E’ stato un incontro chiarificatore quello di martedi pomeriggio svoltosi alla Camera di Commercio di Ragusa tra tutti coloro, enti pubblici e privati, sindacati e forze sociali interessati al futuro del costruendo aeroporto di Comiso. Erano presenti oltre a Pippo Tumino, in qualità di padrone di casa, il sindaco di Comiso, il presidente e l’amministratore delegato della Soaco, il presidente della Sac ing. Mancini e l’Ing Ursino in rappresentanza dei soci privati della Soaco. Il primo intervento è stato quello di Pippo Tumino che ha tracciato un quadro abbastanza reale della situazione. L’aeroporto potrebbe essere pronto entro 5 o 6 mesi ma questo non vuol dire che sarà subito operativo. Il piano di gestione approvato, proprio in mattinata, dalla Soaco, della quale Tumino è amministratore, prevede un traffico di passeggeri che già dal primo anno superi le 250.000 unità. Sono numeri alti dei quali però non si può prescindere se si vuole che la struttura sia autosufficiente o almeno non crei enormi disavanzi. Per raggiungere questo obiettivo occorre non solo l’impegno della società di gestione e l’aiuto della Sac di Catania ma anche tutte le forze imprenditoriali del territortio disposte ad investire sulla struttura. A prendere la parola è stato poi l’ing Mancini, presidente della Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania che detiene attraverso una sua consorella , l’Intersac, il 51% delle quote della Soaco di Comiso. Mancini è stato ottimista, e non poteva essere altrimenti, anche se non ha nascosto certe preoccupazioni. Fare sistema con Catania è per Comiso l’unica soluzione per il futuro. La Sac sta già offrendo il proprio aiuto e lo dismostra il fatto che ha nominato un suo alto funzionario, il dott. Renato Serrano, ex dirigente Alitalia come direttore commerciale di Comiso. Per quanto riguarda le altre problematiche, come ad esempio le rotte e i vettori, sarà il mercato a fare le sue scelte. Catania potrà dare una mano, piccola però, perchè non potrà spostare voli da Fontanarossa senza il consenso dei passeggeri e delle compagnie. Sfatato poi il mito del cargo che altri ammnistratori avevano sventolato come la soluzione di ogni problema. Catania già da tempo ha quasi del tutto abbandonato questo settore che non può dare risultati economici apprezzabili. Lo stesso dovrà fare Comiso. Quindi occorre prima di tutto creare una vera e propria richiesta turistica che potrà supportare il traffico di passeggeri cosiddetti d’affari. Poi a poco a poco si potrà guardare al futuro con una certa tranquillità. Un pò critico Maravigna AD della Soaco. Per lui la Sac deve essere più presente in questa fase delicatissima della struttura. Insomma ci sono buone prospettive a patto che tutte le componenti vadano nella stessa direzione. Da segnalare l’intervento di Ursino che ha lanciato per lo scalo il nome di “ Aeroporto degli Iblei” che è piaciuto a molti, noi compresi.