I difensori di Malpensa all´ultima battaglia


Citazione:Messaggio inserito da I-ALEX

Citazione:Messaggio inserito da Mattia
[brNon mi pare sia precisamente così, l'unico posto dove non son previsti investimenti è proprio Linate a quanto risulta
Esistono 2 piani di investimento in SEA, uno con AZ e l'altro senza.
Ovviamente sono piuttosto differenti
Si, ma in nessuno dei 2 c'è mezza parola su Linate se non sul parcheggio.
 
@nuovakappa

E' fantascienza chiudere Linate,
E' fantascienza chiudere Malpensa...
Però qui due aeroporti sono troppi, il break-even totale è ben sopra il traffico che ci ritroveremo fra poco...
Quindi che si fa?
Si accettano proposte...
 
da quel che si evince sentendo bonomi, gli investimenti a breve termine si faranno comunque ( quelli gia' appaltati tra cui il 3° satellite ) quelli che non si faranno se va via AZ sono quelli a medio, e cioe' terza pista ed altro. tra l'altro oltre a quelli della SEA dovrebbero essere degli sconsiderati anche quelli della sheraton e gli olandesi del mxp business park.
se lin non si puo' limitare, accontentiamoci del fatto che sia praticamente a crescita zero, come dai piu' recenti dati di traffico, a dargli una botta come ho gia' detto ci pensera' tra un paio d'anni l'AV.
 
Citazione:Messaggio inserito da MXP EXP

da quel che si evince sentendo bonomi, gli investimenti a breve termine si faranno comunque ( quelli gia' appaltati tra cui il 3° satellite ) quelli che non si faranno se va via AZ sono quelli a medio, e cioe' terza pista ed altro. tra l'altro oltre a quelli della SEA dovrebbero essere degli sconsiderati anche quelli della sheraton e gli olandesi del mxp business park.
se lin non si puo' limitare, accontentiamoci del fatto che sia praticamente a crescita zero, come dai piu' recenti dati di traffico, a dargli una botta come ho gia' detto ci pensera' tra un paio d'anni l'AV.

sheraton non ha ancora messo su un mattone...mxp business park lavora sul cargo dove se si ritira AZ cargoitalia raddoppia nell'arco di 6 mesi. La AV creerà solo un nuovo travaso fra i due scali. Tutto quello che può andare a LIN ci andrà: prima legge di Murphy dell'aviazione...
 
Alitalia, i sindacati puntano su Fiumicino
Genovesi (Fit-Cisl): «Rafforzare lo scalo romano è l’unico modo per rilanciare la compagnia»
I rappresentanti dei lavoratori lanciano segnali all’azienda. Il presidente Prato presenterà il piano al cda di venerdì
di GIOVANNI LOMBARDO I SINDACATI puntano su Fiumicino per il rilancio di Alitalia. Il rafforzamento dello scalo romano è il nodo principale che sarà discusso nell’incontro tra azienda e sindacati previsto per il 3 settembre. E il presidente della compagnia, Maurizio Prato, dovrebbe prevedere questa mossa nel piano di rilancio che presenterà al prossimo consiglio d’amministrazione della compagnia in programma per venerdì. Anche se non sarà facile far digerire agli enti locali della Lombardia il ridimensionamento di Malpensa. «La diatriba tra Milano e Roma non ha senso - taglia corto il responsabile del settore aeroportuale della Fit-Cisl, Claudio Genovesi - Alitalia, con soli 20 vettori per il lungo raggio, non può permettersi di operare su due hub. Fiumicino è la base storica della compagnia e Roma rappresenta il baricentro del mercato del Mediterraneo». In altre parole i sindacati non intendono assistere a battaglie di campanile. «Un’azienda deve pensare all’efficienza e i dati parlano chiaro - aggiunge Genovesi - L’unica volta che Alitalia ha chiuso il bilancio in attivo è stato nel 1997, prima dell’apertura di Malpensa. Anche le altre sigle sindacali concordano sulla necessità di puntare su Fiumicino per il rilancio della compagnia. Nessuno può ostacolare un’azienda a fare scelte imprenditoriali ritenute vantaggiose per l’operatività nel mercato». La Fit-Cisl chiederà ai vertici dell’azienda anche maggiore chiarezza sul futuro di Alitalia Servizi. «La manutenzione e l’assistenza - sottolinea Genovesi - non possono rimanere fuori dal controllo del vettore». Prato mercoledì è stato visto a Fiumicino dove sarebbe andato a rendersi conto personalmente delle attività di manutenzione e aeroportuali, inserite in Alitalia Servizi, in difficoltà operativa e per le quali avrebbe già pensato di sostituire i vertici, rispettivamente Riccardo Raimondi e Livio Vido. Prato sta elaborando un piano industriale di transizione, ma strutturale, in attesa di trovare il giusto acquirente a cui cedere l'azienda, come da mandato ricevuto dall’azionista Tesoro (49,9%). La cessione potrebbe non essere immediata e allora il presidente della compagnia, che ha tutte le deleghe operative, sta cercando di mettere a punto un piano strategico di rilancio. Sa bene che potrebbe anche essere necessaria, nel frattempo, una ricapitalizzazione, visto che le perdite dell’Alitalia hanno superato un terzo del capitale. Operazione che potrebbe essere affrontata con gli introiti della cessione di alcune attività di Alitalia Servizi come l’information technology, il call center, i servizi amministrativi di valore non sensibile. Prato starebbe mettendo a punto un nuovo assetto per la manutenzione, settore con circa 4.000 addetti, per riportarla all’interno di Alitalia Fly, a cui restituire una consistenza di vettore di livello globale. Il manager dovrà comunque parlarne con i sindacati anche perché, vista la situazione di crisi, non sarebbe esclusa, nei prossimi mesi, l’applicazione di ammortizzatori sociali. «Il personale di Alitalia è stato ridotto di 3.500 unità in tre anni - ricorda Genovesi - eventuali altri tagli non potranno prescindere dalla cassa integrazione». g.lombardo@iltempo.it

domenica 26 agosto 2007
da www.iltempo.it
 
Che Il tempo fosse un giornaletto in stile Novella 2000 si sapevo, e il fatto che lo sia lo dimostra il fatto che si parli ancora del 97 come ultima data del bilancio in attivo... 1987, 1987, 1987, sono dieci anni di differenza.