Vi riporto gli articoli odierni tratti dal Gazzettino di Treviso odierno (
www.gazzettino.it)
Con immenso piacere, il gruppo da me creato in Facebook a difesa dell'aeroporto Canova conta già oltre 300 iscritti ed in continua ascesa.
Chi volesse aderirvi può consultare il link nella mia firma e restare aggiornato sulle prossime manifestiazioni che stiamo organizzando.
«È uno scandalo: il tipico esempio che spiega perché le cose in Italia vanno così male». È furibonda la reazione di Enrico Marchi, presidente di Save, società che controlla gli aeroporti di Venezia e Treviso, alla notizia che il Tar ha accolto il ricorso di Italia Nostra e del Comitato bloccando, di fatto, i lavori di ampliamento in corso al "Canova". Furibonda perché la riapertura dell'aeroporto, già slittata da ottobre a dicembre, ora rischia di finire alla calende greche? Sicuramente sì. Ma non solo.
«Da quanto so il ministero dell'Ambiente non ha risposto alle richieste di precisazioni e l'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) non si è nemmeno costituito in giudizio - incalza - è questo che è uno scandalo, con il risultato che adesso la nostra azienda, dopo aver seguito tutte le prescrizioni, si vede bloccare i lavori (nel contesto di un piano da oltre 130 milioni, ndr)». Già, perché Save con il Tar non c'entra nulla. Italia Nostra e il Comitato, infatti, hanno vinto contro il ministero dell'Ambiente e l'Enac ottenendo la sospensione del provvedimento con cui si è ritenuto inutile prevedere una Valutazione di impatto ambientale per i lavori di rifacimento della pista e di sviluppo dell'aeroporto. «Siamo sorpresi perché noi abbiamo solo seguito l'iter che ci è stato indicato: il punto è che le parti coinvolte non avrebbero dovuto affrontare la questione con la superficialità con cui si affronta una lite di condomino - aggiunge l'amministratore delegato, Paolo Simioni - comunque la sospensione è stata decisa in via cautelare (si deciderà se la Valutazione è indispensabile o meno nell'udienza pubblica fissata per il 19 gennaio, ndr) e nelle prossime settimane vedremo cosa fare». L'obiettivo di Save ora è capire se i cantieri del «Canova» dovranno restare congelati almeno sino a fine gennaio o se si potrà evitare lo stallo completo. «Anche perché non abbiamo ancora ricevuto documenti ufficiali - sbotta il presidente - tanto che l'ordinanza siamo stati costretti a cercarla su internet». Proprio il documento che domani mattina sarà al centro dell'incontro in cui Italia Nostra e il Comitato, al gran completo, illustreranno la propria battaglia vinta.
«Ambientalisti che pure in questo caso dietro al verde nascondono interessi meschini, che dopo aver comperato casa a basso costo perché vicina al passaggio degli aerei ora cercano di far chiudere l'aeroporto - conclude duro Marchi - gli operatori economici che si lamentano per la mancata riapertura del «Canova» dovrebbero rivolgersi a loro».
Il fronte del sì pronto a mobilitarsi «In piazza per il Canova»
TREVISO - (mf) Guerra su Facebook per il "Canova". Il futuro dell'aeroporto, reso più incerto dallo stop ai lavori arrivato dal Tar, in queste ore è al centro di un caldo botta e risposta tra gli internauti iscritti ai gruppi «Comitato aeroporto» («piace» a 57 persone) e «Difendiamo l'aeroporto di Treviso!» (conta 226 membri e più). Il primo mette insieme le persone che hanno sostenuto il ricorso contro ministero ed Enac; il secondo quelli che sperano che il "Canova" riapra quanto prima. E i toni non sono sempre accomodanti. «Siete dei buffoni - scrive Alessandro Bigazzi, uno dei giovani più attivi su Facebook, sulla pagina del Comitato - . Mettere a repentaglio, oltre che al turismo nella nostra città, anche decine e decine di famiglie che lavorano per attività annesse al "Canova". Vorrei foste voi al posto di quei poveri operai, se la pensereste uguale!». La discussione, insomma, si infiamma. E ora, dopo le proteste del Comitato, i membri del "Difendiamo l'aeroporto" stanno addirittura pensando di organizzare una contro-manifestazione di piazza per sostenere lo sviluppo del «Canova».
«E di noi cosa sarà?». La domanda torna a frullare nella testa dei 120 dipendenti di AerTre, la società che gestisce l'aeroporto di Treviso. Tra rinvii dovuti al prolungarsi dei lavori e sospensioni imposte dal Tar, la riapertura dello scalo della Marca rischia di slittare all'anno prossimo. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil criticano soprattutto la mancanza di chiarezza: «Appena il 7 settembre la direzione del personale ci aveva formalmente comunicato che i lavoratori sarebbero rientrati tutti a Treviso - conferma Vittorio Bertocco, della Filt Cgil -. Ora scopriamo che i lavori resteranno bloccati fino al 19 gennaio e, dunque, la chiusura dell'aeroporto si allungherà. Non ci sono punti di riferimenti». I confederali hanno chiesto un incontro urgente con i vertici di Save e non nascondono un certo disorientamento: «A noi era sempre stato spiegato che le dimensioni della pista non sarebbero state modificate, ma che avrebbero solo installato le strumentazioni per ottenere la seconda categoria. Adesso, invece, pare che il Tar abbia bloccato gli ampliamenti. Qual è dunque la realtà? E ci preoccupa anche l'assoluta assenza della politica sulla questione. Chiediamo sia fatta chiarezza, a beneficio dei lavoratori e di tutta la cittadinanza». A San Giuseppe è rimasto un presidio di una quindicina di persone, mentre tutti gli altri addetti (biglietteria, carico -scarico e settore operativo) sono stati trasferiti a Tessera. Temporaneamente, era stato detto loro: ora però si domandano per quanto.
«Senza l'aeroporto il mercato turistico trevigiano crolla». Non spende certo giri di parole Gianni Garatti, presidente del Consorzio di promozione Marca Treviso, per esprimere tutte le sue preoccupazioni all'indomani dell'ordinanza del Tar che accogliendo il ricorso di Italia Nostra e del Comitato di cittadini ha sospeso i lavori di ampliamento del «Canova» almeno sino a fine gennaio. E poi? Poi si vedrà. La riapertura è slittata a data da destinarsi. «Attendiamo l'evolversi degli eventi - continua Garatti - occorre però rendersi conto che l'aeroporto è parte integrante e fondamentale dell'economia turistica trevigiana: una realtà che ha reso il territorio più competitivo e una struttura strategica importantissima, con un indotto enorme che porta occupazione ad un settore fondamentale e che, pertanto, va ben al di sopra degli interessi privati». Ma ora l'incertezza sul suo futuro lascia tutti gli operatori sulle spine. «Attendiamo con ansia la riapertura del «Canova» - aggiunge il presidente degli albergatori di Confcommercio, Federico Capraro - perché sono ormai anni che le categorie turistiche, e non solo, collaborano con l'aeroporto di Treviso per incentivare i flussi e la promozione dell'intero territorio provinciale».
Ma a tremare sono anche i titolari di attività all’interno dell’aeroporto. Per loro sì che la chiusura protratta nel tempo rischia di essere un colpo mortale.