Bonomi annuncia nuove infrastrutture. «Gli aumenti serviranno a potenziare l’hub»
Malpensa, più servizi. Rincari sui biglietti
Via al piano di rilancio. «Terza pista, rinnovo del terminal uno e alberghi»
MILANO - Archiviato il dehubbing di Alitalia, Malpensa guarda lontano. Punta su un ambizioso piano di investimenti di qui al 2020 per rilanciare lo scalo, presentato ieri a Roma dal presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «Abbiamo sempre creduto in Malpensa e continuiamo a pensare che Malpensa sia un punto di riferimento per il Paese», ha commentato il sindaco Moratti.
Nuovo terminal centrale - L’obiettivo è realizzare entro il 2010 un nuovo terminal uno, un nuovo raccordo Sud e gli alberghi di fronte all’aeroporto; entro il 2015 (anno dell’Expo) un nuovo terminal low cost (2011), la cargo city (2013) e la terza pista (2014); entro il 2020 un nuovo terminal centrale e un nuovo polo logistico. Il potenziamento dello scalo è la condizione necessaria ma non sufficiente per trasformare Malpensa in un hub. Bisogna anche continuare la revisione degli accordi bilaterali tra Stati e potenziare i collegamenti, sia ferroviari che su gomma. Entro fine anno il Malpensa Express ridurrà i tempi di percorrenza dagli attuali 40 a 29 minuti. Inoltre dall’ottobre 2010 sarà attivato il collegamento ferroviario con la Centrale. Sea ieri ha chesto anche che lo scalo sia connesso con l’alta velocità Milano-Torino. Se tutte le condizioni saranno rispettate, Malpensa potrebbe passare entro il 2030 dagli attuali 19 milioni di passeggeri l’anno a circa 50 milioni.
Passeggeri in crescita - Nei primi 12 giorni di ottobre i passeggeri dell’aeroporto nella Brughiera sono aumentati del 6,1 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E il tutto mentre i viaggiatori della sola Alitalia sono diminuiti del 45 per cento. Come dire: sono ormai le compagnie della Star Alliance (Lufthansa in testa), insieme con Easyjet, i traini dello scalo. Il piano di investimenti complessivo per Malpensa è Fiumicino è di 5 milioni di euro entro il 2020. Di questi 1,9 andranno a Malpensa. «D’altra parte noi abbiamo sempre investito nel nostro aeroporto, mentre Fiumicino si trova in una situazione ben diversa», fanno notare in Sea.
Decolli più cari - In base al decreto che aumenterà le tariffe aeroportuali, chi partirà da Linate pagherà due euro in più, tre in più per i viaggiatori che scelgono Malpensa. Le tasse aeroportuali passeranno così da 5,67 a 8,67 euro per chi parte da Malpensa, da 5,33 a 7,33 euro per chi decolla da Linate, da 5,06 a 8,06 per i viaggiatori che scelgono Fiumicino. «Grazie a questo sforzo si pongono le basi perché Malpensa possa tornare a essere un hub», ragiona Oliviero Bacelli, direttore del master in Economia dei trasporti dell’università Bocconi. Ma Easyjet (primo vettore su Malpensa con 4,7 milioni di passeggeri l’anno) contesta la misura. «Tariffe più alte sono negative per i consumatori, per le compagnie e per gli aeroporti: sempre meno persone voleranno», ha detto ieri Francois Bacchetta, regional general manager per il Sud Europa di EasyJet. «Il governo non sta certo depotenziando Malpensa come ha sostenuto per troppi mesi l'opposizione», ha commentato in serata il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. Opposta al visione di Matteo Mauri, capogruppo del Pd in Provincia: «Bel libro dei sogni. Per fare un aeroporto non bastano le infrastrutture: servono le compagnie che volano».
Rita Querzé
15 ottobre 2009
Corriele Milano