Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


Stato
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Anche perche' probabilmente tornano con piu' carico, non c'e' solo il jetstream
 
Intanto, mentre si discute sull’eventuale bailout di Boeing, segnalo che Nikki Haley - membro del CdA - rassegna le dimissioni così motivando:

As we encounter the Covid-19 crisis, Boeing, along with many other companies, face another major set of challanges. I want to be part of helping the company as it pushes through it. However, the board and executive are going in a direction I cannot support.

While I know cash is tight, that is equally true for numerous other industries and for millions of small businesses, I cannot support a move to lean on the federal government for a stimulus or bailout that prioritizes our company over others and relies on taxpayers to guarantee our financial position. I have long held strong convictions that this is not the role of government.



Alla faccia di come ragionano qui da noi altri soggetti!
Ma figurati, se ne è andato per non essere tra quelli con il cerino corto in mano. Quando entri in un cda lasci il cuore fuori dalla porta

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Se sono veri i 16000 km dell'articolo direi che batterà il record di Air Tahiti Nui di qualche giorno fa come volo più lungo di sempre.
All'andata è vuoto e viaggia verso est. Due fattori che garantiscono un range particolarmente lungo, ovviamente impensabile in normali condizioni operative.
 
"...burning $50mn in cash each day..."; numeri che fanno davvero impressione, se cosi' va per loro sara' assai simile per i vettori delle stesse dimensioni/caratteristiche.


24.03.2020 - 01:33 UTC



In an effort to boost its cash position during the coronavirus crisis, Delta Air Lines (DL, Atlanta Hartsfield Jackson) has entered into a USD2.6 billion secured credit facility and has drawn down USD3 billion under its existing revolving credit facilities, it said in a statement on March 20.

The carrier said it expects its second-quarter revenue to fall by USD10 billion, representing an 80% reduction compared with a year earlier.

In order to preserve liquidity, Delta has suspended its capital returns programme, including the company’s stock repurchase scheme and the board’s suspension of future dividend payments. It has already said it will park more than 600 aircraft while cutting corporate pay by 50%.

“The growing need to protect Delta’s future has led to difficult decisions across our business that are impacting all of our stakeholders,” said CEO Ed Bastian.

“Maintaining ample liquidity during this crisis is critical to the essential service that Delta provides in America’s transportation infrastructure as well as the jobs of more than 90,000 Delta people across the country,” he added.

“We are currently burning roughly USD50 million in cash each day,” Bastian said in a memo to employees, Reuters reported. “Given the underlying damage the virus has created to the overall economy, demand recovery will take an extended period once the virus is contained.”

The Atlanta-based airline said in a statement on March 21 that it was extending the window in which it will allow passengers to change, cancel, or rebook flights without incurring additional fees for another month, until the end of May. For cancellations, passengers will receive airline credit rather than cash.
 
United vows no furlough, pay cuts for employees -- for now

Published: March 27, 2020 at 3:53 p.m. ET
By Claudia Assis

United Airlines Inc. UAL, -7.62% said Friday it won't furlough its employees or cut their pay after lawmakers approved the $2 trillion bailout to respond to the economic fallout of the novel coronavirus, including the pandemic's impact on air travel, but said a smaller workforce is possible if the demand rebound is slow. "The impact of COVID-19 on demand for air travel has been dramatic and unprecedented -- far worse than even the aftermath of 9/11," United Chief Executive Oscar Munoz said in a memo to United's nearly 100,000 employees. "United will not conduct involuntary furloughs or pay cuts in the U.S. before September 30th," the memo said. Virtually all airlines have announced schedule and capacity cuts, hiring freezes, and cost-cutting measures as the outbreak worsened and flying slowed to a trickle. United said Friday it expects to make further schedule cuts for May and June. Demand is likely "to remain suppressed for months after that, possibly into next year," the company said. "If the recovery is as slow as we fear, it means our airline and our workforce will have to be smaller than it is today." Shares of United have lost nearly 60% in the last 12 months, compared with losses around 8% for the S&P 500 index. SPX, -3.36% President Donald Trump was expected to sign the stimulus package legislation later on Friday.

Quel "for now" e' esplicito; i mesi da qui a settembre sono coperti dalla solida posizione finanziaria e dagli aiuti governativi, ma e' ovvio non possa durare.
 
Al netto di tutte le considerazioni economiche, secondo voi è fattibile un volo AZ FCO-SYD per andare a recuperare gli oltre 1000 italiani in Australia che chiedono di tornare?
 
Ma figurati, se ne è andato per non essere tra quelli con il cerino corto in mano. Quando entri in un cda lasci il cuore fuori dalla porta

Mah, non mi trovi d’accordo: penso che Boeing sia un classico esempio di società too big to fail... nessun membro del consiglio si troverà “con il cerino corto in mano”.
 
Al netto di tutte le considerazioni economiche, secondo voi è fattibile un volo AZ FCO-SYD per andare a recuperare gli oltre 1000 italiani in Australia che chiedono di tornare?
Dovrebbe rientrare nell'autonomia dei 777... anche se sarebbe decisamente lungo come volo... comunque valgono tutte le considerazioni fatte pochi post sopra per il volo Austrian da Vienna.

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All'andata è vuoto e viaggia verso est. Due fattori che garantiscono un range particolarmente lungo, ovviamente impensabile in normali condizioni operative.

Sì hai ragione, il record è viziato e forse non è neanche considerabile come volo commerciale. In questo senso il volo più lungo sarebbe comunque rimasto il New York - Sydney di Qantas.
 
Domanda.

Si stanno effettuando due voli intorno a Roma:

FR-5808 CIA-CIA da poco atterrato;
Ne è in opera un secondo, FR-5805 sempre rotta in tondo CIA-CIA.

Per caso sono voli effettuati per mantenere in efficienza le macchine?
 
Domanda.

Si stanno effettuando due voli intorno a Roma:

FR-5808 CIA-CIA da poco atterrato;
Ne è in opera un secondo, FR-5805 sempre rotta in tondo CIA-CIA.

Per caso sono voli effettuati per mantenere in efficienza le macchine?

mi sembra di aver letto qualche pagina addietro che per mantenere la licenza di aeronavigabilità i regolamenti internazionali impongano che gli aerei effettuino almeno un volo a settimana.
 
Piccola curiosità...

Non sono a conoscenza di regolamenti internazionali che impongano che gli aerei effettuino almeno un volo a settimana per mantenere la licenza di aeronavigabilità.

Ci sono requisiti manutentivi per gli aerei che non sono in operazione o manutenzione e rimangono a terra per più di X giorni.
Purtroppo non sono riuscito a trovare il manuale di manutenzione del 737NG, ma ecco cosa prevede il manuale di un altro modello Boeing:

When an airplane is not operated for 7 days or more, the airplane must be protected.
...
There are different procedures to prepare some systems for storage. These procedures are calculated by the length of time the airplane is in storage.

The storage times are as follows:
a) Short Term Storage - Applies to times that are 0-60 days unless specified differently.
b) Long Term Storage - Applies to times that are more than 60 days unless specified differently.
c) If the storage duration is unknown at the time of induction, or there is a chance that the storage duration may change during the storage period, both the Short Term tasks and the Long Term tasks should be completed.

Queste tipologie di preservazione richiedono svariate attività manutentive (protezione delle superfici metalliche non verniciate, coprire i finestrini, ingrassaggi vari...) che tante volte devono essere anche ripetute nel periodo di "immagazzinamento / conservazione".
 
Una volta finita la pandemia, il trasporto aereo sarà molto diverso
Volodymyr Bilotkach*, The Conversation*

https://it.businessinsider.com/una-volta-finita-la-pandemia-il-trasporto-aereo-sara-molto-diverso/

“Il settore aeronautico porterà le cicatrici della pandemia da coronavirus molto a lungo.


Giorni fa Qantas ha annunciato che avrebbe lasciato a terra la sua flotta internazionale al completo. American Airlines ha sospeso lunedì tre quarti dei suoi collegamenti internazionali a lungo raggio.



Nel settore aereonautico, i grandi sconvolgimenti nella domanda non sono una novità. Solo in questo secolo ha il settore ha retto alle tempeste provocate dagli attacchi dell’11 settembre 2001 e alla pandemia di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) tra il 2002 e il 2004.

Ma mai prima di adesso abbiamo assistito a uno shock di queste proporzioni colpire tutto il mondo per quello che si profila come un periodo davvero molto lungo.

Allora, riuscirà il settore aereo a risolvere questa situazione? Che ruolo giocheranno e dovrebbero giocare i governi? E, quando tutto ciò sarà finito, cosa sarà cambiato per sempre?



Molte linee aeree non possono sopravvivere come sono
In questo momento la cosa fondamentale, non solo per le linee aeree ma per la maggior parte delle aziende, è la liquidità: avere entrate regolari.

Un’impresa altrimenti solvibile che non riesce ad assicurare liquidità sufficiente per coprire i suoi costi correnti può essere costretta a dichiarare bancarotta, e la situazione di estrema incertezza non aiuta.

Anche se il settore aereo ha passato un decennio complessivamente buono, concludendo ognuno degli ultimi dieci anni in attivo, i suoi margini di profitto restano bassi, e la differenza di profittabilità tra le regioni e tra i vettori sono abbastanza nette.

La maggior parte delle linee aeree ha abbastanza riserve di denaro per coprire i propri costi fissi (costi che devono essere sostenuti indipendentemente dal fatto che i loro aerei stiano volando) per alcuni mesi.



Tre opzioni
Le dinamiche della diffusione della malattia indicano che il grande sconvolgimento cui stiamo assistendo ci accompagnerà per molti mesi.

I governi dovranno prendere decisioni difficili.

In sostanza, le opzioni sono tre:

lasciare fallire le linee aeree in difficoltà
offrire liquidità per aiutarle a superare la tempesta
nazionalizzarle, come il governo italiano ha già fatto con Alitalia


Mi aspetto che i governi le usino, nel bene e nel male, tutte e tre, con una quantità significativa di piccole linee aeree (e potenzialmente anche di medie dimensioni) che falliranno durante il processo.

L’argomento principale che verrà impiegato per evitare che le linee aeree falliscano sarà che i collegamenti rappresenteranno un’importante spinta per la ripresa del dopo-crisi.

Questo più ampio beneficio economico sarà enfatizzato dai governi che scelgono di salvare o nazionalizzare i loro vettori.



Le grandi linee aeree potranno contare sugli aiuti, anche se sono fragili
Mi aspetto che i vettori più grandi riceveranno un trattamento di riguardo da parte dei governi in base al fatto che forniscono maggiori collegamenti, a volte indipendentemente dalla loro sostenibilità di lungo periodo.

Ciò significa che una volta finita la pandemia, i viaggiatori troveranno probabilmente un mercato delle compagnie aeree più concentrato, con meno vettori in azione; con una proporzione maggiore di proprietà statale.

Tanto per iniziare, la frequenza dei voli sarà minore e gli aerei potrebbero essere più vuoti, a seconda del mix di flotta che le linee aeree impiegheranno.

Se i prezzi saranno più alti o più bassi, dipenderà dal rapporto tra domanda e offerta.

Meno linee aeree e meno voli dovrebbero portare a tariffe più elevate, mentre una domanda minore e il più basso prezzo del carburante in seguito a quella che sembra preannunciarsi come una recessione globale dovrebbero abbassarle.

L’effetto netto è ancora da vedere. Mi aspetto anche un’accelerazione della scorporazione delle voci (cibo, bevande, franchigia bagaglio e così via venduti separatamente), soprattutto se la ripresa è lenta e le linee aeree sopravvissute saranno sotto pressione per tagliare i costi.

Per concludere, dovrei accennare che non è una questione solo di linee aeree. Aeroporti, produttori di areoplani e fornitori di servizi di navigazione aerea saranno anche loro in difficoltà finanziarie con il crollo della domanda.

La pandemia da COVID-19 sarà uno stress-test per tutto il settore dell’aviazione civile, e quando sarà finita i passeggeri troveranno, almeno nei primi mesi e forse per anni, un settore cambiato.

* Associate Professor, Singapore Institute of Technology
** Questo articolo è tradotto da The Conversation. Per leggere l’originale vai qui
 
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