Compagnie del Golfo: quale sarà la prima a mollare?

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Immagino che per EK diventerà assai più difficile (e costoso...) ottenere crediti per ampliare la flotta.
Mica detto 1
Direi che lo sceicco se non vuole perdere il giocattolino deve rimpicciolirlo, vendendo o gli aerei più vecchi (che hanno comunque max 10 anni) che comunque restano appetibili sul mercato, o girando ad altri i mega ordini di aerei in corso...
Mica detto 2
 
LONDON, Nov 26 (Reuters) - Abu Dhabi is not going to crow publicly over Dubai's troubles. But it will use the opportunity to assert control over its upstart neighbour. The price for Abu Dhabi's help could be prize assets like airline Emirates. Dubai has little choice but to do what it is told. [...]

A quanto pare le mie fonti erano proprio degne di fede... ora sarò di nuovo lì dal 3 al 9 dicembre, vediamo che novità ci saranno... intanto mi sa che ho fatto bene a prendere Qatar...:D
 
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A quanto pare le mie fonti erano proprio degne di fede... ora sarò di nuovo lì dal 3 al 9 dicembre, vediamo che novità ci saranno... intanto mi sa che ho fatto bene a prendere Qatar...:D

Esagerato, mica mettono gli aerei a terra domattina...e soprattutto mica hanno i sindacati con scioperi vari!
 
Immagino che per EK diventerà assai più difficile (e costoso...) ottenere crediti per ampliare la flotta.


Il rischio paese di Dubai sale ancora, Cds alle stelle
a cura di Alberto Annicchiarico

27 NOVEMBRE 2009

L'allarme sulla possibile insolvenza di Dubai World, la holding dell'emirato che ha chiesto mercoledì di congelare i propri debiti per sei mesi (che ammontano in totale a 59 miliardi di dollari), resta altissimo sui mercati internazionali, che ieri hanno vissuto una giornata di passione.

La tensione degli investitori non cambia, però i programmi degli sceicchi, che si apprestano a dare il via al «più grande spettacolo pirotecnico nella Storia dell'umanità», come scrive il quotidiano degli Emirati Arabi Uniti al Ittihad. L'occasione è offerta dai festeggiamenti per il 38° anniversario dell'indipendenza di Abu Dhabi, ma ai festeggiamenti partecipa anche lo sceicco e primo ministro di Dubai, Mohammed Bin Rashid Al Maktoum.

Raddoppia il costo per assicurare il debito
Eppure non ci sarebbe granché da festeggiare. Nonostante l'esposizione delle banche nel mondo sia consistente (intorno ai 40 miliardi di dollari) ma alla fine l'incidenza sugli utili non sembri (almeno per quanto delineato da alcuni studi) giustificare il panico di ieri, i credit default swaps (Cds) a cinque anni di Dubai, cioè il costo per assicurare il debito sovrano dell'emirato del Golfo, sono ulteriormente schizzati oggi di 134 punti 670 punti base. Si tratta di un livello doppio rispetto a quello di una settimana fa, precedente lo scoppio della crisi finanziaria.

In pratica ci vorrebbero 670mila dollari (contro i 318mila di martedì) per assicurarsi per cinque anni 10 milioni di dollari di debito sovrano. Le bad news hanno contagiato anche il vicino Abu Dhabi, i cui Cds sul debito sovrano sono saliti a 183 punti base contro i 160 della chiusura di giovedì.

I Cds per assicurare la Dubai Ports World, maggior operatore portuale del medio Oriente, una controllata della holding statale Dubai World sono saliti di oltre 200 punti base a 810. Lo stato di Dubai, secondo gli operatori, non garantisce il debito delle controllate Dubai World e Nakheel (attiva nel settore immobiliare). La crisi in Dubai ha spinto al rialzo anche i Cds dei vicini emirati come quelli di Abu Dhabi saliti di 24 punti a 184,2 punti base, quelli del Qatar di 5 a 129 punti pbm come indicato dalle quotazioni di Cma DataVision.

Le preoccupazioni sulla tenuta finanziaria di Dubai hanno influenzato negativamente, pur in modo leggero, anche le corporate europee. L'indice iTraxx Europe, che registra il costo di assicurazione per un paniere di 125 società investmement-grade ha visto aumentare la quotazione di 2,5 punti base dopo un'apertura in rialzo di 5 punti base. In salita anche il rischio paese di Grecia e Irlanda, in questa fase anello debole della catena nell'area dell'Unione europea. Quanto al calo dei rendimenti dei titoli di stato è proseguito anche questa mattina: il Treasury scadenza biennale è sceso di 9 punti base allo 0,66% dopo avere toccato i minimi dal 17 dicembre 2008. Sempre attorno ai 75 dollari il petrolio, mentre lo yen sta vivendo una giornata di gloria anche contro il dollaro, a conferma del ruolo di valuta rifugio.

L'evoluzione della crisi
Cosa succederà a questo punto? In attesa di una comunicazione ai mercati annunciata per lunedì circolano varie ipotesi. Potrebbe, tra l'altro, intervenire in auto il vicino emirato di Abu Dhabi, che a differenza di Dubai fonda la propria ricchezza sul petrolio. Secondo uno studio della banca elvetica Ubs all'origine dell'annuncio shock di mercoled' potrebbe esserci stato proprio un sostegno di Abu Dhabi meno generoso, oppure un indebitamento più alto di quanto si pensasse o forse una mossa premeditata per affrontare una volta per tutte i problemi del mondo societario del Dubai. La richiesta-shock di moratoria del debito di Dubai World avanzata dall'Emirato, del resto, «non può essere stata presa alla leggera, date le gravi implicazioni per la reputazione degli Emirati» sui mercati finanziari, colti di sorpresa.

Vulnerabilità e problemi del Dubai, in realtà, non sono una novità, sottolinea Ubs: niente petrolio, niente risparmi, un debito stimato a 80-90 miliardi di dollari pari al 100% del Pil e una grossa bolla immobiliare. Tuttavia negli ultimi due mesi la situazione sembrava migliorata e recentemente lo sceicco Mohammed bin Rashid al Maktoum aveva rassicurato gli investitori sull'affidabilità dell'Emirato.

I tre possibili scenari
Data la "mancanza di trasparenza", si possono avanzare solo scenari sui motivi dell'improvvisa ristrutturazione del debito. Il primo ipotizza che l'Abu Dhabi intenda soccorrere il Dubai solo dopo che l'Emirato avrà fatto ordine in casa propria, il che solleverebbe preoccupazioni sullo stato delle relazioni tra i due emirati. Il fondo sovrano dell'Abu Dhabi ha asset per 500 miliardi di dollari e fare fronte alla scadenza di 3,5 miliardi del 14 dicembre del debito Nakheel non avrebbe dovuto essere un grosso sforzo, se ci fosse stata la volontà politica di farlo.

In alternativa potrebbe essere una mossa premeditata da parte di entrambi i Governi, che hanno voluto riportare responsabilità e affidabilità nel settore societario dell'emirato, evitando la scorciatoia dei salvataggi che non avrebbe solo rinviato il problema del moral hazard. Oppure, ultima ipotesi, i problemi finanziari del Dubai sono peggiori di quanto si pensi e il debito dell'Emirato considerando le passività off-balance, è superiore alle cifre circolate finora, il che potrebbe implicare effettive difficoltà a fare fronte alle scadenze.

Secondo gli analisti di Ubs, è probabile che si tratti di un mix dei tre scenari, che oltre al grave danno che sta causando ora potrebbe tuttavia avere positive implicazioni nel medio termine. Permettendo alle forze di mercato di svolgere il proprio ruolo, il Dubai potrebbe infatti ripartire su basi più solide. Insomma "un danno adesso, ma un guadagno futuro". Il punto interrogativo, tuttavia, é d'obbligo.

Nella City le banche europee più inguaiate
Royal Bank of Scotland è il primo intermediario finanziario di Dubai World, mentre Hsbc è l'istituto più esposto nei confronti degli Emirati Arabi Uniti. È quanto afferma JPMorgan in un rapporto, citato dall'agenzia Bloomberg, in cui si precisa che Rbs dal gennaio 2007 ha gestito 2,28 miliardi di dollari di investimenti finanziari per conto di Dubai World, e che Hsbc aveva un'esposizione di 17 miliardi di dollari a fine 2008. Nel rapporto si indica inoltre che le banche estere hanno 47,1 miliardi di dollari a rischio.

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...58-11de-99ed-4b0001e0f409&DocRulesView=Libero

Io dico che le banche, ammesso che concedano ulteriori crediti ad uno stato a rischio default, chiederanno interessi folli. EK è stata iperfinanziata negli anni d' oro, altrimenti non avrebbe certo l' attuale flotta. Per il futuro prossimo credo che lo sceicco abbia ben pochi soldi da mettere nella compagnia aerea e le banche non possono non tener conto che la proprietà della stessa (la famiglia reale) ha i debiti di cui sopra ai quali non sa come far fronte.
 
quello che spaventa è che questo rebelotto sia scoppiato,infatti

per una cifra relativamente modesta

se non si son trovati i soldi puo`voler dire:

.proprio non ci sono
oppure
.mando un messaggio
quale è peggio ?
 
Dubai Woes May Reach ‘Sovereign Default,’ BofA Says (Update1)

By Tal Barak Harif

Nov. 27 (Bloomberg) -- Dubai’s debt woes may worsen to become a “major sovereign default” that roils developing nations and cuts off capital flows to emerging markets, Bank of America Corp. said.
“One cannot rule out -- as a tail risk -- a case where this would escalate into a major sovereign default problem, which would then resonate across global emerging markets in the same way that Argentina did in the early 2000s or Russia in the late 1990s,” Bank of America strategists Benoit Anne and Daniel Tenengauzer wrote in a report.
A default would lead to a “sudden stop of capital flows into emerging markets” and be a “major step back” in the recovery from the global financial crisis, they wrote.
Stocks around the world have slumped for two days on concern a debt restructuring by Dubai World, with $59 billion of liabilities, will add to the $1.72 trillion of losses and writedowns from the global credit freeze. The MSCI Emerging Markets Index fell 1.8 percent to 941.14 as of 11:15 a.m. in New York, extending this week’s decline to 2.5 percent, the biggest in a month.
Dubai, which borrowed $80 billion in a four-year construction boom to transform its economy into a tourism and financial hub, suffered the world’s steepest property slump in the recession. Home prices fell 50 percent from their 2008 peak ( ndr), according to Frankfurt-based Deutsche Bank AG.
“In a best-case scenario, this will remain limited to a Dubai corporate sector problem, with either some bailout from UAE authorities or a market-friendly debt restructuring,” they wrote.
__________________
http://avalueinvestorsblog.blogspot.com
 
Direi che lo sceicco se non vuole perdere il giocattolino deve rimpicciolirlo, vendendo o gli aerei più vecchi (che hanno comunque max 10 anni) che comunque restano appetibili sul mercato, o girando ad altri i mega ordini di aerei in corso...

Diciamo pure che EK non c'entra nulla con questo crack della finanziaria Dubai World... (Economicamente parlando)
Diciamo anche che si tratta di un'azienda solida e che produce profitti anzichè debiti...
L'ultimo bilancio semestrale (Da oltre 20 anni non ci sono bilanci passivi e certamente non grazie allo sceicco) non parla di profitti record ma comunque di profitti.
La crisi di Dubai, se così si può chiamare, ad ora non sta coinvolgendo EK poichè la compagnia stessa è esterna a queste finanziarie.
Invece non capisco chi afferma che i vertici EK sono mezzi immobiliari... questa me la sono proprio persa!
 
... Nel rapporto si indica inoltre che le banche estere hanno 47,1 miliardi di dollari a rischio.

http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...58-11de-99ed-4b0001e0f409&DocRulesView=Libero

Io dico che le banche, ammesso che concedano ulteriori crediti ad uno stato a rischio default, chiederanno interessi folli. EK è stata iperfinanziata negli anni d' oro, altrimenti non avrebbe certo l' attuale flotta. Per il futuro prossimo credo che lo sceicco abbia ben pochi soldi da mettere nella compagnia aerea e le banche non possono non tener conto che la proprietà della stessa (la famiglia reale) ha i debiti di cui sopra ai quali non sa come far fronte.
Dici male: una olding grande e statale ha dei problemi. Non necessiamente gli stessi problemi li hanno le società controllate.

EK continua a postare utili, ergo dovrebbe essere in grado di pagare i debiti e di farne altri se il caso e dimostrando do poterli onorare.
I giornali hanno fatto di tutta l'erba un fascio: sembra che debba fallire tutta Dubai e tutto quello che ha sede lì. Assolutamente no.
 
Dici male: una olding grande e statale ha dei problemi. Non necessiamente gli stessi problemi li hanno le società controllate.

EK continua a postare utili, ergo dovrebbe essere in grado di pagare i debiti e di farne altri se il caso e dimostrando do poterli onorare.
I giornali hanno fatto di tutta l'erba un fascio: sembra che debba fallire tutta Dubai e tutto quello che ha sede lì. Assolutamente no.

Probabilmente mi sono spiegato male. Non vedo problemi tanto per l' EK di oggi, quanto seri limiti nel reperire i nuovi capitali necassari alla prevista crescita con altri 200 WB. Non dimenticare infine che la trasparenza negli Emirati è prossima allo 0, quindi i dati che arrivano da quelle parti vanno presi con le molle.
 
Probabilmente mi sono spiegato male. Non vedo problemi tanto per l' EK di oggi, quanto seri limiti nel reperire i nuovi capitali necassari alla prevista crescita con altri 200 WB. Non dimenticare infine che la trasparenza negli Emirati è prossima allo 0, quindi i dati che arrivano da quelle parti vanno presi con le molle.
Tutti i dati finanziari vanno presi con le molle, se è per quello...

Ripeto, la crescita ci sarà se saranno in grado di dimostrare che crescendo faranno soldi, altrimenti rimarranno come sono o si ritireranno un po' ...

Tanto per dare l'idea di come stanno davvero le cose, c'è una "extension" del T3 in costruzione e stanno pure procedendo spediti ;)
 
Dici male: una olding grande e statale ha dei problemi. Non necessiamente gli stessi problemi li hanno le società controllate.

EK continua a postare utili, ergo dovrebbe essere in grado di pagare i debiti e di farne altri se il caso e dimostrando do poterli onorare.
I giornali hanno fatto di tutta l'erba un fascio: sembra che debba fallire tutta Dubai e tutto quello che ha sede lì. Assolutamente no.

certo

ma se l`azionista di riferimento o effettivo è il medesimo

se l`approvvigionamento finanziario prima era a costo zero

perchè veniva dall`azionista
o a costo basso o concesso ad occhi chiusi
perchè dietro c`era un fondo sovrano

vedi che i dati cambiano..i plus di emirates sono proprio il distinguersi
in alcune peculiarità che hanno sempre messo in secondo piano le leggi economiche

il traffico aereo,al netto dei transiti-scali cheap
è dato da turismo e business

dubai sono anni che lotta per affermare turismo e business
(immobiliare,oro,e trading in genere,piazza off shore)
sul turismo non mi pronuncio
il business si sta afflosciando
l`oro è troppo caro
la piazza offshore vive di soldi...di filiali di banche estere


a me pare proprio bruttina,la situazione...per tutta dubai
e il mercato non sbaglia molto...
 
Diciamo pure che EK non c'entra nulla con questo crack della finanziaria Dubai World... (Economicamente parlando)
Diciamo anche che si tratta di un'azienda solida e che produce profitti anzichè debiti...
L'ultimo bilancio semestrale (Da oltre 20 anni non ci sono bilanci passivi e certamente non grazie allo sceicco) non parla di profitti record ma comunque di profitti.

purtroppo non credo che guardando i dati di bilancio pubblicati da ek si riesca a determinare facilmente se l'azienda produce utili o perdite, i bilanci si possono facilmente manipolare e solo avendo una visione interna dell'azienda si riesce effettivamente a capire come stanno realmente le cose, specialmente in aziende familiari...
 
News dal Golfo
Dopo che il governo di Abu Dhabi ha dato l'ok agli aiuti,
ma solo caso per caso si inizia a parlare della contropartita del prestito, ho parlato con un mio amico che lavora nel settore petrolifero ad Abu Dhabi che mi ha detto che oltre ad un ridimensionamento politico dell'emirato di dubai ci sia anche alcuni dicono un ridimensionamento altri una vendita dell'Emirates al governo di Abu Dhabi...
p.s. ovviamente queste info sono solo rumor, voi che ne pensate?
 
News dal Golfo
Dopo che il governo di Abu Dhabi ha dato l'ok agli aiuti,
ma solo caso per caso si inizia a parlare della contropartita del prestito, ho parlato con un mio amico che lavora nel settore petrolifero ad Abu Dhabi che mi ha detto che oltre ad un ridimensionamento politico dell'emirato di dubai ci sia anche alcuni dicono un ridimensionamento altri una vendita dell'Emirates al governo di Abu Dhabi...
p.s. ovviamente queste info sono solo rumor, voi che ne pensate?

Piu' che rumors mi sembrano le solite chiacchiere da bar. A questo punto mi candido anch'io per l'acquisto di Emirates. Visto che si trova sull'orlo del crac finanaziario, me la dovrei cavare con pochi spicci. Se mi avanza qualcosa, mi compro pure la Palm Jumeira
 
Ultima modifica:
parziale OT

è curioso come le tre migliori compagnie del mercato

singapore
cathay
emirates
siano espressione di stati estremamente piccoli
finanziarizzati e non industriali

trionfo del terziario(cacchio)

La situazione di CX mi sembra decisamente diversa dalle altre due se potra' accedere al mercato di Mamma Cina. E non vedo perche' la Cina dovrebbe rompere il giocattolo.

Scusate se quoto un post vecchio e che sfiora solo il tema.
 
Piu' che rumors mi sembrano le solite chiacchiere da bar. A questo punto mi candido anch'io per l'acquisto di Emirates. Visto che si trova sull'orlo del crac finanaziario, me la dovrei cavare con pochi spicci. Se mi avanza qualcosa, mi compro pure la Palm Jumeira
Non ho idea se le voci siano fondate, tuttavia credo proprio che l' emiro di Abu Dhabi qualcosa in cambio abbia preteso per 10mld, ed EK sarebbe molto appetibile, in quanto rappresenta un progetto già realizzato (e bene) di una compagnia aerea che potrebbe essere quindi davvero fusa con EY.
 
Non ho idea se le voci siano fondate, tuttavia credo proprio che l' emiro di Abu Dhabi qualcosa in cambio abbia preteso per 10mld, ed EK sarebbe molto appetibile, in quanto rappresenta un progetto già realizzato (e bene) di una compagnia aerea che potrebbe essere quindi davvero fusa con EY.


Il mio amico diceva che gli emiri di Abu Dhabi vedono come un pugno in un occhio il prestigio che ha emirates e vorrebbero privare dubai di questo simbolo positivo.

p.s. saranno anche chiacchiere da bar ma io ci vedo qualche segno di verità....l'invidia c'è in tutti noi;)
 
quando ho postato questa notizia, appresa immediatamente dopo il gran premio di F1, nessuno ci ha fatto caso.. in realtà, sembra e lo ripeto, che il finanziamento debba essere rimborsato entro il 2012..
quanto alle chiacchiere da bar, in certi bar si frequenta bella gente--:cool:
 
Da "ilsole24ore.com"

Dubai World: da Abu Dhabi ok agli aiuti, ma solo caso per caso


Il governo di Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, di cui fa parte anche Dubai, fa sapere che aiuterà i suoi vicini a salvare l'indebitata Dubai World, ma senza garantire l'intero ammontare del debito e intervenendo solo caso per caso. «Controlleremo gli impegni di Dubai - dichiara per telefono un membro dell'esecutivo di Abu Dhabi, che ha preferito mantenere l'anonimato - e li affronteremo caso per caso. Questo non significa che Abu Dhabi garantirà tutti i debiti». Intanto negli Emirati si vive un lungo weekend festivo, per l'avvicinarsi della ricorrenza della festa nazionale del prossimo 2 dicembre, quandola Federazione celebra il 38mo anniversario dell'indipendenza dalla Gran Bretagna.

Una partita interna tra i due emirati
Tra i due emirati non è mai corso buon sangue. Abu Dhabi ha il petrolio, mentre Dubai diceva di avere i soldi e veniva considerata la prima della classe tra i sette statarelli degli Emirati arabi uniti. le banche di Abu Dhabi tengono in cassaforte circa un terzo dei prestiti elergiti a Dubai e quindi non hanno interesse a vederla fallire. Tuttavia la capitale del petrolio sta facendo capire che concederà il suo aiuto solo in cambio di qualcosa. Ma per sapere cosa bisognerà aspettare.
La banca centrale degli Emirati arabi uniti ha fatto sapere che vigilerà, per impedire che il disastro di Dubai si ripercuota sull'economia del paese. Ma oggi è chiusa, per saperne di più bisognerà aspettare lunedì.

Il debito di Dubai potrebbe essere maggiore di quanto annunciato
Crescono intanto i dubbi sulla reale entità del debito della Dubai World, la holding pubblica a cui fa capo la Nakheel, proprietaria del patrimonio immobiliare dell'emirato. La piccola città stato galleggia su un mare di debiti, ma non c'è un bilancio certificato e gli stessi bilanci vengono pubblicati solo saltuariamente. Ubs, che ha gestito diverse emissioni obbligazionarie per conto dell'emirato e delle sue società, fa sapere che il totale dei debiti potrebbe essere superiore alla cifra nota di 80-90 miliardi di dollari, a «causa delle potenziali passività fuori bilancio». Dubai World da sola denuncia passività per 59 miliardi di dollari. Moody's stima un debito complessivo di 80-100 miliardi di dollari, pari al 100% del Pil. Nei giorni scorsi l'agenzia di rating ha tagliato il suo giudizio su diverse società degli Emirati, tra cui anche quello della Emaar Properties che costruisce il grattacielo più alto del mondo. Per ora però ha rinunciato a rivedere i rating delle banche più esposte.

La mappa delle partecipazioni su Dubai World
In compenso Dubai World e Dubai International Capital hanno partecipazioni sparse ovunque. Ha il 3% di Eads, il 2% di Sony, il 6% di Hsbc e il 2,8% di Icivi, la principale banca indiana. La Borsa di Dubai ha il 20% del Nasdaq e il 20% della Borsa di Londra, che a sua volta controlla Borsa italiana. Dubai World è proprietaria di 49 grandi porti sparsi in tutto il pianeta e del colosso cantieristico P&O Maritime Service. Nakheel, controllata da Dubai World, gestisce uno sconfinato impero immobiliare e ha finanziato lo sviluppo di tre isole artificiali, che ora rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto. A capo di questo enorme arcipelago economico-finanziario, c'è l'emiro Mohamed Bin Rashid al-Maktum, il cui patrimonio personale è stimato in 14 miliardi di dollari e che regna di fatto sull'emirato dal 1995. È un sovrano assoluto che la stampa occidentale fino a poco tempo chiamava con ammirazione «Shaykh Mo», o lo «sceicco Ceo», descrivendolo come un campione della globalizzazione e assicurando che la città di Dubai, metà Disneyland e metà Las Vegas, era destinata a diventare nel giro di poco tempo il polo urbano più importante del mondo. Questo gioiello della globalizzazione nel giro di pochi giorni è però crollato come un castello di carte, annunciando una moratoria, ma senza specificare quali debiti intende congelare.
 
Arrivano le prime ripercussioni...

DATE:30/11/09
SOURCE:Flight International
Emirates in A380 delivery hiatus from late 2010
By Max Kingsley-Jones


Details have emerged of Emirates' Airbus A380 delivery schedule over the next three years, which reveal that the airline has pushed back fleet expansion and will not receive any of the superjumbos for almost a year after the end of 2010.
Speaking at the Dubai air show, Jim Moravecek, outgoing president of the 50/50 General Electric/Pratt & Whitney joint venture Engine Alliance, said that Emirates, which is the lead GP7200-powered A380 customer, had delayed deliveries: "Emirates will take 15 A380s through next year, then defer for a little while."
An Engine Alliance chart showing fleet growth of the GP7200-powered A380 between the first delivery in 2008 and 2012 reveals that from mid-2010, when the Emirates fleet was due to reach 15 units, there are no deliveries for around 10 months. Since the chart was produced, Emirates has revealed that due to production hold-ups its A380 fleet will not reach 15 units until late 2010.

According to the chart, Emirates shipments then resume from around mid-2011 (a date that is also likely have moved to the right), with its fleet rapidly doubling over around 18 months to 30 aircraft by the end of 2012.
Emirates Airline president Tim Clark recently told Flight International the airline's A380 schedule beyond the first 15 deliveries "remains fluid". In response to the Engine Alliance data, Emirates says "we still have no firm delivery schedule from Airbus", but will not comment about whether it has deferred any aircraft.
Emirates has taken five A380s since its first arrived in July 2008. Its sixth, which is due before the end of November, is one of the ex-Airbus development airframes. Nine more deliveries are due through to late 2010.
Moravecek, who took over as Alliance president in mid-2008, is returning to P&W early to lead its advanced next-generation product family arm. He has been replaced by Mary Ellen Jones, who will see out the remainder of the three-year term.
Meanwhile, Emirates has brought forward the introduction of the A380 on the Dubai-Paris route, with plans to start services before the end of the year. It says the decision is due to an "operational review, coupled with demand on the route" as well as "earlier aircraft availability".

http://www.flightglobal.com/article...s-in-a380-delivery-hiatus-from-late-2010.html