Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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Si sì proprio quelli. In effetti guardando le foto in giro alcuni aerei WB (‘molti dei quali vecchiotti) le hanno. La mia compagnia non le ha in nessun aereo WB in flotta
Alitalia le ha ovunque tranne che nella J dei 777. Correggetemi se ricordo male.

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Con la differenza che prima trovava appoggio anche nel premier inglese e svedese, che ora invece si sono dovuti ricredere. Credo che sia rimasto l'unico al mondo ancora con questa idea. Non c'è modo di fargli capire che riaprendo tutto porteremo al collasso le terapie intensive col risultato di non poter assistere più neanche i non Covid. Ogni tanto riciccia fuori con questa idiozia, gli rispondiamo che è una follia e i moderatori cancellano tutto.

Domani alcuni Stati europei mollano la presa e riaprono. Vedremo nel giro di un paio di settimane se questa teoria del "si salvi chi può" avrà la meglio rispetto alla moderazione e precauzioni della quasi totalità dei protagonisti.
 
Leggete qui:
https://www.worldometers.info/coronavirus/

E poi guardate qui a che velocità stratosferica continua ad aumentare la popolazione terrestre ogni secondo:
https://www.worldometers.info/


Quindi di che cavolo stiamo parlando?????

Dati ISTAT rilevati su un campione di 1.084 comuni in tutte le regioni.

1 – 21 marzo 2019
8.054 decessi, di cui
3.664 maschi
4.390 femmine

1 – 21 marzo 2020
16.216 decessi (+101%), di cui
8.474 maschi (+131%)
7.742 femmine (+76%)

Immagino che sia di questo che parliamo.
 
I presidenti delle regioni italiane dovrebbero avere più autonomia!Va bene in Lombardia stringere di più ma al sud con numeri bassi si potrebbe riaprire gradualmene anche prima del 4 maggio
Le regioni del sud (perlomeno le isole) mi viene il dubbio che bastava "isolarle" e non serviva chiuderle con le stesse regole delle altre. Prendere gli stessi provvedimenti con percentuali di contagio così differenti è corretto? (Domanda non retorica)

Ad esempio la Sicilia ha percentuali di contagiati inferiori ad un decimo di quelle lombarde e se isolata prima del famoso "controesodo" oggi starebbe ancora meglio.

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Domani alcuni Stati europei mollano la presa e riaprono. Vedremo nel giro di un paio di settimane se questa teoria del "si salvi chi può" avrà la meglio rispetto alla moderazione e precauzioni della quasi totalità dei protagonisti.
Anche in Italia da domani inizia una graduale riapertura, tutto questo servirà a capire come comportarsi dal 3 maggio.
Dati ISTAT rilevati su un campione di 1.084 comuni in tutte le regioni.

1 – 21 marzo 2019
8.054 decessi, di cui
3.664 maschi
4.390 femmine

1 – 21 marzo 2020
16.216 decessi (+101%), di cui
8.474 maschi (+131%)
7.742 femmine (+76%)

Immagino che sia di questo che parliamo.
Ma non era stato condiviso qualche giorno fa, se non sbaglio da Cesare, un articolo secondo il quale il numero complessivo dei decessi è in calo rispetto allo stesso periodo del 2019?
 
Le regioni del sud (perlomeno le isole) mi viene il dubbio che bastava "isolarle" e non serviva chiuderle con le stesse regole delle altre. Prendere gli stessi provvedimenti con percentuali di contagio così differenti è corretto? (Domanda non retorica)

Ad esempio la Sicilia ha percentuali di contagiati inferiori ad un decimo di quelle lombarde e se isolata prima del famoso "controesodo" oggi starebbe ancora meglio.

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Il fatto che senza il blocco il contagio sarebbe aumentato e sarebbero arrivate al livello delle regioni del nord non ti sfiora nemmeno un po'?

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Il fatto che senza il blocco il contagio sarebbe aumentato e sarebbero arrivate al livello delle regioni del nord non ti sfiora nemmeno un po'?

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Per niente... rileggi quello che ho scritto.

Non ho detto di non fare nulla... ma che aree con situazioni diverse richiedevano provvedimenti diversi.

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Il fatto che senza il blocco il contagio sarebbe aumentato e sarebbero arrivate al livello delle regioni del nord non ti sfiora nemmeno un po'?

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Il suo ragionamento, che ha senso, è che chiudendo gli ingressi nelle isole prima della chiusura della Lombardia e dell'esodo incontrollato, il contagio non si sarebbe diffuso.
 
Io ascolto e rispetto le vostre opinioni. Senza prendere per il culo, ma capisco che possa essere appagante.

Basiamoci sui fatti.
Abbiamo un vaccino? No. Purtroppo.
Arriverà? Presto o tardi speriamo di sì. Tra 10 giorni, 10 mesi o 10 anni non ci è dato sapere.

Molti di voi sostengono, con o senza argomenti, che lasciare aperto anziché lockdownare fosse follia.
Alcuni addirittura si augurano che la quarantena vada avanti fino a non si sa bene quando. Magari fino al vostro decesso? Utilità? Ma tralasciamo...

Partiamo quindi da “quando riaprire?”
Già, quando?
La risposta più banale dovrebbe essere “quando il virus è scomparso“. Non vi pare?
Perché forse vi sfugge un dettaglio, se riapriamo domattina o tra X mesi che differenza c’è?
Tutte le mascherine e tutte le distanze che preferite. Ma il covid non se ne è andato con la quarantena e non se ne andrà dopo.
Un virus se ne va SOLO con un vaccino, una cura una terapia. Non certo a botte di decreti.
Se sposate la linea della chiusura dovete sposare anche l’idea di non uscire di casa sin quando il ministero della salute avrà approvato e protocollato l’uso e la somministrazione del vaccino anti covid, naturalmente dopo DL e relativa conversione in legge.
Ah dimenticavo, prima di questo ci sono giusto due o tre scartoffie velocissime da fare: https://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1542

Che famo? Date? Idee? Insulti?

Ah e poi mi piacerebbe molto capire che mestiere fate e come vi entrano i vostri redditi ieri, oggi e domani.

Tutti quanti farmacisti? O avvocati divorzisti?
 
@TW non preoccuparti, appena lo Stato dovrà veramente cominciare a pagare (fin'ora nessuno ha visto un Euro, solo promesse), vedrai come si aprirà tutto.
 
Il suo ragionamento, che ha senso, è che chiudendo gli ingressi nelle isole prima della chiusura della Lombardia e dell'esodo incontrollato, il contagio non si sarebbe diffuso.
Ma se hai già contagiati, anche pochi, e li lasci girare liberamente al suo interno, ecco che diventano tanti!
O fai il tampone a tutti e blocchi solo i positivi, o blocchi tutto.

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Io ascolto e rispetto le vostre opinioni. Senza prendere per il culo, ma capisco che possa essere appagante.

Basiamoci sui fatti.
Abbiamo un vaccino? No. Purtroppo.
Arriverà? Presto o tardi speriamo di sì. Tra 10 giorni, 10 mesi o 10 anni non ci è dato sapere.

Molti di voi sostengono, con o senza argomenti, che lasciare aperto anziché lockdownare fosse follia.
Alcuni addirittura si augurano che la quarantena vada avanti fino a non si sa bene quando. Magari fino al vostro decesso? Utilità? Ma tralasciamo...

Partiamo quindi da “quando riaprire?”
Già, quando?
La risposta più banale dovrebbe essere “quando il virus è scomparso“. Non vi pare?
Perché forse vi sfugge un dettaglio, se riapriamo domattina o tra X mesi che differenza c’è?
Tutte le mascherine e tutte le distanze che preferite. Ma il covid non se ne è andato con la quarantena e non se ne andrà dopo.
Un virus se ne va SOLO con un vaccino, una cura una terapia. Non certo a botte di decreti.
Se sposate la linea della chiusura dovete sposare anche l’idea di non uscire di casa sin quando il ministero della salute avrà approvato e protocollato l’uso e la somministrazione del vaccino anti covid, naturalmente dopo DL e relativa conversione in legge.
Ah dimenticavo, prima di questo ci sono giusto due o tre scartoffie velocissime da fare: https://www.partecipasalute.it/cms_2/node/1542

Che famo? Date? Idee? Insulti?

Ah e poi mi piacerebbe molto capire che mestiere fate e come vi entrano i vostri redditi ieri, oggi e domani.

Tutti quanti farmacisti? O avvocati divorzisti?
Ovviamente non si può pensare di tornare ad uscire a virus sparito/debellato, ma nemmeno in piena emergenza.
Una volta resa gestibile l'assistenza ai malati gravi bisogna ripartire per forza, ovviamente con tutte le precauzioni necessarie per evitare o almeno ridurre il contagio.

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ovviamente con tutte le precauzioni necessarie per evitare o almeno ridurre il contagio.

Per me qui è il fulcro... se guardiamo le statistiche si evince che:
1. ci sono tantissimi asintomatici che probabilmente sono infetti da settimane e non hanno manco avuto un mal di testa
2. la possibilità di avere complicazioni aumenta con l'aumentare dell'età anagrafica

la mia domanda, polemica, è: perchè temere i contagi? se N milioni di persone si contagiano e non hanno nemmeno bisogno di andare in ospedale, qual'è il problema? Perchè non si proteggono le persone a rischio (le stesse povere, fragili persone che però devono lavorare fino a 67 anni, in quel caso sono di sana e robusta costituzione fisica), si mantengono circoscritti i focolai (se guardiamo i numeri perchè il Molise deve subire la stessa sorte di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna? O parlo della mia regione, FVG, che sembra siamo gli unici idioti qui al nord a recepire gli ordini, forse pensiamo ci siano ancora gli Austro-ungarici a comandarci) e non si cerca di tornare ad una parvenza di normalità?
 
A me pare di aver capito che si riaprirà, piano piano, solo quando sarà possibile convivere col virus. Nessuno ha mai detto di riaprire tutto di botto e solo quando il virus sarà scomparso o si sarà trovato vaccino. Pertanto alcune provocazioni sono inutili.
Così come inutili sono le sottolineature sulle difficoltà economiche future. Tutti, sottolineo tutti, quelli a favore dell'attuale chiusura sanno che la ripartenza sarà durissima, non c'è bisogno di sottolineare la pochezza di fondi e tutto il resto. Sono temi che sono stati analizzati e al momento si preferisce continuare così. Tutti quelli che inizialmente avevano detto di voler tenere aperto hanno poi cambiato idea.
 
Riportando la discussione sul binario dell'aviazione commerciale, secondo voi come, al momento opportuno, si potrà pensare di riprendere i voli commerciali? Attualmente a causa del discorso distanziamento sociale pare difficile che la cosa si possa realizzare in modo pratico ed economico per i vettori e per i viaggiatori che avranno il coraggio o la necessità di volare, dopo mesi di introiti zero da parte delle compagnie peraltro. Se si pensa a tutti i problemi connessi col concetto di trasporto aereo, pare più facile scalare l'everest in infradito.
 
Anche in Italia da domani inizia una graduale riapertura, tutto questo servirà a capire come comportarsi dal 3 maggio.

Ma non era stato condiviso qualche giorno fa, se non sbaglio da Cesare, un articolo secondo il quale il numero complessivo dei decessi è in calo rispetto allo stesso periodo del 2019?

Fino a fine febbraio quest'anno c'erano stati meno morti che gli anni scorsi, poi i morti si sono impennati in modo del tutto inequivocabile. Anche se alcuni autori osservano che data la composizione di morti in piu' (relativamente distribuiti tra i sessi invece che a forte prevalenza maschi come quelli dovuti al coronavirus) probabilmente sono in parte morti indirette dovute al collasso del sistema ospedaliero. Comunque non sarebbero morti senza il Coronavirus.

Un'ottima analisi anche se e' da un po' che non la aggiornano, che si puo' anche elaborare online facendo drill down per regione, provincia e comune, e' la seguente, a pagina 25 - "Italy 2015-2020 daily":

https://avatorl.org/covid-19/

Avevo riportato i dati in altro forum, spero di non infrangere qualche regolamento linkandola qui:

1586413513040-png.58854


https://www.skyscrapercity.com/thre...e.2242232/page-840#lg=attachment58854&slide=0

La fonte sono i dati Istat morti, che sono accessibili ma per gli ultimi mesi parziali, disponibili solo per alcuni comuni. Mancano soprattutto i dati del sud, e questo amplifica le tendenze presenti al nord.

Non si capisce perche' non si trovino analisi analoghe per altre nazioni, e' sufficiente che contino i morti per qualunque motivo per capire parecchio di quello che sta succedendo.

Lo sapremo a bocce ferme.
 
Riportando la discussione sul binario dell'aviazione commerciale, secondo voi come, al momento opportuno, si potrà pensare di riprendere i voli commerciali? Attualmente a causa del discorso distanziamento sociale pare difficile che la cosa si possa realizzare in modo pratico ed economico per i vettori e per i viaggiatori che avranno il coraggio o la necessità di volare, dopo mesi di introiti zero da parte delle compagnie peraltro. Se si pensa a tutti i problemi connessi col concetto di trasporto aereo, pare più facile scalare l'everest in infradito.

Per come la vedo io, e ovviamente posso sbagliare, avremo un periodo - di lunghezza pari a x - in cui avremo una ripresa limitata dei contatti aerei, probabilmente prima a livello continentale o con specifici aeroporti nel mondo. Di sicuro ci saranno misure di distanziamento sociale a bordo. Sull'impatto sulle compagnie... beh, di sicuro avere 100 persone su un aereo da 300 posti e' meglio che avere quell'aereo a terra, per cui faranno di sicuro buon viso a cattivo gioco. E s'ha anche da vedere che domanda ci sia! Io vorrei tornare a volare a settembre, ma se per un volo devo poi farmi due settimane di quarantena.. allora faccio che starmene a casa.
 
Sicuramente, come affermato da 13900, ci sarà una ripresa graduale. Ma potrebbe sbloccarsi il tutto con i contagi sotto controllo (R0) e la sensazione che non sia più pandemia. I più fobici andranno in giro con protezioni anti NBC, i più temerari (eccomi, presente!) se ne infischieranno. In autunno, poi, arriverà il deus vaccinus ex maquina e la domanda dei voli tornerà gradualmente a crescere. Se a primavera 2021 saremo all'80% del traffico pre-crisi, sarebbe già un bel traguardo.
 
Secondo me, specie su un WB, il problema maggiore saranno i bagni. L'apertura della porta (e non solo) è toccata da tutti, e quando si tira lo sciacquone parte un bel getto d'aria che può smuovere le cose (bisognerebbe indossare un paio di guanti prima di entrare e cestinarli subito dopo esser usciti).

Continuo a non capire la necessità del distanziamento sociale se obblighiamo tutti ad indossare una mascherina (di quelle "anti-goccia"), sarò ottuso.
 
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