A prescindere dal chi menta e chi no, vorrei fare un paio di riflessioni:
Molti portatori di handicap (non esclusivamente motori) vivono molto serenamente la loro condizione, cercano di vivere in maniera normale, senza pesare sugli altri, usufruendo silenziosamente di alcuni privilegi concessi a causa del loro status, vedi partite a bordo campo allo stadio gratis per loro e l'accompagnatore, pellegrinaggi a santuari a cui accedono praticamente gratis, ma senza usare il loro status come un "lei non sa chi sono io". Altri purtroppo si sentono bastonati dalla vita e in diritto di pretendere, attenzioni, favori che poco c'entrano con il loro stato di disagio.
Perfettamente d'accordo aboliamo le barriere architettoniche, mettiamo le scritte in Braille, tutto quello che si vuole, è giusto chi è più fortunato dedichi un po' di risorse a chi lo è meno.
Purtroppo in molti casi ho assistito a una sorta di razzismo al contrario, persone con disagi più o meno gravi, magari frustrati dal loro staus di diversi, crecare in tutti i modi rovinare la giornata a chi non ha problemi, pretendere di arrivare dopo gli orari, tanto con il loro status tutto sarebbe concesso, magari danneggiano altre persone che umanamente si erano dimostrate più che disponibili nei loro confronti.
Mi ricordo ad esempio qualche anno fa, come volontario a Lourdes, una portatrice di Handicap (non completamente invalidante) prenotata gratis come malata, status fruibile solo soggiornando in ospedale e con il vincolo di non uscire dal perimetro dopo le 21. La prima sera, mentre noi volontari liberi da vincoli per scelta eravamo li a tener compagnia ai disabili, lei di sua iniziativa riesce ad uscire e ad aggirarsi da sola per la città senza avvisare nessuno, panico generale, e poi quasi tutti noi in giro (e chi c'è stato saprà che lourdes non è piccola) a cercarla, prima di fare denuncia di sparizione. Lei credeva perchè invalida, tutto le fosse concesso, gli altri malati sono rimasti con le persone indispensabili a garantirne la sicurezza, ma non sicuramente la compagnia che tutti noi potevamo offrire, e noi tutta la sera in giro a cercarla fino a quando non l'abbiamo trovata, per poi sentitci minacciati di denuncia per sequestro di persona. Risultato finale: imbarcata il mattino dopo senza possibilità di appello sul primo volo per bergamo e macchina dell'associazione ad aspettarla per riaccompagnarla direttamente a casa.
Oppure ieri all'autogril, vado per pagare un caffè alla cassa, sovrapensiero non noto che subito dietro, ma non vicino alla cassa c'era un signore su una carrozzina, faccio per pagare, e mi si rivolge (molto scortesemente) dando per scontato che io volessi passargli davanti a causa del suo status. Mi sono scusato, gli ho restituito il suo posto, ma non mi ha nemmeno risposto.
Nel caso di U2, viste le mie esperienze passate, e la mancanza di una fonte super partes, non mi sento ne di dare ragione all'uno o all'altro.
Ma credo la flessibilità debba esserci da entrambe le parti, quando si arriva a parlare di denunce o richieste danni, chiunque si sente minacciato applica il regolamento alla lettera. Questo atteggiamento alla lunga danneggia più l'utente che il vettore, quest'ultimo che sicuramente dispone delle migliori consulenze legali, perde oggi, ci fa una figuraccia, domani troverà clausole sempre più restrittive per avere il c**o parato.
per concludere, avessi assistito alla scena, dovendomi imbarcare sullo stesso volo, mi sarei fatto avanti io come accompagnatore, credo che molta altra gente avrebbe fatto lo stesso.