I dettagli dell'offerta Air France su Alitalia


Alitalia, cda accetta offerta Air France-Klm
domenica, 16 marzo 2008 12.17 14




ROMA (Reuters) - Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha accettato l'offerta vincolante presentata da Air France che prevede il lancio di una Ops sul 100% dei titoli Alitalia con un concambio di 1 azione della compagnia francese per ogni 160 azioni della società italiana. Air France-Klm lancerà anche un'offerta sul 100% delle obbligazioni ad un prezzo di 0,3145, pari al prezzo di mercato del 14 marzo.

Lo si legge in una nota di Alitalia, in cui si dice anche che Air France-Klm rileveranno solo alcune attività di Alitalia Servizi e che nella società Fly ci saranno 1.600 esuberi, che saranno gestiti con incentivi e ammortizzatori sociali.

Ora la parola passa al governo e ai sindacati che la settimana prossima si dovranno esprimere sulle proposte arrivate da Parigi.

Ai prezzi di venerdì 14 le azioni Alitalia vengono valorizzate 0,0986 euro contro una prezzo di chiusura pari a 0,5708. L'ops avrà un ammontare di 138 milioni con uno sconto dell'81% rispetto all'ultimo giorno di trattazione dei titoli Alitalia.

Se il ministero dell'Economia aderirà all'offerta, lo stato italiano avrà una quota dell'1,4% nel capitale del gruppo franco-olandese.

Per l'offerta di acquisto degli oltre 1,934 miliardi di obbligazioni in circolazione invece Air France-Klm dovrà mettere sul piatto 608 milioni.

L'Ops, sulle azioni, e l'Opa, sulle obbligazioni, "sono soggette al raggiungimento di una soglia di adesione, per le azioni, superiore al 49,9% e, per le obbligazioni, al 62% del totale delle obbligazioni emesse". Si tratta dei titoli in mano al Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Air France-Klm si impegna a mantenere le azioni per 3 anni, a garantire per 6 anni la presenza di un consigliere italiano nel board della società. Il consigliere sarà indicato dal ministero dell'Economia. Anche la sopravvivenza del marchio viene garantita e Air France-Klm si dice disposta a valutare l'inserimento del nome Alitalia a fianco di quello delle altre due compagnie nel brand del gruppo.

L'offerta della compagnia franco olandese prevede una serie di clausole sospensive per lo più da realizzarsi entro il 31 marzo.

LE CONDIZIONI DI AIR FRANCE-KLM

In primo luogo viene richiesto che il ministero dell'Economia si faccia promotore dell'apertura di una linea di credito per Alitalia che le consenta di fronteggiare l'allungamento dei tempi per l'integrazione con Air France-Klm e per l'aumento di capitale. La linea di credito sarà rimborsata dopo l'aumento di capitale da 1 miliardo previsto dall'offerta.

Il ministero, si dice nel comunicato, ha "manifestato la disponibilità a promuovere le azioni necessarie alla concessione di tale linea di credito, purché la proposta vincolante presentata da parte di Air France-Klm risulti completamente efficace anche a seguito di una valutazione positiva espressa da parte dello stesso Ministero".

Air France-Klm chiede anche che si arrivi "all'individuazione di una soluzione che consenta l'eliminazione per Alitalia del rischio relativo al contenzioso in essere con la società Sea", la compagnia che gestisce gli scali di Malpensa e Linate e che ha presentato una richiesta danni superiore al miliardo di euro.

I francesi, prima di lanciare l'Ops, pretendono anche un accordo con Adr, la società che gestisce lo scalo di Fiumicino. Si dovrà impegnare a garantire le strutture per la crescita del traffico. Insomma, i francesi non vogliono ripetere l'esperienza di Malpensa.

Air France-Klm chiede l'accordo dei sindacati sul piano di risanamento che prevede il ritorno di solo una parte delle attività di Alitalia servizi sotto Alitalia Fly. I francesi inoltre, chiedono la modifica dei contratti in corso con Alitalia Servizi per uniformarli ai prezzi di mercato.

A questo proposito nella nota si legge che il lancio dell'offerta è condizionato, fra le altre cose alla "definizione di un accordo tra Alitalia, Fintecna ed Alitalia Servizi, per quanto di rispettiva competenza, che preveda la reinternalizzazione in Alitalia di alcuni settori di attività e la rinegoziazione di alcune clausole dei contratti di servizio. A sottolineare la valenza strategica della reinternalizzazione di alcune aree di attivitá, il raggiungimento di un accordo sindacale con riguardo ai dipendenti di Alitalia Servizi é una condizione sospensiva posta nell'interesse di entrambe le parti, legando in tal modo il completamento dell'operazione nel suo disegno complessivo".

IL PIANO INDUSTRIALE

L'offerta fatta dal numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, prevede anche un aumento di capitale da 1 miliardo, che sarà offerto agli azionisti e obbligazionisti, e sarà interamente garantito dalla compagnia parigina e sarà fatto tenendo conto "del prezzo di offerta pubblica di scambio".

Il piano messo a punto dai vertici delle due compagnie nelle 8 settimane di trattativa in esclusiva stima una margine operativo positivo al 2010 in una configurazione stand alone, ovvero senza tener conto delle eventuali sinergie che possono derivare dalla integrazione.

Nel periodo 2008-2010 ci saranno "investimenti complessivi per 850 milioni di euro relativi principalmente al rinnovamento della flotta e ad iniziative di marketing mirate al rilancio del prodotto".

La flotta Alitalia si ridurrà a 149 aerei.

La nuova strategia comporterà 1.600 esuberi in Alitalia Fly e la chiusura delle attività cargo nel 2010.

Secondo la nota diffusa da Alitalia il nuovo gruppo si baserà su 3 hub, Amsterdam, Parigi e Roma. All'interno di Air France-Klm ad Alitalia verrà garantito "una ruolo autonomo al pari delle altre due compagnie"..
 
Vedo male il progetto AF:
1)per Volare la gara andrà rifatta, e AZ non avrà più diritto a partecipare: il piano industriale va riscritto tenendo ciò in considerazione
2)I sindacati costituiscono lo scoglio più duro: inoltre vedo piuttosto nervosetti i dipendenti di AZ servizi
3)Il termine indicato per fine marzo è troppo stretto per poter adempiere a tutte le condizioni prescritte dalla proposta
4)A porre ostacoli ci sarà certamente anche Bruxelles per via del necessario prestito ponte: deve essere erogato dalle Banche, e non dal Tesoro - che non puà neppure essere garante
5)Leghisti e filomalpensisti faranno sputare sangue se il governo - accettando la proposta di AF - non risarcirà adeguatamente le perdite di MXP, accolandosi anche gli esuberi di personale...
Insomma ...ALITANIC ha urtato l'iceberg!
 
Business Cargo
L’attività cargo continua a presentare forti criticità di performance economica
riconducibili essenzialmente ad una serie di motivazioni:
-eccesso di capacitá dovuto alla costante crescita del divario tra offerta e domanda;
-conseguente riduzione dello yield;
-costo del carburante in aumento;
-sfavorevole evoluzione valutaria (cambio euro/dollaro);
-caratteristiche operative degli MD11, che combinano un elevato consumo di carburante con restrizioni sul carico Trasportabile, in particolare sulle rotte oltre 9 ore.

Pertanto, in coerenza con la strategia di rivisitazione delle dimensioni industriali del
business passeggeri, il Piano Industriale 2008-2010 prevede che l’attività cargo bellies
prosegua inalterata e che, nel corso del biennio 2008-2009, l’attività degli aeromobili allcargo
si concentri sulle rotte con margini operativi migliori, verso il Far East e il Nord
America, per ridursi progressivamente fino a cessare nel 2010.


ma scusate....gli MD11 che fine faranno?
comunque alcune di queste motivazioni sono patetiche.....[V]
 
Roma 12:20
ALITALIA: FILT CGIL, NON DIREMO MAI SI' A 'SPEZZATINO'

"Abbiamo detto piu' volte che diremo si' a un accordo solo se ci sara' un'offerta per tutto il gruppo, Alitalia e Alitalia servizi. Una logica per cui si salvi un pezzo di azienda e se ne butti via un'altro pezzo non ci vedra' assolutamente d'accordo". Lo ha detto Mauro Rossi, segretario nazionale e responsabile del settore aereo della Filt Cgil , dopo la proposta di Air France, che prevede entro marzo l'accordo con tutti i sindacati. "Si e' arrivati - aggiunge Rossi - a una logica di acquisizione spezzatino. Non abbiamo il documento con la proposta di Air France, per cui dobbiamo commentare sulla base di cio' che apprendiamo dalle agenzie. Ma mi sembra che Air France acquisira' solo cio' che gli tornera' utile e quello che restera' fuori non avra' un futuro, perche' non trovera' mai un acquirente".
 
Ehi, conosco un amico che ha una Srl.

Perche' non facciamo un miliardo di debiti e poi il governo fa un decreto legge per non farmeli piu' restituire?

Poi dividiamo con i politici che me lo votano, eh?

Che idea!

Se non ci arrestano....
 
Citazione:Messaggio inserito da ilcavalieredeltempo

Da cittadino italiano e dipendente alitalia soffrirò comunque nel vedere un grande aeroporto come mxp riempito di voli di altre compagnie,ma se questo è cio che serve per salvare migliaia e migliaia di lavoratori ben venga.

Sbagliato.
Prima il mercato e la profittabilita' dell'azienda.
Poi i posti di lavoro sono una conseguenza dei punti sopra.
 
Le prime reazioni dei sindacati confederali sono dure nei toni ma sotto sotto dialoganti: probabilmente si riservano di valutare i numeri veri nell'incontro di martedì ma sono rassegnati all'inevitabile. Il sì dei rappresentanti dei piloti mi pare scontato, le sigle degli a/v hanno sempre contato poco vista la loro frammentazione.


Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, «il governo ci sta consegnando nudi alla trattativa con Air France». Secondo Bonanni, «chi ha commesso questo errore grave ne pagherà le conseguenze, io ne sono convinto: ma purtroppo le conseguenze principali le pagherà il Paese». Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, rincara la dose: «La responsabilità è del governo. Ha fatto finta che Alitalia fosse dell'amministratore delegato, del consiglio di amministrazione e non del governo». Il prossimo martedì, ha osservato Angeletti, vi sarà un incontro e «sarà l'unica occasione in cui, forse, sapremo tutta la verità ma - ha aggiunto - non è mica detto che bisogna sempre, per forza, mangiare la minestra se è avvelenata». Duro anche il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani: «Quello che sta accadendo non si è mai visto in nessuna trattativa per cessione d'azienda. Si finisce col mettere il sindacato, che è all'oscuro di tutto, con le spalle al muro e il paese nella stessa condizione. Il sindacato non si sottrarrà alla responsabilità di una scelta - aggiunge Epifani - che può essere un sì o può essere un no a seconda dei contenuti del piano, degli investimenti, dell'occupazione e delle ricadute sul Paese». (Corriere della Sera)
 
Domenica 16 Marzo 2008, 11:28

Alitalia, da Air France-Klm un'offerta all'Italia

ROMA (Reuters) - E' più brutta di quello che probabilmente i protagonisti, vertici di Alitalia governo e sindacati si aspettassero. La proposta vincolante presentata ieri da Air France-Klm per acquisire il controllo di Alitalia ha un prezzo inferiore di quasi il 60% rispetto a quanto previsto - secondo indiscrezioni mai smentite - nell'offerta iniziale. Contiene anche una quantità di garanzie, richieste dal compratore, in grado di scatenare la rivolta di politci e sindacalisti contrari all'operazione oltre che di creare qualche difficoltà al governo.

A guardarla bene più che un'offerta ad Alitalia sembra essere un'offerta all'Italia e al sistema politico a cui si chiede di fare un passo indietro. Air France-Klm per comprare Alitalia vuole la certezza che sindacati e politici condividano il proprio progetto industriale fino al punto di accollarsi una serie di stringenti condizioni.


IL PREZZO


Jean Cyril Spinetta, non è disposto a fare regali. Così dopo aver studiato per otto settimane i conti di Alitalia ha deciso che i 35 centesimi inizialmente proposti con l'offerta non vincolante erano troppi. Ed anche i 22 centesimi di cui hanno parlato le indiscrezioni di stampa nei giorni scorsi. Alla fine ha deciso per 0,0986 euro. Un prezzo più vicino all'offerta iniziale, di 0,01 dell'altro pretendende di Alitalia, l'Ap Holding di Carlo Toto, che alla propria.

Lo sconto richiesto da Spinetta darà sicuramente voce alle proteste così come lo spicciolo, a suo tempo messo sul piatto da Toto, aveva fatto sogghignare i maligni che pensavano ad un colpo di mano dell'imprenditore abruzzese. Ma il prezzo in decimali per quanto sia il fatto più evidente non è l'unico.

A far gridare ad una svendita di Alitalia sarà anche la richiesta del prestito ponte che il Tesoro dovrà garantire ad Alitalia sino a quando non arriverà l'aumento di capitale garantito dalla compagnia franco-olandese.

Poi ci sono le richieste al sindacato di lasciare a casa almeno 4/5.000 dipendenti secondo le stime delle organizzazioni dei lavoratori, oltre ai 1.600 esuberi previsti nell'azienda di volo. Nulla si dice infatti su Alitalia Service, se non, e si tratta di un'altra richiesta, che solo alcune attività rientreranno in Alitalia e che si dovranno rivedere, al ribasso, le tariffe dei servizi che la società continuerà ad offrire ad Alitalia.

Spinetta chiede anche che si metta, con un accordo, una pietra tombale sulla richiesta da oltre 1 miliardo di euro che la Sea, la società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, ha fatto ad Alitalia per aver abbandonato lo scalo varesino. I politici del Nord e gli amministratori della Sea dovranno insomma lasciar perdere i loro sogni di rifarsi economicamente del divorzio con Alitalia.

Ma i francesi non si fermano qui. Vogliono garanzie anche sul rafforzamento dell'hub di Fiumicino. Non vogliono ripetere l'esperienza di Alitalia con Malpensa, un hub nato e rimasto per lungo tempo senza servizi e collegamenti. E quindi il governo dovrà darsi da fare con Adr, la società romana che ha già chiesto tariffe più alte per garantirsi il conto economico. E le chiederà a maggior ragione davanti ad un impegno a nuovi investimenti e libertà di muoversi all'interno dello scalo che sicuramente sarà avanzato da Spinetta.

Messa così l'offerta sembra quasi irricevibile per il sistema politico e sindacale italiano. Ma è anche vero che dal punto di vista dei francesi tante cautele per un' offerta che riguarda una società in semifallimento, con sindacati tutt'altro che rinunciatari, e in un paese con una classe politica sempre pronta a mettere becco sulle società pubbliche, si possono comprendere. E lo si vedrà presto.


IL RITORNO DI TOTO?


Le organizzazioni dei lavoratori stanno scalpitando da una decina di giorni informate evidentemente dei contenuti della proposta francese: da Napoli dice un sindacalista della Filt-Cgil "sono già pronti i pulman per portare i dipendenti a Roma". E di tenore non diverso sono state le ultime uscite dei numeri uno di Cisl e Uil che rifiutano l'idea di una offerta da prendere o lasciare. E poi ci sono le elezioni.

Il governo di centrosinistra non esiste più. I ministri della sinistra radicale sono in libertà e quindi, loro e forse non solo loro, potrebbero mettersi di traverso. Il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ha già detto che i problemi occupazionali della vendita di Alitalia appaiono insormontabili.

E poi ci sono gli uomini del Nord a cui Spinetta sembra aver dato l'arma finale.. Viene da chiedersi, infatti, come farà il governo a convincere i leghisti di Varese, capitanati dall'ex ministro del Lavoro, Roberto Maroni, e gli enti locali del Nord, azionisti di Sea, a rinunciare ad ogni loro richiesta: la moratoria per l'abbandono dello scalo di Malpensa e anche il sogno del risarcimento miliardario.

Da domani alla fine del mese, insomma, il clima politico sindacale sarà incandescente e non si può escludere che da tutte le parti si moltiplicheranno le pressioni per far tornare in pista Toto con il supporto di banca Intesa, o anche qualche competitor europeo. Anche se Corrado Passera, l'ad del gruppo bancario, sembra essere tornato sui suoi passi lasciando intendere che non ci sia più spazio per un'offerta italiana.
 
Cmq alla fine tutti gli altarini si sono scoperti.

L'offerta è per 0,0986 euro ad azione contro i 35 centesimi offerti inizialmente. Certo il 35 centesimi iniziali sono stati utili a mettere fuori gioco del tutto Toto, tanto poi AF ha cambiato le carte in tavola a suo piacimento.

Quindi mi pare di capire che il 0,01 offerto da Toto fosse piuttosto vicino al valore reale.
 
Citazione:Messaggio inserito da airblue

Cmq alla fine tutti gli altarini si sono scoperti.

L'offerta è per 0,0986 euro ad azione contro i 35 centesimi offerti inizialmente. Certo il 35 centesimi iniziali sono stati utili a mettere fuori gioco del tutto Toto, tanto poi AF ha cambiato le carte in tavola a suo piacimento.

Quindi mi pare di capire che il 0,01 offerto da Toto fosse piuttosto vicino al valore reale.

se offre 5 cent secondo me cambiano idea [:308]:D
 
Citazione:Messaggio inserito da ilcavalieredeltempo
Da cittadino italiano e dipendente alitalia soffrirò comunque nel vedere un grande aeroporto come mxp riempito di voli di altre compagnie,ma se questo è cio che serve per salvare migliaia e migliaia di lavoratori ben venga.

c'è chi soffre e chi s'offre...
l'importante è che non saltino fuori balzelli sotterranei a limitare l'altrui espansione...

due considerazioni.
1)Il passaggio sul decreto legge per l'azione SEA è fantastico: ci sarebbe da spegare al francese che l'ha imposto che tra qualche anno è il bicentenario del Congresso di Vienna ( e forse nemmeno Napoleone sarebbe stato tanto sfrontato..)
2) Sigle con il SULT non firmeranno mai una cosa del genere: due persone bloccano tutto nel trasporto aereo ma il prossimo governo avrà un ministro che precetta( l'attuale no)

bella anche la mossa da 0,098...
 
Sapete cosa non è ancora arrivato???

Il vaffa di bonomi alla richiesta di ritirare la causa da parte della Sea. Lui è un Ad e credo che una cosa del genere molto difficilmente la farà..