offre un aeroporto principale.
 
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C'è solo un piccolo particolare... Se FR rimane a VCE non c'è spazio nei prossimi 3/4 anni per altri voli da VCE, causa congestione terminal.
Ed è di dominio pubblico che SAVE vuole FR a Treviso, non a Venezia.
 
Stando cosi le cose e considerando un esito positivo dei ricorsi di SAVE credo che se tutto va bene per Treviso si potrà parlare di riapetura non prima della tarda primavera del 2012, praticamente un anno intero di chiusura. I dipendenti nel frattempo cosa faranno? Saranno spostati a VCE o peggio in cassa integrazione?

SAVE nel ricorso proposto non c'entra nulla. Basta leggere le quattro righe pronunciate dal TAR per farsi un'idea.
In giudizio ci sono i comitati contro il Ministero dell'ambiente e Enac.

Chi deve chiedere un'eventuale sospensiva del blocco alle opere edili in corso sono il Ministero dell'ambiente e Enac (che neppure si è costituito in giudizio).
 
Resto indignato per la leggerezza con cui ENAC e Ministero hanno gestito la questione. Ritengo che la V.I.A. dovrebbe essere alla base di ogni progettazione per eseguire al meglio le opere e non un fardello cui sottrarsi appena possibile. Adesso tutti subiamo i danni della stupidità altrui. Spero che S.A.V.E. come controinteressato prenda ora in mano la vicenda giudiziaria per abbreviare il più possibile i tempi del fermo cantiere.
 
Ti sbagli, poteva sin dall'inizio intervenire come controinteressata!

EDIT: rispondevo a Chiello

Non l'ha fatto.
Sorprendente il fatto che ENAC non si sia costituito in giudizio e il Ministero dell'ambiente non abbia risposto alle domande del giudice nel merito del procedimento.

Diciamo che il giudice del TAR di Venezia ha fatto quello che chiunque, in quella situazione, avrebbe fatto. Rinviare a nuova udienza per la trattazione nel merito.
 
C'è solo un piccolo particolare... Se FR rimane a VCE non c'è spazio nei prossimi 3/4 anni per altri voli da VCE, causa congestione terminal.
Ed è di dominio pubblico che SAVE vuole FR a Treviso, non a Venezia.

Dubito che FR a VCE goda delle medesime condizioni di favore / incentivi di cui godeva a Treviso.
 
Esistono ambientalisti ed ambientalisti, gli uni seriamente interessati alle problematiche inerenti l'ambiente, gli altri massa politicizzata con secondi fini.... A proposito non sarebbe meglio chiudere anche LIEE, visto che gli aerei potrebbero recar disturbo ai fenicotteri ? :D
Sono un ambientalista anche io e appunto per questo credo che gli apt creino meno impatto ambientale rispetto a moltissimi viadotti dell'alta velocità e delle autostrade che stranamente a parità di avvallamenti ed altre conformazioni in Germania non sono così frequenti infatti assecondano le salite e le discese risparmiando moltissimo cemento!
Provassero questi contestatori a sommare il numero di auto, consumo di carburante il rumore e l'ingorgo di tante auto quante ne occorrono per spostare 189 pax di un 738 su una tratta nazionale di 700/800 km, e ne trarranno le dovute conclusioni!
Un aereo fa rumore(molto ridotto negli ultimi anni)solo al decollo e all'arrivo in apt provate a pensare un Lecce-Milano quanti centri abitati attraversa dalla partenza all'arrivo e l'inquinamento acustico prodotto a terra!
Provate a pensare dove e con quali arcaiche tecnologie viene prodotta l'energia per il treno considerato mezzo di trasporto ecologico!
Pensate a chi ha acquistato abitazioni in prossimità di sedimi aeroportuali tutti già esistenti prima degli insediamenti, se non l'avessero fatto i costruttori non avrebbero più costruito nelle vicinanze degli apt!
 
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