Ecco l'articolo uscito oggi sul Giornale della Toscana.
Il sindaco annuncia battaglia:
«Nessuna di queste soluzioni
è quella ottimale, non escludo
che il Comune possa ricorrere
a un piano di espropri in altre zone
per garantire i posti di lavoro
Non c’è più solo l’aeroporto,a turbare i sognidi chi vede nel parco dellapiana fiorentina un tabù.Adesso, una nuova spada diDamocle sul parco tanto caroai sindaci di Campi Bisenzio
e Sesto Fiorentino -nonché causa di dissaporicon il “collega” fiorentinoMatteo Renzi - potrebbe arrivare dalla Richard Ginori.Ististono tutte sul parco, infatti,le cinque
aree che potrebberoospitare il nuovo stabilimento della storica manifattura
sul territorio
di Sesto Fiorentino.Come spiega il Comune,«cinque proprietari di terreni non edificati
hanno manifestato il proprio interesse nell’ambito dell’avviso pubblico scaduto
il 30 settembre scorso,con il quale l’amministrazione comunale intendeva
favorire lo spostamento dellastorica fabbrica su richiesta dell’attuale proprietà».
«Tuttavia nessuna delle aree prospettate appare ottimale- ha precisato ieri il
sindaco sestese Gianni Gianassi, presentando gli esiti del bando insieme all’assessore
all’urbanistica Maurizio Soldi - perché non si trovano all’Osmannoro, luogo
ideale per insediare stabilimenti industriali, ma all’interno del futuro parco della
Piana».
La giunta comunale, nell’ultima seduta, ha intanto approvato i criteri di valutazione
comparativa in base ai quali le proposte saranno esaminate. In primo luogo,
il sito dovrà essere idoneo sul piano infrastrutturale.
Dovrà inoltre avere il minor impatto possibile sul futuro parco, escludendo quindi
qualsiasi processo di successiva urbanizzazione.Insomma, non un mattone
in più. Tuttavia l’amministrazione comunale sestese sembra disposta più a procedere
ad espropri che a tollerare il nuovo stabilimento della Richard Ginori nel
parco della piana. «Non è affatto escluso - ha aggiunto Gianassi a questo proposito
- che alla fine nessuna di queste aree risulti pienamente idonea e si debba ricorrere
a un piano d’iniziativa pubblica attraverso procedure espropriative».
Dal punto di vista amministrativo,intanto, la procedura stabilita dalla legge urbanistica
regionale prevede che, una volta individuata l’area potenzialmente più idonea, venga aperto un tavolo di confronto che metta di fronte il Comune di Sesto,la Provincia di Firenze e la Regione Toscana, ciascuna per le sue competenze in ambito di pianificazione
territoriale.
Il percorso per lo spostamento della manifattura Ginori in un’area al di fuori
del centro urbano di Sesto Fiorentino è stato avviato all’inizio dell’anno in corso,
quando la proprietà di «Richard Ginori 1735» ha chiesto espressamente al Comune
di Sesto di attivarsi per favorire lo spostamento della storica fabbrica dall’attuale
sede di via Giulio Cesare- considerata ormai inadeguata ai suoi programmi
di sviluppo - in un’area più idonea sul piano dell’ubicazione e dell’accessibilità.
Ma gli amministratori dell’azienda non avevano fatto i conti col tabù del parco della piana.