Prove di ATR all'Elba
Nel luglio del 2009 il costruttore ATR, in collaborazione con Air Dolomiti, Aerelba e la Regione Toscana, presentò nel corso di due conferenze stampa (una all'aeroporto di Firenze ed una all'Elba) i risultati di una serie di prove svolte sull'aeroporto dell'Elba per stabilire le limitazioni che avrebbero avuto ATR 42-500 e ATR 72-500 in servizio di linea a Marina di Campo. Per l'occasione fu portato a Firenze e all'Elba un ATR 72-500 di ATR ma già nei colori Finncomm alla quale sarebbe stato consegnato a breve.
Questo lo stralcio di un articolo su quelle conferenze stampa:
«Per effettuare le prove sull’aeroporto, il costruttore ha impiegato un ATR 72-500, ancora da consegnare alla finlandese Finncomm Airlines, sul quale era stato apposto un logo con scritto “ATR & Elbafly mettono le ali all’Elba”. I piloti di ATR hanno effettuato alcuni circuiti sullo scalo, utilizzando entrambe le direttrici della pista che, per le limitazioni esistenti, richiede particolare attenzione nelle procedure. Le valutazioni tecniche sono state fatte su due scenari diversi: uno con la pista così come è oggi, nella sua lunghezza effettivamente utilizzabile di 949 metri, e l’altro con la pista lunga 1.200 metri, così come dovrebbe essere al completamento dei lavori di potenziamento finanziati dalla Regione Toscana.
Sulla pista attuale i tecnici spiegano che l’ATR 42-500 può operare senza limitazioni significative nel carico, mentre l’ATR 72-500 avrebbe una limitazione a circa 20 tonnellate di peso massimo al decollo, per la limitata resistenza della pista (PCN 12). Nell’analisi delle potenzialità degli ATR sull’attuale pista, il costruttore ha analizzato i collegamenti con destinazioni nazionali (Pisa, Firenze, Genova, Verona, Torino e Milano), in un raggio tra le 85 NM (157 km) dell’Elba-Pisa alle 213 NM (394 km) dell’Elba-Malpensa, e quello con l’aeroporto di Monaco, distante 370 NM (685 km). L’ATR 42-500 è in grado di coprire le tratte nazionali col pieno carico di passeggeri (48) in arrivo e con la limitazione di pochissimi posti in decollo (massimo quattro passeggeri in meno sulla tratta più lunga), mentre il volo da Monaco sarebbe limitato a 46 passeggeri in arrivo e 39 in decollo.
Tutte le tratte risultano invece penalizzate nel carico in caso di impiego dell’ATR 72-500: rispetto ai 70 passeggeri dell’allestimento standard (78 di massimo), tutti i voli nazionali possono portare tra i 52 ed i 59 passeggeri a seconda della lunghezza del volo e se in atterraggio o in decollo, mentre Monaco è limitato a 50 in arrivo e 47 in partenza.
Con la pista allungata a 1.200 metri, l’operatività dell’ATR 42-500 è piena, mentre l’ATR 72-500, oltre a coprire con maggiore tranquillità le rotte nazionali citate prima, allarga il suo raggio d’azione a nuove destinazioni europee e nel Mediterraneo. In particolare, con un carico di 64 passeggeri l’aereo può raggiungere destinazioni entro le 265 NM (490 km), e quindi Milano ed il centro-sud fino alla Campania, mentre con 60 passeggeri il raggio d’azione si allunga a 420 NM (780 km), includendo, ad esempio, Barcellona, Ginevra, Lione, Palermo, Stoccarda, Strasburgo, Tolosa, Tunisi e Vienna.
Ospiti di Elbafly e ATR sull’ATR 72 impiegato per le prove all’Elba anche i rappresentanti di alcune compagnie aeree interessate ad utilizzare l’aereo per volare sull’isola, a cominciare da Air Dolomiti, presente con il vice presidente Joerg Eberhart. Il manager del vettore del gruppo Lufthansa, pur sottolineando le limitazioni tecniche che al momento impediscono ai propri piloti di volare all’Elba, ha ribadito che Air Dolomiti e Lufthansa hanno grande interesse a collegare l’isola alla rete del gruppo tedesco, magari a cominciare con un volo diretto da Monaco. Del resto Lufthansa, prima che le nuove norme aeroportuali restringessero i parametri operativi dello scalo, aveva già operato in passato la rotta tra Monaco e l’isola d’Elba tramite un suo vettore regionale, la Augsburg Airlines, che impiegava sulla rotta un Bombardier Q300 da 50 posti».