Crisi Alitalia, le conseguenze su Genova


Il buio Alitalia si allunga sul "Colombo"
Futuro a forte rischio per l´aeroporto


Il caso Alitalia proietta le sue ansie sulla Liguria. Il presidente della Regione, Burlando avverte: «L´aeroporto di Genova ha 2 milioni di euro di crediti da Alitalia, se va a finir male, per noi sarà crisi seria». A partire dai voli per Roma che verrebbero annullati isolando così, via cielo, la città dalla capitale. Alla "Aeroporto spa", la società di gestione dello scalo, sono più cauti, forse consolati dal fatto che il Genova- Catania, gestito da Air Vallè riprenderà. Dicono: se Alitalia fallisce si perdono i suoi voli per Roma, rimane quello di AirOne, a meno che anche qui non sia crisi nera a brevissimo tempo. Comunque, il mercato dei cieli italiano è uno dei migliori, per cui molti altre compagnie a partire dalle low cost arriveranno. Anche a Genova. Gli slot, i corridoi del cielo affidati a Alitalia, interessano solo grandi aerei, quelli che partono da Malpensa e Fiumicino non dal "Colombo". Sui crediti, alla Aeroporto spa confermano la cifra, ma, aggiungono: Genova sta molto meglio di Fiumicino, per esempio, che vanta crediti per circa 30 milioni di euro. Senza contare che già dal 2007 hanno incominciato a accantonare un fondo.

La Repubblica - Genova

CIAO
_goa
 
Uno conto però è su un aeroporto quale Bologna, Verona o Venezia dove Alitalia rappresenta si un importante "cliente" ma sul totale non ha un peso cosi predominante. Su aeroporti quali Genova, Reggio C., Brindisi, Ancona ecc.. Alitalia rappresenta la principale fonte di traffico e di ricavo per l'aeroporto.

CIAO
_goa

Parlo per reggio e credo sia così per il 70% degli apt italiani.
A reggio l'handling è in autoproduzione, l'unica cosa che paga az è l'affitto dei locali e dei banchi, ma non mi sembrano cifre così mirabolanti.
 
Io francamente ho sempre favoreggiato per il fallimento di alitalia più che per il salvataggio. Le motivazioni sono tante e non sto ad elencarle qui altrimenti si finisce di nuovo a parlare di politica, delle solite cose, dei tanti privilegi etc etc etc
Per il Colombo si, sarebbe una grande perdita, ma forse solo temporaneamente.
Ci troviamo senz'altro in un periodo molto particolare per due motivi principali (secondo me ovvio):
1- con il crollo alitalia andrà di fatto a modificarsi tutta l'aviazione italiana, con la conseguente riorganizzazione di tutti gli scali in italia e la ridistribuzione delle rotte attualmente servite da alitalia ad altri vettori (almeno in parte). E' possibile quindi secondo me aspettarsi di vedere scontri diretti tra vettori piuttosto forti che cercano di aggiudicarsi una certa fetta di mercato, mi viene in mente per esempio il bacino di Milano conteso tra AF e LH in primis, e così via dicendo. Magari di riflesso anche Genova potrà beneficiare di tale situazione, del resto forse qualche carta da giocare è rimasta anche a noi. E alla peggio diciamo che è la vola buona per vedere se avevano ragione tutti quelli che gridavano allo scandalo di malpensa 2000 come terminal che ruba traffico al Colombo.

2- Poichè nel bel mezzo di una privatizzazione magari un futuro compratore (se non scapperà a gambe levate per uscire dall'occhio del ciclone) farà due calcoli qua e due calcoli la e troverà delle strategie vincenti anche da un'ipotetica scomparsa di AZ. Non è che mi venga nulla in mente, dico solo che magari, chi se ne capisce più di me di queste cose riuscirà a trarne vantaggio.

E comunque una cosa la devo dire: non ho mai visto e non vedo tutt'ora la necessita per alitalia di avere 6 collegamenti giornalieri con fco di cui solo 2 sono sempre notoriamente pienotti, il primo e l'ultimo, e tutti gli altri in mezzo viaggiano spesso mezzi vuoti, piuttosto non era meglio un volo per fco in meno ed un'altra destinazione in più?

Grazie a tutti per l'attenzione e buona giornata.

P.s.: ho un sogno nel cassetto: spero che Burlando scompaia dalla scena politica, amministrativa e governativa di genova e di tutta la ligura e soprattutto spero che in futuro abbia il buon senso ed il pudore di astenersi dal commentare sul colombo. Ce ne sono già tante di difficoltà.... l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno e di un capetto provinciale dallo stampo mafioso.
 
@goaT2

concordo su tutto.

I 5 collegamenti su FCO (6...) servono a maggior ragione quando hai un competitor come Air One che ne opera 4. E' vero che non sono tutti pieni, specie quelli a centro giornata, ma non è detto che una frequenza in meno sia meglio. Parliamo comunque, semplificando, di un 60 % contro un 40% di capacità offerta... e quindi, presumibilmente, di quota di mercato. Ecco perché AZ ha (aveva) tutto l'interesse a tenere una-due frequenze in più.
 
Perchè AirOne toglie pure il volo per Catania? Per quale motivo? Poi AirOne se fallisse Alitalia aumenterebbe di un volo giornaliero l'FCO!:)
 
I 5 collegamenti su FCO (6...) servono a maggior ragione quando hai un competitor come Air One che ne opera 4. E' vero che non sono tutti pieni, specie quelli a centro giornata, ma non è detto che una frequenza in meno sia meglio. Parliamo comunque, semplificando, di un 60 % contro un 40% di capacità offerta... e quindi, presumibilmente, di quota di mercato. Ecco perché AZ ha (aveva) tutto l'interesse a tenere una-due frequenze in più.
Già prima dell'arrivo di AirOne bisogna però dire che i voli di Alitalia per Roma Fiumicino erano 6. Se si considera poi che un secondo vettore, aggiungendo più offerta e più posti, fa aumentare parecchio il trasportato ci si rende ben conto che la nuova situazione nell'immediato è più che un ritorno al passato. Alitalia ha sempre avuto più traffico per Roma Fiumicino, vuoi per tradizione vuoi per fidelizzazione, ma anche perchè Alitalia ha sempre offerto un maggior numero di prosecuzioni da Roma Fiumicino, in particolare ora che non c'è più Malpensa al centro di AZ.

CIAO
_goa
 
Perchè AirOne toglie pure il volo per Catania? Per quale motivo? Poi AirOne se fallisse Alitalia aumenterebbe di un volo giornaliero l'FCO!:)
In inverno non brilla particolarmente, anche se un vettore più serio lo avrebbe mantenuto lo stesso come annuale. Stanno riorganizzando la rete per l'inverno, soprattutto in vista dalla crisi Alitalia, quindi è uno dei tanti collegamenti diretti che salterà. :(

CIAO
_goa
 
Sinceramente mi sembra proprio che Genova sia uno di quegli aeroporti fortunati, nel quale c'e' gia' AirOne che opera...... un po' come Pisa..... anche se perde Alitalia c'e' il volo AirOne.


I problemi veri sono quelli x gli aeroporti dove opera solo ALitalia e non AirOne.

Tipo Firenze..... perderebbe 4 voli giornalieri su Roma.... e rimarrebbe senza voli x la capitale.

Non capisco questo allarmismo x Genova. Mi sembra solo un modo x attirare l'attenzione.

Tiz
 
Alitalia per Genova rappresenta quasi 2/3 del traffico e una delle fonti principali di guadagno.

CIAO
_goa

Vuol dire che AirOne modifichera' la sua offerta in base alla domanda.
Penso che avere comunque 4 voli su Roma sia gia' positivo, e dichiarare che perdere Alitalia significa rimanere scolegati con la capitale e' una BUGIA ed una esagerazione giornalistica che non rispecchia la realta'.

Tiz
 
Vuol dire che AirOne modifichera' la sua offerta in base alla domanda.
AirOne non può in poco tempo modificare la sua offerta in base alla domanda, anche perchè c'è lo stesso problema su tutti gli aeroporti.

Un conto però è un su un aeroporto come Pisa dove i voli sono solo 4 e operati con aeromobili a bassa capacità e incidono in bassa % percentuale al traffico e ai ricavi totali dell'aeroporto. Su Genova invece i voli Alitalia rappresentano uno dei collegamenti portanti dell'aeroporto. E' evidente che anche con un paio di voli in più di AirOne l'aeroporto ci rimette e non poco...

CIAO
_goa
 
AirOne non può in poco tempo modificare la sua offerta in base alla domanda, anche perchè c'è lo stesso problema su tutti gli aeroporti.

Un conto però è un su un aeroporto come Pisa dove i voli sono solo 4 e operati con aeromobili a bassa capacità e incidono in bassa % percentuale al traffico e ai ricavi totali dell'aeroporto. Su Genova invece i voli Alitalia rappresentano uno dei collegamenti portanti dell'aeroporto. E' evidente che anche con un paio di voli in più di AirOne l'aeroporto ci rimette e non poco...

CIAO
_goa

Vabbè abbiamo capito...vorrà dire che metteranno qualcuno in cassa integrazione e che il presidente farà a ameno dell'autista e della macchina...
 
La cordata di Colaninno si chiama fuori. Ma chi è entrato nell´operazione pensava soprattutto alle operazioni future
Naufragio Alitalia: Aponte, Riva e Gavio rischiano di perdere gli affari del cielo


MASSIMO MINELLA

Ma Quanta Genova c´era dentro al disperato tentativo di salvare quel che resta dell´Alitalia? Tanta, forse troppa. Comunque sia, tutta molto interessata a partecipare al salvataggio per poi passare all´incasso con il governo. Perché sorprendersi, d´altra parte? Chi ha partecipato all´operazione di mestiere fa l´imprenditore, investe, rischia e punta al profitto. Per poi passare all´operazione successiva. Tutto sembra essersi chiuso ieri sera, con la rinuncia del ritiro dell´offerta da parte di Cai. Ma il governo cerca ancora di riaprire il confronto. In stallo, per ora, restano attori che recitano sulla scena nazionale ma che molto hanno a che fare con la Lanterna, come Emilio Riva, il patron dell´acciaio, l´uomo che negli anni Novanta ha comprato l´ultima disastrata fetta pubblica di siderurgia, l´Ilva, e che ora macina utili sempre più robusti. Riva ha progetti ambiziosi su Genova, nonostante gli abbiano impedito di realizzare un forno elettrico, dopo la chiusura dell´altoforno. Qui vuole realizzare il primo polo del freddo a livello europeo. Che dire poi di Gianlugi Aponte, l´armatore sorrentino che ha scelto Genova per lanciare la sua sfida al mercato mondiale delle crociere, con una nuova prestigiosa sede per la sua compagnia e la sua flotta schierata alla Stazione Marittima? Aponte vorrebbe andare anche oltre, comprando le azioni dell´aeroporto Cristoforo Colombo che l´autorità portuale metterà presto in vendita. E come non sottolineare le mosse genovesi di Marcellino Gavio, l´imprenditore tortonese che gestisce oggi più di mille chilometri di rete autostradale italiana e che ha rilevato la maggioranza di un terminal nel porto di Genova? Ancora un elemento, però, merita di essere sottolineato. La regia, la definizione del piano sottoposto al governo e finito nel tritacarne della battaglia sindacale, porta guarda caso una firma genovese, quello dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo.

Restare in volo, a questo punto della trattativa, sarà una vera impresa. Ma mentre il commissario Fantozzi ricerca nuove offerte, la cordata Cai si concede ancora qualche ora di attesa, prima del rompete le righe. Già i fondi paiono essersi chiamati fuori. E gli altri? Ufficialmente fanno ancora parte della cordata e quindi insistono sull´offerta messa a punto dallo studio legale genovese Bonelli Erede Pappalardo. E attendono, a cominciare dall´armatore Gianluigi Aponte. Uno che, per dirla tutta, ha fatto fortuna con l´acqua, ma ora sembra stregato dal cielo, sia per l´ingresso nella cordata che si è candidata a rilevare l´Alitalia, sia per l´interesse alla privatizzazione dell´aeroporto di Genova. Fino a oggi Aponte è stato poco propenso alla diversificazione, assorbito com´era (e com´è) dalla guida di un gruppo secondo al mondo soltanto ai danesi della Maersk nel trasporto di container. Un colosso nato dal nulla negli anni Settanta, quando il sorrentino Aponte affittò la sua prima nave (usata) caricandola di cassoni colorati. Erano gli esordi della «Msc-Mediterranean Shipping Company», operativa dal quartier generale di Ginevra. Una sola «mission», il mare o, meglio, il trasporto di qualsiasi cosa possa finirci sopra, sia merci che passeggeri. Ai container, infatti, Aponte ha cominciato ad affiancare le persone: prima sui traghetti, poi sulle navi da crociera. E proprio le crociere hanno rappresentato per Aponte la nuova frontiera, seguita insieme al genero Pierfrancesco Vago attraverso la controllata «Msc-Mediterranean Shipping Cruise». Anche in questo caso, dalle prime piccole unità, acquistate sul mercato dell´usato, si è arrivati in una quindicina d´anni a una flotta che ormai insidia la leadership europea della Costa Crociere. E che, per servire al meglio i suoi clienti, non disdegnerebbe la possibilità di disporre addirittura di un aeroporto tutto per sé. Quando nel 2004 la Festival Crociere fallì e la Costa si trasferì a Savona, a riempire le banchine della Stazione Marittima del porto di Genova restò sostanzialmente la sola Msc. A quattro anni di distanza, la compagnia armatoriale di Aponte fa convergere su Genova centinaia di migliaia di passeggeri, con ulteriori prospettive di crescita. E´ in questo contesto che, nei mesi scorsi, Luigi Merlo, il nuovo presidente dell´autorità portuale di Genova, azionista di maggioranza dell´aeroporto «Cristoforo Colombo», ha annunciato la sua intenzione di cedere la sua quota (60%) dopo un´asta pubblica internazionale. A chi? L´equazione privatizzazione-crociere è subito scattata negli azionisti e nel sindaco di Genova, Marta Vincenzi, che pur non avendo azioni del «Colombo» è però partita alla carica, invitando Gianluigi Aponte per un incontro riservato nel suo ufficio. Argomento, la vendita dell´aeroporto.
Più di un argomento per mettere un "chip" (da cento milioni di euro) nella partita Alitalia ce l´ha anche Emilio Riva, patron dell´acciaio. L´uomo che dallo Stato ha già avuto molto, leggi privatizzazione dell´Ilva, in futuro potrebbe chiedere altro. Non soldi, ma attenzione. In particolare per il robusto piano di restyling che interessa l´impianto di Taranto. Qui, a differenza di Genova, la colata continua non si è mai fermata. Ma per proseguire ha necessità di nuovi, costosissimi interventi. Non che la stessa Genova sia esclusa da questo ragionamento. Il piano di investimenti a Cornigliano per un grande polo del freddo continua, ma anche in questo caso non si procede senza l´ausilio della politica. Chiuso il capitolo della banda stagnata, si procede rapidamente su quello della zincatura. Le scatolette sembrano già appartenere al passato. Molto più utile scommettere sull´acciaio di qualità.
Come non pensare, infine, al ruolo che andrà a giocare Marcellino Gavio nelle nuove sfide infrastrutturali del Paese? L´imprenditore tortonese, che un passo dopo l´altro ha costruito un impero del business autostradale, oggi è titolare di oltre mille chilometri di rete in concessione. Perché non garantirsi la giusta attenzione prendendo parte anche all´operazione Alitalia? Interrogativi che rischiano di cadere nell´arco di una manciata di ore, se effettivamente verrà meno tutta quanta l´operazione Cai.

La Repubblica - Genova

CIAO
_goa
 
Il presidente Arato indica la strategia: dal futuro della trattativa dipende anche una parte dei traffici del Colombo
Aeroporto, la situazione resta delicata "Ma ora si va a caccia di altre compagnie"

"Siamo per la concorrenza, nuovi vettori possono favorire la crescita"
"In caso di accordo ci sarebbe una situazione di monopolio sulla tratta per Roma"


Situazione di allerta, al Colombo. Se la trattativa Alitalia dovesse concludersi favorevolmente per Cai, l´aeroporto genovese dovrebbe fare i conti con la riduzione dei voli per Roma visto che il sì alla cordata Colaninno porterebbe di fatto a una situazione di monopolio sulla principale tratta, quella per la capitale. Oggi, infatti, sia Alitalia che Air One si sfidano su questo collegamento. Ma essendo Air One socia di "Cai", di fatto le offerte si riunirebbero, con la inevitabile riduzione di voli. Il presidente dell´aeroporto, Marco Arato, non nasconde una certa preoccupazione, anche se indica le strategie alternative, giocando soprattutto sul rinnovato clima di fiducia fra gli azionisti. La società sta infatti per nominare il nuovo direttore generale (si opterà per una soluzione interna e al posto di Trapani arriverà l´attuale direttore commerciale Sirigu) e fra authority e camera di commercio sembra tornato il sereno.
Preoccupato, presidente?
«Un po´ di apprensione c´è, è inutile negarlo. Peccato perché viene a cadere in un momento invece molto positivo per il nostro aeroporto. Il clima di fiducia e collaborazione fra gli azionisti è evidente e questo non può che far bene al gestore».
Quanto bene?
«Ad agosto siamo cresciuti dell´undici per cento, il doppio della media nazionale. E ci sono segnali confortanti anche per il futuro, visto anche lo stop al prezzo del carburante, che rischiava di creare problemi gravissimi alle compagnie».
E´ in questo contesto che l´arriva l´offerta di Cai.
«Sì, ma arriva soprattutto la crisi di Alitalia, che ci preoccupa parecchio. Credo che dove ci sia mercato, alla fine arrivino anche le soluzioni. Ma se Alitalia fallisse ci vorrebbe comunque qualche mese per tornare a regime su quelle tratte».
Anche il "Colombo" andrebbe in crisi?
«Questo no, Alitalia è uno dei nove vettori dell´aeroporto di Genova. Opera soltanto su Roma, dove abbiamo anche Air One».
Se l´operazione andasse in porto perdereste dei voli.
«Due per l´orario invernale e uno per l´estivo. Ma non è questo il punto. Perché un´ipotesi di quel tipo prefigurerebbe una situazione di monopolio».
Da evitare?
«Sì, dove è possibile a mio avviso le situazioni di monopolio sono sempre da evitare. Bisogna invece lavorare per rafforzare la concorrenza».
Come dire, andare alla ricerca di altre compagnie interessate a servire la vostra principale tratta, la Genova-Roma. E´ così?
«Noi ci stiamo già muovendo per creare le condizioni che consentano di avere concorrenza e ritengo che presto si possa concludere qualcosa di importante».
La situazione della società aeroportuale desta preoccupazioni alla luce di quanto sta avvenendo sulla scena nazionale?
«No, assolutamente. La società è solida e i nostri duecento dipendenti possono stare tranquilli».
(mas. m.)

La Repubblica - Genova

CIAO
_goa
 
.........il volo delle 7 giornaliero, quello delle 7.30, delle 9.35, delle 11.10, delle 15.25 e delle 19......

.........Alitalia a Genova conta una 40ina di dipendenti, di cui la maggior parte nella sede dell’aeroporto e alrtri in viale Brigate Partigiane..........

Una considerazione che non mi sembra sia stata fatta: come si giustificano 40 dipendenti in uno scalo da cui operano 6 voli giornalieri ?